LE STRANE PROPOSTE DEL
CANTIERE WURSTELSAIL
approfitto della sua disponibilità e competenza per porle alcuni quesiti.
-Famiglia di 4 persone(2 adulti e 2 bambini di 11 e 3 anni ), utilizzo
barca prevalentemente come mini 2°casa mare e brevi crociere mediterraneo,
quali caratteristiche sono più importanti?
-Visitato salone Genova, molto interessante B****** 40 cruiser.
Incomprensibile (non abbiamo nessuna esperienza) mercato dell'usato.
Esempio del B****** 40: prezzo di listino 108.000 Euro iva esclusa con
equipaggiamento standard, domandato all'addetto che cosa comprendesse
l'equipaggiamento standard? risposta: pronta per navigazione(vele standard,
elettronica ecc.) ancora l'addetto aggiunge che in caso di non ritiro usato
sconto del 12% circa. Dunque costo finale circa 120.000 Euro. Tale valutazione
è presente anche su riviste specializzate ed è qui l'incomprensibilità poiché
l'usato di 2-3 anni in media costa 130.000 Euro senza particolari costosi
optional (esempio riscaldamento, aria condizionata, carbonio, ecc.). Possibile
che solo il mercato della nautica da diporto proponga lo stesso oggetto usato
ad un costo superiore al nuovo? Dove si nasconde il trucco?
Mi complimento per il suo sito che dà la sensazione piacevolissima di
comunicare con vecchi amici.
Certo di un suo cortese riscontro, La raggiungo con cordialissimi saluti.
Ago Clemente
Questa e-mail
mi è arrivata qualche mese fa puntualmente corredata dell’ indirizzo del
mittente
e del suo numero di telefono.
Il dottor
Clemente (perché dai dati che qui ho omesso emerge che si tratta di un medico) pone
due interrogativi non da poco: il primo - cui è relativamente facile rispondere
- riguarda le dimensioni e le caratteristiche di una barca adatta alla sua
famiglia; il secondo - cui è difficilissimo rispondere - riguarda ahimé il tema
che più e più volte ho cercato di trattare in questo mio sito: come mai il
cantiere Wurstelsail commercializza un Wurstelsail40 cruiser nuovo ad un prezzo
inferiore all’ usato di due o tre anni prima ?
Non è che
alla prima domanda sia proprio facile dare una risposta (nel senso che io non posso
conoscere i gusti e le abitudini della famiglia del dottor Clemente) tuttavia,
ritenendo che una famiglia media composta da padre, madre e due giovani figli
voglia andare a spasso per il mare durante le ferie estive e durante qualche
fine settimana e immaginando che voglia farlo in sicurezza e con relativo
comfort (e che quindi non sia composta da fanatici o da supermen), credo che
una barca a vela dai 35 ai
Usata da
diversi anni (e non nuova) per i motivi che vado brevemente a descrivere.
- Innanzitutto
è una barca che ha già subìto il massimo della sua svalutazione e quindi, nell’
eventualità che alla famiglia dell’ armatore non piacesse più navigare, questi
potrà sempre rivenderla senza perdere gran parte di quello che perderebbe se la
comprasse nuova.
- Nelle
barche di una ventina (e più) di anni fa gli armi erano in testa d’ albero con
le rande piccole, i genoa grandi e gli stralletti per armare la trinchetta; ciò
è fondamentale se si vuole navigare a vela con vento perché basta arrotolare il
genoa e issare la trinchetta; invece oggi si trovano barche armate a 9/10 con
genoa piccolo e randa grande: al momento del bisogno si arrotola il genoa e
davanti non resta più niente e soprattutto si fa una gran fatica a gestire una
randa grande, dato che occorre terzarolarla.
- A parità
di lunghezza le linee d’ acqua degli scafi di una volta permettevano che con la
risacca le barche fossero molto più confortevoli all’ ormeggio di quelli di
oggi (di questo ci siamo già occupati pochi mesi fa).
- Infine comperare
un usato di diversi anni è un investimento di capitale minore rispetto all’
acquisto del nuovo, anche nel caso in cui occorra eventualmente cambiare il
motore.
Questo ultimo
punto valeva (e vale) per qualsiasi barca, ma ultimamente per qualche cantiere
non è più così...
Vediamo questi punti uno alla volta.
1. Come capita nei supermercati di
imbattersi nella “settimana del pomodoro” e di trovare sugli scaffali i “pelati
sottocosto”, così nulla vieta al cantiere Wurstelsail di offrire il proprio Wurstelsail40
cruiser ad un prezzaccio in occasione del “12° Mediterranauticshow”;
naturalmente si tratta di una offerta momentanea che dovrebbe riguardare un
numero esiguo di imbarcazioni (esattamente quelle che durante il salone nautico
sono state prenotate dai clienti-visitatori).
2. Chi ha comperato il Wurstelsail40
cruiser due anni prima si è accorto, andandoci per mare, che occorrevano altri
2 winch, stralletto e trinchetta, gommone, rollafiocco più robusto e due
maniglie di rispetto perchè quella in dotazione è finita subito in mare;
insomma ha tirato fuori 7000 Euro in più che ora, mettendo in vendita la barca
perché la moglie non ne vuole più sapere, vuole cercare di recuperare.
3. Chi ha comperato il Wurstelsail40
cruiser due anni prima si è accorto che, già dopo la prima stagione, la deriva
e il bulbo erano tutti ricoperti dalla ruggine, la cromatura dei candelieri
stava cedendo il passo all’ opacità e alla ruggine, gli spigoli degli
arredamenti avevano i bordi con l’ impiallacciatura che si scollava e –
inspiegabilmente - c’ era sempre un po’ d’ acqua in sentina (dolce ma che
pareva salata, salata ma che pareva dolce); insomma ha tirato fuori 15000 Euro
per trattare la deriva e il bulbo con l’ epossidica, far tirare i prigionieri e
risiliconare il tutto e per far incollare i riccioli di impiallacciatura.
Adesso che i figli preferiscono
giocare a calcio con gli amici, mette in vendita la barca e vuole cercare di
recuperare i 15000 Euro spesi.
4. Produrre e vendere seguendo i grandi
numeri è ciò che in campo automobilistico ha cercato da sempre di fare
5. Risparmiare sulla quantità o sulla
qualità dei materiali è una pessima faccenda, ma proprio pessima, anche perché
chi compera lo viene a scoprire solo dopo aver acquistato; insomma è proprio
paragonabile a una “bella fregatura”, senza contare poi che sussiste anche la
pericolosità dal punto di vista della sicurezza (argomento abbondantemente
trattato nei mesi di Giugno 2009, Luglio 2009, Agosto 2009 e Gennaio 2010)….Perdere la chiglia non è roba da poco !
6. Risparmiare sulla quantità della
manodopera è cosa che tutti i produttori di un qualcosa puntano a fare,
risparmiare invece sulla qualità della manodopera può comportare guai seri:
silent-block non serrati, cuffie premistoppa o tubolature non strette, strati di
mat non impregnati di resina, incollaggi di lamelle di mogano a macchia di
leopardo, insomma chi più ne ha più ne metta.
7. Guadagnare ogni anno sempre meno è
quello che sta accadendo anche a noi, in questi anni di recessione economica,
quindi non è fatto di cui meravigliarsi.
Orbene, è
naturalmente possibile che esistano altre ragioni ancora che io non posso né
conoscere né tantomeno immaginare, però tengo a dire che la mia barca (che è un
Tutto ‘sto
materiale che è all’ aperto da 26 anni e che non ha né ruggine né osmosi avrà
una ragione di esistere o no ?
Chi l’ ha lavorato e assemblato l’ avrà fatto per una qualche ragione o no ?
Ma la cosa
più bella (che ai più superficiali può parere un miracolo di San Gennaro) è che
naviga a vela più forte di un Wurstelsail40 cruiser fabbricato oggi.
Ma allora
per quale motivo per progettare la mia barca Vallicelli ai primi degli anni ’80
si è dato da fare a creare linee, forme, piani velici, distribuzioni di pesi,
proporzioni così fatte e per quale motivo il cantiere Comar gli è andato dietro
e ci ha messo tutto il meglio che poteva esprimere con la sua dirigenza e le
sue maestranze ?
Perchè ?
No, io sto sbagliando a porre il quesito in questo modo !
Dovrei
farmi consigliare dal nostro-omo Scarpacič che, da buon dalmato navigato, mi
sta suggerendo con molta vivacità :
“Ma ti zè tuto mato ! No
ti ga da
scrivar he ‘na volta i gièra tuti sempi a far le robe noma
che bèn. Ti ga da scrivar ch i sempi i zè desso che i le
fa mal !
Ti ga da far come che ga fato quela volta a Fiume el comandante Colemàncich.
Ti te ricordi no, del comandante Colemàncich, quel che col
vapòr el
partiva un minuto de anticipo da ogni scalo par podèr
muciàr tuti ‘sti anticipi
e poder parmèterse de ‘ndàr in tèra quando
ch’ el vapòr gièra ligado a Unìe;
parchè là ghe piazèva intardigarse lungomarina a
bèvar qualcossa cò
Ben, el comandante Colemàncich quela volta che i lo ga mandado al
cantièr a Fiume a vèdar de le niove lance de salvatagio par el vapòr, subito el
ghe ga fato oservaziòn al cantièr che l’ asse del timòn no gaveva calcagnòlo.
“Come volessi che mi ve ciòga ‘ste sialùpe, che e gà el timòn senzi el
calcagnòlo !” el ghe ga dito al carpentièr.
“Cossa volè farvene del calcagnòlo” ghe ga risposto ‘st’ altro “che par
farghe el calcagnòlo me andassi via na mèza giornàda de lavoro in tre che semo.
Cossa gavìo da ‘ndàr a scòi coi timoni de le sialùpe ?”.
“Ah, cussì el calcagnòlo servi solo si se va a
scòi co le sialùpe eh ?”
ghe ga ribatudo el comandante tuto imborezàdo “Arè
qua, toco de musso !” el ga
ciapà el timòn de la sialùpa cò le so man
che le iera grande come do remi de
‘na iole, el se gà pontà sui piè e co i
bràzi el gà storto l’ asse del timòn.
“Arè qua, toco de musso ! Si el
vostro timòn no zè bon par i mè brazzi, figurevese s’ el pol èsser bon pài scòi
!”
(Ma sei tutto matto! Non devi scrivere che una volta erano tutti scemi a
fabbricare le cose molto bene. Devi scrivere che sono scemi adesso che le fanno male !
Devi fare come ha fatto quella volta a Fiume il comandante Kolemàncič.
Ti ricordi no, del comandante Kolemàncič, quello che partiva con il
traghetto un minuto di anticipo da ogni scalo per poter cumulare tutti questi
anticipi e poter permettersi di andare a terra quando il traghetto era
ormeggiato a Unije; perché là a lui piaceva intrattenersi sul lungomare a bere
qualcosa con
Bene, il comandante Kolemaàncič quella volta che l’ hanno mandato al
cantiere a Fiume a vedere delle nuove lance di salvataggio per il traghetto,
subito ha fatto notare al cantiere che l’ asse del timone non aveva il
calcagnolo.
“Come volete che io prenda queste scialuppe, che hanno il timone senza
calcagnolo !” ha detto al carpentiere.
“Cosa volete farvene del calcagnolo” gli ha risposto questi “che per
fabbricare e montare il calcagnolo mi occorre una mezza giornata di lavoro pur
essendo in tre persone. Dovete forse andare a scogli con i timoni delle
scialuppe ?”
“Ah così il calcagnolo serve solo se si va scogli con le scialuppe, eh
?” gli ha ribattuto il comandante tutto rosso in viso “Guardate qui, pezzo di
asino !” ha preso il timone della scialuppa con le sue mani che erano grandi
come i due remi di una barca da canottaggio, si è puntato sui piedi e con le
braccia ha piegato l’asse del timone.
“Guardate qui, pezzo di asino ! Se il vostro timone non va bene per le
mie braccia, figuriamoci se può andar bene per gli scogli !”)
Già, il
comandante Kolemàncič aveva un modo tutto suo di intendere
E’ meglio allora
che io ponga il quesito in questo modo : per quale motivo oggi un
E per quale
motivo a vela va più piano di una barca fabbricata 26 anni prima ?
Ma allora
per quale motivo il cantiere Wurstelsail lo produce ?
La risposta
è semplicissima : perchè qualcuno lo compra.
Anche le barche vecchie che io decanto tanto talvolta vanno incontro a inconvenienti.
Le stesse cose però capitano anche a quelle nuove (e assai più spesso di quanto si creda).
Il mese prossimo mi permetterò di analizzare una "barca vecchia": il mio favoloso Comet 12