ARTICOLI E CHIACCHIERE COSE TRA NOI
   FEBBRAIO 2009

INCREDIBILE !
Sono già passati tre anni da quel mese di febbraio 2006 in cui il mio lavoro languiva alquanto
e decisi di impare da solo a creare un mio sito internet.
Ora son qui che continuo a scrivere per voi, cari e fedeli lettori bagnati dall' acqua salata, senza ancora ben sapere perchè; ci ho pensato molto e credo alla fine si tratti solo di passione, come quella che porta voi a leggere queste pagine e - soprattutto - a comperarvi una barca e a navigarci sopra.

BREVI AGGIORNAMENTI
- Mi ha scritto il signor Giovanni Carbonara chiedendo delle delucidazioni in merito alla marcatura CE di un natanteacquistato dagli U.S.A.; oltre a rispondergli privatamente ritengo utile dedicare a questo argomento un po' di spazio in uno dei prossimi mesi.
- Antonio Marra, che è vice presidente del Treviso Sailing Club, mi ha informato che la tariffa di ormeggio al Parco Nazionale delle Kornati è stata aggiornata: ora si paga non più a persona ma a metro lineare di barca e il dato a sua disposizione è di circa 50 Euro per un 40 piedi.....Fate un po' voi la divisione adattando l' importo alle vostre esigenze. 


Adesso, se siete d' accordo, proseguirei col tema "Incoronate"iniziato in gennaio;
oggi si capirà ancor meglio come mai, per descrivere queste belle isole dalmate,
io abbia fatto uso del titolo di "paradiso-inferno".


Tramonto dalla cima di Kornat: si riconoscono in primo piano l' isola di Bisaga
(Bisaccia) e, proprio sotto il sole, quella di Borovnik . A sinistra l' isola di Mana.


                                                                                                                                                                 
     IL  PARADISO - INFERNO  DELLE  KORNATI    
                         2° PUNTATA                             

 

LA NAVIGAZIONE
Avventurarsi di notte nei canali di Kornat o di Zut è veramente da sconsiderati.
Non ci sono segnalazioni luminose, fatta eccezione per i fari di Sestrice, Blitvenica e per il fanale di Smokvica che però, coi due canali appena menzionati, hanno poco a che fare: il primo faro infatti si trova sullo sbocco verso il mare aperto dei due passaggi di Proversa (in croato Prolaz significa passaggio e, se ancora non fosse chiaro, Prolaz Mala Proversa e Prolaz Vela Proversa sono i due passaggi che contornano l' isola di Katina a nord di Kornat) e si eleva quindi tra l’ arcipelago delle Kornati e l’ isola di Dugi Otok; il secondo faro si trova su uno dei tanti scogli che contornano l’ estremità di sud-est dell’ arcipelago e che somigliano a una manciata di coriandoli gettata a caso; il terzo segnalamento marittimo si limita a favorire l’ accesso alla punta meridionale di Kornat (che si chiama Opat) a chi proviene dalla terra ferma.
La sconsideratezza deriva dal fatto che anche la navigazione diurna nei due canali comporta numerosi problemi, perché esistono scogli semi-affioranti non segnalati:

PRESTATE ATTENZIONE ai quattro punti seguenti.

1 - Imboccando da nord-ovest verso sud-est il canale di Kornat ci sono due maledetti scoglietti a cavallo dell’ isolotto Tovarnjak (tra Kornat e Obrucan), difficili da individuare perché poco visibili (soprattutto quello a ovest di Tovarnjak); sono evidenziati in rosso nell' immagine che segue.

2 - Verso l’ estremità di sud-est del canale tra Zut e Kornati (Zutski Kanal) c’è lo scoglio Kalafatin (questo nome è molto appropriato conoscendo il significato di “calafatare”), ed è di difficile individuazione perché è quasi sempre sommerso ma è contornato da una fascia di rocce più chiare; talvolta lo si individua perché vi si posa sopra qualche esemplare di cormorano (è uno scoglio veramente fetente perchè si trova a pochi centimetri sotto il pelo dell' acqua, anch' esso lo vedete evidenziato in rosso nell 'immagine che segue).

3 - Lungo la costa meridionale dell’ isola di Zakan e lungo la costa della baia Lopatica, sull’ isola maggiore, ci sono numerosi bassifondi rocciosi e qualche scoglio isolato (nei pressi del punto rosso più meridionale nell' immagine precedente).

4 - A sud-est dell’ arcipelago, lungo la rotta per Zirije, c’è lo scoglio Baçvica che è purtroppo alquanto isolato (purtroppo in quanto non mostra alcuna parte visibile cospicua vicina a se'); esso emerge dalle acque con una piccola punta se il mare è calmo, ma lo si vede sempre e solo all’ ultimo momento. Anche questo lo vedete evidenziato in rosso nell 'immagine seguente.

Pertanto si capisce bene come durante la navigazione sia necessario consultare la carta spessissimo, perché le isole si assomigliano un po’ tutte (insisto sul paragone delle macchie di morbillo) e avviene facilmente che non si capisce più dove ci si trovi.
Anche il GPS cartografico ha i suoi limiti, perché l ‘intrico di isole di uguale forma o circonferenza è veramente notevole e interpretare il video, cioè trasferire la visione dall’ alto che offre lo schermo a quel poco che è visibile intorno alla barca sul livello del mare, non è per nulla facile.
Occore quindi secondo me una buona esperienza nel cogliere i particolari delle coste e saper fare rilevamenti "al volo".

Se c’è tanto vento navigare tra le isole è un piacere dal punto di vista del moto ondoso, in quanto esso è quasi assente, ma diventa troppo laborioso se lo si vuole fare a vela: il continuo susseguirsi di alture e passaggi infatti modifica continuamente la direzione del vento e ci si trova a navigare in poppa e poi di bolina nel breve volgere di qualche secondo.

PRESTATE ATTENZIONE se c’è bora forte.

Se c'è bora forte occorre fare molta attenzione: in queste isole i miei occhi hanno visto molte barche disalberare, piantarsi sugli scogli e anche affondare.
Il problema è rappresentato dalla conformazione orografica dell’ isola Kornat, la principale, che solamente sottovento alla sua cima principale (cioè grosso modo dove si trova la baia di Kravliaçica) offre un buon riparo, mentre lungo tutta la restante costa di sottovento (per intenderci quella che guarda a sud-ovest verso il canale di Kornat), manda giù raffiche di ricaduta fatte a tromba d’ aria.
Queste, sulla superficie del canale di Kornat, creano delle piccole trombe d’ acqua dell’ altezza di 4 – 5 metri che si formano e si dissolvono rapidamente, inoltre le raffiche picchiano accelerando con particolare violenza sulla baia di Lopatica e un po' più giù su quella di Ropotnica e di Opat che, vedendole sulla carta, sembrerebbero invece ben ridossate.
Nella baia di Lopatica le raffiche di bora provengono adirittura da WNW (invece che da NE); occorre inoltre prestare attenzione sulla baia di Zakan che, essendo piuttosto aperta e avendo sopravento isole di scarsa altezza, nonostante il suo buon orientamento non risulta essere ridossata. 
La capitaneria di porto di Murter, territorialmente competente, in caso di bora prevede lo stato di all' erta sulle Kornati: questo fatto però non deve tranquillizzarci.
Ricordo a tutti che le barche sono fatte per stare nell' acqua e sull' acqua, non sulla terra e su questo arcipelago la terra (anzi la roccia) è sempre vicinissima, sia sopravvento che sottovento.

UN PO' DI STORIA E DI CURIOSITA'
Le isole furono abitate fin dall’ antichità ma con molte interruzioni epocali (evidentemente già nel corso della storia non hanno mai rappresentato un luogo ameno sul quale era facile vivere).
Vi sono delle tracce dell’ uomo preistorico, dell’ impero romano e del medioevo, poi pare che sia la repubblica di Venezia che l’ Austria non abbiano rivolto loro molta considerazione.
L’ ipotesi più attendibile per la loro denominazione (che è quella dell’ isola maggiore, come detto) pare sia legata alla cappella dedicata a Santa Maria Incoronata, edificata proprio sull' isola più grande in località Tarac nel 1300.

Di curiosità ce ne sono di tristi e di allegre.

Per esempio l’ ultimo conflitto mondiale passò anche per di qua, dove nel 1944 fu installato un ospedale “itinerante” sulle isole di Zakan, Levrnaka e Piskera; poi ci fu una vera e propria occupazione operata dalle truppe Tedesche che deturparono il villaggio di Vrulije e con svariate incursioni fecero numerosi prigionieri tra le famiglie dei pescatori del luogo e dei paraggi.

Alcuni degli scogli che contornano le estremità dell’ arcipelago hanno nomi bizzarri, come Kurba Vela (Puttana grande), Kurba Mala (Puttana piccola) e Babina Gruzica (Culo di donna).
Evidentemente i pescatori del luogo durante il lavoro pensavano ben ad altro. 

DIGRESSIONE PERSONALE (che può essere idiota, ma che forse non lo è affatto).
Mi permetto qui di fare una considerazione personale sull’ attenzione che i pescatori hanno verso il mare e la navigazione in generale.
Se non si considerano gli scogli piccoli e si pone l' attenzione alle vere e proprie isole,

l’ isola Piccola Puttana è la prima che si incontra scendendo da nord-ovest a sud-est;
l’ isola Grande Puttana è la prima che si incontra risalendo da sud-est a nord-ovest;

l’ isola Culo di Donna ha accanto a se' uno scoglietto semisommerso appena fuori del canale di Kornat, lungo la rotta per Zirije.

Viste così le cose pare che la nomenclatura assegnata dai pescatori non sia male, vero?   Che sia solo coincidenza ?
Oppure i pescatori con le due "Isole Puttane" hanno voluto rappresentare l’ inizio e la fine di un pericolo per la navigazione (che di fatto è tutto l’ arcipelago con i suoi infiniti trabocchetti).
E l' isola "Culo di Donna" non potrebbe significare un qualcosa che desidereresti vedere ma che non puoi perché ti può distrarre dall’ individuare lì vicino lo scoglietto traditore quasi invisibile? 
Invenzioni burlesche di qualche pescatore che ha alzato il gomito, oppure vera e propria saggezza del mestiere ?

Quasi sopra l’ isolotto di Mana fu edificata diversi anni fa una costruzione di pietra per girare alcune scene del film a puntate televisivo “L’ Odissea”.
Pur essendo un falso, quei ruderi di tempio greco non sono brutti a vedersi, tanto più che dalla prua della barca potete toccare la roccia strapiombante della scogliera di sud-est di Mana in tutta tranquillità perchè sotto la chiglia avete ben 60 metri di acqua !
Semmai stavolta il pericolo può venire dall' alto perchè rischiate di toccare la roccia strapiombante con la testa del vostro albero, se siete a bordo di una barca a vela. 

LA CUCINA
Le mie finanze non mi hanno consentito di mangiare in tutte le osterie e i ristoranti delle Kornati, privilegiando infatti i pasti in barca; sono “uscito a cena” solo in tre occasioni, per la precisione a Kravliaçica, Zakan e Opat.

ULTERIORE DIGRESSIONE FONETICA
Non so se lo sapete ma la lingua croata ha tre modi diversi di scrivere (e di pronunciare la lettera c).

Se trovate scritto c dovete pronunciare z come pazzo. 
Se trovate scritto ç dovete pronuniciare c come cesto.
Se trovate scritto k dovete pronunciare c come casa.
Per esempio Kravliaçica si pronuncia Cravliàciza.
La birra Karlovacko si pronuncia Carlovàzco.

Kravliaçica, come detto, è una baietta ben ridossata dotata di qualche gavitello e di un paio di banchine in pietra con un fondale di circa 2 m; il comandante Andrija e sua moglie Davorka Skraçic  (tel. 00385 22435432  00385 98485243) gestiscono una Konoba all’ aperto e da lui ho mangiato delle piccole triglie fritte in una pastella fatta con semi che ho trovato assolutamente inimitabile per la croccantezza e fragranza; ho speso anche poco, dato che ci siamo accontentati di pesce modesto e dato che l’ ambiente è particolarmente rustico (la cucina è all’ aperto e la sala ristorante pure) con le panche all’ ombra di un esiguo drappello di pini.

TERZA E ULTIMA DIGRESSIONE 
A proposito di quelle triglie, tengo a dire che non ho mai mangiato cosa più buona...per questo motivo ho riportato i numeri telefonici,
anche perchè Andrija è veramente un personaggio che appare anche sulla copertina di un bellissimo libro illustrato dal titolo "Kornati". Non l' ho comperato solo perchè è scritto in croato e quindi è per me incomprensibile.

Per i palati più esigenti a Opat e a Zakan si possono trovare invece dei veri e propri ristoranti (soprattutto in quest’ ultima località), ma i prezzi sono (per me) inavvicinabili.
Opat è una baia piuttosto chiusa (che sembrerebbe ben ridossata e che invece crea dei problemi con le raffiche di ricaduta della bora) dove si affacciano un paio di locali; i gavitelli disponibili sono riservati ai clienti dei ristoranti; ricordo che in quell’ occasione mangiai roba pregiata (aragosta) offertami da un amico; non ebbi una gran impressione e il conto senz’ altro non fu a buon mercato.
A Zakan c’è forse il più bel ristorante di tutto l’ arcipelago (per la verità ce ne sono due) dotato di un bel pontile in calcestruzzo con corpi morti e gavitelli intorno; la baia è chiusa al mare ma aperta al vento, come già detto.
Il ristorante è anche bello, nel senso che è dotato di una bella terrazza curata anche nell’ allestimento e nell’ arredamento; si può mangiare di tutto (inteso come piatti di pesce), ma si paga.
Oltre ai prezzi però c’è un altro aspetto che mi preme sottolineare e che vale per tutti i locali delle Kornati.
L’ arcipelago è noto per la pescosità delle sue acque, ma non ci sono pescherecci, a parte la motobarca di Andrija con la quale egli talvolta si reca alla pescheria di Murter, sulla terra ferma,  per fare provvista.
Sorge allora spontanea una domanda: dove trovano tutto quel ben di Dio di Saraghi, Aragoste, Scampi, Gronghi, Scarpene i ristoranti che preparano un centinaio e più di coperti al giorno?
Risposta: non certo nelle acque delle Kornati.
Credo allora valga la pena di visitare l’ arcipelago più per l’ ambiente che per la cucina, riservando all' aspetto prettamente culinario l’ apertura di una scatoletta di tonno in barca sotto lo splendore della via Lattea.

I PARAGGI
Delle Kornati secondo me ci si stufa presto, ma le isole che si trovano intorno sono un paradiso.
Merita una visita tutta la costa interna di Dugi Otok (Isola Lunga), soprattutto agli approdi di Brbinij e Bozava, entrambi ben ridossati.
Merita una visita Iz (Eso), dove c’è il marina di Iz Veli dove ci si può fare la doccia calda e dove c’è la Konoba di Mario (quello che mi tolse la valvola termostatica dal motore).
Merita una visita la selvaggia Zirije, dove ci si può ormeggiare al gavitello nella baia ben riparata di Vela Stupica, mentre non è tanto consigliabile l’ ormeggio a Kaprije, fangoso e esposto al maestrale pomeridiano e alla maggioranza dei temporali estivi.
Merita una visita Zara col suo centro storico stupendo e vivace, mentre le tracce della recente guerra di liberazione dalla Serbia sono ancora presenti ma limitate agli edifici di periferia.
A Zara conviene ormeggiare al Marina gestito dalla società Tankeromerc (la stessa che gestisce il marina di Iz Veli): l’ ormeggio è stretto, caro e rumoroso, ma con una breve passeggiata si è in centro a Zara (che è veramente una perla). 
Insomma, ripensandoci, ciascuna di queste belle località meriterebbe un articolo a se' stante, se non addirittura un libro.

CONCLUSIONI
Le Kornati meritano senz’ altro di essere considerate come mèta di una crociera  però, una volta viste, è difficile aver voglia di tornarci.
Come sovente capita nel valutare una donna dal viso irregolare ma attraente, esse si possono considerare come un luogo pieno di fascino ma non sono un “bel posto”.
La navigazione e l’ ormeggio richiedono una buona conoscenza dei pregi e difetti della propria imbarcazione e una buona capacità di prendere rilevamenti da parte dello skipper.
Con bora forte o temporali occorre stare all’ erta, sia all’ ormeggio che in navigazione, perché gli scogli sono sempre lì a due passi, se non sono già arrivati sotto alla chiglia.
Essendo un Parco Nazionale rappresentano a tutt’ oggi una mèta piuttosto isolata, anche se vicina alla costa croata; infatti :
la possibilità di rifornimento di carburante più vicina è presso la baia di Zaglav sulla costa est di Dugi Otok (ma spesso in stagione il gasolio viene esaurito presto) che è distante circa 6 miglia da Prolaz Proversa;
l’ acqua si può trovare anche nei due marina di Zut e di Piskera ma con orario di erogazione e quantità limitata;
gli ospedali più vicini sono a Zara (distante 15  miglia)  e a Sebenico (distante 24 miglia sempre da Prolaz Proversa).
L’ ambiente naturale, a mio avviso, ripaga senz’ altro più della cucina.

Beh, che aspettate?
Se non ci siete ancora andati partite.
Se ci siete già stati, spero che condividiate il mio entusiasmo un po’... cauto.


E' ancora un' immagine dell' isolotto Bisaga e, in secondo piano, dell' isola di Mana, fotografati all' alba. 
In primo piano la costa di Kornat con la baietta di Modi bok.

Al prossimo mese !

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