“Donne, è
Sanremo che regala…40 splendidi garofani a 1000 lire.
Venite, possibilità di
scelta di tinta e di colore…40 garofani a 1000 lire !”
Questo
ritornello mi è rimasto nella memoria fin da quand’ ero ragazzino:
periodicamente nella mia città arrivava un furgoncino dotato di altoparlante
dal quale fuoriuscivano con tono vivace quelle parole.
Era carico
di garofani della riviera Ligure che volevano portare un tocco di vivacità alla
nebbiosa pianura padano-veneta.
Ma non è solo Sanremo che a quell' epoca regalava.
Infatti qualche
mese fa, su segnalazione di un mio amico, ho aperto una pagina di internet
sulla quale c’ era scritto:
"Corso per il conseguimento della patente nautica entro le
Incuriosito sono andato a leggere il seguito e ho scoperto
che :
- 16 ore di teoria
- un'uscita pratica di 30 minuti su motoscafo
- presentazione della domanda d'esame e prenotazione dello stesso
Include
il materiale didattico completo di testo, cd-rom di manovra e test
Include
l'utilizzo dell'imbarcazione per il giorno dell'esame
Include
quote di iscrizione e assicurazione
Le
lezioni teoriche si terranno presso le piscine comunali
Il
corso e il conseguimento della patente nautica entro
Condizioni
Attivabile
entro il 29 luglio 2013
Max
un coupon utilizzabile a persona
Max
20 allievi per le lezioni di teoria, 8 per la pratica
Non
include tasse d'esame (50,55 €) e bolli
Necessario
certificato medico
Le
prove pratiche a motore si svolgeranno con partenza dal Porto Santa Margherita
di Caorle
L'offerta
può chiudersi prima della durata indicata se raggiunge il limite di coupon
disponibili
Ognuno può regalare i garofani della riviera Ligure come vuole, così come ognuno è padrone di
regalare la sua esperienza o le sue prestazioni professionali come ritiene più
opportuno.
Mi duole piuttosto il fatto che nell’ annuncio
pubblicitario venga scritta una cosa non vera e che vi sia una grossa
presunzione di fondo.
La cosa non vera è che “la patente nautica entro
La grossa presunzione è che con mezz’ ora di pratica uno possa
andarsene per mare (comunque entro
Mi permetto di dire “grossa presunzione” perché sono 48 anni che
più o meno vado in barca, eppure ancora non ho finito di imparare.
Cosa si può imparare a fare in 30 minuti di navigazione ?
Qualcuno di voi andrebbe in mare su di una barca condotta da un
comandante che ha una pratica di 30 minuti di navigazione ?
Qualcuno di voi salirebbe in plancia a condurre un motoscafo
lungo
Domande che dentro di noi avranno senza dubbio delle risposte.
Mi viene da fare una specie di proporzione: paragonando da una
parte tutte le cose che bisogna conoscere e tutte le situazioni che si possono
incontrare andando per mare e dall’ altra ciò che occorre sapere e ciò che si può
incontrare andando per strada in automobile, credo che fare 30 minuti di scuola
guida in mare equivalga a farne
In altre parole rilasciare l’ abilitazione al comando di una
unità da diporto dopo una pratica di 30 minuti equivale a rilasciare la patente
dell’ auto dopo una guida di 1 minuto.
Probabilmente qualcuno di voi non sarà d’ accordo con questa
strampalata proporzione, ma dovrà ammettere che c’è qualcosa che non va, o nelle scuole per patenti nautiche, o negli
esami per le patenti nautiche, o nelle capitanerie di porto.
E non mi permetto di pensare ad episodi di corruzione o di
clientelismo (anche se ormai nel mondo della politica, della finanza e del
lavoro purtroppo non fanno più notizia) quanto più semplicemente alla moralità
delle persone che ne sono coinvolte.
Oggi la questione morale non è nemmeno considerata un reato,
mentre è il fondamento della convivenza e del progresso civile.
Siamo così abituati alla burocratizzazione della cosa pubblica
che ci aspettiamo sempre che ci sia una legge per farci capire che c’è qualcosa
di sbagliato, anche se talvolta le leggi
– ahimè - argomentano su fatti di scarsa importanza e con scarsissimo buon
senso.
Tutte le foto seguenti sono state scattate da Luciano Michielin durante la Barcolana 2011: parteciparvi è un bel modo di fare pratica (naturalmente partendo tra gli ultimi per non fare danni) perchè le occasioni per definire le precedenze e le manovre da eseguirsi di conseguenza sono innumerevoli...
Per quel che ho visto nella mia limitata esperienza gli
esaminatori delle patenti nautiche si accaniscono sulle somme o sulle
differenze per ricavare la prua vera dalla prua bussola e viceversa (e in
questa fase se ne stanno seduti in un ufficio), ma al momento della prova
pratica non vedono l’ ora di tornarsene a casa o di andare al ristorante (e in
questo caso se ne stanno a dondolare all’ umido quando va bene).
In questi 48 anni non ho mai avuto occasione di sperimentare l’
utilità delle operazioni di conversione e/o correzione (le bussole per le unità
da diporto hanno la ridicola sensibilità minima di 5°, se non anche di 10°),
mentre ogni anno mi imbatto in manovre errate o ormeggi mal fatti (che
comportano guai e danni anche seri).
Come non sono mai riuscito ad apprezzare l’ angolo di
scarroccio per inserirlo nella conversione della rotta, così ogni anno mi
imbatto in motoscafi lanciati a tutta velocità con i bambini seduti sul pulpito
di prua con le gambe a penzoloni fuori bordo.
Non voglio pigliarmela solo con gli esaminatori - ciò che ho
riportato sono ovviamente solo degli esempi - è che dal punto di vista morale le
cose non vanno bene.
Sia chi fa lezione (la scuola), che chi svolge gli esami (gli
esaminatori), che chi rilascia la patente (gli uffici marittimi), di fronte
alla società non possono permettersi di ammettere agli esami un candidato che
si presenta all’ esame con 30 minuti di navigazione !
La moralità è superiore alla legge, per il semplice fatto che è quest’
ultima che cerca di supplirle quando non c'è.
Oggi più che mai “guidare” significa avere in mano una pistola
senza sicura….
Quindi ha poco senso dire: “Non posso impedire l’ accesso all’
esame perché non c’è alcuna norma che lo vieta”, come sicuramente direbbe un
funzionario di qualche ufficio marittimo.
Guardate quel che ha combinato l' imbarcazione SLO 517 navigando praticamante "contromano" ma che,
avendo le mure a dritta, ha diritto di passo sulle altre....
Alla fine ne ha incontrata un' altra anch' essa con le mure a dritta e pure sottovento (quindi con diritto di passo) e.....
E non sarebbe nemmeno corretto che io qui volessi affermare che questo
modo di procedere è solo un male italiano: se infatti mi soffermassi a
ricordare tutti gli episodi di cui sono stato testimone in questi anni,
probabilmente in cima alla graduatoria per dimostrata scarsa esperienza nautica
porrei gli austriaci e i tedeschi.
Mi sono imbattuto infatti in esempi di mancanza di istruzione
agli altri membri dell’ equipaggio, di manovre azzardate o non ragionate in
precedenza, di ormeggi in condizioni impossibili per non aver reagito per tempo
a un avviso meteo, di cime di ormeggio tesate in modo contrario (questa mi è
capitata a Brbinj, dove a bordo di un catamarano un tizio tedesco cercava di
allontanare la barca dalla banchina tirando il corpo morto verso riva invece
che verso il largo).
No, non c’è da ridere !
La colpa non era sua, ma del suo comandante che evidentemente
non lo aveva mai fatto ragionare tenendo una cima in mano; è che con barche
affiancate che dislocano una decina di tonnellate ciascuna, operare in quel
modo è come essere su di un camion in salita e, per impedirgli di scendere a
valle, accelerare in folle invece che tirare il freno a mano.
Certo qualcuno a questo punto potrebbe risentirsi e dire:
“Stai facendo della propaganda contro di noi, la nostra è una
scuola seria dove si impara veramente ad andare per mare !”
Allora credo che se non è una reato fare pubblicità, a maggior
ragione non può essere un reato ragionarci sopra.
Non sono io che devo dimostrare che 30 minuti di prove pratiche
sono insufficienti, è chi li propone che deve dimostrare il contrario.
Insomma credo proprio sbagliato trincerarsi dietro alle
normative, perché trovo dannoso comportarsi secondo il seguente assioma: se non
c’è una norma che impedisce qualcosa allora significa che è giusto farlo.
Dio (o i nostri genitori, per chi non ci crede) ci ha fornito di
cervello ed è assolutamente indispensabile che lo facciamo lavorare, sennò ci
capiterà come successe a quel genoa leggero che urlò al timoniere:
“C’è poco da ridere con l’ aria che tira; qui o mi sostituisci,
o mi strappo !”…ma il timoniere continuava a sorridere.
P.S.
Ehm, scusate se vi infilo qui queste righe ulteriori...
E’ che il mese prossimo pubblicherò uno di quegli articoli che
ho molto “sentito mio” scrivendolo;
potrà piacervi o meno, ma sono certo che vi
farà pensare ed anche, lo spero vivamente, un po' emozionare.
A febbraio !