L’ ANSIA DA PRESTAZIONE
Lo so che queste due parole insieme fanno pensare ad una sessualità poco durevole
e quindi poco gradevole e gradita, o perlomeno così dovrebbe essere per coloro che hanno del tempo
da dedicare al sesso (e che sono ahinoi sempre meno), ma il tema è un altro.
Sulla
scia delle riflessioni del mese scorso sopra le parole coniate dal mondo
capitalistico dei “consumi ad oltranza”, l’ ansia da prestazione è invece diventata una
patologia sempre più diffusa ed è la diretta conseguenza della odierna dilatazione delle
prestazioni inutili.
Non so se ci avete fatto caso, ma siamo
oberati di offerte di prestazioni inutili.
Le
prestazioni inutili sono tali non perchè effettivamente non
servano a qualcosa, ma semplicemente perché non sono state
richieste.
Riporto
di seguito una serie di esempi.
Quando
ero giovane i prefissi delle unità di misura della fisica che si usavano erano
il Kilo e il Mega; il Kilo era associato ai grammi quando si faceva la spesa al
mercato; il Mega era associato alla potenza delle centrali idroelettriche, che
arrivavano a qualche megawatt…
Oggi
dai Kilo-bytes siamo passati ai Mega-bytes, siamo arrivati ai Giga-bytes e
addirittura ai Tera-bytes !
Se
non avete dimestichezza con questo linguaggio, passare da Kilo a Tera significa
andare da un fattore 103 a un fattore 1012, cioè da mille
bytes a un milione di milioni di bytes.
Un
milione di milioni di bytes !
E
che me ne faccio di un milione di milioni di bytes?
Per
questo articolo ne sono sufficienti 50 mila.
Cioè
con appena 50 Kilo-bytes ho la possibilità di esprimermi e di inviarvi un
messaggio che non è certo compatto e stringato come un sms, ma che è ben
articolato, con tutte le sue sillabe e la sua punteggiatura....e, mi voglio rovinare, anche con qualche foto.
Allora
cosa dovrei inventarmi per sfruttare tutti i Tera-bytes di cui le memorie informatiche possono disporre?
Che
dovrei scrivervi ?
Mi
viene l’ ansia…Non ho inventiva sufficiente per trovare il bisogno di tutti
questi bytes !
Così
quando a casa, verso l’ora di cena, squilla per l’ ennesima volta il telefono
con l’ ennesimo call-center che mi propone 500 minuti di telefonate verso
tutti, 500 sms verso tutti e 500 Giga di navigazione a sole 29,99 Euro al mese,
chiedo:
“Ma
perché, caro call-center, non mi offri 50 minuti, 50 sms e 50 Giga a 2,99 Euro
al mese ?”
Ma
che cosa pensate voi delle compagnie telefoniche che io passi le mie giornate
al telefonino? Pensate che io non riesca a vivere se non comunico ogni mattina
a tutti i miei amici che ho dormito poco o che ho il mal di testa ? Oppure che
devo assolutamente sapere entro le 11 dove trovare un panificio aperto che
abbia anche le pizzette ?
Mi
viene l’ ansia…Non riuscirò mai in un mese a consumare tutti quei 500eccetera !
Per
non parlare poi della denunci dei redditi: avete mai visto di quanti settori si
compone e di quanti righi ci sono in ogni settore? Come se ciascuno di noi
possedesse 13 aziende sparpagliate in altrettanti paesi nel mondo, e tenesse
contabilità e interscambi con tutto l’ universo, e avesse crediti e debiti da
sanare e recuperare, e interessi IVA da far valere, e sanzioni non pagate da
sanare, e un numero incalcolabile di figli a carco ma non sempre, e proprietà
immobiliari soggette a IMU e non, e farmaci e cure da scaricare, e oneri
previdenziali da recuperare, e mezzi aziendali con schede carburanti ma non
tutti, e spese per ristrutturazioni edilizie e nuovi elettrodomestici da
incasso, e mogli di precedenti matrimoni a carico ma solo per qualche mese, e
anche qualche aeromobile !
Mi
viene l’ ansia…Ma come potrò mai in una vita da contribuente normale possedere tutte
queste caratteristiche che fanno invidia a una cooperativa di Emirati Arabi?
Allora
passiamo alle barche.
Un
mio amico si è comperato un motoscafo Open di 7 metri scarsi per andare a
spasso con la famiglia; la barca era motorizzata con un fuori bordo Mercury da
250 CV.
Duecentocinquanta
CV, cioè 25 CV oltre la potenza per la quale era stata omologata, per una barca da 1000 Kg !
Un quarto di cavallo per ogni kilogrammo !
Un cavallo di potenza ogni 4 Kili di barca ...ma vi rendete conto ?
Così
ha pensato bene di permutare il Mercury con un Honda da 200 CV, in modo da
rientrare nei parametri di abilitazione alla navigazione della barca.
Abbiamo
fatto un giro di prova e ancor prima che il motore raggiungesse il massimo
regime di 6000 r.p.m., la barca volava quasi a 35 nodi !
Ovviamente
la prestazione è durata pochi attimi, vuoi per i consumi, vuoi per il comfort.
Per
il resto la navigazione si è svolta alla seppur ragguardevole velocità di 28
nodi, per la quale (a spanne) sono sufficienti una ottantina di CV.
Ma
quando mai gli servirà di correre sul mare a oltre 40 nodi con uno scafo lungo
7 metri ?
Mi
è venuta l’ ansia per lui….Non riuscirà mai a fare uso di una potenza simile !
Un
cliente si è comperato una barca a vela di 14 metri per andare in ferie con la
moglie; la barca disloca 16 tonnellate, il genoa pesa 60 Kg.
Quando
la barca è ormeggiata e se c’è un po’ di vento, in due non ce la fanno a
spostarla per salire e scendere.
Alla
fine della stagione ammainare tutti i 70 mq di genoa, riporlo nel sacco e
caricarlo in auto è una impresa titanica; il mio cliente non è abbastanza ricco
da permettersi un equipaggio così, dopo un anno, va in barca solo quando ci
sono un paio di amici e lascia il genoa arrotolato tutto l’ inverno.
Mi
è venuta l’ ansia per lui….Non riuscirà mai a godersi quelle 16 tonnellate di
barca come pensava di fare !
Oggi
volendo si può comperare il GPS-Radar Touch-Screen interfacciato col timone
automatico, l’ I-pod, il Navtex, la
stazione del vento, il Log, Skype, la Gazzetta Ufficiale e il Gabinetto della
Presidenza del Consiglio; questo è proprio il modo giusto per trascorrere le
ore davanti al suo schermo a programmalo, a non riuscirci, a resettarlo, a leggere
il libretto di uso e manutenzione, a riprogrammarlo, a non riuscirci, a resettarlo
nuovamente, a mandare tutto a remengo e poi ad andare al bar perché il
pomeriggio è finito e bisogna tornare a casa.
Mi
viene l’ ansia….ma perché c’è gente che si complica la vita con una spesa del
genere ?
Orbene,
credo quindi si sia chiarito che cosa intendo per “ansia da prestazione”.
Che
cavolo me ne faccio di valanghe di cavalli, tonnellate di vetroresina alluminio
e piombo, metri quadrati di dacron e poliestere, mega capacità di memoria e
funzioni inusabili se è tutta roba che non ho richiesto e che in vece di
facilitarmi la vita mi crea solo difficoltà ?
Non
sarò mai in grado di adoperare tutto ‘sto ben di Dio.
Perdonate l' esempio poco ortodosso: è
un po’ come se avessi a disposizione 23 ballerine brasiliane, ma nello stesso
tempo avessi l’ influenza con 39 di febbre.
Che
poi sarebbe lo stesso anche se le ballerine fossero solo dodici, oppure tre, o
anche solo due.
Credo
che senza dubbio il piacere sarebbe maggiore se ne avessi a disposizione una
sola (o magari manco quella) e stessi però bene in salute, no ?
In
questo caso, almeno, non avrei alcuna forma di ansia.
Quindi
ritengo sia cosa buona e giusta operare il discernimento nautico (e non solo),
vale a dire credo sia bene porsi la seguente domanda: di che cosa ho realmente
bisogno per navigare per mare (e anche per navigare nella vita) ?
Per
correre sull’ acqua con 7 metri di barca sono sufficienti 100 CV ?
Per
andare in ferie con la moglie è sufficiente una barca a vela da 8 metri ?
Per
sapere dove mi trovo basta un GPS portatile ?
Per
comunicare col mondo mi bastano 50 minuti, 50 sms e 50 Giga?
Beh,
sì.
Ecco
fatto il discernimento !
Così
mi sono tolto dalle scatole anche l’ ansia da prestazione !
Cosa
stiamo facendo?..Oh, bella, la doccia! Scaldabagno elettrico?Corrosioni nei raccordi?Circuito collegato al
motore?Pannelli solari, tubi e pompe?
No, No, un paio di bidoni usati di detersivo per capi scuri con tappi forati... Al tramonto sono sempre alla giusta temperatura !
Ovviamente
qualcuno non sarà d’ accordo.
Sarà
colui che ci dirà: “Ma stai scherzando ? Sarà meglio avere 23 ballerine a 700
euro, piuttosto che una a 50, no ? Non sai fare i conti bello mio ? E’ come se
una ballerina ti costasse 30 euro invece che 50 ! Una bella occasione, no?”
Già,
l’ aritmetica dice questo infatti.
Peccato
che l’ aritmetica non mi tolga la febbre.
Cioè
peccato che nella mia vita io non abbia né il tempo né le risorse fisiche e
psichiche per reggere tale numerosa, prestante e coinvolgente compagnia!
Così
tutta questa frenesia nel consumare (inteso qui proprio come consumazione di
beni in senso pratico) resterà inutilizzata.
“Cui
prodest ?”, come dicono gli uomini di legge, “A chi giova ?”
Chi
ne trae vantaggio è facilmente intuibile, certo non noi consumatori finali
(sempre inteso in senso pratico).
Ciò
è assolutamente evidente a proposito delle tariffe telefoniche le cui proposte in
realtà sono molto ma molto più subdole, se non addirittura delinquenziali.
Infatti
ci sono compagnie telefoniche che dopo aver fatto il contratto nella bolletta
scrivono: “Proposta unilaterale di variazione di contratto” – e poi – “caro
consumatore, al fine di fornirti un servizio sempre migliore, dal prossimo mese
la bolletta bimestrale diventerà mensile e raddoppierà di importo offrendoti
però 500 + 500 + 500…. Se non ti va bene, cambia compagnia telefonica !”
E
lo chiamano “contratto” cioè scrittura di accordo reciproco !
Allora
concludiamo con la nautica.
Ricevo
spesso lettere che definirei addirittura affettuose, come questa che
pubblico di seguito che mi è giunta lo scorso gennaio.
Mauro
e Veronica non hanno fatto uso di “twitter” o di qualsivoglia diavoleria tipo
“mi piace”, cioè non hanno fatto un clik col mouse, bensì mi hanno scritto e
hanno usato la cosa più bella che hanno e che abbiamo: il sentimento.
E il sentimento, per
fortuna, non si misura in bytes…Il
sentimento non si misura e basta !...O lo si sente o non lo si sente.
Con
la produzione delle barche siamo arrivati suppergiù come con la produzione
delle automobili e dei telefonini: non c’è più nulla da inventare di valido
(infatti le barche di 20 o 30 anni fa navigavano lo stesso e talvolta anche
molto meglio, argomento già ampiamente dibattuto).
Ma
le case produttrici devono vendere.
Così,
oltre a fondere chiglie in ghisa che esplodono (argomento su cui tornerò sopra
tra qualche mese), riempiono barche, auto e telefonini di accessori
prestazionali, tipo le luci a led lungo la scaletta nelle barche…i sensori di
parcheggio nelle automobili….le foto con milioni di pixel nei telefonini…e la
casa produttrice che per prima offre l’ accessorio prestazionale ha la
possibilità di vendere quel modello di barca, auto o telefonino per un paio di
mesi.
Dopodiché
quello stesso accessorio prestazionale verrà sistematicamente copiato e
ampliato dalla concorrenza.
Caro
amico navigante considera, ti prego, che anche se hai la scaletta con le luci a
led…
...il
mal di mare ti viene lo stesso, ...l’
olio nel motore lo devi cambiare lo stesso, ...le
zanzare vogliono entrare in cabina lo stesso ...e
il rolla-fiocco si incasina se non lo lubrifichi lo stesso.
Ti
è cambiato il modo di navigare, adesso che hai le luci a led lungo la scaletta?
Il
lavoro ti lascia libero di più e quindi puoi passare più week-end in barca,
adesso che hai le luci a led lungo la scaletta?
Tua
figlia adolescente diserta gli amici per venire in barca con te, adesso che hai
le luci a led lungo la scaletta?
Il
meteo si è raddolcito, adesso che hai le luci a led lungo la scaletta?
Gli
amici non intasano più di carta igienica il wc, adesso che hai le luci a led
lungo la scaletta?