ARTICOLI E CHIACCHIERE COSE TRA NOI
 LUGLIO 2007
  IL METEO DI  MARCO SCARPA  

 
“Dio lo stramaledica! E’ una settimana che non si schioda dai 1009 millibar” esclamò irritato Jhoannsson picchiettando per l’ ennesima volta con l’ indice il vetro del barometro che grottescamente rispecchiava il suo volto dalla barba ispida e rossiccia. (Tratto da uno dei libri che devo ancora scrivere)

Anche noi - come Jhoannsson - abbiamo provato tante volte a capire le informazioni  che potremmo ricavare dal nostro barometro che spesso, per non dire sempre, si diverte a fermare indolentemente la sua lancetta sulla scritta “variabile”.
Oggi proverò a indicarvi la strada giusta (e soprattutto a buon mercato) per aiutarvi nella difficile missione dell’ indovinare che tempo farà, tenendo presente che queste righe sono principalmente dedicate a chi naviga (per diletto) in Adriatico, ma il loro senso resta valido anche per chi naviga (per diletto) in altri mari.


Ah, quanto sono belle le condizioni ideali !   Tanto sole e 12 nodi di brezza al traverso stretto. 

Secondo me quello delle previsioni meteo è uno degli argomenti più affascinanti, esilaranti e scabrosi del secolo.
Per chi naviga (sempre per diporto, naturalmente) le previsioni meteo sono affascinanti, perché è materia bellissima da studiare e da approfondire, esilaranti, perché confrontando i bollettini con la realtà vien quasi sempre da ridere, scabrose, perché possono portare a situazioni molto poco piacevoli.
Con queste righe non pretendo di insegnare niente ad alcuno, anzi mi guarderò bene dal divulgare opinioni personali su quali siano i metodi migliori per prevedere il tempo che farà: i libri, i corsi per la patente nautica e le riviste di nautica sono pieni di consigli e/o di lezioni dati da esperti.
Semplicemente vi racconterò dei miei limiti e delle mie inquietudini (che penso siano gli stessi per tutti) ma soprattutto vi illustrerò come io sia riuscito finalmente a superarli e per giunta con poca spesa. 

Una volta (parlo di 30 – 40 anni fa) navigavo con le derive per intervalli di una o due ore; erano i tempi in cui la sera, alla TV, c’ era il colonnello Bernacca che, poveretto, con i mezzi di allora faceva ciò che poteva.
Qualche volta, in quegli anni che ora mi paiono lontanissimi, facevo anche qualche crociera sulla barca dell’ intramontabile “zio Pino” il quale navigava basandosi esclusivamente su quello che ancor oggi viene insegnato nei corsi per la patente nautica:

-   consultazione di barometro, igrometro e termometro;
-   esame visivo della situazione relativamente a fronti caldi o freddi in avvicinamento;
-    consultazione dei portolani e dei personaggi cosiddetti “pratici locali”.
Allora si navigava così, e per giunta si navigava anche molto di più di oggi.

Poi nel corso degli anni qualcuno mandò in orbita il meteo-sat insieme a tanti altri suoi simili fratellini, qualcuno invece pensò di elaborare i cosiddetti “modelli matematici” (roba che hanno insegnato anche a me all’ università e sulla quale ho anche lavorato circa 25 anni fa), e infine qualcun altro pensò di inventare Internet.
Il risultato è che oggi abbiamo di tutto e di più e quindi guardiamo il barometro solo per vedere se l’ ottone si è ossidato e osserviamo il cielo solo per vedere se le nuvole ci sono o no, lasciando le previsioni GIUSTAMENTE solo a coloro che lo fanno per professione.
Nel contempo però siamo tentati a riempire la nostra barca di dannate attrezzature tipo VHF, Radar, Nautex, Computer e chi più ne ha più ne metta.
Ora io mi sono chesto: passi per il VHF che è obbligatorio e serve per dare e ottenere soccorso, ma tutte le altre apparecchiature servono davvero per prevedere il tempo?
O meglio, è proprio necessario spendere tutti quei soldi per avere un bollettino giornaliero affidabile?
E’ una domanda alla quale, finalmente, ho trovato risposta, ed essa è NO.
Prima di dirvi quale sia la soluzione che ho adottato, lasciatemi precisare alcune cose. 

Le previsioni più affidabili sono quelle a breve termine (12 ore) che ovviamente sono anche le più facili e, come dice Di Pietro,  “ci azzeccano” quasi sempre.
Fanno eccezione quei bollettini colpevoli di spacciare per  “previsioni per le 12 ore successive” ciò che invece è la situazione attuale….Intendo dire che il bollettino Telecom sul canale 68 del VHF e alcune reti televisive berlusconiane spacciano per  “previsione” ciò che invece “è adesso”. 
Essendo quindi perennemente in ritardo di 12 ore non mi pare il caso di sprecare sul loro operato alcuna considerazione. 

Digressione: mi verrebbe da raccontare di una conversazione radio che ho ascoltato quest’ estate tra un diportista - in rotta tra Pola e Rimini con previsione di avviso di burrasca inesistente - e la Capitaneria di porto di Ravenna…Ma è meglio di no, soprattutto perchè Ravenna non rispose (tutti in ferie o taglio alla spesa pubblica?) e al suo posto rispose Roma che naturalmente sapeva tutto sulle condizioni meteo sopra Roma ma non su quelle sopra Ravenna. Insomma, un pasticcio tipicamente italiano.... 

Tornando a quanto detto, in questi anni ho notato come tra i diversi siti che si occupano di meteorologia alcuni forniscano un servizio veramente molto buono; chiaramente io limito le mie indicazioni a quelli relativi all’ area dove navigo abitualmente (Adriatico settentrionale e Croazia), ma ritengo che qualsiasi lettore sia in grado con un po’ di pazienza di valutare quali siti siano i più affidabili per la propria area di interesse.
Per la costa italiana il migliore che conosco è il sito dell’ Osmer friulano:
www.osmer.fvg.it
Per la costa croata il migliore (e ufficiale) è il sito del Centro marittimo-meteorologico di Spalato www.prognoza.hr, i cui bollettini vengono inviati a tutti i Marina croati e trasmessi da Rjieka-radio e da Split-radio a orari e su canali stabiliti.
A questo punto, prima dipartire per la crociera o per la regata, è sufficiente collegarsi a casa dal proprio PC e vedere quale sia la situazione prima di mollare gli ormeggi.
La cosa fatta da casa è molto semplicema dopo qualche giorno che si è partiti, e che quindi si è in barca, come ci si può regolare?
Mica si può ogni sera andare a ormeggiare in un Marina croato né, standosene in baia, si può sperare di “prendere” ogni sera col VHF Rjieka-radio o Split-radio agli orari stabiliti per cercare di comprendere ciò che viene detto in croato e in inglese, spesso col segnale molto disturbato o assente perché coperto da una montagna.
Ecco che allora qualcuno (cioè io) ha pensato bene di vedere come sia possibile collegarsi a Internet standosene in barca, e così si è accorto che la faccenda diventava molto complessa: occorre infatti dotare la propria imbarcazione di un PC portatile collegato con un radio-modem o con un cellulare.
Ecco che allora questo qualcuno (cioè sempre io) si è dato la briga di informarsi su come poter fare per collegare un radio-modem o il proprio telefonino al PC portatile, quale cavetto usare (se esiste), quale abbonamento fare, che tariffa scegliere, e quale copertura avere…
Insomma alla fine il sottoscritto ha scoperto che si devono spendere un mucchio di soldi (circa 200 Euro solo per l’ abbonamento con una compagnia telefonica) per poi non avere nemmeno la certezza di potersi collegare effettivamente dalla barca, dato che nessuna azienda offre la possibilità di “provare” prima di “acquistare”.
Continuando però caparbiamente a navigare da casa sui siti da me ritenuti “affidabili”, mi sono reso conto che quando navigo veramente in barca a me non interessa avere le immagini dall’ alto dell’ Europa così come la vede il satellite, né mi interessa vedere le varie cartine o gli sfondi dei siti (i cosiddetti “banner”).
A me infatti basta soltanto poter leggere il testo del bollettino a breve termine, come se lo leggessi su un foglio appeso alla bacheca di un qualsiasi Marina.
Ebbene, avendo io comperato diversi anni fa un banalissimo telefonino cellulare con lo schermo piccolo piccolo in bianco e nero ma in grado di collegarsi a Internet (si chiama collegamento WAP o GPRS, ma non chiedetemi cosa significhi), ho provato a collegarmi ai siti:
http://meteo-fvg.mobi/    oppure a
http://meteo.hr/mobil/jadran_t.wml  (fate attenzione, tra la n di jadran e la t successiva c’è la righina bassa _) 
Non ci crederete, ma dopo pochissimi secondi sul piccolo schermo del telefonino posso leggere il bollettino.
Ogni collegamento mi costa la bellezza di 30-50 centesimi per il sito italiano e 25-40 centesimi per quello croato, senza bisogno di PC portatile, senza fili, senza radio-modem, senza ulteriori abbonamenti, senza ulteriori spese.
Non male eh?
Insomma in ogni luogo dove esiste la copertura telefonica io sono in grado col mio telefonino (che pure è molto vecchio) di avere con una spesa quasi ridicola il bollettino meteo sia per la costa italiana che per quella dalmata, a breve termine, affidabile, e aggiornato ogni 12 ore.
L’ unica cosa che mi lascia perplesso è come mai mi costi un po’ di più il collegarmi all’ osservatorio meteorologico regionale del Friuli (la sede è vicino a Cervignano), piuttosto che al centro croato di Spalato....Qui ci vorrebbe zio Pino per illuminarmi! 

Ricordo che quando Pierluigi Surace si informò di quanto gli venisse a costare portare la sua barca di 12 metri dalla costa belga sulla Manica fino in Italia, gli furono chieste circa 7000 Euro fino a Koper (Capodistria) oppure circa 10000 Euro fino a Venezia. 

Curioso, no?
Credo che noi italiani siamo veramente unici per riuscire a complicare le cose e quindi a farle costare di più, compreso i trasporti delle barche e le tariffe telefoniche.
Mah, forse è proprio colpa nostra perché siamo troppo tolleranti con chi - insieme ai grossi capitali - detiene il potere anche sulle compagnie telefoniche: infatti è ormai scontato che le tasse siano come il famoso pollo delle ricerche statistiche di mercato: se una persona paga il doppio di tasse, vuol dire che ce n’è un’ altra che ne paga la metà.
Fatto alquanto curioso, anche nell’ amministrazione della giustizia noi italiani siamo gente molto tollerante con chi ruba moltissimo, salvo poi esserlo molto poco con chi per strada ci chiede la carità.

Per fortuna che nel corso della nostra breve vita il buon Dio ci invia le Trombe del Giudizio solo dopo avere guardato dentro il nostro cuore e non dentro il nostro portafoglio.  
Se volete è la consolazione dei poveri ma è pur sempre una consolazione e soprattutto corrisponde con la verità.

 

 Questa bella foto mi è stata inviata da un amico di mio cognato, Fabio Vignuda di San Daniele del Friuli, al quale ho inviato la richiesta di ulteriori informazioni, ma senza aver avuto risposta. 
Gli unici dati di cui dispongo sono che erano le ore 7.00 del 4 agosto 2006 e il luogo era tra Caorle e Parenzo.
Dispongo anche di un' altra  immagine della tromba più grossa che allego rivolgendovi la seguente domanda:
dove passereste con la vostra barca, a dritta o a sinistra ?

 

 

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