ARTICOLI E CHIACCHIERE COSE TRA NOI
DICEMBRE  2013

Carissimi lettori, non so se  la cosa vale anche per voi,
ma per me questo 2013 è stato un anno in cui ho veramente faticato tanto per riuscire a mantenere la barca.

Direi che è stata dura anche mantenere la famiglia, alla quale ha pensato per gran parte mia moglie col suo stipendio, pertanto figuriamoci quanta fatica io abbia fatto a pagare la quota sociale del circolo nautico, il posto barca, l' iscrizione al Circolo Velico e la tessera FIV, il varo e l’ alaggio, le vernici, le ricariche degli estintori, il rinnovo del certificato di sicurezza, il cambio dell' olio, la tassa di proprietà, lo zinco, le cime deteriorate e gli aeratori sopra i passauomo mangiati dai raggi U.V.….
Grazie a Dio ho avuto con me la generosità di alcuni grandi amici che mi hanno aiutato con passione, manodopera e ricambi.


Il grande tesoro dei miei amici - Barcolana 2011

Eppure lo scorso mese di giugno il presidente del consiglio Letta, su proposta del ministro Lupi, ha eliminato la tassa di proprietà sulle imbarcazioni da diporto della lunghezza inferiore ai 14 m, dimezzandola inoltre per quelle sotto  i 20 m.
Io non credevo ci sarebbero arrivati da soli (non già ad eliminare la tassa, ma a farlo esattamente subito dopo la sua scadenza del 31 maggio così da costringerci comunque tutti a pagarla per il 2013); dovrei sentirmi grato nei loro confronti, invece trovo questo decreto come espressione di un modo di ragionare tipicamente italiano in cui la “fregatura”, oltre ad essere un vizio diffusissimo tra la gente, è una vera e propria istituzione dello Stato: ho proprio l' impressione che i contribuenti esistano "per essere presi un po' in giro" .
Pare che l' attuale Ministro delle Finanze abbia deciso di "restituire il maltolto", infatti il direttore dell' Agenzia delle Entrate con disposizione prot. n° 125448/2013 ha approvato il modello per l' istanza del rimborso della tassa annuale sulle unità da diporto (art. 16 commi da 2 a 10 e 15-ter D.L. 6 dic. 2011 n° 201, convertito, con modificazioni, dalla L. 214 del 22 dic. 2011 e succ. modificazioni) e la definizione delle modalità di pagamento dei rimborsi.
Certo qualcuno obietterà che continuando a lamentarmi dimostro di non essere mai contento ma, considerando che la maggior parte delle barche da diporto molto grandi che sono di fatto proprietà di cittadini italiani non sono iscritte in Italia e quindi la tassa non la pagano comunque, comprendete bene come resti un bel po' di amaro in bocca sia per noi che per lo Stato, alla faccia delle modificazioni dei decreti e delle loro conversioni in legge con successive modificazioni delle modificazioni modificate !
Tuttavia su questo argomento, cioè sulla grande evasione fiscale legalizzata (perchè esiste), non c'è uomo politico che si azzardi a proporre un qualche decreto, sia che faccia parte di governi di "strette" o di "larghe" intese.... Chissà perchè ?


 Villetta a Karpathos (Dodecaneso) - settembre 2013

Comunque se volete avere ragguagli sulle modalità di rimborso della tassa cliccate sul link seguente

http://www.agenziaentrate.gov.it/wps/file/Nsilib/Nsi/Documentazione/Provvedimenti+circolari+e+risoluzioni/Provvedimenti/2013/Ottobre+2013+Provvedimenti/Provvedimento+28+ottobre+2013+Rimborso+imbarcazioni/Totale_provv_rimborso_imbarcazioni.pdf

ma se non ci riuscite non prendetevela con me: è l' Agenzia delle Entrate che ama le complicazioni, non io.

Tornando al mio piccolo mondo, per coprire le innumerevoli tassazioni cui sono soggetto e che alla fine dei conti vanno ben oltre il 60 % del reddito, quest' anno ho attinto ai risparmi che avevo messo via, dato che nuove entrate non ce ne sono state per una ormai cronica mancanza di lavoro.
Non so però per quanti anni potrò andare avanti in questo modo.
Tuttavia posso ancora dichiararmi soddisfatto, perchè le mie braccia e le mie gambe sono ancora buone e posso fare da solo la manodopera che occorre per la manutenzione della barca, infatti a 58 anni suonati posso permettermi ancora di arrampicarmi sia sulla scala che in testa d’ albero.
Purchè però le norme sulla sicurezza sul lavoro non me lo impediscano, sennò sarò costretto a pagare gli operai dei cantieri nautici (circa 40 euro/ora contro i 27 delle imprese edili, chissà perchè...) e quindi sarò costretto a vendere la barca.
Del resto allo Stato non interessa nemmeno sapere che la mia barca ha 27 anni e che in questo periodo di crisi economica è pressoché invendibile.


 Sul moletto di Andrija (Kravliačica) - luglio 2013

Per lo Stato esiste solo incrollabile il seguente assioma :”se il contribuente possiede uno yacht di 12 metri egli deve guadagnare e se non guadagna non importa: deve comunque avere un reddito di almeno 30-40 mila euro all’ anno”.
Ovviamente facendo il mestiere che faccio la barca mi serve anche per raccontare tutte queste cose in questo sito, mi serve per provare materiali, per scoprire itinerari, per dare consigli, per raccontare episodi utili, per scoprire nuovi prodotti per la pulizia e la manutenzione, ma guai a portare in detrazione nella denuncia dei redditi una qualsiasi spesa inerente la barca !
Lo Stato vede comunque la mia barca come una espressione del mio benessere economico, anzi come una ricerca del lusso.
Non importa se la mia automobile (come davvero è)  è una Fiat 500 a GPL e se comunque mi muovo tutti giorni in bicicletta per risparmiare.
Non importa se la pizza in famiglia la mangiamo tutte le domeniche, ma rigorosamente in casa tirando la pasta in cucina (ho una moglie bravissima).
Uno yacht è uno yacht e un evasore fiscale è un evasore fiscale e difficilmente le due cose sono separate.
Se la maggior parte delle persone esce a cena in ristorante invece di tirare la pasta a casa, se prima di pensare a comperarsi la barca si compera un inutilissimo SUV tedesco da 3000 cc, se ignora che invece di sprecare centinaia di euro al mese in carburante ci si può spostare anche girando i pedali di una bici, comunque questi sono i parametri con cui lo Stato giudica chi ha uno yacht.
Quindi, se possiedo uno yacht, significa che prima di comperarlo ho già comunque tutte queste cose, pertanto 30 mila euro di reddito all’ anno sono pochi.


 Luna a Veli Rat (Dugi Otok) - giugno 2012

Invece le cose non stanno così, ma chi mi crederebbe se, pur avendo uno yacht di 12 metri, in realtà vivo sulla soglia della povertà così come definita dall’ ISTAT per le famiglie italiane ?
Nessuno, credo proprio nessuno.
Tutti sarebbero convinti che io fossi realmente un evasore che non vuole ammetterlo nemmeno di fronte all’ evidenza; tutti mi guarderebbero come un parassita approfittatore, un essere spregevole e senz’ altro da condannare.
In effetti, come cittadino di questo bel paese, sto sbagliando tutto: dovrei essere un vero evasore !
Dovrei rifiutarmi rigorosamente di emettere fatture quando incasso, circondarmi di commercialisti e di avvocati, intestare la barca ad una società nell’ isola di Man o nel Delaware, viaggiare col SUV aziendale scaricando con la scheda carburanti anche i consumi per andare a spasso, pagare il posto barca in nero al vero intestatario, scaricare l’ IVA per gli estintori facendo finta di averli comperati per il garage del condominio, eccetera, eccetera.
Allora il giudizio della pubblica collettività sarebbe diverso: sarei un uomo furbo, un “dritto”, uno che ci sa fare, uno che sa come va il mondo, uno che “tanto non riuscirai mai a fregarlo”, insomma uno che, con l’ appoggio da parte di qualche amico massone più o meno in buona fede, potrebbe benissimo anche ricevere una immeritata - e quindi vergognosa - onorificenza della repubblica, come un commendatorato, un cavalierato ecc...
Potrei anche delinquere rinviando poi l' illegalità proprio agli amministratori della giustizia, denunciando una giustizia ingiusta e atteggiandomi a vittima predestinata della crisi economica della nautica da diporto.


 Blaterare a Unije - Luglio 2012

C’ è una speranza in questo sfogo non tanto personale perchè penso coinvolga anche molti tra voi ?
Sì.
E’ forse confidare nel fatto che la totalità degli italiani diventi improvvisamente rispettosa e benefattrice ?
No.
E’ sperare che un uomo politico di profonda saggezza prenda in mano le sorti del paese e lo guidi verso una rinascita morale e materiale ?
No.
E’ scuotere la testa insieme ad tanti altri decretando la propria impotenza di fronte alla paralisi burocratica e al clientenlismo più sfrenato consolandosi così nella propria rassegnazione ?
No.
La speranza, la mia speranza, è sapere che su Siddharta (la mia barca) navigano con me non solo le mie emozioni, ma anche quelle di mia moglie, dei miei amici frocieristi più cari, dei ragazzi delle scuole superiori del progetto Vela Scuola della F.I.V., degli invalidi dell’ INAIL, dei non vedenti, dei conoscenti occasionali che non sono mai stati in barca, e soprattutto di voi lettori che cominciate proprio ad essere tanti....
Questo è un patrimonio magnifico, che nessuno stato (e mi sono stufato di scriverlo con la maiuscola) né alcuna forma di sistema fiscale potrà mai né valutare, né tartassare.
E’ il mio tesoretto, che è tale solo perché è condiviso con altri.
Mi vengono in mente dei versi di Orazio o di Catullo e vi chiedo scusa per l' incertezza,  ma le mie riminiscenza classiche sono ormai molto appannate (anche se propendo per il primo che si è fatto sulla strada, mentre il secondo era più o meno un mantenuto interessato solo alle belle donne..., infatti gli hanno dedicato un aeroporto):

“Populus me sibilat,
at mihi plaudo, ipse domi,
simul ac nummos contemplor in arca.”

Che esprime benissimo lo stato d’ animo dell’ avaro misantropo:

“La gente mi detesta,
ma io sono fiero di me stesso
quando, a casa mia, contemplo le monete nello scrigno.”

Beh, io trovo fonte di gioia infinita fare esattamente il contrario, vale a dire condividere con gli altri ciò che possiedo…anche le idee e i consigli che scrivo in queste pagine; so che qualche anno fa più o meno vi ho invitato a fare lo stesso e ne sono sempre più  convinto.

Non so se il prossimo anno potrò regalare al motore di Siddharta un cambio dell’ olio, anche se avrebbe bisogno di una bella revisione, ma confido con voi che il presidente del consiglio di concerto col direttore dell’ agenzia delle entrate non decreti la tassazione della condivisione delle emozioni, considerato che tutti i governi che si sono succeduti dall' unità d' Italia in avanti hanno cercato di risolvere i nostri problemi unicamente aumentando le tasse.
Ci ritroveremo, spero, l’ anno prossimo in cui parleremo di garofani della Riviera e di patenti nautiche, di scale e di bunker, di recupero di naufraghi e di un sacco di altre cose…Quale relazione ci possa essere tra questi argomenti lo scoprirete presto.

Vi saluto sperando di farvi sorridere col seguente fotomontaggio, perchè sorridere è importante.
La scorsa estate ho ospitato in barca per una settimana una coppia di amici, Elena e Simone; sono stati così contenti di aver passato un briciolo di estate con noi che lui mi ha immeritatamente gratificato dell' appellativo di Nelson, inviandomi le immagini che seguono... 

Buon Natale amici - anche da un buffone mutilato come me - e se avete dimenticato aperte le valvole delle prese a mare e la vostra barca è in acqua ricordate che possono gelare e rompersi (per le valvole è difficile, ma per i raccordi è probabile)…
Se invece avete dimenticato chiuse le valvole del vostro cuore che è gelato, apritele !
Nonostante le nostre giustificate lamentele, ricordiamoci ogni giorno che c’è sempre più gente che ha bisogno della nostra generosità.

Buone feste e un abbraccio a voi tutti.

Dalla cima di  Zut (Kornati) - luglio 2012

Le foto sono dell' intramontabile Luciano Michielin (è il caso di dirlo visto che il tramonto precedente è suo),
di Emanuela Testa (che è mia moglie e che è stata in pellegrinaggio a Karpathos di recente)
e di Simone Scarso (di cui vedrete molte altre foto tra qualche mese) e ai quali
 va il mio grazie più sentito.

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