ARTICOLI E CHIACCHIERE COSE TRA NOI
GENNAIO 2015
Allegro in cuor sono, o marinai letterati
che qui voi cercate di viaggi sognati,
di baie, tramonti, di procelle e di onde
che di raccontar poi n' avrete ben donde,
poiché, ecco, un novo anno è principiato
e d' ottimismo è ben venga immaginato.
Ma né immagini né tantomen fantasia
riusciran a dilavar la fallace frenesia
che soltanto vivendo avventure in mare
di saggezza godrete di cui farvi lodare,
e sol così, cò braccia strette alle griselle,
sconfinerete liberi... nel rimirar le stelle !
Ogni
tanto mi prende quest' estro (che presuntuosamente puzza di
riminiscenze dantesche) ma poichè è bene restare fedeli a
ciò che si è scritto sia in prosa che in versi,
eccovi due puntate che sicuramente apprezzerete se avete navigato molto.
SULLA REVISIONE
DEL MOTORE 1
Non
so se ci avete fatto caso, ma 3300 ore di moto per un motore marino equivalgono
a circa 200 mila Km per il motore di un‘ auto.
Sono
tanti o sono pochi ?
Le
considerazioni che si possono fare in merito sono molte: per un pensionato o
una massaia 200 mila Km percorsi in auto sono moltissimi, per un rappresentante
di commercio o un camionista sono invece un’ inezia.
Già,
ma per il motore di una barca?
Esistono
pensionati e/o rappresentanti di commercio per il diporto?
Il
paragone automobilistico non regge più, quindi è meglio attenersi a quel che
succede per le nostre care barche.
Le
considerazioni diportistiche sull’ usura dei motori marini che mi vengono in
mente (e che ritengo potrebbero essere quelle che un qualsiasi skipper dovrebbe
fare) sono sostanzialmente riconducibili ai seguenti punti :
1
– io conosco il motore della mia barca da quando l’ ho comperato e so come l’
ho mantenuto; oppure io non so nulla del motore della mia barca perché l’ho
appena comperata usata;
2
– il motore è un diesel aspirato di trent’ anni fa da 1800 cc che sviluppa 40
CV; oppure è un diesel turbo di dieci anni fa da 1800 cc che sviluppa 90 CV;
3
– il motore fuma poco e consuma meno di mezzo litro di olio ogni 100 ore; oppure è un
motore che fuma molto e consuma un litro d’ olio ogni 100 ore;
4
- la sentina sotto il motore è sempre
pulita; oppure la sentina sotto il motore è sempre macchiata.
Ecco
già questi punti permettono di capire se è giunto il momento di “aprire il
motore” o no, cioè di farne la benedetta revisione, pertanto vale la pena di
esaminarli con più attenzione uno alla volta.
La conoscenza del motore della propria barca si matura di giorno in giorno
1
– IL GRADO DI CONOSCENZA:
Non
ditemi che non sapete nulla del motore della vostra barca !
Siete
giustificati solo nel caso essa ne sia sprovvista (e significa che siete proprio
dei furbacchioni, perché così vi risparmiate un sacco di fastidi, salvo
pagaiare quando restate in mare senza vento). Nel caso uno straccio di motore a
bordo ci sia, voi solo potete sapere con quanto amore l’ avete accudito:
infatti voi solo sapete quanti rimessaggi invernali avete fatto tenendolo in
moto con l’ acqua dolce, quante volte gli avete cambiato l’ olio motore e il
filtro, quante volte avete pulito il filtro dell’ acqua e cambiato quello del
gasolio, quante volte avete controllato gli zinchi e la tensione delle cinghie.
Se
invece esso ha avuto un altro proprietario ed è solo un anno che ce l’ avete
per le mani, chi lo sa se è stato ben voluto o maltrattato !
2
– I PROGETTI DI UNA VOLTA:
Tutti
lo sappiamo che una volta le parti di un motore (e non solo) erano
surdimensionate; a parità di cilindrata se un motore sviluppa una potenza X o
ne sviluppa il doppio, significa che l’ albero gira a 6000 r.p.m. invece che a
3000, oppure che i pistoni premono sulle bielle con forza doppia, oppure ancora
che esiste un compromesso tra le due soluzioni.
Ma
per ottenere tale compromesso bisogna alleggerire le parti in movimento
(spessori inferiori) e spingere più carburante nelle camere di scoppio
(versione turbo compressa).
In
entrambi i casi la durata delle parti che compongono il motore non può essere
la stessa.
Fumo un po' nero e un po' azzurro: iniettori e fasce da revisionare
3
– IL CONSUMO DI OLIO:
Le
fasce intorno ai pistoni strofinano su di essi e consumandosi lasciano entrare
l’ olio nelle camere di scoppio, ne esce così fumo azzurro; le molle degli
iniettori si stirano e la pompa di iniezione butta più gasolio del necessario
che viene bruciato male e ne esce fumo nero; la guarnizione di testa si consuma
o si brucia, lascia entrare un po’ di liquido di raffreddamento nelle camere di
scoppio e ne esce fumo bianco.
Tutti
segnali di fumo (come quelli dei pellerossa nei film western o come quelli che
escono dalla Cappella Sistina durante i conclavi), che fanno capire che è giunta
l’ ora.
E' giunta soprattutto
nell’ ultimo caso (quello del fumo bianco), che se uscisse dalla Cappella
Sistina ci farebbe piacere, mentre se esce dal tubo di scarico della nostra barca ci
fa mettere le mani nei capelli !
4
– LA PULIZIA DELLA SENTINA:
Le
guarnizioni della coppa, del copri valvole, i manicotti del circuito di
raffreddamento, i gommini dell’ albero della pompa di raffreddamento sono tutti
pertugi attraverso i quali i liquidi possono uscire; per alcuni di questi la
sostituzione della relativa guarnizione può essere fatta a bordo, per altri invece
occorre “aprire” il motore.
Tutto
ciò considerato, se lo skipper ritiene che sia giunta l’ ora della revisione
che fare ?
La
cosa più immediata e semplice è portare la barca in un cantiere, ma ciò in
genere significa sentirsi dire : “Ma dottore sta scherzando ? Solo di revisione
della pompa di iniezione spenderà 1500 euro e poi non è detto che lei riesca a
trovare tutti i ricambi. Alla fine spenderà come aver installato un nuovo motore,
forse anche di più, e cosa si troverà a bordo ? Ancora un motore vecchio…Dia
retta a me, dottor coso, ne comperi uno nuovo: con circa 10 mila euro avrà
risolto tutti i suoi problemi !”
Questo
è più o meno il ritornello che vi verrà recitato e con ragione: alla fine ci
troveremo ad avere 10 mila euro in meno (più altre 3-4 mila tra varo-alaggio,
rimessaggio, carena ecc…) e un motore nuovo in più, ma ciò è un bene ?
Per
rispondere con una qualche obiettività lasciate che io faccia un’ altra serie
di considerazioni.
Una
barca a vela, diciamo di 12
metri, che ha a bordo un motore che ha più di 3000 ore
ha almeno passato i 25 anni di età, quindi il suo valore commerciale può essere
di circa 50 mila euro o anche meno.
Se
cambio il motore con uno nuovo spendendoci sopra 10-13 mila euro il suo nuovo
valore non sarà di 50 + 12 = 62 mila euro ma resterà lo stesso.
Inoltre
un motore diesel di 25 anni fa è stato progettato e costruito con spessori e
materiali molto più “sostanziosi” rispetto a quelli costruiti
oggi.
Non
ultima considerazione è che la sostituzione del motore in una imbarcazione da
diporto (per i natanti non vale questa precisazione) presuppone la pratica di
sbarco e imbarco motore presso un ufficio marittimo, con il conseguente
sopralluogo e certificazione da parte di un ente notificato (R.I.NA. ecc) e il
conseguente esborso di denaro e perdite di tempo.
Infine
una barca a vela di più di 25 ani di età si può considerare d’ epoca e, come
tale, potrebbe col tempo mantenere il suo valore anche e solo se continuasse ad
avere a bordo le parti originali.
Alla
luce di quanto espresso quindi la semplice revisione del motore, invece della
sua sostituzione, non è secondo me un’ idea da scartare…
Già,
ma quanto costa e a quali problemi si può andare incontro?
Per
procedere (e cercare anche di non portare la barca in un cantiere) occorre
“arrangiarsi”, il che significa armarsi di:
-
almeno 3 amici dotati di amicizia;
-
un gruista dotato di gru;
-
un meccanico di fiducia dotato di officina di fiducia;
-
un automezzo capace di scarrozzare il motore da sotto la barca fino all’
officina del meccanico di cui sopra;
-
un bancale per caricarvi il motore sbarcato;
-
tanta pazienza dotata di tanta pazienza.
I quattro moschettieri:
Chicco (Very Expert Polisher Man) Felix (Very
Expert Adjiusting Man) Luciano (Very Expert
Ignition Plugs Man)
e Nicola (Very Expert Inox Raiser Man) al quale nella prossima puntata spetterà una particolare menzione...
La
ricetta è la seguente.
Da
soli si può iniziare rifoderando i paglioli e parte degli arredi
della barca con
del cartone da scatoloni, così da evitare di sporcare e rovinare
gli interni, quindi si procede smontando i collegamenti del
motore, che
sono:
giunto
dell’ albero di trasmissione a valle dell’ invertitore;
tubazione
di scarico (flessibile, collegata al collettore di scarico);
guaina
e registro di comando dell’ acceleratore;
guaina
e registro di comando dell’ invertitore;
tubazione
di mandata del gasolio;
tubazione
di ritorno del gasolio;
collegamenti
elettrici (in genere un paio di spine che raggruppano i fast-on);
cavo
di massa.
Ancora
da soli si può continuare a svuotare i liquidi contenuti nel motore, che sono:
olio
motore;
liquido
di raffreddamento nello scambiatore;
gasolio
contenuto nel filtro del carburante;
acqua
di raffreddamento imprigionata nella tubazione di scarico.
ATTENZIONE
! WARNING !
Prima
di aver fatto tutto ciò è assi opportuno fotografare i particolari di tutti i
collegamenti e non far sì che succeda quel che è successo a me….e che non è
quel che pensate, ma è ben altro (vedi oltre).(*)
I
particolari vanno scrupolosmente fotografati : contatti
elettrici e posizioni degli snodi meccanici (particolarmente del
comando dell' invertitore)
Fatto
questo entrano di scena gli amici, il gruista e l’auto.
Si
smonta la scaletta di accesso (in genere il motore è lì sotto), si svitano i
dadi dai silent-blok, si imbraga il motore con delle cinghie verso poppa, si
aggancia il motore con un moschettone a delle lunghe cinghie attaccate al
gancio della gru verso prua e, con l’ azione combinata di un paio di amici alla
cinghia di poppa e della gru alla cinghia di prua, si solleva e ruotando si fa
uscire il tutto dalla barca.
A
questo punto il motore assomiglia a un bel salame appeso; lo si deposita su un
bancale predisposto a terra, lo si lega ben bene e lo si carica in auto
(possibilmente con un muletto).
Occorre
legarlo bene, sennò alla prima rotonda pensa bene di andarsene a spasso nell’ auto per conto
suo.
Quindi
lo si scarica all’ officina del nostro meccanico di fiducia, che in genere è
dotato di idoneo mezzo di sollevamento.
Ora
viene la parte più difficile: dopo aver valutato col meccanico di quali ricambi
c’è bisogno, occorre trovarli.
In
questo caso Internet risulta quanto mai prezioso: io sono riuscito a reperire i
ricambi Mercedes che mi servivano (guarnizioni, fasce elastiche, bronzine) a
Genova presso l’ officina Bertirotti Franco, ma ho scoperto che anche a Madrid
presso Cochera esisteva la possibilità di comperarli.
Mi
è costato comunque una fortuna (1500 Euro, che sono assolutamente non
giustificabili visti i banalissimi pezzi di acciaio e gomma che ho ricevuto in
cambio: fasce dei pistoni, bronzine di banco e guarnizioni… E poi sento parlar bene delle
auto tedesche e degli accordi CE...comperate, comperate le Mercedes, le Audi e le BMW ! )
A
questo punto mentre il vostro meccanico (che vi auguro sia una persona onesta come voi) rimonta
il tutto, potete approfittarne per migliorare la situazione della vostra
sala macchine di bordo, dove ci sarà senz’ altro qualcosa da sostituire e/o da
migliorare…
…Ma
di questo argomento vi parlerò nell’ articolo del prossimo mese.
Quindi
ora dovete riorganizzare il tutto a ritroso per il rimontaggio del
motore:
viaggio in auto, muletto, gru; nel mio caso la cosa più
difficile è stata
rimettere in sede il motore sui 4 silent-block di bordo. Solo l’
azione
combinata di 4 persone all’ interno della barca (oltre al gruista
all’ esterno)
ha permesso la riuscita dell’ intervento: i silent-block hanno
asse pressochè verticale, mentre il motore sospeso bascula
orizzontalmente...non è facile combinare le due traiettorie
!
Ho
quindi provveduto a ripristinare tutti i collegamenti e a riempire nuovamente
il motore con i liquidi (al loro posto naturalmente).
Una soddisfazione enorme : quando tutto torna al suo posto come se fosse nuovo.
Un
grande ringraziamento va al meccanico Rino Grosso che, con altre 1500 euro ha
smontato completamente il motore, ha sostituito tutte le guarnizioni, le fasce,
le bronzine del banco, le sedi delle valvole, ha ritarato la pompa di iniezione, ha
sostituito un iniettore e revisionato gli altri, ha verificato il funzionamento
dell’ alternatore e del motorino di avviamento.
Insomma
con 3000 euro più un altro centinaio tra carburante per i viaggi in auto,
tubolature e merende con gli amici, ho praticamente il motore completamente
revisionato.
Rino Grosso nella sua officina col Nanni-Mercedes rimontato e riverniciato
Naturalmente non ho contato le ore che ho perso io, che ovviamente non mi sono messo in conto !
Ora
vi aspetto il mese prossimo, in cui ben altri particolari vi racconterò su questa magnifica
esperienza che a parer mio è stata assai nauticamente utile
e che trovo
giusto condividere con voi, infatti tra un mese parleremo anche e
soprattutto della sua utilità nautica, che non è il fatto
che ora il motore è più affidabile, quanto piuttosto....
...Ma perchè devo anticiparvi le cose ?
(*)
Eccomi ora all’ asterisco di cui sopra.
Questo
particolare delle foto merita proprio che sia raccontato, alla faccia dell’
elettronica !
Prima di smontare con
saggia preveggenza ho fotografato tutti i collegamenti elettrici e
meccanici prima di rimuoverli e li ho quindi salvati sia nel computer che in
una chiavetta, perché "con l' elettronica non si sa mai".
Ho
sbarcato e ho fatto revisionare il motore e poi l’ ho ri-imbarcato.
Nel
frattempo si è piantato il computer.
Poco
male: nella chiavetta avevo salvato i files delle foto così,
comperato un computer nuovo, ho aperto i files salvati nella
chiavetta.
Ma chissà perché proprio
quelle foto (e solo quelle) sono risultate illeggibili e senza nessuna
ragione : "Non riesco ad aprire il file" ha sentenziato il nuovo computer.
Capite
bene che mi ha preso il panico e ho stramaledetto l’ elettronica e chi l’ ha
inventata !
Per
buona sorte il vecchio computer ha comunque dato qualche segno di vita.
Così sono
riuscito a rileggere i files delle foto e a ri-memorizzarle nel nuovo computer.
Alla fine sono riuscito a rimontare i collegamenti del motore e la storia è finita bene.
Morale: se ancora aveste qualche dubbio in proposito
110010010101110001…DIFFIDATE, DIFFIDATE, DIFFIDATE SEMPRE DELL' ELETTRONICA ...110010010101110001
Ve lo dice un ingegnere idraulico !
AUGURI PER IL 2015
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