ARTICOLI E CHIACCHIERE COSE TRA NOI
GENNAIO 2020
 Buon 2020 !

Iniziamo questo nuovo anno con un titolo veneto:
L' INDETERMINATESSA DEA NORMA

Qualche giorno fa ad un corso di aggiornamento ho incontrato un collega che conosco da molti anni e che si è complimentato per l ‘articolo del febbraio 2019, laddove ho parlato del tormentato rapporto tra la donna e in wc marino…
Quel mio collega non è un appassionato di nautica, tuttavia ha detto che leggerà gli articoli di questo mio sito perché li trova “forti”.
Suppongo che per “forti” intendesse un misto tra interessanti e simpatici, che sarebbe proprio ciò che vorrei ottenere scrivendoli.
Ora, considerato quindi che l’argomento citato è indubbiamente nauticamente “fognario”, un altro mio amico, l’ avv. Marco Vianello, mi ha inviato il seguente link:

https://blog.ticosoci.it/blog/28/diporto-scarichi-funzionanti-fuorilegge#.XV0k1UaiWAQ.whatsapp

Non so se parlare di evacuazione di bisogni fisiologici in barca sia beneaugurante per questo inizio di 2020 (dicono che la cacca porti bene), tuttavia a questo mondo succedono le cose più inimmaginabili talvolta anche provocate da coloro che sono istituzionalmente chiamati a distinguere il giusto dall’ ingiusto (giudici) e soprattutto da coloro che legiferano (parlamentari).
Avete mai sentito parlare di indeterminazione delle norme?
Già Heisenberg formulò il principio di indeterminazione in campo fisico (che tralascio), così come San Tommaso d’ Aquino formulò l’ indeterminazione delle norme in campo morale (che tralascio): si tratta comunque dello stesso principio di base e vale a dire: quando stabilisco una regola generale questa perde di applicazione quanto più scendo nel caso particolare, e quanto più analizzo quel caso nella sua intimità tanto più la regola va in affanno e diventa inapplicabile.
Esempi ce ne sono a decinaia (decine di migliaia) e quello di cui mi occuperò oggi è uno di questi…
Veniamo così al link sopra riportato (che credo avrete già letto).
Dunque, se io ormeggio una imbarcazione da diporto a Venezia e faccio uso del wc disobbedisco ad una regola, perché mi trovo in acque portuali a una distanza inferiore alle 4 M dalla costa (non so voi, ma a me pare di aver capito così).
Se mi scappa, non mi resta allora che recarmi al cesso più vicino (nella darsena dove sono ospitato dovrebbe esserci) e lì espletare le mie urgenti funzioni.
Che non siano urgenti non mi risulta perché io, come molti, aspetto sempre l’ ultimo momento in particolare ora che con i miei 64 anni sono tra la maturità e l’ anzianità e la mattina presto la prostata denuncia tutti i suoi problemi di irrigidimento (sto parlando della prostata).
Orbene, che faccio allora? Non mi resta che recarmi al bagno del marina oppure al wc di un bar lì vicino, se la darsena non ha il bagno, ed espletare…
E’ legittimo che ora io mi chieda dove vadano a finire i reflui espulsi dal bagno.
Ma in laguna, naturalmente, qualche metro o decina di metri più lontano di dove si trova ormeggiata la mia barca.
“Ohibò!”, dirà qualcuno, “ma se fosse così sarebbe la stessa cosa”.
Il problema è che “è proprio così”.
Venezia (e isole e insediamenti vari) non ha una vera e propria rete di raccolta fognaria che adduca ad un impianto di depurazione; ha tubazioni di scarico, anche antiche, che finiscono direttamente nei canali.
Certo le norme esprimono questo concetto in modo molto più elegante:

La Legge Speciale per Venezia n. 206 del 31 maggio 1995 all' art. 1 comma 3 prevede che: 

"Negli ambiti indicati nel comma 1 (Venezia e Chioggia), non dotati di fognature dinamiche, è consentito lo scarico delle acque reflue (la legge si guarda ben dal dire dove N.d.r.) provenienti dagli insediamenti civili di cui ai commi undicesimo, dodicesimo e tredicesimo dell'articolo 3 del decreto del Presidente della Repubblica 20 settembre 1973, n. 962, dalle aziende artigiane produttive, ancorché non rientranti nella tipologia di cui all'articolo 17 del piano regionale di risanamento delle acque, approvato con Delibera del Consiglio Regionale del Veneto n. 962 del 1° settembre 1989, dagli stabilimenti ospedalieri, dagli enti assistenziali e dalle aziende turistiche ricettive e della ristorazione, purché sottoposte a trattamenti individuali secondo i progetti approvati dai Comuni.
I privati e gli altri soggetti non compresi nel precedente periodo, e più in generale tutti coloro che utilizzano scarichi di natura civile, provvedono a dotarsi di sistemi di trattamento in esecuzione dei progetti di massima di cui al comma 1 del presente articolo e con le modalità e i tempi indicati dai sindaci dei comuni di Venezia e di Chioggia..."

Ma nonostante le belle parole e i sani intendimenti il concetto resta lo stesso: il sindaco di Venezia in via sperimentale ha recentemente legiferato sul divieto di fumare nelle calli (all’ aria aperta), ma cosa mai può legiferare o meglio realizzare su una rete fognaria inesistente e che non sai dove far passare né dove convogliare?
Per provvidenziale intuito divino dove non arriva il sindaco però arriva il buon Dio: infatti Dio ha dotato la laguna di maree e, ogni tanto, di acque alte che in modo ciclico gratuito e naturale “fanno pulizia”.
Il concetto precedente di fare pulizia significa semplicemente che le maree trasportano la cacca da qualche altra parte laddove, col passare del tempo, l’ ossigeno e i pesci che nella laguna vivono e muoiono insieme demoliscono, digeriscono, trasformano tutto quel ben di Dio che i Veneziani producono.
Veneziani – oh Dio - per la verità di Veneziani ce ne son rimasti pochi che producono, ma di turisti ce ne sono tanti e anch’ essi producono, producono…
Comunque, per capire di che si tratta quando la legge dice che “i privati…
provvedono a dotarsi di sistemi di trattamento in esecuzione dei progetti” ecco altri due link che ne illustrano le caratteristiche.

https://www.comune.venezia.it/sites/comune.venezia.it/files/documenti/Ambiente/Schema%20fossa%20settica%20acque%20nere%20autorizzabile%20per%20lo%20scarico%20in%20laguna.pdf
https://www.comune.venezia.it/sites/comune.venezia.it/files/documenti/Ambiente/Schema%20fossa%20settica%20acque%20miste%20autorizzabile%20per%20lo%20scarico%20in%20laguna.pdf

Trattasi di semplici vasche capaci di far parzialmente sedimentare le parti solide dei reflui e che hanno una libera uscita per il “troppo pieno” direttamente nei canali.
Dove trovare il posto per interrarle nell’ intrico degli edifici e delle calli veneziane non si sa, probabilmente verrà discusso di volta in volta tra il richiedente privato e il Comune; in caso di acqua alta poi (al momento dell’ inversione della marea) sussiste una ottima probabilità che anche le parti solide galleggianti o non ancora sedimentate vengano espulse in poche decine di minuti…
Orbene, eravamo rimasti mi pare al divieto di usare il wc marino in barca all’ ormeggio non solo, ma da parte dell’ amministrazione della giustizia siam giunti anche alla prescrizione di avere a bordo un impianto di evacuazione dei reflui a condizione però che questo non funzioni (!)
Ora il minimo che posso chiedermi, considerando che si parla di Venezia (e solo di Venezia), è: “perché non posso fare quella stessa cosa dalla barca che invece posso fare dal cesso del marina?”
Ancor più umoristica diventa la risposta al seguente interrogativo:
…E quante persone da bordo delle innumerevoli imbarcazioni da diporto, da lavoro, da pesca, da trasporto, da gite turistiche, da 30 piedi, da 40, da 100, da 700 naviganti lungo i canali lagunari quando gli scappa se la tengono fino a che le operazioni di ormeggio sono terminate e così allora possono raggiungere il bar più vicino ottenendo come unico bio-risultato quello di dotare le acque lagunari dello stesso carico batterico, ma solo un po’ più in ritardo?


Poiché queste mie più o meno umoristiche riflessioni possono essere un semplice parere e quindi possono essere opinabili, mi sono dato da fare per tirare in ballo qualche numero così da comprendere meglio se il fenomeno sia preoccupante o no.
L’ area della superficie della laguna veneta è di circa 550 Kmq, di cui il 67% coperto dall’ acqua: si tratta quindi di 550 x 0.67 = 368 Kmq cioè 368 milioni di mq.
Le maree seguono il ciclo lunare che è di 28 gg.: per 14 gg. sono sigizali, con massimi e minimi pronunciati (escursione max.1 m) che si ripetono 2 volte al giorno; per altri 14 gg. sono in quadratura, con massimo e minimo ridotti (escursione max. 0.6 m) che si ripetono 1 volta al giorno.
Quindi per 14 gg. ho una escursione media tra 1 e 0.6 m per 2 volte al dì, per altri 14 ho una escursione media tra 1 e 0.6 m per 1 volta al dì; quindi (1 + 0.6) / 2 = 0.8
0.8 x 2 = 1.6 m di escursione media per 14 gg.
0.8 x 1 = 0.8 m di escursione media per 14 gg.
Il valore medio su 28 gg. è quindi di 1.2 m di escursione/giorno.
Il che significa che mediamente vengono ricambiati 368 milioni x 1.2 = 441 milioni di mc/g.

Questo è il valore medio del volume di acqua portato via e reimmesso per azione delle maree nella laguna veneta ogni giorno (un po’ meno, data la scarsa pendenza delle rive delle barene).
Quanti grammi/giorno di ossigeno sono disciolti in questa portata di flusso e riflusso?
Assumendo una temperatura media di 18 °C e una salinità medi del 25% ho il valore di 6 gr/mc di ossigeno; poiché però circa la metà (3 gr/mc) serve per la vita della fauna ittica, ne assumerò la restante metà come capacità depurante sui liquami.
Quindi 441 milioni x 3 = 1323 milioni gr/g (grammi di ossigeno al giorno sfruttabili per la depurazione).
Domanda: tutti questi milioni di gr di ossigeno scambiati ogni giorno riuscirebbero a depurare i bisogni fisiologici di quante persone?
Risposta: il carico inquinante si determina col BOD5, che sarebbe la quantità di ossigeno necessaria per trattare 1 litro di acqua fognaria da scarichi domestici in 5 gg.; tutti concordano che esso valga circa 60 mg/l.
Un valore medio delle portate di acqua di scarico per usi domestici (dipende dal tenore di vita) è di 200 l/g ab. (litri al giorno per abitante).
Quindi la portata inquinante ha bisogno di 200 x 60 / 1000 = 12 gr/g ab (grammi di ossigeno al giorno per abitante).
Ora, con la semplice equazione Nab x 12 gr/g ab = 1323 milioni gr/g, otteniamo un numero di abitanti pari a Nab = 110.250.000.
Vogliamo, per stare tranquilli, assumere che solo l’ acqua di flusso e riflusso di metà laguna serva per la depurazione degli scarichi domestici e l’ altra metà serva per ripulire le schifezze degli scarichi industriali (che non dovrebbero finire in laguna, ma chissà…)?
Bene, allora significa che potrei depurare la cacca, la pipì e i detersivi per 110.250.000 / 2 = 55.125.000 abitanti residenti.
Mettiamoci dentro Venezia, Chioggia e isole varie: ci stiamo?
Credo di sì, con 55 milioni di abitanti potrebbero essere depurati i reflui domestici di tutta l’ Italia!
Molti addetti ai lavori potrebbero contestare l’ equazione sopra scritta per la sua approssimazione e qualsiasi professore universitario potrebbe eseguire studi molto più approfonditi ma, considerata la situazione di variazione geomorfologica della laguna e barometrica influenzante il flusso e riflusso, credo proprio che sarebbero altrettanto contestabili.
Quello che so è che se uso il wc della mia barca a Venezia invece che recarmi nel cesso di un bar non sposto nulla nel risultato della equazione: è come se nei tini di tutti i vinificatori italiani di vino bianco finisse un chicco di uva nera. Vi propongo il seguente filmatino...

SEMPRE LA STESSA ACQUA

Così una norma fatta per la tutela ambientale delle darsene da diporto interne diventa ridicola se applicata nel caso particolare di Venezia; essa va in affanno, come la determinazione della velocità e della posizione dell’ elettrone (per Heisenberg) e la determinazione di aver peccato o meno dopo aver commesso qualcosa di cattivo (per sant’ Agostino)…
“Mi morti!...Indeterminatessa dea norma” dizeva el gondolièr spenzendo co la gamba sul muro par far girar a gondola co tuti i Giaponesi che intanto lo fotografava…
TRADUZIONE: “Parenti miei defunti!...Indeterminazione della norma” diceva il gondoliere spingendo con la gamba sulla parete per fare accostare la gondola mentre tutti i Giapponesi intanto lo fotografavano…

E adesso rullo di tamburi per il Domandone Finale (bene-augurante per il 2020)…

…E il Mose (sempre ammesso che funzioni) che in caso di marea alta di fatto pone una barriera al “trattamento naturale” della cacca?
Fa bene o male alla auto depurazione della laguna voluta dal buon Dio?

Forse sarà il caso di tornarci sopra....

 
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