ARTICOLI E CHIACCHIERE COSE TRA NOI
 DICEMBRE 2012

Avevo pensato di dedicare l’ articolo di questo mese alle zattere di salvataggio ma, essendo prossimo il Natale, rinvierò la mia indagine sull’ affondamento tra qualche mese: collegare infatti le feste natalizie con le disgrazie trovo sia una cosa di cattivo gusto.
Allora, forse per cercare un' ispirazione, sono andato a vedere di che cosa mi sono occupato gli scorsi mesi di dicembre: ho parlato di velocità e dislocamenti (2006), di arroganza, di sopportazione e di ancoraggi con tempo pessimo (2007), di felicità nell’ andare a vela (2008), del nostro modo di essere bambini, adulti o genitori quando navighiamo (2009), dei portatori di handicap in barca (2010), dei pescatori di spugne e del nostro modo di aiutare o meno gli altri in modo disinteressato (2011), così quest’ anno vorrei dedicare i miei pensieri e la vostra attenzione al regolatore di pressione del gas.
Cosa possa mai centrare il regolatore di pressione del gas con le festività natalizie non ne ho la più pallida idea.
E' che semplicemente si tratta di un ordigno che mi è venuto in mente in questo momento, mentre me ne sto seduto davanti allo schermo del computer….Probabilmente nel mio sgangherato cervello ho collegato la sicurezza col buon senso e con gli auguri.

Ma la sicurezza, il buon senso e gli auguri sono una bella base per scrivere qualcosa sul Natale.

IL GPL 
DELIZIA PER GLI AUTOMOBILISTI, CROCE PER I NAVIGANTI

Poche barche (e piuttosto grandi) sono dotate di gruppo elettrogeno con il quale possono benissimo permettersi delle magnifiche e sicure piastre elettriche per cucinare i cibi; ciò succede anche se questa categoria di barche è appannaggio dei diportisti più abbienti che in genere non hanno problemi ad andare tutte le sere al ristorante.
Pochissime barche sono dotate di fornelli ad alcool con i quali si riesce a cucinare un po’, ma ai quali spesso noi italiani preferiamo comunque sostituire il ristorante; noi amiamo infatti più la cucina mediterranea che quella nordica e far bollire l’ acqua per una pastasciutta per sei persone usando come combustibile l’ alcool richiede in effetti troppa pazienza.
Tutte le altre barche che abbiano una cucina sono invece dotate di impianto per GPL.
Il GPL è una miscela di gas liquefatti (mi pare sia costituita da propano e butano) cui viene aggiunto un additivo per caratterizzarne l’ odore; è una miscela fortemente infiammabile (e quindi se compressa è esplosiva) ed essendo più pesante dell’ aria tende a stratificarsi in basso.
Ovviamente il serbatoio dove è contenuto il GPL (cioè la bombola) si trova ad una pressione moderata ma comunque assai più elevata di quella atmosferica, mentre ai fornelli esso deve arrivare con una pressione di poco superiore a quella atmosferica, così che la sua portata possa essere regolabile con i rubinetti; in questa fase
il GPL non è più liquido perchè si è comunque espanso una volta abbandonata la bombola.
Questa riduzione della pressione deve essere costantemente aggiustata perché la bombola a poco a poco si scarica, tuttavia noi vogliamo che i fornelli funzionino regolarmente fino ad esaurimento della stessa.
L’ aggeggio che provvede a questo si chiama appunto “regolatore” ed è quel piccolo disco a forma di astronave che è posizionato subito a valle della bombola e nello stesso tempo all’ inizio del tubo che convoglia il gas all’ interno della barca.


Ecco il regolatore : a lui affidiamo la sicurezza del nostro impianto di bordo.

La normativa prevede che la bombola sia posizionata in un ambiente esterno alla cabina della barca e che questo sia aerato in modo indipendente; solitamente si tratta di un gavone che contiene appunto la bombola, il regolatore e il tubo (in rame) che entra nella cabina e giunge fino a pochi centimetri dai fornelli.
Per le barche a motore (che si suppone navighino dritte) il tubo di rame, interrotto dalla valvola di sicurezza, arriva rigidamente fino ai fornelli.
Per le barche a vela (che si suppone navighino anche sbandate) il tubo di rame, dopo l’ interruzione per l’ inserimento della valvola di sicurezza, continua "flessibilmente" diventando di gomma fino ai fornelli.
Scusate per la pedanteria ma l’ argomento è piuttosto importante, tanto da meritare che vi racconti un paio di fatti istruttivi che mi sono successi a bordo.

1° fatto istruttivo.
Ho avvertito un po’ di odore di gas mentre la cucina andava: non gran che ma comunque fastidioso; ho cominciato allora ad esaminare tutto il tragitto che fa il gas all’ interno della cabina.
Ho tralasciato di esaminare la parte di tubo in rame che non può forarsi da solo e ho esaminato la valvola e il tubo in gomma.
La valvola aveva l’ età della barca (circa vent’ anni) mentre il tubo di gomma era in scadenza (questi tubi hanno la data stampata sulla guaina).
Ho fatto una prova con un accendino e ho notato lo sprigionarsi di una fiammella dalla giunzione tra valvola e tubo in gomma; ho accorciato il tubo di qualche centimetro e ho riserrato le fascette, ma la perdita continuava ad essere presente.
Ho accusato quindi la valvola di inefficienza dovuta alla sua età avanzata e l’ ho cambiata (tra parentesi il serraggio dei raccordi in ottone e rame deve essere fatto con molta forza); ciononostante la perdita era ancora presente.
Ho sondato ancora con l’ accendino e mi sono accorto che la perdita era più d’ una e lungo il tubo; così mi sono deciso a cambiare il tubo - anche se non ancora scaduto - e tutto è andato a posto.
Morale: la data di scadenza impressa nei tubi in gomma non è una cosa messa così, tanto per fare, come alcuni possono pensare, ma è sacrosanta.


La valvola del GPL...aggeggio assolutamente indispensabile.

2° fatto istruttivo.
Un giorno ho acceso un fornello per mettere su l’ acqua per la pasta e tutta la cucina ha preso letteralmente fuoco.
Le fiamme sono uscite da più fornelli e da sotto il basamento in acciaio inox che ricopre l’ area di cottura.
Per fortuna (o per buona coscienza, non so) quel luminoso impiantista del cantiere che ha costruito la barca 26 anni fa aveva posizionato la valvola di sicurezza in basso sotto la cucina, così è stato sufficiente chinarmi per chiudere l’ afflusso del gas senza dovermi bruciare le braccia.
Solo paura, molta paura.
Cos’ era successo ?
Semplicemente il regolatore di pressione si era rotto e il GPL era arrivato alla cucina con tutta la pressione che aveva nella bombola in quel momento.
Il regolatore di pressione è un aggeggio che molto spesso (per non dire quasi sempre) alloggia in gavoni stretti e pieni di umidità; è normale quindi che la corrosione la faccia da padrona e che, dopo qualche anno, possa fargli del male.


La valvola deve essere posizionata sotto la cucina, non a fianco o sopra.

Allora per questo Natale fatevi un bel regalo: insieme all’ oro, all’ incenso e alla mirra comperate un regolatore nuovo per l' impianto della vostra barca. Veramente con pochi euro portate nella vostra barca la sicurezza e il buon senso, cose che sembrano sparite nel tempo in cui stiamo vivendo.

Contrariamente ai media, il mio amico Enzo Lamonato ama definire questo tempo non già un’ era di recessione bensì un’ era di decadenza.
Sono pienamente d’ accordo.
La decadenza è il deterioramento dei valori morali ed è questo il responsabile della recessione economica e civile; se un popolo decade moralmente si scatena tra la gente la filosofia dell' "arraffa, arraffa" cioè della mancanza di altruismo, dell' evasione fiscale, del gioco in borsa del proprio denaro invece che il suo investimento in forza-lavoro; ciò porta inesorabilemnte alla recessione economica.
Come successe circa 1300 anni fa con la fine dell’ Impero Romano, così la nostra scassata Italia (e insieme a lei buona parte del resto del mondo) ha avuto ed ha tutt’ ora esempi spaventosi di decadenza.
Purtroppo è questo il mare in cui siamo costretti a navigare, perciò quanto mai importanti diventano la sicurezza, il buon senso e gli auguri.

Sicurezza, buon senso e auguri facciano di voi dei naviganti felici, insieme alle vostre preziose famiglie....

Buon Natale e Buon Anno, amici di nauticautile !



No, non chiamate il 7° Cavalleria perchè non si tratta di un Apache di vedetta.
E' mia moglie sul sentierino alle Unije...E' talmente un bel posto che
ne torneremo a parlare nel prossimo 2013.
 P.S.
Scusate, ma il carissimo Zio Pino sostiene che le invasioni barbariche (che portarono in breve tempo alla fine del millenario Impero Romano) avvennero non per la crisi istituzionale e morale della civiltà romana, quanto per il fatto che in Italia si mangiava e si beveva di gran lunga meglio che nelle regioni d’ oltr’ Alpe.
Galli, Unni, Visigoti, Ostrogoti, Longobardi, dopo aver valicato le Alpi e aver assaggiato tagliatelle, Chianti, orecchiette, Cartizze, pummarola, Recioto, basilico, Amarone, lenticchie, Frascati, amatriciana, Vermentino, calamari frtitti, Cannonau, seppie in umido e chi più ne ha più ne metta, non se ne sono più andati via.
In effetti questa teoria non è male...Credo che tutto sommato sia il motivo per il quale continuiamo a stare in Italia anche noi !
Vi saluto con queto fumetto ambientato in cucina, in cui i protagonsti sono Chicco, Piero e Marcellino.

 

   

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