ARTICOLI E CHIACCHIERE COSE TRA NOI
GENNAIO 2011

    BUON DUEMILAUNDICI A TUTTI !   
In particolare ai numerosissimi crocieristi dell' Adriatico
cui sono dedicati gli articoli dei prossimi mesi
.

Sto ricevendo molte bellissime lettere che mi ringraziano e mi spronano a continuare: alcune 
sono così "nauticamente utili" che dedicherò loro senz' altro un posto in questi nostri incontri.

 
  COMINCIAMO, CON QUESTO NUOVO ANNO, IL PRIMO DEGLI  APPUNTAMENTI  CON LA  

Eccoci qua, come promesso, a parlare più diffusamente della A 777 
che ritengo sia l' arteria con più alta densità di traffico diportistico del mondo.

Silvio De Poli sostiene che in Croazia il problema dell’ intasamento delle baie (oltre che dei marina) è dovuto al 777, quel magnifico “portolano  essenziale” che da anni elenca e descrive gli approdi della costa Istriana-Dalmata e non solo.
Forse ha ragione, nel senso che baie che erano del tutto sconosciute ora non lo sono più; tuttavia il 777 è uno strumento valido e importante e pertanto ho ritenuto doveroso dedicargli questa autostrada del mare: ecco perché la denominazione di “A 777” che, per i lettori meno attenti, ho inventato e descritto lo scorso mese di novembre 2010.
Questo e i prossimi mesi vedrò di scrivere parecchie notizie sulla A 777 ricavate dalla mia modesta esperienza che, spero, possano essere di un certo interesse per chi legge. 

  I CASELLI  
Per caselli intendo definire tutti i porti dove si possono espletare le formalità doganali, che di fatto quindi rappresentano l’ ingresso o l’ uscita delle imbarcazioni da diporto lungo la rotta principale.
La A 777 inizia a Rat Savudrija e finisce dopo Rat Ploča, circa all’ altezza del faro dello scoglio Mulo presso   Rogoznica.

La lunghezza totale della A 777 è di circa 190 miglia e il suo tracciato è quasi rettilineo lungo la rotta per 120° verso SE (o per 300° verso NW).
L’ aggettivo “quasi” non è banale: esso ha una sua particolare e non trascurabile importanza, ma ne parlerò più avanti nel paragrafo dedicato alla navigazione.
Essa (l' autostrada) è dotata anche di numerosi porti di sosta intermedi che, pur non essendo veri caselli di ingresso o di uscita, rappresentano delle piazzole di ristoro e pernottamento.
Da NW a SE troviamo: Umag, Novigrad, Crvera, Poreç, Plava Laguna, Funtana, Vrsar, Rovinij, Pula, Veruda, Unije, Mali Losinij, Ilovik, Premuda, Ist, Veli Rat, Božava, Iz, Sali, Zut, Piškera, Zirje, Primosten, Kremik, Rogoznica.
Dall’ ultimo casello il tracciato rettilineo viene a diramarsi verso E (Split), verso SE (Braç, Hvar) o verso S (Vis).
Tra i vari caselli esistono molte altre opportunità di sosta o di ormeggio - talvolta a poche miglia dalla rotta principale - ma io voglio limitarmi alla descrizione della A 777 dove si concentra il traffico maggiore.
Questo mese parlerò del meteo, della condotta della navigazione e dei costi, lasciando ai prossimi appuntamenti le notizie relative ai vari porti e ridossi; queste - anzi - sono contenute in ogni portolano e non sarò certo io ad annoiarvi ripetendole in questo sito, tuttavia scriverò alcune mie impressioni del tutto personali ma molto sincere. 

DIGRESSIONE LINGUISTICO-STORICA
Molti amano citare i nomi delle località costiere della ex Jugoslavia usando il bilinguismo Croato e Italiano, come per esempio Poreç (Parenzo), Mali Losinij (Lussin Piccolo) ecc.
Francamente io trovo più giusto citarle col loro nome attuale, senza con questo voler offendere o provocare coloro che nostalgicamente attribuiscono a ciò valenze politiche nazionalistiche o federalistiche o federal-nazionalistiche o nazional-federalistiche (e chi più ne ha più ne metta...)
Ritengo così facendo di essere nel “giusto” perchè se adottassi anche il toponimo italiano significherebbe fare un torto agli Austro-Ungarici, agli Illiri e financo agli antichi Romani, che ben prima degli italiani lì abitavano o che addirittura quelle località hanno fondato.
E’ vero che alcuni di noi italiani hanno in quelle località lavorato con le proprie famiglie e poi hanno scelto di abbandonare quelle città dopo l’ ultimatum di Tito (a seconda guerra mondiale finita e persa) ma, pur riconoscendo le loro attività i loro contributi culturali e talvolta i loro sacrifici, non è possibile dimenticare che altre vite di altre nazionalità e culture abbiano lì trascorso le loro vite e dato i loro contributi.
Ora lì vivono i Croati che orgogliosamente hanno ottenuto l’ indipendenza dalla Serbia - si badi bene - non con elezioni o plebisciti ma morendo con le loro famiglie sotto le bombe; anche per questo ritengo più giusto che ora l’ antica Parentium non venga chiamata Parenzo ma Poreç.
Altrimenti occorrerebbe riportare per ogni località tutti i nomi con cui nel corso dei secoli le varie etnie che vi hanno abitato l’ hanno chiamata....Assurdo !
Tanto - chissà - tra un po’ di secoli magari la stessa Poreç verrà ri-battezzata in un’ altra lingua oggi del tutto sconosciuta.
A coloro che nostalgicamente non sono d’ accordo con questo mio modo di ragionare ricordo che durante l’ impero romano per quasi mille anni sulle coste intorno al Mediterraneo si è parlato latino e oggi non lo parla più nessuno ! 
Alla "globalizzazione" dell' impero romano è infatti poi succeduto il "federalismo" del Medioevo...
Curioso, alla fine dei conti si tratta sempre dei famosi "corsi e ricorsi storici e avanti per tutti i secoli dei secoli ché tanto la minestra è sempre la stessa" (Giambattista Vico, insegna).

  IL METEO  
Se le condizioni meteo sono buone lungo la A 777 le prime ore della mattina sono caratterizzate da borino (NE) da debole a moderato (quindi con vento sostanzialmente al traverso, sia andando in giù che risalendo verso Trieste), poi si ha una più o meno estesa calma di vento a metà giornata, in seguito - circa dalle 13 in poi (minuto più minuto meno) - ecco soffiare il maestrale che spinge in poppa se si scende per 120° e che invece “disturba” da prua se si risale per 300°.
Il “maestrale del bel tempo” può raggiungere anche i 20 nodi ed è quindi un vento di tutto rispetto, anche perché alza un’ onda fastidiosa per gli scafi più corti che lo vogliono risalire.
Quasi tutte le barche a vela quindi risalgono per 300° a motore nelle prime ore del mattino per non dover affrontare mare e vento in prua nel pomeriggio e dover bordeggiare.


Col mare in prua ci vuole un po' di stomaco e tanta pazienza

Quelle che scendono per 120° invece navigano pure a motore, stando attente a programmare la partenza così da arrivare alla mèta entro le ore 14, per non rischiare di trovar gli ormeggi già tutti occupati.....
Se le condizioni invece sono “perturbate” esistono praticamente solo tre possibilità:
o Scirocco (Jugo), o Bora (Bura) o temporali (Neverina). 

MINI DIGRESSIONE LINGUISTICA
Qui riporto il corrispondente nome croato perché alle volte col VHF può sfuggire il bollettino meteo in lingua italiana e sapere come viene chiamato un certo vento nella lingua locale è sempre buona cosa. 

SCIROCCO E BORA
Non sto a tediare oltre sulle caratteristiche di questi venti e sulle loro ripercussioni sulle rotte e sui ridossi (magari invito a leggere gli articoli di ottobre - novembre - dicembre 2007); ne parlerò i prossimi mesi prendendo in esame alcuni casi particolari. 
Trovo pertanto più opportuno rimandare il lettore ai manuali di navigazione, ai portolani, ai corsi di patente nautica e soprattutto ai bollettini meteo:

VHF    CH 73 Istria - CH 69 dal Quarnaro in giù 
Bollettino continuo ogni mezz’ ora del Centro Meteomarittimo di Split in croato, inglese, tedesco e italiano aggiornato alle ore 6.00 e ore 12.00 – molto attendibile.

VHF   CH 24  Rijeka radio – Alle ore 7.35   16.35   21.35
VHF   CH 07/28  Split radio – Alle ore 7.45   14.45   21.45
VHF   CH 07/04  Dubrovniç radio – Alle ore 8.25  15.20
Bollettino del Centro Meteomarittimo di Split solo croato e inglese – molto attendibile con avvisi ai naviganti.

TEMPORALI
Per quel che riguarda i temporali invece dirò qualcosa in più di quanto ho scritto nel dicembre 2007.
La probabilità di beccarsene uno diminuisce con il diminuire della latitudine, in sostanza più a SE si va e meno temporali arrivano; ciò avviene perché l’ area anticiclonica estiva che dalle Azzorre si spinge nel Mediterraneo generalmente lambisce le Alpi e, a seconda delle sue fluttuazioni lungo i paralleli, fa scendere più o meno giù l’ aria più fredda e instabile da NW, che è la causa dei temporali.
Quindi più giù si va, più è probabile che l' anticiclone "copra il parallelo" e quindi più si è protetti.
Un discorso a parte merita la punta meridionale dell’ Istria, cioè la zona di Pula, Veruda e Medulin; la sua conformazione orografica (una stretta penisola protesa tra l’ alto Adriatico e il Quarnaro) fa sì che la depressione temporalesca in arrivo da W o da NW si compiaccia di stazionarvi e di ricaricarsi per diverse ore: più volte ho osservato le nubi temporalesche sopra Veruda (in ogni crociera mi sono fermato ben legato in banchina perché un temporale stava per arrivare) e le ho viste sempre incerte se attraversare il Quarnaro o se girare a vortice sopra capo Prematura instaurando un mini-ciclone. 


Quando arriva un temporale da NW  a Premantura spesso si instaura una circolazione a vortice

  LA NAVIGAZIONE  
Come la Salerno-Reggio Calabria è opportunamente dotata di tratti impervi e perennemente ingombri da cantieri e/o restringimenti per lavori in corso, così anche la A 777 ha i suoi punti cruciali.
Essi sono rappresentati principalmente da due zone: l’ attraversamento del Kvarner e il superamento di Rat Ploča, sotto Primosten: e il primo è di gran lunga più scabroso del secondo.
Il Kvarner ha da sempre una brutta fama.
Il suo orientamento con asse NNE-SSW e il suo aprirsi ad imbuto verso l’ Adriatico ne fanno uno spauracchio se c’è bora.
Per la verità in questo caso il fetch (cioè la distanza lungo la quale in vento può agire distribuendo la sua energia alle onde) non è particolarmente elevato, ma la bora sa essere anche violenta e, se soffia, è normale trovarsi ad attraversarlo con onde ben più alte di 2 metri al traverso.


Anche se la bora non è troppo forte,  attraversando il Kvarner gli spruzzi arrivano comunque

Le onde con la bora sono ripide e spesso frangono, per questo motivo non è consigliabile attraversarlo se si è a bordo di una piccola unità, se non si è ben impermeabilizzati e se si ha un equipaggio freddoloso.
Magari è meglio aspettare il giorno dopo: ci sarà ancora onda ma non più frangente.
Una particolarità: nei pressi del faro Porer (sulla punta estrema dell’ Istria) la bora tende ad aggirare la costa e a disporsi più da Est, mentre dall’ altra parte del golfo (nei pressi delle Unije) tende a provenire più da Nord per infilarsi meglio nel canale di Unije, disposto tra queste isole e il monte Ossero.
Risalire il Kvarner con la bora ritengo sia impresa pressoché impossibile, perlomeno per i croceristi.…Ho visto molte navi (e dico navi) dare fondo dietro alle Uniije e attendere un tempo migliore per raggiungere il porto di Rijeka, direttamente sopravento.
Anche risalire il canale di Unije (da Losinij verso il Kvraner) non è per niente facile se c’è bora.
Pur essendo un posto riparato dalle onde del Kvarner, può capitare (assai spesso) che il flusso di corrente risalga anch’ esso il canale e che si scontri con il mare che invece cerca di scendere (dal Kvarner a Losinij) spinto dalla bora.
Può capitare, e infatti mi è capitato, di trovarmi di fronte a una serie di onde frangenti di circa 2 metri che hanno rotto in coperta passando da prua a poppa (allora navigavo sul Polaris 33). 


L' Orca 43 di Marcellino nel canale di Unije con la bora

BREVE DIGRESSIONE
So benissimo che il lettore abituato alle traversate oceaniche su onde di 20 metri riderà di queste note; ricordo tuttavia che questi articoli sono destinati a quella categoria di lavoratori che dispone della propria barchetta per 15 giorni di ferie all’ anno e che quella stessa categoria deve cercare di sfruttare detti giorni per ritemprare il corpo e lo spirito di moglie e figli (non certo per lasciare in loro dei brutti ricordi da dimenticare). 

 L' oceano è certamente altra cosa...

Rat Ploča è un promontorio poco accentuato tra Sibenik e Split.
Anzi, più che un promontorio si può definire un rigonfiamento della costa dalmata che di fatto sancisce la separazione tra i frastagliatissimi arcipelaghi di Sibenik e di Zadar da una parte e le grandi isole poste tra Split e Dubrovnič dall’ altra.
La sua particolarità è che davanti non ha niente, nel senso che si apre sul mare aperto e pertanto le sua acque non sono ridossate, come invece risultano essere tutte quelle dei canali tra gli arcipelaghi sopra citati.
In particolare, con il maestrale pomeridiano, risalire la costa proveniendo da SE (proveniendo cioè da Drvenick o da Hvar verso Sibenick o verso le Kornati) richiede tanta pazienza e tenacia…
Col bel tempo conviene quindi pensare di scendere verso SE nel pomeriggio e scegliere le ore mattutine per risalire verso NW.
Del resto se proprio non vi va di stringere i denti, doppiato lo scoglio Mulo (faro) potete rifugiarvi nell’ ampio marina di Rogoznica o in quello più raccolto di Kremik, di cui diremo nei prossimi appuntamenti. 

Prima di terminare questo paragrafo dedicato alla navigazione, trovo appropriato porre in evidenza un particolare della costa Istriana ad uso esclusivo dei velisti.
La rotta di risalita da Veruda (capo Premantura) verso NW (Rat Savudrija) non è una linea retta: fino al faro di Sveti Ivan na Puçini davanti a Rovinij procede per 330°, quindi fino a Novigrad procede per 340°.
Questa lieve differenza (10°) è velisticamente di grande importanza col maestrale pomeridiano, perché giunti al faro potete procedere fino a Novigrad senza più bordeggiare.
In poche parole, se programmate la risalita verso i porti dell’ alto Adriatico in modo tale da trovarvi verso le ore 13 all’ altezza di Rovinij, poi risalirete il resto della costa Istriana di bolina stretta con mure a sinistra senza più tirar bordi…Non male ! 


Bastano 10° per risparmiare un sacco di strada

  I COSTI  
Mmmh, che brutta cosa !
Fino al 2009 per navigare in Croazia (di fatto per entrare nella A 777) si pagava la tassa per il permesso di navigazione (un tanto al metro di barca); da quest’ anno si paga anche la tassa di soggiorno (un tanto a persona per il numero di giorni del soggiorno).
Al momento del pagamento, in capitaneria, vi dicono che mostrando la ricevuta nei marina la tassa vi viene scontata.
Sì è vero, infatti nei marina non ve la chiedono nemmeno più, però hanno pensato bene di aumentare le tariffe così da recuperare capra e cavoli !
Pensando alla cosa, quasi quasi mi vien voglia di riscrivere Rovigno accanto a Rovinij, rimangiandomi tutto ciò che ho detto più sopra sulle lingue e sulle culture….
Che siano stati i Romani o gli llliri a indurre i Croati a fare i furbi con le tariffe ?
Oppure che sia stata “la furbizia” dell’ italianissimo regime fascista ?
Mah, comunque sia, questi sono i dati in cifre per una barca di 40 piedi: permesso annuale di navigazione 210 Euro, ormeggio al gavitello circa 20 Euro, ormeggio in marina da 50 a 65 Euro (marina ACI di Rovinij).
Concludo con la seguente nota inviatami da Paola De Poli (moglie di Silvio) a proposito delle tariffe di ormeggio. 

DUE POSTI INDIMENTICABILI DA DIMENTICARE
Fine luglio 2010 : come ogni anno stiamo partendo per la crociera in Croazia con la nostra barca a
vela Happy Wicth e come ogni anno decidiamo di raggiungere Zut e Piškera, due tappe per noi
obbligatorie durante le nostre ferie.
Obbligatorie perché possiedono gli ingredienti che ci infondono pace, serenità e tranquillità: l’acqua trasparente, il profumo del rosmarino e degli oleandri, i pesci che ci fanno compagnia durante i bagni, i gabbiani, sempre pronti a darci il benvenuto all’ingresso della baia ( soprattutto a Zut ) !
Quest ‘anno però abbiamo trovato delle brutte sorprese: nel marina ACI di Zut, che offre acqua ed elettricità solo per alcune ore al giorno, il costo di un ormeggio giornaliero per una barca di 12 m è di circa 80 euro!
A Piškera, con le stesse offerte di acqua e di luce, bisogna aggiungere 400 kune (57 euro) per l’ingresso al parco delle Kornati !
Ritorneremo sicuramente in Croazia, cercheremo di trovare posti altrettanto belli dove ancorare Happy Wicth sperando di non provare ad ogni partenza la sensazione di essere stati rapinati!   
  

 

 NEI PROSSIMI MESI, COME ANTICIPATO,  SCRIVERO' ALCUNI COMMENTI 
 MOLTO PERSONALI SUI CASELLI DELLA  A 777.  
  A PRESTO.  

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