ARTICOLI E CHIACCHIERE COSE TRA NOI
APRILE 2011



  LA A 777 - Da Ist a Rogoznica   

Da Premuda in poi la A 777 ci conduce nel pieno della Dalmazia, lungo il regno delle Kornati.
Di queste isole ho parlato diffusamente nel gennaio e febbraio 2009, tuttavia l' autostrada - sia prima che dopo questo bizzarro arcipelago - ci fa attraversare posti incantevoli: Ist, Silba, Olib, Pag, Dugi Otok, Iz, Zirje, per non parlare della vicina Zadar e dell' arcipelago di Sibenik.
Secondo me in questo tratto varrebbe la pena di passarvi una intera estate entrando e uscendo continuamente dai caselli prinicipali ma, come già detto e ridetto, l' importante non è avere una barca con l' albero in carbonio quanto piuttosto avere molto tempo a disposizione....

 IST 
Di Ist ho raccontato anche troppo, nel bene e nel male, ma soprattutto nel bene.
Vale la pena di andarci anche solo per salire alla bianchissima chiesetta della Madonna di Isto (punto cospicuo), dove il panorama a 360° è a dir poco grandioso e bellissimo.


Zapuntel e l' isola di Molat visti dalla Madonna di Isto; sullo sfondo Dugi Otok

A Ist potete fare molte cose: potete andare a Messa (mi pare che di giorno feriale si celebri alle 20, se il nuovo parroco non ha cambiato le cose rispetto a don Angelo), potete andare in spiaggia (ampia e di sabbia), potete andare al bar di fronte alla spiaggia (roba da giovani), potete camminare lungo le stradine in cemento orlate di fiori (roba da vecchietti), potete andare ai tre ristoranti da Kati, da Carruba o da Maestro (roba da ricchi), potete starvene in barca (roba comunque da saggi).

DIGRESSIONE.... M IST ICA
Chedo scusa per questo stupido gioco di parole su Ist e sul misticismo, ma ho un ricordo per me pieno di tenerezza di cui voglio rendervi partecipi.
Don Angelo è stato parroco di Ist per molti anni e lì ha finito la sua carriera di prete (e forse anche la sua vita, non lo so). L' abbiamo conosciuto quando era già molto anziano e con una respirazione molto affaticata che gli impediva di salire il sentiero per andare in cima al monte (Vela Straza) alla Madonna di Ist. Il suo italiano era discreto: la prima volta che ci ha conosciuti, finita la Messa, dopo il Pater Noster ha voluto cantare con noi la canzone napoletana di Santa Lucia.
Ogni anno siamo tornati a trovarlo e, durante un' estate in cui la bora è stata particolarmente frequente e decisa, gli ho espresso tutta la mia preoccupazione per la navigazione di ritorno.
Al che don Angelo è schizzato in sagrestia (pur essendo vecchio era longilineo e svelto), tornando di lì a poco con un poster della Madonna e una coroncina da rosario che ci ha affidato.
Oggi quei potenti amuleti sono ancora conservati nel tavolo da carteggio e intorno al' albero di Siddharta, la mia barca, a ricordo di don Angelo e delle sue premure.

Dal punto di vista dell’ ormeggio a Ist ho da sottolineare diverse cose.
Se decidete di andare al piccolo e “selvaggio” marina, cercate di ormeggiare al pontile interno evitando quello esterno al molo: Ist va soggetta periodicamente a un piccolo tsunami che giungendo da SE crea inondazioni al paese ed è in grado di sollevare il traghetto e depositarlo sul molo !
Nessuno sa le cause di tale fenomeno che avviene senza apparenti coincidenze meteo o sismiche.
Ai gavitelli si sta meglio, ma evitate quelli troppo vicini alla riva perché il timone può toccare.
Se volete dar fondo non ancoratevi verso il cimitero (riva W della baia) perché lì giacciono sul fondo degli enormi massi rocciosi.


Al gavitello a Ist 

All’ ancora si sta bene anche nella baia opposta al paese, Uvala Kosiroca, molto più solitaria e quindi tranquilla anche se esposta a NW.


Uvala Kosiroca, l' altro ormeggio di Ist, vista dal sentiero che porta alla cima del monte

Ci sono dei gavitelli anche nella pittoresca baia di Zapuntel ma, se ci andate,  preferite quelli dalla parte della riva di Ist che risultano essere discretamente ridossati anche in caso di bora; su quelli dalla parte di Zapuntel con la bora si balla parecchio. 
Andateci, a Ist, fermatevi un paio di giorni e soprattutto salite in cima al monte...non ve ne pentirete !


 VELI RAT 

Questo non è propriamente un paese, quanto piuttosto è un agglomerato di casette.
Un canale stretto e poco profondo (circa 2.20 - 2.40 metri ma con dei massi sul fondo) separa la baia principale da una laguna interna tappezzata di posidonie: il grande faro di Veli Rat domina con imponenza il paesaggio circostante.
Qualche anno fa stavano costruendo un marina dotato di pontili galleggianti e corpi morti vicino al canale, comunque da sempre la baia è dotato di numerosi gavitelli.
Occorre fare attenzione entrando da E alla meda di accesso alla baia, che è poco visibile e che deve essere tenuta a dritta entrando.
Le rive della baia sono orlate di pini ed è bello passare la sera in pozzetto con il lampo del faro più alto dell’ Adriatico che lancia le sue sciabolate di luce verso l’ infinito.
Ricordo a chi legge che circa 6 M a SE del faro di Veli Rat, verso l' Adriatico, si apre la baia di Sakarun (vedi articolo settembre 2008) che merita un bagno, o forse due (o anche tre). 


L' imponente faro di Veli Rat 

 BOZAVA    
Siamo lungo la costa interna di Dugi Otok, laddove Božava è un paesino delizioso che contorna una minuscola baia dotata di un bel molo e di una altrettanto deliziosa e romantica passeggiata sotto i pini.
Tutto è piccolo: c’ è la dogana e qualche negozio di alimentari e si può anche fare acqua.
L’ interno del piccolo porto è molto ben ridossato…ma è proprio tanto piccolo. 

 IZ VELI 
Iz Veli (da non confondere con la più meridionale Iz Mali, dove non sono mai andato) è una località balneare non troppo grande ma ugualmente piena di vita.
Ci si può ormeggiare con l’ ancora e la poppa verso la banchina del paese, dove però il fondale è scarso; è meglio pertanto optare per il marina, legandosi con la prua in banchina e con la poppa al corpo morto; l’ unico difetto del marina è che è gestito dalla società Tankeromerç (la stessa del marina di Zara) che tiene prezzi piuttosto elevati.
Si mangia assai bene alla Konoba “da Mario”, subito dietro la chiesa e le possibilità di fare il bagno sono due: proseguendo lungo la riva del marina, oppure dalla parte opposta all’ entrata del porto, dove troverete anche un bar proprio in spiaggia.
Fare il bagno a Iz Veli non è il massimo, non tanto per la qualità dell’ acqua, quanto per la confusione: pare di essere a Jesolo nelle domeniche di agosto !
Iz Veli è famosa per i suoi vasi di terracotta, ma francamente non ho ci ho visto nulla di speciale. 

 ZAGLAV 
Quasi davanti all’ isola di Iz, sulla costa di Dugi Otok, c’è il più brutto ormeggio della Croazia: si chiama Zaglav ; vale la pena citarlo unicamente perché vi troverete il distributore di carburante.
L’ unica altra possibilità nei dintorni infatti è a Biograd na Moru, sulla terraferma, distante una ventina di   miglia.

 SALI 
A Sali si sente già profumo di Kornati; è un bel po’ che non ci vado e le mie notizie non sono aggiornate; mi risulta che il molo interno sia stato attrezzato a marina per il diporto, anche se le origini del posto sono profondamente legate alla pesca.
C’è un po’ di risacca all’ interno solo nel caso soffi scirocco.
Il paese non ha grandi attrattive, anzi mi pare proprio di ricordare che non ne ha alcuna.


Nei pressi di Sali il paesaggio cambia improvvisamente e diventa "stile Kornati".
Tale mutazione paesaggistica riguarda tutte le isole (e scogli) che si trovano tra Kurba Mala
(Piccola Puttana) e Kurba vela (Grande Puttana)...Per info, leggi febbraio 2009.

 KORNATI 
Degli approdi delle Kornati ho parlato anche troppo nel gennaio e febbraio 2009; poiché allora ho detto poco o nulla dei due marina ACI che vi si trovano, qui ritengo di dover spendere qualche parola in più.
Il marina di Zut è in una bella baia; la bora vi soffia gagliardamente ma non solleva onda né da’ fastidio.
Sono molti anni che non ci vado ma ricordo che l’ erogazione di energia elettrica e di acqua era limitata: Zut non fa parte del Parco Nazionale delle Kornati e quindi non si è tenuti a pagare l’ ingresso.
La passeggiata sulla cima del monte sopra il marina è assai panoramica e merita una camminata…Forse si riesce ad entrare più nel mondo delle Kornati attraverso questa passeggiata che non navigandoci per una settimana.


A Kravliaçica, nelleKornati: il paesaggio sarà particolare ma non mi infonde tranquillità

Considero il marina di Piškera un errore di progetto: l’ ho sempre evitato e le notizie di chi ci è stato non hanno fatto altro che confermare la mia scelta.
È vero che è proprio in mezzo alle Kornati, ma dal punto di vista dell’ ormeggio è un postaccio, sia con la bora che con lo scirocco.
Attenti comunque alle rapine, sono due marina ACI e si fanno pagare (come si fanno pagare i ristoranti veneziani a Rialto o i bar senesi a Piazza del Campo). 


La scogliera dell' isola di Mana, foranea e fotogenica ma avvicinabile solo con mare calmo

 ZIRJE    
Zirje è un’ isola molto bella e ancora sufficientemente selvaggia.
Occorre fare attenzione al tratto della A 777 che porta qui (praticamente lungo la rotta che unisce l’ isola di Kurba Vela all’ isola di Zirje) a causa della presenza poco visibile dello scoglio Baçvica (vedi febbraio 2009).
Lo scoglio Baçvica è fetentissimo, non mi scorderò mai di dirlo….sembra messo lì apposta per andarci addosso.


Il tratto della A 777 tra Kurba Vela e Zirje, con lo scoglio Baçvica in rosso

L’ ormeggio migliore a Zirje è al gavitello a uvala Vela Stupica.
Le rive della baia sono alquanto rocciose, così come lo sono quelle dell’ altra baia più a E (e più piccola) nominata Mala Stupica.
Non è facile dar fondo, proprio a causa del fondale roccioso, tuttavia l’ acqua è limpidissima, c’è una Konoba sulla riva (dove però non ho mai mangiato) e ci sono anche i resti di una antica fortezza che pare sia autentica.
Una volta all’ imboccatura di uvala Vela Stupica c’ era un allevamento di pesce, che non so se esista ancora. 


Zirje dal satellite : sono ben visibili le barche al gavitello a uvala Vela Stupica

 PARAGGI DI RAT PLOCA   
Un tratto di mare aperto scavalca l’ arcipelago di Sibenik e porta direttamente a Primosten, dove non ho mai ormeggiato: la zona infatti è ben servita sia dal marina Kremik che dal marina Frapa, a Rogoznica; in entrambi ho sostato più volte. 

 MARINA KREMIK 
Il marina Kremik, pur trovandosi infilato dentro una stretta baia tra le rocce, è straordinariamente esposto al maestrale pomeridiano e quasi tutti i suoi pontili sono orientati in modo tale che le barche risultino traversate rispetto al vento: non si balla quindi, ma le manovre di ormeggio possono risultare piuttosto difficili….Occorre avere un equipaggio “rapido”.
Dove invece si balla alquanto è fuori in mare; questo tratto dell’ Adriatico è un po’ famoso per il suo mare mosso: vi consiglio di comperare in libreria i racconti di Carpinteri e Faraguna che narrano le gesta del personale marittimo Dalmato ambientati a cavallo della prima guerra mondiale; i racconti sono molto arguti e divertenti; scoprirete personaggi comici e patetici, nostromi, capitani, ufficiali di macchina alle prese con la vita di bordo di allora.
In particolare nel libro "Prima della prima guerra" un racconto intitolato “Maistro a Capo Planca” (Vento di Maestrale a Capocesto) vi convincerà di come il mare mosso davanti a Primosten possa aiutare a risparmiare le risorse alimentari della cucina di bordo, a tutto vantaggio dell’ equipaggio della nave e soprattutto delle risorse finanziarie del suo comandante (ma con molto svantaggio per gli stomaci dei passeggeri). 

 ROGOZNICA 
Ed eccoci arrivati a Rogoznica, casello di uscita della A 777 prima della diramazione verso Split, o verso Braç, Hvar, Vis e le isole più meridionali della Dalmazia.
La baia è enorme e per il diportista contiene il grande marina Frapa.
Questo marina è grande e affollato, tuttavia è un buon approdo; è così grande che per arrivare ai servizi igienici e agli uffici occorre fare una bella passeggiata.
Nonostante le sue dimensioni ha un difetto non trascurabile: non è dotato di distributore di carburante.
Il paese di Rogoznica è di fronte e pare vicino, ma arrivarci a piedi è proprio una bella scarpinata…infatti non ci sono mai andato.

Lasciata la baia di Rogoznica si apre un altro mondo.
Il mare da qui in avanti è forse meno bello, nel senso che le spiagge sono più rare e scarsamente ridossate anzi, nel tratto tra Split, Drvenik, Scolta, Brac l’ acqua può essere addirittura repellente.
Le isole più foranee invece hanno un fascino particolare: sono molto più grandi delle isole poste più a settentrione e pertanto hanno paesi e monumenti storicamente più importanti.
A Vis, Hvar, Korčula, Milna la presenza di Venezia si mescola in modo ancor più forte con la cultura d’ oriente.
Una citazione a parte merita Lastovo, che spicca su tutte per la sua integrità ambientale.
Ma la A 777 è finita col casello di Rogoznica e così sono finite queste mie note di viaggio.

Spero di avervi lasciato qualche notizia utile e spero - chissà - di avere ancora molto da raccontavi.

Il prossimo mese, commentando alcune vostre lettere, parleremo di incagli, di osmosi (ancora) e di buone maniere; scopriremo inoltre come il sottoscritto sia a tutti gli effetti un razzista e come alcune bibliche citazioni si possano ben adattare alla nauticautile.  

    A PRESTO.  

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