Direi
che è
stata dura anche mantenere la famiglia, alla quale ha pensato per gran
parte mia
moglie col suo stipendio, pertanto figuriamoci quanta
fatica io abbia fatto a pagare la quota sociale del
circolo nautico, il posto barca, l' iscrizione al Circolo Velico e la
tessera FIV, il varo e l’ alaggio, le vernici, le ricariche
degli estintori, il rinnovo del certificato di sicurezza, il cambio
dell' olio, la tassa di
proprietà, lo zinco, le cime deteriorate e gli aeratori sopra i passauomo mangiati dai raggi U.V.….
Grazie a Dio ho
avuto con me la generosità di alcuni grandi amici che mi hanno
aiutato con passione, manodopera e ricambi.
Il grande tesoro dei miei amici - Barcolana 2011
Eppure lo
scorso mese di giugno il presidente del consiglio Letta, su proposta del
ministro Lupi, ha eliminato la tassa di proprietà sulle imbarcazioni da
diporto della lunghezza inferiore ai
Io non
credevo ci sarebbero arrivati da soli (non già ad eliminare la
tassa, ma a
farlo esattamente subito dopo la sua scadenza del 31 maggio così
da costringerci
comunque tutti a pagarla per il 2013); dovrei sentirmi grato nei loro
confronti, invece trovo questo decreto come espressione di un modo
di ragionare
tipicamente
italiano in cui la “fregatura”, oltre ad essere un vizio
diffusissimo tra la gente, è una vera e propria istituzione
dello Stato: ho proprio l' impressione che i contribuenti esistano "per essere presi un po' in giro" .
Pare che l' attuale Ministro delle Finanze abbia deciso di "restituire
il maltolto", infatti il direttore dell' Agenzia delle Entrate con disposizione prot. n° 125448/2013 ha approvato il
modello per l' istanza del rimborso della tassa annuale sulle
unità da diporto (art. 16 commi da 2 a 10 e 15-ter D.L. 6 dic.
2011 n° 201, convertito, con modificazioni, dalla L. 214 del 22
dic. 2011 e succ. modificazioni) e la definizione delle modalità
di pagamento dei rimborsi.
Certo qualcuno obietterà che continuando a lamentarmi dimostro di non essere mai contento ma,
considerando che la maggior parte delle barche da diporto molto grandi che sono di fatto proprietà di
cittadini italiani non
sono iscritte in Italia e quindi la tassa non la pagano
comunque, comprendete bene come resti un bel po' di amaro in bocca sia per noi che per
lo Stato, alla faccia delle modificazioni dei decreti e delle loro
conversioni in legge con successive modificazioni delle modificazioni
modificate !
Tuttavia su
questo argomento, cioè sulla grande evasione
fiscale legalizzata (perchè esiste), non c'è
uomo politico che si azzardi a
proporre un qualche decreto, sia che faccia parte di
governi di
"strette" o di "larghe" intese.... Chissà perchè ?
Villetta a Karpathos (Dodecaneso) - settembre 2013
Comunque se volete avere ragguagli sulle modalità di rimborso della tassa cliccate sul link seguente
ma se non ci riuscite non prendetevela con me: è l' Agenzia delle Entrate che ama le complicazioni, non io.
Tornando al mio piccolo mondo, per coprire le innumerevoli tassazioni cui sono soggetto e che alla
fine dei conti vanno ben oltre il 60 % del reddito, quest' anno ho attinto ai risparmi
che avevo messo via, dato che nuove entrate non ce ne sono state per
una ormai cronica mancanza
di lavoro.
Non so però
per quanti anni potrò andare avanti in questo modo.
Tuttavia posso ancora dichiararmi soddisfatto,
perchè le
mie braccia e le mie gambe sono ancora buone e posso fare da solo la
manodopera che occorre
per la manutenzione della barca, infatti a 58 anni suonati posso
permettermi
ancora di arrampicarmi sia sulla scala che in testa d’
albero.
Purchè però le norme sulla sicurezza sul
lavoro non me
lo impediscano, sennò sarò costretto a pagare gli operai
dei cantieri nautici (circa 40 euro/ora contro i 27 delle imprese edili,
chissà perchè...) e quindi sarò costretto a vendere
la barca.
Del resto allo Stato non interessa nemmeno sapere che la mia barca
ha 27 anni e che in questo
periodo di crisi economica è pressoché invendibile.
Sul moletto di Andrija (Kravliačica) - luglio 2013
Per lo Stato esiste solo incrollabile il seguente assioma :”se il
contribuente possiede uno yacht di
Ovviamente
facendo il mestiere che faccio la barca mi serve anche per raccontare tutte queste
cose in questo sito, mi serve per provare materiali, per scoprire itinerari, per
dare consigli, per raccontare episodi utili, per scoprire nuovi prodotti per la
pulizia e la manutenzione, ma guai a portare in detrazione nella denuncia dei
redditi una qualsiasi spesa inerente la barca !
Lo Stato
vede comunque la mia barca come una espressione del mio benessere economico,
anzi come una ricerca del lusso.
Non importa
se la mia automobile (come davvero è) è
una Fiat 500 a GPL e se comunque mi muovo tutti giorni in bicicletta per risparmiare.
Non importa
se la pizza in famiglia la mangiamo tutte le domeniche, ma rigorosamente in
casa tirando la pasta in cucina (ho una moglie bravissima).
Uno yacht è
uno yacht e un evasore fiscale è un evasore fiscale e difficilmente le due cose
sono separate.
Se la
maggior parte delle persone esce a cena in ristorante invece di tirare
la pasta
a casa, se prima di pensare a comperarsi la barca si compera un inutilissimo SUV
tedesco da
3000 cc, se ignora che invece di sprecare centinaia di euro al mese in
carburante ci si può spostare anche girando i pedali di una
bici, comunque questi sono i parametri con cui
lo Stato giudica chi ha uno yacht.
Quindi, se possiedo
uno yacht, significa che prima di comperarlo ho già comunque tutte queste cose,
pertanto 30 mila euro di reddito all’ anno sono pochi.
Luna a Veli Rat (Dugi Otok) - giugno 2012
Invece le
cose non stanno così, ma chi mi
crederebbe se, pur avendo uno yacht di
Nessuno, credo proprio nessuno.
Tutti sarebbero
convinti che io fossi realmente un evasore che non vuole ammetterlo nemmeno
di fronte all’ evidenza; tutti mi guarderebbero come un parassita
approfittatore, un essere spregevole e senz’ altro da condannare.
In effetti,
come cittadino di questo bel paese, sto sbagliando tutto: dovrei
essere un vero evasore !
Dovrei rifiutarmi
rigorosamente di emettere fatture quando incasso, circondarmi di commercialisti
e di avvocati, intestare la barca ad una società nell’ isola di Man o nel Delaware, viaggiare col SUV aziendale scaricando con la
scheda carburanti anche i consumi per andare a spasso, pagare il posto barca in
nero al vero intestatario, scaricare l’ IVA per gli estintori facendo finta di
averli comperati per il garage del condominio, eccetera, eccetera.
Allora il
giudizio della pubblica collettività sarebbe diverso: sarei un
uomo furbo, un “dritto”, uno che ci sa fare, uno che sa come va il mondo, uno
che “tanto non riuscirai mai a fregarlo”, insomma uno che, con l’ appoggio da
parte di qualche amico massone più o meno in buona fede, potrebbe benissimo
anche ricevere una immeritata - e quindi vergognosa - onorificenza della
repubblica, come un commendatorato, un cavalierato ecc...
Blaterare a Unije - Luglio 2012
Sì.
E’ forse
confidare nel fatto che la totalità degli italiani diventi improvvisamente
rispettosa e benefattrice ?
No.
E’ sperare
che un uomo politico di profonda saggezza prenda in mano le sorti del paese e
lo guidi verso una rinascita morale e materiale ?
No.
E’ scuotere
la testa insieme ad tanti altri decretando la propria impotenza di fronte alla
paralisi burocratica e al clientenlismo più sfrenato consolandosi così nella propria rassegnazione ?
No.
La speranza, la mia speranza,
è sapere che su Siddharta (la mia barca) navigano con me non solo le mie
emozioni, ma anche quelle di mia moglie, dei miei amici frocieristi più cari,
dei ragazzi delle scuole superiori del progetto Vela Scuola della F.I.V., degli
invalidi dell’ INAIL, dei non vedenti, dei conoscenti occasionali che non sono
mai stati in barca, e soprattutto di voi lettori che cominciate proprio ad essere tanti....
Questo è un
patrimonio magnifico, che nessuno stato (e mi sono stufato di scriverlo con la
maiuscola) né alcuna forma di sistema fiscale potrà mai né valutare, né
tartassare.
E’ il mio
tesoretto, che è tale solo perché è condiviso con altri.
Mi vengono in
mente dei versi di Orazio o di Catullo e vi chiedo scusa per l' incertezza, ma le mie
riminiscenza classiche sono ormai molto appannate (anche se propendo
per il primo che si è fatto sulla strada, mentre il secondo era
più o meno un mantenuto interessato solo alle belle donne..., infatti gli hanno dedicato un aeroporto):
“Populus me sibilat,
at mihi plaudo, ipse domi,
simul ac nummos contemplor in arca.”
Che esprime
benissimo lo stato d’ animo dell’ avaro misantropo:
“La gente mi detesta,
ma io sono fiero di me stesso
quando, a casa mia, contemplo le monete nello scrigno.”
Beh, io
trovo fonte di gioia infinita fare esattamente il contrario, vale a dire
condividere con gli altri ciò che possiedo…anche le idee e i consigli che
scrivo in queste pagine; so che
qualche anno fa più o meno vi ho invitato a fare lo stesso e ne sono sempre più
convinto.
Non so se
il prossimo anno potrò regalare al motore di Siddharta un cambio
dell’ olio, anche se avrebbe bisogno di una bella revisione, ma
confido con voi che il presidente del consiglio di concerto col
direttore dell’
agenzia delle entrate non decreti la tassazione della condivisione
delle
emozioni, considerato che tutti i governi che si sono succeduti
dall' unità d' Italia in avanti hanno cercato di
risolvere i nostri problemi unicamente aumentando le tasse.
Ci
ritroveremo, spero, l’ anno prossimo in cui parleremo di garofani
della Riviera
e di patenti nautiche, di scale e di bunker, di recupero di naufraghi e di un sacco di altre
cose…Quale relazione ci possa essere tra questi argomenti
lo scoprirete presto.
Vi
saluto sperando di farvi sorridere col seguente fotomontaggio, perchè sorridere è importante.
La scorsa
estate ho ospitato in barca per una settimana una coppia di amici,
Elena e Simone; sono stati così contenti di aver passato un
briciolo di estate con noi che lui mi ha immeritatamente gratificato
dell' appellativo di Nelson, inviandomi le immagini che seguono...
Se invece
avete dimenticato chiuse le valvole del vostro cuore che è gelato, apritele !
Nonostante le nostre giustificate lamentele, ricordiamoci ogni giorno che c’è sempre
più gente che ha bisogno della nostra generosità.