ARTICOLI E CHIACCHIERE COSE TRA NOI
 AGOSTO 2012

La mia libertà
Ovvero divagazioni politico-surreali in un caldo ferragosto

Dopo l’ indefessa attività mensile che mi fa pensare, inventare, predisporre, scrivere e pubblicare queste pagine (che pure sono poca cosa), avverto anch’ io nell’ aria quell’ atmosfera ferragostana che ci invita tutti all’ ozio…quindi, scusate, ma trovo giusto concedermi un po’ di ferie.
“Bravo !”
“Grazie.”
Il mese di agosto che da un lato porta taluni all’ esasperazione, sia per la frenetica chiusura di armi e bagagli poco prima della partenza sia per adempiere agli ultimi obblighi fiscali all’ ufficio postale, dall’ altro porta più di ogni altro mese all’ enorme desiderio di essere liberi.
“Bravo !”
“Grazie.”
Purtroppo al giorno d’ oggi pare cosa del tutto impossibile riuscire ad essere veramente liberi.
“…”

Credo che tutti noi prima o poi ci siamo chiesti che cosa sia la libertà per il semplice fatto che tutti noi siamo molto sensibili a questo concetto; ne siamo così sensibili che quei furbacchioni che fondano i partiti politici ne infarinano per bene sia le sigle che gli statuti di fondazione.
Spesso, anzi, la parola libertà viene inserita in un nuovo partito che si forma dalla scissione di un altro, come se fosse originata proprio dall’ esigenza di quelle stesse persone che nel partito di provenienza non si sentivano affatto libere.
Pensiamo a tutti i partiti politici che si sono formati, avvicendati e sciolti in questi ultimi quarant’ anni (dopo aver incassato e dilapidato con una sfrontatezza nauseante enormi capitali a nostre spese) e pensiamo a come questo modo di svilire il concetto di libertà si riveli alla fine una enorme contraddizione: già il fatto in se’ di dare il proprio voto a una persona e - da parte di questa - di riceverlo, rappresenta infatti una costrizione e un compromesso: io affido a un altro l’ onere di rappresentarmi ma così di fatto mi sottometto alle sue decisioni, inoltre colui che è mio rappresentante si sente di dover agire e decidere con la forzatura di poter essere poi valutato da me.
Questo schema, che dovrebbe essere il fondamento dell’ ordinamento democratico, non rappresenta affatto la libertà proprio perché una qualsiasi forma di contratto o di accordo è di fatto una limitazione della libertà.
Persino l’ avvenimento più bello che ci possa capitare, cioè il diventare genitore, è una grande limitazione della libertà, così come lo è il matrimonio o il più semplice rapporto di coppia.
Insomma tolto il caso di un aborigeno solo in mezzo alla foresta che voglia fare l’ eremita e che non chieda né riceva alcun tipo di servizio da alcuno, noi siamo obbligati a vivere tra i nostri simili e pertanto siamo costretti a fare a patti col concetto di libertà assoluta, accontentandoci di quello ancor più indefinibile di libertà relativa.
Quindi è di questo di cui possiamo realisticamente parlare, cioè della libertà relativa alla libertà degli altri, ma come possiamo sentirci liberi nel confrontarci con la libertà altrui ?
Nonostante ciò appaia inverosimile all’ interno della vita sociale la risposta non solo esiste ma è anche bellissima : noi possiamo sentirci liberi confrontandoci con la libertà altrui nell’ anarchia, cioè nell’ assenza di autorità decisionale esterna a noi.
“Bravo !”
“Grazie.”
Purtroppo però il concetto politico così puro dell’ anarchia in un ambito sociale è irrealizzabile, e proprio per colpa nostra.
La sua irrealizzabilità sta nel fatto che essa può esistere solo ed esclusivamente se ognuno di noi ha e mantiene il rispetto per l’ altro, cioè se conduce una vita orientata ad esclusivo beneficio degli altri: in questo modo non esisterebbe più alcuna forma di reato e quindi non sarebbe necessaria alcuna forma di legislazione (il parlamento non serve), né alcuna forma di controllo (l’ esercito, la polizia, la guardia di finanza non servono), né alcuna forma di giudizio o di pena (i tribunali, i giudici e le carceri non servono), né alcuna forma di rappresentazione (i partiti politici non servono), né alcuna forma di religione (perché di fatto viene ad essere già attuato il comandamento dell’ amore reciproco).
L’ anarchia sarebbe un magnifico risparmio di risorse e porterebbe a una gran bella società, alla faccia di quei giornalisti stipendiati dai partiti politici di cui sopra che invece definiscono anarchici i delinquenti che distruggono le vetrine nelle manifestazioni di piazza.
“Bravo !”
“Grazie.”
L’ anarchia è il modo di vivere più nobile che esista ed è quindi l’ applicazione pratica del concetto di libertà relativa ma, come detto, è una utopia.
Basta infatti che uno solo pensi a se stesso che subito nasce la necessità di “regolamentare un qualcosa” e tutto il castello di sogni si sfascia, riportandoci alle tenebre sociali più fitte.

Occorre allora eleggere e pagare qualcuno che inventi le regole, assumere e pagare qualcuno che le faccia rispettare, qualcuno che giudichi e qualcuno che dall’ altare ci ricordi come Dio, Buddha, Maometto, Visnù ecc.... vorrebbero che vivessimo.
La vita sociale reale è in pratica il vero e proprio “peccato originale”, che ci fa vivere per noi stessi invece che per gli altri e trasforma il paradiso terrestre nel purgatorio quotidiano che ben conosciamo (ricordiamo Ungaretti: "la morte si sconta vivendo").
Ma…
…Ma esiste ancora una possibilità per salvare la nostra libertà.
Iscrivendosi al P.L.I. ?
Iscrivendosi al P.D.L. ?
Iscrivendosi al MEGAECOAMBIENTALSINISTRALIBERALPLURICIVILPARTITOITALIANO ?
Iscrivendosi al Libertas Football Club ?
Leggendo LIBERO ?
No, no, figuriamoci !

Come la libertà assoluta è introvabile nel mondo fuori di noi, così essa può tornare ad esistere se cercata dentro di noi; questo è il nostro segreto e insieme la nostra grande forza.
“Bravo !”
“Grazie.”

L’ universo dentro di noi è altrettanto grande e bello, come lo spazio tra le vele.
Esso è meraviglioso se paragonato al mondo in cui viviamo ed è lì e solo lì che noi siamo padroni di fare qualsiasi cosa senza minimamente interferire con la libertà degli altri.
In questo universo stupefacente possiamo nutrirci e respirare con ciò che più ci piace e possiamo addirittura raggiungere la felicità.
Inutile dirlo che per me - e credo anche per voi che avete la pazienza di leggere queste righe - ciò sia rappresentato dal chiudere gli occhi e immaginare di navigare.
Dentro di noi possiamo issare tutte le vele che vogliamo, raggiungere tutte le isole che amiamo di più; possiamo anche metterci a “parlare con un pescatore per ore ed ore” oppure possiamo addirittura assopirci “all’ ombra dell’ ultimo sole” con “un solco lungo il viso, come una specie di sorriso”.
Sì lo so che questa è solo poesia che qualche artista ha scritto e ha cantato anni fa e so anche che la poesia nulla ha a che fare con i problemi della vita di ogni giorno…ma è la mia libertà.

E’ il mio universo interiore dove io valgo, dove sono considerato, dove sono amato, dove esisto.
Lì posso viaggiare, posso amare, posso gridare, posso volare…posso scrivere.
Posso timonare durante una tempesta di neve senza sentire freddo.
Posso passare ore nuotando sott’ acqua e insieme respirare.
Posso volare tra le crocette della mia barca e gonfiarmi come una vela.
Posso amare ed essere amato da qualsiasi donna senza problemi.
Posso planare verso il sole al tramonto senza bruciarmi.
Posso salvare decine di naufraghi senza bagnarmi.
Posso diventare un faro e illuminare le onde.
Posso voler bene a tutto il mondo.
Questa è la mia libertà.

No, no, vi prego non ridete di queste righe immaginandole scritte da un povero ingenuo deluso che cerca nelle illusioni il suo angolo di felicità.
Questa è la mia libertà.
Non dite che sono i pensieri di un pazzo o di un bambino e che pertanto non sono degni di alcuna considerazione.
Questa è la mia libertà.
E soprattutto non pensate che sia roba inutile che non vi coinvolgerà mai, perchè questa potrebbe diventare anche la vostra libertà.
Io vi auguro di sentirvi finalmente liberi nel vostro universo interiore a cominciare da questo mese di agosto e vi auguro soprattutto di non vergognarvi per questo : la natura non ci ha messo al mondo per costringerci a dimostrarci sempre forti.
Ma….
…Ma il prossimo mese tornerò ad essere l’ingegnere che sono.

Allora parleremo dei potenziali di ossido-riduzione applicati alle parti immerse delle nostre barche così, spero, capiremo bene come funzionano gli zinchi. 
Come diceva quel romantico di Foscoliana memoria :

Ah, destino crudele che mal mi colse
nel fiorir de mia virtute e giovinezza,
e sì aspramente a studi de’ scienze mi volse
reliquiando arti, verba e tenerezza !
Perché, perché or io debba trattar
di zavorre, osmosi, volani, orze e pugge
mentre ’ io tendo a farmi riscattar
da’ spirto guerrier ch’ entro mi rugge ?

“Bravo !”
“Grazie.” 

“Bravo !”  “Grazie.”.....Così ringraziava Petrolini coloro che lo apprezzavano.
E così lo stesso Petrolini si rivolgeva invece a quello che dal loggione lo fischiava (ma il messaggio era chiaramente diretto a tutti coloro che sostengono i cattivi governi) :
“Io nun ccell’ ho cott’ è... Ccell’ ho ccò quelli che te stanno appresso, che nun te buttano de sotto !”

Già, perchè la stupidità di una nazione si misura dalla sua testardaggine a sostenere i cattivi governi, così come quella di un armatore si misura dalla sua testardaggine a mantenere un cattivo comandante.


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