Però! Se me lo avessero detto non ci avrei mai creduto...
Rivedendomi nei miei
ricordi sbiaditi mentre da ragazzino stringevo la barra del “Vaurien”,
deriva-scuola a spigolo di Herbulot, solcando coi piedi sempre bagnati sotto le
cinghie le basse onde dell’ alto Adriatico, non avrei mai pensato né di
arrivare a 65 anni, né di “inventarmi” un sito di nautica, né di riuscire a
scriverci tante cose.
La vita riserva
sempre un sacco di sorprese; del resto ci sono due frasi che mi piace citare e
che trovo magnifiche:
La vita è come andare in bici: per stare in equilibrio bisogna muoversi (Einstein)
Nella vita non aspettare che passi la tempesta, impara a ballare sotto la pioggia (Gandhi)
Il bello è che già
da qualche anno ho pronto l’ articolo conclusivo (intendo dire quello che ho
intenzione di pubblicare con la chiusura di questo sito), ma non ho il coraggio
di farlo anche se sono entrato in pensione negli ultimi mesi dell’ anno scorso.
Perdonatemi, ma
sempre più spesso trovo difficoltà a scrivere di cose nuove e che soprattutto siano nel
contempo utili…
E’ che in questi 15 anni, che non sono pochi, ho scritto
veramente tanto su tanti argomenti (e quindi devo per forza aver scritto anche un
bel po’ di cazzate).
Quando si passa la
vita a fare partorire le donne infatti, può capitare ogni tanto di voler far
partorire anche le galline…e magari si pensa di essere in grado di farlo e che
anzi sia un atto auspicabile e richiesto.
Ma mentre le donne sono ben liete di
avere qualcuno che le aiuti e le assista, alle galline non glene può fregar de
meno di avere un intruso che si preoccupi di far fare a loro ciò che non
possono fare perché mammifere non sono.
E’ quel che succede
giornalmente nel piccolo mondo della politica italiana: quando ero giovane ricordo che all’ opposizione c’era la
sinistra e questa veniva criticata perché polemizzava senza mai portare alcuna
alternativa.
Una pessima
opposizione.
Oggi, che all’
opposizione c’è la destra, succede esattamente la stessa cosa: solo polemiche
sterili e vittimismo, ma mai una proposta alternativa.
Una pessima
opposizione.
Per dire insomma
che, destra o sinistra, le persone che valgono assi poco ci sono sempre state
e, guarda caso, sono quelle che dicono di essere in grado di far partorire le
galline!
Del
resto è quasi ovvio che sia così: quando non esistono
più visioni diverse tutti si occupano delle stesse
cose...
Così ciò che fa chi è al governo è
esattamente ciò che chiede l' opposizione: una volta la
sinsitra si occupava del benessere degli operai e dei contadini mentre
la destra si occupava del benessere degli impenditori e della
finanza....Oggi sia destra che sinistra pretendono di occuparsi del
benssere di tutti...
Fa ridere, no?
Non esiste più destra e sinistra, ma solo singoli protagonismi
di pifferai magici che non vedono l' ora di avere qualcuno che li segua e fanno proprio cazzate
enormi purchè questo accada.
Così
come - guarda caso - allorché l' Europa (contribuendo in modo spaventoso ad
indebitarci tutti gli uni verso gli altri) si è accordata per
consegnarci un bel po' di soldi, ecco che i pifferai magici fanno a
lotta per essere loro a poterli amministrare e, lasciatemelo dire, credo anche per
poterne spartire il più possibile con i loro "amici".
Ma, come diceva Petrolini, la colpa non è loro... è nostra che li votiamo!
Così può capitare
di finire a fare i moralisti (cosa che mi è capitata più volte e che senza
dubbio non è stata mai richiesta e che anzi può essere stata fastidiosa), come
se per fare partorire le galline e volerle mammiferizzare avessi voluto rompere
l’ uovo prima della sua deposizione.
Bel verbo
“mammiferizzare” eh?
Ma anche qui sono
in buona compagnia…oggi in molti per farvi desiderare di acquistare un’ auto vi
dicono “Il Suburbancross di ultima generazione, con plug-in-out integrato, per
le vostre performance sempre connesse, con drive-sollecity a tecnologia on-off e
disconnettore-basic-network per i terreni più accidentati”…”tuo a 250 Euro al
mese, ma puoi ridarlo, rivenderlo, affittarlo, demolirlo, ricostruirlo,
impegnarlo, restutirlo in concessionario quando vuoi. Noi siamo sempre aperti. In sicurezza!”.
Urban cross!
Che il linguaggio sia
destinato ad evolvere sono pienamente d’ accordo: la globalizzazione dei
rapporti umani porta inevitabilmente a questo; ma dove sono molto meno d’
accordo è sul significato dei nuovi linguaggi.
Un linguaggio senza
significato non ha ragione di esistere perché è la contraddizione in essere; il
linguaggio serve per comunicare lo scambio di idee, opinioni, consigli,
critiche.
Se non dice nulla
non ha senso, meglio godersi il silenzio.
Oppure può anche
significare qualcosa, ma se questo qualcosa non serve anche quella
comunicazione non ha utilità.
Ma finché si considera l’ ambito della politica o delle automobili, ancora ancora il linguaggio inutile è sopportabile, nel senso che basta ignorarlo.
Quando invece si va
in mare le cose cambiano: il mare è il mare, lui se ne impippa del nostro
linguaggio e vince sempre... lui.
Così, considerato che seguire i pifferai magici non fa bene alla
salute della nostra libertà e considerato che il mare tutto
è fuorchè un pifferaio magico, vi propongo
la seguente mia esperienza del luglio 2005 che spero sia nauticamente
ultile...
Niente di che, eh…roba da poco.
Solo una piccola
esperienza, magari ristretta a qualche neofita.
Racconto.
Ennesima
crociera in Dalmazia con la famiglia: moglie ancora sufficientemente giovane
per sopportare i disagi della vita in barca e figli pre-adolescenti ancora
pieni di voglia di starsene con i genitori.
Sono le ore
centrali della mattina e, scendendo lungo la costa istriana dopo Rovinji,
vediamo di là dell’ Adriatico presumibilmente sopra la costa romagnola il
formarsi di un bel temporale.
Poiché in genere
essi (i temporali) transitano in alto Adriatico da W o NW verso E o SE mi preoccupo; il temporale
potrebbe tagliare la nostra rotta.
Da che parte andrà?
Incrocerà o se ne
andrà per la sua strada?
Che velocità di
spostamento avrà e in quale direzione?
Non ci resta altro
che attendere le “sue” decisioni in merito.
Da bravo skipper
però mi si pone un interrogativo di tipo “tempistico”: mi conviene tornare
indietro e trovare riparo nel porto di Rovinji, oppure avrò il tempo di
scendere ancora di latitudine fino ad entrare a Veruda una decina di miglia più
giù?
Io conosco la velocità con cui mi sposto, ma non conosco la sua.
Possibile che io non trovi un metodo per “prevedere” i suoi movimenti?
Così, dopo averci
riflettuto un po', in un lampo mi viene l’ idea.
Memore degli
insegnamenti della patente nautica mi viene in mente di trattare il temporale come se fosse
una nave e ne prendo una serie di rilevamenti mirando grosso modo al culmine
del suo cumulo più alto.
Naturalmente il
cumulo col passar del tempo modifica un po’ la sua forma e il punto più alto
del cumulo non è certo invariante come la plancia di una nave, ma voglio provarci lo stesso.
Mentre il
rilevamento delle ore 9.00 e delle ore 9.30 resta costante sui 250°, quello
delle ore 10.00 mi dà il valore di 245°.
Potrei immaginare
di essere un aereo (oggi va di moda il drone) che dall’ alto scruta e valuta
tutto, ma mi conviene prendere la carta nautica e buttar giù qualche linea.
Traccio la mia
rotta (gialla) e le linee dei rilevamenti del culmine del temporale (arancio)…Se mai ci fosse
incrocio passerebbe prima lui.
Ora
sono più
tranquillo: più forte di così non posso navigare,
né ha senso mettersi a fare le "gare di corsa" coi temporali
anzi, per essere ancor più tranquillo, diminuisco di mezzo nodo
la velocità
e sto a vedere come evolve la situazione.
Ora il mio
atteggiamento è cambiato: non sono più uno che ascolta le idiozie di qualche
segretario di partito che mi racconta la ennesima “storia dell’ orso” piena di
balle per avere consensi, ma sono un elettore che ragiona con la sua testa, che
non dipende dalle strategie della politica ma che è libero!
E poi non è detto
che il comandante di quella nave-temporale che ho rilevato mantenga proprio quella
rotta fintanto che non si stuferà di sparare vento e pioggia.
Potrebbe anche,
incontrato l’ Appennino romagnolo e marchigiano, virare da qualche parte…
Infatti dopo circa
un’ altra ora di osservazione vedo che il culmine del cumulo si
è allargato molto
e si è abbassato; non riesco più a prenderne un
rilevamento, anche se approssimato; esso ha perso del tutto la sua
imponenza e da nero con la cima
bianca si è tutto ingrigito; sta scaricando la sua energia forse
sul monte
Titano di San Marino e quindi pare non abbia alcuna intenzione di
attraversare il mare
e di “espatriare” in Croazia.
Non sarebbe stato così difficile per lui, tutto sommato: con una
velocità di spostamento di 25 nodi in un paio di ore avrebbe
potuto passare la dogana.
Continuo quindi per
la mia rotta, ringraziando la bussoletta di rilevamento, le istruzioni ricevute
durante il corso della patente nautica e la vocazione del mio cervello a
pensare il più liberamente e autonomamente possibile.
Del resto la
capacità di ragionare è l’ unico vero ambito di piena libertà che abbiamo:
dobbiamo conservarcelo gelosamente.