ARTICOLI E CHIACCHIERE COSE TRA NOI
  GIUGNO 2008
 
Bentrovati a tutti.

Come promesso sia questo mese che il prossimo troverete alcune notizie riguardanti la navigazione in Montenegro, Albania e Grecia Ionica, il tutto per merito dei due signori che subito vado a presentarvi.

Ecco a voi Paola e Silvio De Poli.
(Paola è a sinistra, Silvio è a destra ma ciò ha poca importanza.)



Conosco Paola e Silvio da diversi anni (non proprio molti, ma nemmeno pochi) e quel che posso dire di loro è che, oltre ad essere una coppia affiatata e simpaticissima, hanno anche la comune passione di navigare.
Come avrete capito da ciò che mi sono permesso di scrivere sopra i loro ritratti il mio rapporto con Silvio è di grande e reciproca stima, pertanto mi permetto spesso di scherzare con lui.
Paola e Silvio costituiscono un equipaggio molto valido e nel 2006 hanno pensato bene di andarsene in crociera col loro First 33.7 "Albachiara" dalle parti di Corfù.
La cosa in sè non è particolarmente stupefacente: avendo a disposizione una barca e un bel po' di tempo sono in molti che l' hanno già fatto, spesso portando laggiù la barca durante le ferie di un anno e facendo ritorno sfruttando le ferie dell' anno successivo; io stesso ho ricordi di aver fatto il tragitto (sempre con barche altrui) nel lontano 1973 e nel più vicino 2000.
Ricordo però che la rotta era sempre tracciata in modo da passare lontano dall' Albania: dal golfo di Venezia si passava  l' Istria, si costeggiava la Dalmazia fino a Lastovo, quindi si attraversava l 'Adratico verso Pelagosa e il Gargano, si costeggiava la Puglia (che non finiva mai) fino a Otranto, e quindi si attraversava nuovamente il mare fino a Corfù.
Il fatto di "tagliare fuori" l' Albania aveva un tempo una sua precisa giustificazione politica: infatti non si poteva navigare il acque Albanesi ma così facendo sistematicamente non si riusciva a vedere cosa c' era sotto Ragusa (Dubrovnik).
Poi ci fu la pausa (chiamarla pausa non è per nulla appropriato e non è qui mia intenzione né fare dell' ironia né essere irriverente verso le tensioni politiche balcaniche e la tante vite umane perse nel conflitto) ci fu la pausa, dicevo, della guerra di secessione di Croazia, Bosnia e Montenegro dalla Serbia finchè, ai giorni nostri, non ci sono più validi motivi politici per non navigare in quelle acque.
Così, tornando a Paola e Silvio, ecco che nel 2006 essi hanno deciso di andare a Corfù scendendo l' Adriatico "dall' altra parte" e poi con grande pazienza di risalirlo, sempre dalla stessa parte, nel 2007.

Ecco quindi alcune impressioni e alcune informazioni su Montenegro, Albania e Grecia Ionica, tratte dal diario di Paola.

Ho pensato di lasciare inalterata la sequenza del diario, seguendo l' itinerario della crociera sia durante l' andata verso sud-est che durante il ritorno verso nord-ovest, piuttosto che suddividere le notizie per ogni Paese visitato.

INVERNO 2005 : nella nostra casa girano qua e là solo libri, riviste e carte nautiche che parlano di un ospitale paese: la Grecia!
Eh sì, abbiamo deciso di trascorrere le nostre vacanze barcaiole nel mare Ionio così, nell’agosto 2006 dopo aver preparato “ Albachiara” - la nostra barca a vela - partiamo verso
la Croazia visitando posti già conosciuti e poi . . . verso l’ignoto: il Montenegro e l’Albania.
Una bella e prolungata sciroccata ci fa rimanere 4 giorni a Dubrovnik e, impedendoci di scendere ancora verso sud-est, non ci permette di rispettare la tabella di marcia; siamo quindi costretti a saltare le bocche di Cattaro e fare l’ingresso a Bar, in Montenegro, ormeggiando in un piccolo marina che si trova nel lato est del porto. 



MONTENEGRO

NOTIZIE IN BREVE
Tra  le località della costa montenegrina gli unici posti con dogana sono  ZELENIKA ( all’ ingresso della baia di Cattaro) e BAR (Antivari).
Per navigare in Montenegro basta la carta d’identità e la moneta ufficiale (o comunque liberamente accettata) è l’ Euro.
 Marina: Nautilus jacht club Radar  a nord del porto commerciale di Bar
Tel. 085- 303276       085- 303277
La Polizia - dogana si trova a sud del marina.
Le pratiche per ritirare il permesso di navigazione ( valido 1 mese 90 euro per imbarcazione di 10 metri) sono lunghe.
Nel marina si trovano: servizi igienici disposti su container ( 1 per gli uomini, 1 per le donne );  negozio nautico ben fornito; distributore all’ ingresso del marina (rivolgersi a Shasa, gestore del marina e unica persona che parla italiano ( Tel. 69-469092).
Si può passeggiare sul  lungomare o raggiungere Stari Bar, città  “fantasma” distrutta dal terremoto nel 79, con un taxi dal centro città.
Attenzione: prima di mollare gli ormeggi bisogna sempre passare nell’ufficio di polizia.

 

Le pratiche da svolgere per i documenti di ingresso durano circa 2 ore, girando tra gli uffici dislocati in 3 luoghi diversi e sempre comunque sotto la scorta di un poliziotto gentile.

Con un taxi, guidato da un montenegrino tifoso della Juve, raggiungiamo Stari Bar la città fantasma distrutta dal terremoto nel 79: questa caratteristica cittadina prima è stata dominata dai veneziani, poi dai turchi. Il prezzo fisso del taxi è di 4 euro.
Il giorno dopo partiamo per Durazzo, prima tappa albanese, dove i marinai dei traghetti ci accolgono calorosamente. Attenzione ai loro aiuti però, essi sono abituati a navi container e non alle nostre fragili barche da diporto a vela; anche i poliziotti sono pronti e disponibili.


ALBANIA

NOTIZIE IN BREVE
Durazzo
E' un porto commerciale: diversamente dal Montenegro qui non c'è problema per le pratiche d’ingresso, il responsabile dell’agenzia raggiunge l’imbarcazione dopo l’ormeggio insieme alla polizia (60 euro per imbarcazione di 10 m.). Provenendo da nord bisogna raggiungere il canale di ingresso superando il porto per circa due miglia. 
Attenzione al basso fondale!
Purtroppo si deve ormeggiare vicino ai silos, posti in fondo al porto: i parabordi di ferro sul molo non sono certo adatti alle imbarcazioni da diporto e la polvere durante le operazioni di carico entra ovunque.
Se siè fortunati si può trovare posto vicino al caicco di Edy, proprietario del ristorante “ Mediterran” ( 355-5227074)
Il distributore del carburante è appena fuori dal porto; la moneta ufficiale è il Lek.

Il porto di ingresso di Durazzo con le barche da diporto ormeggiate presso i silos.

Valona
Nella parte meridionale del  golfo di Valona si trova  il marina di  Orikum , costruito da italiani. Ormeggio su corpi morti, luce, acqua in banchina. Peccato sia praticamente deserto nonostante la disponibilità di Luan, gestore del porto 
( 355-682735040)
Nel marina non c’è un distributore, rivolgersi a Luan per far arrivare la cisterna
Ristorantino da Pulebardha : pesce freschissimo e tanta cordialità!
 

L’ indomani partiamo da Durazzo e arriviamo nel porto di Orikum situato in fondio alla baia di Valona, chiamata baia di Ducati.
Il marina, realizzato da un’impresa italiana, è recentissimo, ben attrezzato e gestito da un simpatico ragazzo del posto, gentile e molto servizievole: Luan.
Il marina ci lascia alquanto impressionati per il semplice fatto che è praticamente deserto.
Qualche barca ormeggiata e tanti metri di pontili assolutamente liberi.
Nelle vicinanze, in un grazioso ristorantino da lui consigliato, gustiamo un’abbondante ed economica cena di pesce.

Albachiara ormeggiata nel marina di Orikum (pressochè deserto).

Da Punta Linguetta che chiude a occidente la baia di Valona, proseguendo verso sud, la costa si presenta alta e il fondale è subito profondo, quindi non esiste alcun ridosso nè la possibilità di un qualche ancoraggio o ormeggio fino a Saranda, che dista 50 miglia.
50 miglia costituiscono una distanza che per una barca a vela di 10 metri rappresenta una bella tirata: ciò si farà sentire soprattutto durante il viaggio di ritorno, perchè qui - se le condizioni meteo sono buone - il vento dominante è il maestarle.
Un’ unica spiaggia deserta, a circa
20 miglia a sud-est di Punta Linguetta, permette di fare un bagno nell’acqua limpida e poco profonda.

Ehm, scusatemi se mi intrometto nel racconto di Paola, ma da bravo editore-guastafeste ho pensato di lasciare al prossimo mese il resto delle notizie sulla navigazione in Albania e Grecia ionica.
I motivi sono due.
In primo luogo il solito numero massicio di bytes (che io amo chiamare bait) che riempirebbero troppo la pagina da scaricare e quindi renderebbero possibile un vostra manifestazione di malcontento (in poche parole potreste mandarmi a quel paese).
In secondo luogo succede che il resto dell' articolo devo ancora scriverlo e che un susseguirsi di incarichi e impegni di lavoro ne faranno slittare la stesura e l' impaginazione ai primi di luglio.
Sì lo so che posso sembrare ridicolo: per una paginetta al mese con qualche foto vi parrà impossibile che io me la prenda così comoda ma, credetemi, buttar giù queste poche righe non è nè facile nè (soprattutto) rapido.
Perbacco, forse si scrive con l' accento acuto...
Sì penso proprio che si scriva con l' accento acuto: e poi ancora .
Ah, foss' io un Montanelli o, che dico, un Montale oppure un Manzoni !
Potess' io masticare il lessico italiano come uno Zingarelli o avere le circonvoluzioni cerebrali intrise delle pagine del Piccolo Palazzi.
Non commetterei errori, lo stile sarebbe fluido e accattivante, i concetti chiari e giusti, i clienti soddisfatti !
Ma verrei capito ?
Non è forse vero che la lingua italiana, finito il periodo De Amicisiano e attraversato il periodo dell' anglosassonizzazione, oggi è ormai giunta all' essemmessizzazione?
Vi immaginate 'sta pagina scritta col linguaggio degli SMS ?
E perchè allora non pensare che tra qualche anno arriveremo al periodo della codicefiscalizzazione, cioè in pratica scriveremo solo le consonanti ?
Potrebbe succedere, perciò VI SPTT L PRSSM MS....

Penso che così risolveremmo senz' altro il problema degli accenti,
ma porremmo definitivamente al bando la canzone napoletana e la sua poesia, e ciò mi dispiacerebbe.

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