ARTICOLI E CHIACCHIERE COSE TRA NOI
DICEMBRE 2016

CASI PARTICOLARI : 
DALL' UMIDITA' ALLA... SANTITA'
 

BUON NATALE, o infaticabili lettori di queste paginette !
Come state ?

Ogni dicembre - e ormai sono parecchi anni - in occasione di questa magnifica festa scrivo invitando al volersi bene; e altro non si può fare data la tenerezza che il Natale ispira.  
Quest' anno ho pensato di intrattenervi mescolando qualcosa di utile ad un po' di umorismo, ricordandovi comunque che non esiste al mondo religione che incoraggi a fare guerra e ad assassinare; queste decisioni sono sempre motivate da tornaconti personali basati sull' acquisizione di potere e di risorse economiche, mai dalle religioni !
Quindi giustificare ogni atto di guerra con il proprio credo è una bestemmia verso il proprio Dio, qualsiasi forma e nome esso abbia.  
Così come invitarci a votare per contenere le spese eliminando un ente inutile (ma guardandosi bene dall' eliminare il senato che senza dubbio è molto utile a pagare un bel po' di stipendi e superpensioni), mi pare proprio una gran presa in giro di noi tutti.
Detto questo, ogni tanto qualcuno di voi mi scrive e la questione che pone è di interesse più generale che personale; così trovo nauticamente utile raccontare qui quel che capita nel mondo col mio solito modo di fare, che vorrebbe essere un po’ serio, ma non troppo.
E’ il caso del dottor Franceschini, la cui barca è affetta da osmosi e di cui pubblico la seguente lettera.


Buongiorno Ing. Scarpa,
forse si ricorda di me, aveva periziato una decina di anni fa un JNP 999 a Chioggia che avevo acquistato con un amico.
Ora quella società è sciolta da qualche anno, per incompatibilità di vedute, come spesso accade; ho venduto il mio 50% approfittando di una congiuntura astrale credo irripetibile, e ho comprato un altro JNP da solo, 6 anni fa.
Non la tedio con tutta la storia, ora la barca è in secco da  novembre, sabbiata per una recidiva di osmosi (trattamento fatto 2 anni fa, evidentemente male), è anche stata in capannone fino ad aprile con un deumidificatore sotto una gonna di plastica. Speravo di poter procedere al nuovo trattamento (in garanzia) a fine mese ma la misurazione dell'umidità, fatta con due strumenti diversi (uno Skinder Cecchi ed uno Skipper Tramex ) mi dà risultati contrastanti, non buoni il primo, buoni il secondo.
Non so sinceramente che fare, non vorrei ritrovarmi fra altri 2 anni a dover rifare tutto, la mia salute mentale potrebbe fortemente risentirne...
Lei sarebbe disponibile ad una misurazione del grado di umidità con altri strumenti, magari più affidabili o devo rassegnarmi ad un atto di fede?
La barca è al Nausika a S. Giorgio di Nogaro.
Grazie mille,
Dr M. Franceschini


Naturalmente ho risposto al dott. Franceschini e l’ ho fatto in questi termini:


Buongiorno a lei dott. Franceschini.
Non ho mai creduto alle misurazioni eseguite con gli strumenti sulla vetroresina (veda anche ciò che ho scritto nel mio sito nel novembre 2015).
Ciò che a mio avviso può fare è:
- non eseguire le misure con 2 strumenti diversi ma solo con uno;
- segnare i punti dove ha effettuato la misura;
- eseguire una ulteriore misura con lo stesso strumento negli stessi punti a distanza di tempo;
- trarne le conclusioni sulla base del confronto tra le misure.
In altre parole non si fidi dei valori assoluti di umidità relativa, ma di quelli relativi tra due misurazioni effettuate sullo stesso punto.
Se a distanza di tempo (diciamo almeno 1 o 2 mesi con deumidificatore o ventilazione e tempo bello) non registra più diversità di valori significa che lo scafo non può asciugarsi di più e si può intervenire, indipendentemente dal valore assoluto della misura (che senz' altro sarà comunque affetta da errore).
Pertanto credo di non poterle essere di alcun ulteriore aiuto, anche venendo a San Giorgio di Nogaro.
Le misure può farle benissimo da solo traendone le conclusioni.
Piuttosto è da valutare quanti mm siano stati asportati con la sabbiatura relativamente allo spessore del guscio.
Se il danno non è grave (diciamo 15 o 20 % dello spessore) credo lei possa far eseguire il nuovo trattamento con tranquillità.
Se la parte asportata è superiore e sono stati intaccati anche i tessuti di mat (la stuoia di vetro), allora la cosa diventa seria perché incide anche strutturalmente sullo scafo.
Credo comunque lei si trovi nel primo caso.
Le invio un cordiale saluto.

     

A questo punto c’è stata una ulteriore replica (ed è qui il bello della storia) in termini che proprio non mi aspettavo….


Buonasera,
Anch'io ho i suoi stessi dubbi sull'affidabilità di questi strumenti, non essendo possibile tararli sulla vetroresina di ogni barca.
Quello che mi suggerisce di fare in effetti l'avrei già fatto nei mesi scorsi, con un igrometro da cemento della Mapei preso a prestito. All'inizio mi andava a fondo scala, ora segna zero o quasi su praticamente tutta la carena. Ho voluto fare la controprova con strumenti "nautici", pensando di trovare valori congruenti, cosa che, purtroppo, non è stata. Non mi aspettavo però discrepanze così ampie fra due strumenti tutto sommato simili, almeno all'apparenza.
Non le nascondo che, su insistenza del mio velaio, avevo chiesto un parere anche ad un noto personaggio autore di un libro sulla manutenzione delle barche la cui risposta è stata più o meno "lo Skinder è inaffidabile, solo i miei strumenti dicono la verità, te li posso noleggiare a 200 euro per il fine settimana ma devi venire a prenderteli il venerdì sera e riportarmeli la domenica".
Non che mi sia piaciuta molto, non credo che un igrometro sia questo miracolo di ingegneria elettronica appannaggio di pochi eletti. 
Già diffido dei colleghi medici che hanno troppe certezze e pochi dubbi, avrei decisamente preferito pagare lei per una perizia ma apprezzo l'onestà della sua risposta che mi conferma l'idea che mi ero fatto di lei conoscendola e seguendola sul suo sito.
Riguardo alla percentuale di materiale sabbiato, in effetti è minima, l'osmosi era di tipo superficiale, anche se diffusa, non ci sono buchi o crateri e la vetroresina è integra.
La saluto e la ringrazio per la cortesia.


  

E allora, caro dottor Franceschini, vada tranquillo !
Io non saprei cos' altro suggerirle e la ringrazio per la comprensione.
Le strumentazioni non sono cattive, fanno del loro meglio, ma funzionano bene tanto più il materiale è isotropo e omogeneo; ciò vale per l' acciaio, meno per calcestruzzo, assai poco per la vetroresina e i compositi in genere.
Piuttosto non è proprio lusinghiero il fatto che ci sia un collega che affermi che i solo i suoi strumenti dicono la verità...
La verità sarà sempre ignota a noi comuni mortali, sia che siamo medici, ingegneri, operai o preti...
In effetti ci aveva provato un tale circa 2000 mila anni fa ma, poiché diceva il vero e predicava che si dicesse veramente il vero (che noi umani non riusciamo a sopportare), all’ epoca i nostri antenati di quella tumultuosa terra attorno a Gerusalemme preferirono crucifiggerlo.
Comunque, visto che proprio la verità le è stata proposta a 200 euro per un fine settimana, direi che tutto sommato è anche a buon mercato !
Pensi, ci sono delle persone che me ne danno di più per fare una perizia pur sapendo che come “uomo esperto” mi potrò avvicinare molto alla verità, ma non sarò mai capace di stabilirla con piena certezza al 100% !
Ah, quanti giudici dei tribunali pagherebbero volentieri 200 euro per venire a sapere veramente la verità sugli accidenti che combiniamo tra uomini  e sui quali sono tenuti ad esprimere il loro giudizio !

A tal proposito mi viene in mente una storiella assai istruttiva che girava per le aule universitarie di Idraulica a Padova nei lontani anni ’70; la raccontava Claudio Datei, esimio professore di Costruzioni Idrauliche in quel glorioso ateneo che mi auguro glorioso sia ancora (chissà):

“Un giorno si trovano un fisico e un ingegnere davanti a una bella ragazza.
“Dài - dice il fisico - facciamo una gara: vediamo chi riesce a raggiungerla per primo…però si parte e a metà strada ci si ferma, poi si riparte e alla metà della metà strada ci si ferma, poi si riparte e così via…Ci stai?”
“Ok” risponde l’ ingegnere, e parte di corsa mentre il fisico resta fermo e si accende una sigaretta.
Arrivato a metà, l’ ingegnere si ferma e, non vedendo il fisico, si volta e gli dice:
“Ma che fai? Non parti?”
“Bravo pirla – gli risponde il fisico – non vedi che è inutile perché non arriverai mai a raggiungerla?”
“Ah… beh, sì, in effetti....ma a me basta arrivarle a tanto così !”

Molto bene, in questa storiella da sottoscala universitario vi sono due concetti molto importanti.
Uno è quello matematico di punto di accumulazione, ma è roba per analisti teorici (analisi matematica, funzioni continue o meno,cuspidi, derivabili, integrabili...mah!) e in questo sito proprio non ce ne frega niente.
L’ altro invece è quello della ricerca della verità che invece ci interessa moltissimo.
La bella ragazza rappresenta infatti la verità e, mentre il fisico è consapevole che non riuscirà mai a conquistarla pienamente, l’ ingegnere è convinto che, pur non arrivando mai a poterla possedere, per farci l’amore sia sufficiente arrivarle a pochi centimetri di distanza.
La distanza ovviamente dipende dai limiti di approssimazione che ci si pone, cioè dalla lunghezza delle dotazioni di bordo che…
Beh, insomma…dottor Franceschini ha capito no?....
Non mi metta in ulteriore difficoltà.…
Ma guarda in che pasticcio mi sono cacciato !
E’ una storiella universitaria dopo tutto…
Insomma, come quando si va dal barbiere….che è quella persona che parla e parla e parla continuamente di politica e di calcio mentre noi invece vorremmo perderci nell’ assopirci delle carezze del pettine sulla testa.
…E per favore che nessuno la prenda come una sfida tra le dimensioni delle dotazioni di ingegneri e fisici !
Non è questo l' intendimento dell' articolo (perdipiù natalizio) di questo mese.
Il professor Datei era un fior di docente, molto serio e per bene; era un personaggio di valore che aveva grande passione per il suo lavoro; ho un bellissimo ricordo di lui: ho ancora la fotocopia del libretto universitario dove c’è un bel 30/30 datato 10.05.1979. ...
Bei tempi, in cui il cervello mi funzionava ancora bene !
Oggi invece - guardate qui - disserto più o meno su bestemmianti guerre religiose e su bicameralismi inutili (ma necessari, forse, per riassumere gli esodati dall' ente dichiarato inutile) senza sapere nemmeno quel che dico... Ah, povera vecchiaia così meschina !

Le auguro una buona stagione, dottor Franceschini, a lei e a tutti quelli che sulle loro barche hanno problemi simili ai suoi; auguro inoltre a tutti di poter arrivare a fondo, se non nella conoscenza della verità, almeno in quella della propria moglie che con i tempi che corrono è già un ottimo risultato.

C’è una cosa poi al riguardo che mi piacerebbe molto sapere, pur nella consapevolezza che non riuscirò mai a conoscere né con l’ aiuto del professor Datei né con quello dello strumento di quel mio collega (che riporto per scherzo nella foto qui sotto):  tra mogli e mariti che continuano a stare insieme, in percentuale, chi più si avvicina alla santità ?...Le mogli nel sopportare i mariti, o i mariti nel sopportare le mogli ?


AUGURI, o stupendi lettori !  
Inizieremo il nuovo anno parlando di temporali,
di normative per le giacche di salvataggio (si salvi chi può!)
e di antivegetative.

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