ARTICOLI E CHIACCHIERE COSE TRA NOI

  FEBBRAIO 2008




NAUTICAUTILE COMPIE DUE ANNI...

...non è magari che mi fate gli auguri ?


Roma, piazza Navona -  Una foto poco nautica ma dall' atmosfera molto festosa.

Carissimi lettori,
questo mese sono stato contatatto telefonicamente da diversi di voi: chi lo ha fatto per un parere di carattere normativo, chi per la richiesta di un preventivo di perizia tecnico-commerciale, chi addirittura per un consiglio strettamente professionale nel campo di una consulenza tecnica di ufficio.

Mi fa sempre un enorme piacere quando posso rendermi utile e ancor più piacere provo quando un lettore diventa cliente e quando un cliente diventa un amico: è il caso del signor Luca Cesca che mi ha riempito di soddisfazione quando mi ha scritto che è stato "contento di avermi incontrato". 
Continuate a scrivermi e/o a telefonarmi senza alcuna remora: vi assicuro che ciò che so fare e che posso fare lo farò. Sempre.

Michele, mio lettore ed amico, mi ha fatto notare che gli sfondi colorati del sito (che cerco di abbinare ai colori delle foto) non permettono una buona leggibilità dei testi.
Ho pensato pertanto - a cominciare da questo mese - di usare sempre lo sfondo bianco e il testo nero; se la cosa però non vi piacesse, vi prego di farmelo in qualche modo sapere.

 

LA NAUTICA INUTILE

Questo mese vorrei parlare un po’ di ciò che non serve ad andare per mare e che anzi talvolta può addirittura risultare di ostacolo.
Datosicchè poi (questa parola è usata da un mio parente romano simpaticissimo) il giorno del compleanno è in genere un po’ più trasgressivo del solito, vedrò una volta tanto di lasciarmi andare a polemizzare un poco, pigliandomela con la cosiddetta “stampa specializzata”.
Vi prego, lasciatemi sfogare un pochino.

Ci sarà senz’ altro qualcuno tra voi che compera le riviste nautiche: quei bei periodici pluri-illustrati dalla carta lucidissima che pesano tantissimo, poco ecologici e fatti apposta per "coloro che possono".
Avete mai provato a contare le pagine che VERAMENTE vi aiutano ad andare per mare rispetto a quelle che non lo fanno ?
Questo mese proviamo a farlo insieme, perchè la nostra mente è dotata per volontà divina di una qualità ineguagliabile che si chiama “discernimento” e che troppo spesso dimentichiamo di avere.

La pubblicità degli orologi e dei profumi.
Io non credo che per leggere l’ ora mentre siamo in barca occorra avere al polso proprio quel modello di orologio che ha le bandierine del codice internazionale dei segnali.
Intendo dire quell’ orologio che ha sponsorizzato l’ ultima regata in Costa Smeralda, sì proprio quello che viene ostentato da quel vip nullafacente che è stato salvato per miracolo dalla overdose di cocaina…Ma sì, avete capito benissimo, quel giovane che vomita tante parole proprio per il fatto che non è capace di fare nulla, ricordate, no?
Ecco, ci serve proprio quell’ orologio?
E ancora ditemi: quando siamo in crociera occorre proprio che ci passiamo sulle guance quel dopobarba fatto solo per l’ uomo strafigo e la sua compagna rigorosamente senza ombra di cellulite?
Sì, proprio quello che profuma di muschioeucalipticodellafinlandia che al nostro passaggio dovrebbe tramortire le donne e farle inclinare come le barche di bolina.
Quel dopobarba che ti dicono che esiste, ma del quale non ti resta in mente nemmeno il nome perchè la tua memoria è ottenebrata dall' immagine delle spalline di lei che scendono sui pettorali di lui rigorosamente gocciolanti di fragranze marine.
Io noto che in crociera la barba la si fa - ben che vada - ogni tre o quattro giorni; inoltre durante quei giorni di ferie ci sentiamo addosso talmente tanta voglia di trasgredire che saremmo portati a lavarci i denti anche col sapone da bucato.
E soprattutto quei giorni risultano veramente i giorni di ferie solo se si riusciamo a buttar via l’ orologio.

Credo quindi di poter affermare che le pagine dedicate a queste pubblicità si possano definire nauticamente inutili.

Le regate e le gare di motonautica.
Queste sono pagine sommamente interessanti.
Infatti quando il frigo della mia barca mi pianta in asso a metà della crociera oppure mentre il filtro del circuito di raffreddamento dell’ acqua è intasato dalle alghe e dalla mucillagine, mi è senza dubbio di grande aiuto sapere che “White-Girl” ha vinto la Swan-cup a Porto Cervo e che Palmiro Caciottoni si è laureato campione italiano Offshore !
Non solo, ma conoscere quante siano le ore di allenamento al giorno dei ragazzi degli equipaggi della Coppa America e sapere quanto costi (e quanto poco duri) un genoa di un IACC mi è senza dubbio altrettanto utile quando debbo riparare il gommone bucato sugli scogli dagli amici dei miei figli.

Minidigressione: un IACC è una delle imbarcazioni che disputano la Coppa America (International, America’s Cup Class).

Ecco, sull’ argomento delle cronache nautico-sportive sono fermamente convinto che si tratti solo di gossip…non trovo nulla ma proprio nulla che mi possa essere di una qualche utilità.
E’ come se conoscere il piazzamento della Ferrari a Silverstone mi aiutasse a guidare la mia auto mentre percorro la tangenziale di Mestre.
Anzi, qui si aprirebbe un nuovo splendido argomento su cui dissertare insieme, cioè l’ indagine sul bilancio dello sport ad altissimo livello, e vale a dire:
“Quanto delle energie e dei capitali che vengono dissipati nelle competizioni tornerà a mio vantaggio e quanto invece a mio svantaggio sottoforma di spreco di risorse?”
Argomento su cui vorrei già scrivere qualcosa ma sul quale ho bisogno del contributo di altri.
Per ora credo che le pagine dedicate al gossip-sportivo si possano definirenauticamente inutili.

I servizi comparativi sull’ abbigliamento “tecnico”.
Qui ti invito, fedele e paziente lettore, a esaminare la documentazione fotografica che allego.
Mia moglie - anni fa - prima che partissi per fare lo skipper con un’ altra barca pensò bene di regalarmi “un paio di scarpe da barca” e naturalmente spese un bel po’ di soldi in un negozio specializzato; tornò a casa con un paio di SLAM grigie dalla suola rossa pressoché liscia e dura e dalle spighette rigide (scarpa in alto, nelle foto). 

Risultato: sono scivolato molte volte in coperta e le scarpe si slacciano da sole quasi ogni due ore.
Finalmente però l’ anno scorso sono riuscito a trovare le mie scarpe da barca ideali (scarpa in basso, nelle foto): le ho incontrate in un cestone all’ ingresso di un ipermercato e le ho pagate 9 Euro: hanno la tomaia traspirante (che non mi fa sudare i piedi) una forma aderente (io ho i piedi piuttosto magri) e una suola con una tenuta eccezionale: come è ben visibile dalla foto, la suola è un insieme di piccoli tappi in gomma di colore grigio chiaro, né troppo morbidi (avrebbero una grandissima tenuta, ma si consumerebbero presto), né troppo duri (aderirebbero meno, ma durerebbero di più).
Sono insuperabili…mi dispiace solo che non ho la più pallida idea nè di chi le ha fabbricate, nè di dove ritrovarle per potervelo segnalare: questi ipermercati comprano ogni tanto degli stock di merce che poi non rinnovano più.
Più o meno la stessa cosa mi è capitato comperando pantaloni e giacconi impermeabili venduti come "non plus ultra della tecnologia e del look".
Non comprerò mai più capi di abbigliamento cosiddetti “tecnici” reclamizzati nelle riviste, lo ritengo (visti i prezzi e le prestazioni) una vera e propria presa in giro per chi va per mare.

La pubblicità delle automobili.
Non riesco a farmi una ragione del perchè quando navigo con la mia barca devo essere aggiornato sulle ultime produzioni automobilistiche di Audi o Bmw.
Se mi sto godendo il tramonto al gavitello, scusate, ma "che me frega" di sapere che il nuovo modello della ben nota casa tedesca ha “il nuovo propulsore che è in grado di sviluppare una coppia di tot Nm già a tot giri” e che “la classe degli interni non ha nulla da invidiare alle vetture di categoria superiore”?
Anzi, per dirla tutta, nel bel mezzo del traffico stradale cittadino di tutti i giorni mi vergognerei un po’ ad andare in giro a 4 Km/h con un motore di 3500 cc, con l’ auto nera e il condizionatore d’ aria che costringe la ventola del radiatore ad andare a manetta: mi vergognerei perché un miglior risultato lo ottengo in bicicletta o, se proprio non voglio fare lo sportivo, a bordo di una utilitaria bianca di 700 cc.

Digressione ingegneristico-ecologica: un motore a 4 tempi di 3500 cc di un’ auto ferma in coda  gira al minimo a circa 1000 giri al minuto; poichè compie uno scoppio ogni due giri esso brucia insieme al gasolio o alla benzina la bella cifra di 105000 (centocinquemila) litri di aria in un’ ora emettendo CO2, PM10, PM2,5 ossidi vari di azoto e zolfo e idrocarburi aromatici.
Questa quantità d’ aria viene sottratta ai nostri polmoni (e reimmessa sottoforma di veleno) unicamente in nome dell' immagine (del tutto irreale) che la persona che è a bordo di quell’ auto ha voluto dare di sè: e tutto ciò quando il motore gira al minimo, figuriamoci quando accelera ! 

Digressione finanziaria che fa parte della digressione di cui sopra: lo sapete che oggi potete comperare il vostro bel SUV  "in 74 comode rate mensili"?
Penso anche saprete però che dopo aver pagato le 74 comode rate saranno passati più di 6 anni e che vi troverete con un' auto vecchia che nessuno vorrà più, o per la quale riuscirete forse a ricavare la decima parte di ciò che avrete appena finito di spendere....
Comprate, comprate, che fate un vero affare !

No no, essere informato sulle ultime novità di Audi o BMW non mi serve proprio per navigare (e nemmeno per vivere tutti i giorni).
Credo quindi di poter affermare che anche le pagine dedicate a queste pubblicità si possano definire nauticamente inutili.

I servizi dedicati alla “domotica”.
Già, la domotica: ci ho messo un po’ di tempo a capire di che cosa si trattasse…
La domotica è l’ insieme dei processi e delle tecnologie che, automatizzando la nostra casa, ci rendono la vita più facile o più divertente.
Naturalmente il passaggio dalla casa alla barca è stato immediato per le aziende e i tecnici del settore: quale miglior campo
si può trovare per applicare la domotica di una bella barca da diporto  ?
Così, se scendete la scaletta per accedere alla dinette, vi basterà battere le mani e le luci violacee lungo i gradini si accenderanno.
Oppure potrete ordinare con la vostra voce un secco “apriti” e dalla doccetta del lavello inizierà a scendere l’ acqua.
Oppure ancora, pigiando un interruttore, si oscureranno le finestrature della dinette e su di esse verranno proiettate delle immagini psichedeliche cangianti…
Ora, lasciando perdere la maggior parte dei diportisti (per intenderci coloro che navigano con le imbarcazioni, che sono lunghe meno di 24 metri), e considerando i vip del diporto (coloro che navigano con le navi da diporto, che sono lunghe più di 24 metri), vi pare che sia utile e piacevole alla navigazione il fatto di vedere delle immagini psichedeliche proiettate su quelle stesse vetrate dalle quali il nostro vip può ammirare i panorami della Costa Smeralda ?
E per tornare a barche dalle dimensioni meno stratosferiche, vi pare che sia utile alla navigazione il fatto che lo skipper per salire in pozzetto e per scendere dabbasso (di notte, naturalmente, sennò a che servono le luci violacee) debba mettersi ad applaudire mentre il resto della famiglia dorme ?
Credo quindi di poter affermare che anche i servizi dedicati alla domotica si possano definire nauticamente inutili.


Domotica?  Coppa America?  Abbigliamento iper tecnologico?
Mah... Nulla eguaglia il valore di una bella giornata di sole !   

A questo punto vien da chiedersi cosa resti di utile nelle riviste nautiche.
Beh, ciò che resta sono le cosiddette “schede tecniche delle barche”, le inserzioni sull’ usato, le quotazioni del nuovo, qualche aggiornamento normativo sulla legislazione per la nautica da diporto e qualche link sui siti meteo.
Il tutto potrebbe occupare una decina di pagine, non di più, al prezzo di circa 1 Euro; pertanto le altre 6 o7 euro di pagine che paghiamo in più - secondo me - sono nauticamente inutili.

Anzi, per dirla proprio tutta fino in fondo, anche sull’ utilità di certe “schede tecniche” ho qualche perplessità.
Non so se avete mai notato ma l
a prova viene svolta una volta sola con determinate condizioni di vento e mare, ma alla fine le conclusioni che vengono riportate sono sempre generalizzate.
Per esempio si legge spesso: “i dati della prova sono riferiti alle condizioni presenti di mare quasi calmo e vento da SE da 5 a 8 nodi” e poi leggete: “un bel progetto, in particolare ci ha favorevolmente impressionato il passo sull’ onda”…Ma quale onda ci può essere in quelle condizioni?
Le velocità riportate per le barche a vela sono a dir poco entusiasmanti nel senso che, anche con una brezza insignificante, arrivano quasi sempre alla velocità limite dello scafo (vedi articoliechiacchiere di ottobre 2006).
Leggiamo infatti di barche di 9 metri che con brezze di 10 nodi filano di bolina a 6 nodi e mezzo: io vi posso giurare che in 40 anni che navigo sono riuscito a raggiungere la velocità limite su barche a chiglia solo in un paio di occasioni e MAI MA PROPRIO MAI con brezze leggere….
Gli angoli di bolina sono impressionanti, nel senso che non viene mai riportato l’ angolo rispetto al vento reale (che è quello con cui si naviga), ma sempre quello rispetto al vento apparente; e questo viene fatto anche nei diagrammini illustrativi, dove la sagoma disegnata dello scafo traccia, rispetto al vento, un angolo che persino Alinghi se lo sogna.   
I consumi dei propulsori per le imbarcazioni a motore sono altrettanto entusiasmanti.
Vi posso giurare (perché anche in questo caso si tratta di leggi termodinamiche ben precise scoperte dai fisici molti anni fa e ormai stra-collaudate) che il consumo di un motore diesel viaggia circa intorno ai  0,17 litri per ogni cavallo per ogni ora di funzionamento.
Il che vuol dire che installare su un motoscafo di 10 metri due motori diesel della potenza massima di 250 CV ciascuno e facendoli lavorare
per economizzare il più possibile a ¾ del regime di giri massimo, significa consumare almeno 64 litri di gasolio ogni ora.                      

Insomma, scrivendo e ragionando mi sono convinto che dal prossimo mese sarà opportuno “sfatare alcuni miti” sulle schede tecniche pubblicate nelle riviste nautiche, perciò - come già annunciato gli scorsi mesi - inizierò con le prestazioni delle barche a vela nell’ andatura di bolina. 

ARRIVEDERCI E...
CONTINUATE SEMPRE A RAGIONARE CON LA VOSTRA TESTA, 
NON CON QUELLA DELLA PUBBLICITA', MI RACCOMANDO.

Per consolarci dell' estate ancora lontana, vi propongo questa foto scattata su una
spiaggetta dell' isola di Olib...     Sì sì, siamo in Adriatico, non in Polinesia !


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