La mattina dopo prendiamo la rotta per la Grecia.
La prima tappa èKassiopi, sul lato nord di Corfù: il porticciolo è affollatissimo e le ancore vengono buttate a caso nell’attesa di sbrogliarle nel giorno successivo, ma tutto con gran calma (primo assaggio del modo di vivere greco).
Gouvia è la nostra tappa successiva, porto atrezzatissimo e meta finale del nostro viaggio per il 2006.
Lasciamo la barca in custodia a Marco, modenese trasferitosi a Corfù dove vive con Paola - emiliana anche lei - esperta in ravioli fatti in casa; il prezzo della sorveglianza sarà di 60 euro mensili; ci arriverà ogni mese una e-mail con le indicazioni dello stato della barca.
Ne approfittiamo così per passare - durante l' inverno - il capodanno nella nostra barca, visto il clima mite e l’ottima ospitalità che Corfù e il marina offrono anche fuori stagione.
Entusiasti del capodanno, torniamo anche a Pasqua: la Pasqua ortodossa a Corfù è molto sentita.
Le manifestazioni religiose coinvolgono gli abitanti non solo dell’isola e una ventina di bande musicali accompagna i festeggiamenti percorrendo tuttoil paese.
Nel porto fervono i lavori di carena e manutenzione sulle barche da charter e noi, avendo prenotato in ritardo, dobbiamo metterci in coda così alla fine affidiamo a Marco quel che c'è da fare su Albachiara.
Non è poi un male: tutti i ristoranti sono aperti e quindi alla sera c’è solo l’imbarazzo della scelta.
ESTATE 2007: raggiungiamo Albachiara dopo la solita traversata di 24 ore da Venezia col traghetto, per proseguire le nostre vacanze fra le isole ioniche.
Partiamo da Corfù, isola ricca di boschi e splendide calette e arriviamo a Petriti, porto di pescatori rallegrato alla sera da numerose taverne dove si danza il sirtaki e si assaporano ottimi piatti di pesce e carne. Meglio ormeggiare in testa al moletto perché c’è più fondale.
In questo porto, come del resto in tutti gli altri, la quiete viene interrotta dall’arrivo di flottiglie di charter, formula di noleggio molto frequente in Grecia, e soprattutto dalle loro ancore sistematicamente incrociate sopra la nostra!
Questo ci costringerà ad attendere il mattino successivo la partenza di tutta la flotta e, quando la nostra ancora sarà libera, potremo puntare verso Parga.
Arriviamo a Parga verso le 14.
Ormeggiamo in baia Valtou, in paese sembra impossibile trovare un posto: è pieno di pescherecci e barche per turisti.
Qui si sta bene, bella spiaggetta, bei bagni!
Dopo cena prendiamo il” taxi “ che ci porta in paese : Parga è pieno di turisti e di bei negozietti, bar e ristorantini.
Scopriamo a sud del porto tre barche all’ancora: è un posto meraviglioso da ricordare.
Il giorno successivo ci fermiamo per un bagno in una baia dall’acqua azzurrissima: siamo a Ansa Amouna (baia delle due rocce).
Il fondo è sabbioso con circa solo 2 m di profondità.
Si parte per Levkas, arrivo verso le 17 con maestrale abbastanza sostenuto. Ci si ancora sotto costa in attesa dell’apertura del ponte. La puntualità non è la dote principale dei greci perciò bisogna informarsi per tempo sugli orari.
Quando finalmente si può passare, la precedenza è per le imbarcazioni che escono dal canale. Dopo molti tentativi telefonici riusciamo a comunicare con il marina di Levkas (è meglio chiamare sul canale 69 del VHF).
Ci si può ormeggiare anche all’esterno del porto, ma noi preferiamo entrare.
Le docce funzionano con pass o con 50 centesimi.
Il paesaggio è carino ma la stanchezza è tanta.
Il distributore è a sinistra entrando nel porto.
Il giorno dopo attraversiamo la laguna ed entriamo in un mare interno costeggiando Skorpio, l’isola dell' armatore Onassis, verde e lussureggiante .
Arriviamo nella baia di Porto Atheni, proprio una baia da cartolina!
Siamo nell’isola di Meganisi.
E’ poi la volta di Kastos nell’isola omonima: il vento spira abbastanza forte e decidiamo di ormeggiare al moletto.
Bello il ristorante sopra la collina, ma che freddo!
Bello comunque anche il porto; domani, se ci sarà meno vento, lo apprezzeremo sicuramente di più !
Si può ormeggiare anche al moletto sul lato nord del porto con l’ancora e una cima molto lunga da attaccare ai lampioni.
Il giorno dopo bagno in una spiaggetta di ciottoli e continuo controllo dell’ancora che ara su 3 m di fondale di fango duro, nonostante i 30 m di catena!
La mattina successiva si parte alle 9: visita alla baia “della casa” nell’isola di Nisis Atoko, acqua sempre turchese; nella baia ci sono solo una casa e una chiesetta.
La baia della casa nell' isola di Nisis Atoko
Dopo una nuotatina puntiamo verso Itaca e arriviamo a Vathi: al moletto NE siamo riparati più del solito dal maestrale. Acqua e gasolio vengono portati con un' autobotte. Alla sera taverna da Gregoris e poi in creperia (fa un po’ freddo).
Il giorno dopo partiamo alle 9 e ci dirigiamo verso baia Ayios Andreas sulla costa meridionale di Itaca: quante capre sulla spiaggia! Tanti bagni e tanta tranquillità; la sera “più stelle che cielo” , buona musica in pozzetto e attorno solo montagne, rocce e cespugli. Rimaniamo affascinati anche dall’isola di Cefalonia.
Ormeggiamo a Poros, un caratteristico porto; un consiglio: caffè freddo al bar ricavato tra le rocce affacciate sull’acqua, dove si può cenare al lume di candela . La quiete però viene interrotta dall’incessante via vai dei traghetti che condizionano l’ingresso alle barche.
Al mattino bisogna attendere la partenza del traghetto perché la sua cima d’ormeggio impedisce l’uscita.
Dirigiamo verso Zante e scegliamo la baia Angios Nicholas, posto molto calmo e tranquillo; al pomeriggio, come sempre, si alza il maestrale, così decidiamo di noleggiare un’auto (50 euro) con la quale fare il giro dell' isola e verso le 22 ceniamo da Dimitri con il famoso rabbit roast e pita gyro, tutto ottimo!
Ripartiamo e passiamo davanti alle Cave Blue, chiamate per la loro bellezza le Grotte di Capri e proseguiamo per il solito bagno verso Navalo, la famosa e fotografa spiaggia del relitto.
Quindi puntiamo verso Argostoli, nell’isola di Cefalonia.
Il NW si alza quasi subito (sono le 9) e arriviamo alle 13 in marina; è un marina per modo di dire perchè non c’è acqua e non c’è elettricità: i lavori sembrano essersi fermati!
Ci sono pescherecci e alcune barche locali. Andiamo in città percorrendo il ponte di cemento lungo 1 km e vediamo negozi, bar, taverne…..e soprattutto scopriamo che si può ormeggiare anche in paese.
Il giorno dopo facciamo rotta verso sud perché il maestrale è ancora abbastanza forte!
Preferiamo non entrare a Friscardo per evitare la solita confusione dei charter e fermarci più a sud scegliendo una baia tranquilla tra le 6 o7 disponibili.
Partenza mattutina per Nidri nuovamente sull’isola di Levkas e ormeggio in baia Ormos Vlikho. Alla sera ottimo pesce nella taverna Gialos : peoci con saganaki! Peccato che l’acqua della baia sia verdastra.
Ci dirigiamo verso il porto di Levkas pensando che gli orari di apertura del ponte siano quelli dell’andata, invece no.
Il ponte apre alle 11 e non alle 9. All’inizio il mare è mosso e verso le 14 si alza il maestrale.
Arriviamo a Parga alle 16; il giorno dopo siamo nuovamente a Gouvia e alla sera gustiamo il famoso filetto da Boileau!
Al mattino nuovamente ci attende l' Albania e partiamo per Sarande.
Saranda è praticamente di fronte a Corfù
La spiaggia di Saranda non è molto diversa da altre spiagge
L' accoglienza da parte dell’agente albanese è particolarmente calorosa: le pratiche a bordo di Albachiara costano 65 euro tutto compreso, ma dovremo pagare ancora 30 euro all’agenzia di Durazzo.
Siamo ormeggiati lato nord del porto accanto ad un’altra barca.
La prossima tappa è Orikum: cena da Pulebarda: antipasti misti, scorfano al forno con patate e olive ( 40 euro).
Partiamo alle 6 e arriviamo a Durazzo alle 18. Qui ormeggiamo vicino al veliero “Mediterran”, il suo proprietario possiede uno dei più famosi ristoranti locali. Ci invita a cena e trascorriamo insieme a lui una serata piacevole.
Il giorno dopo non riusciamo a partire prima delle 7, il poliziotto infatti arriva a quell’ora e, controllati i documenti, ci molla gli ormeggi.
Giungiamo così a a Bar, in Montenegro, dove riusciamo ad accelerare le pratiche d’ingresso esibendo il permesso di navigazione dell’anno precedente.
Nei giorni seguenti puntiamo verso la Croazia, visitiamo posti altrettanto affascinanti; purtroppo però manca l’ospitalità e il sorriso che abbiamo trovato nei paesi già visitati: ci imbattiamo in poliziotti scocciati con chi non sa parlare la lingua inglese, ci troviamo in baie dove bisogna pagare per buttare l’ancora.
Albachiara prosegue la sua rotta, nonostante il forte vento di maestrale e il mare mosso, e avanza imperterrita miglio dopo miglio verso Eraclea dove finalmente domenica 2 settembre 2007 giunge al suo ormeggio di partenza.
GRECIA
Kassiopi
Porto circondato da negozietti e taverne, peccato sia affollato!
Per questo porto e per tutti gli altri della Grecia Ionica sono necessari ancora e catena. Fare comunque attenzione , al momento dell’ormeggio, agli scogli presenti alla base dei moletti.
Corfù
Il marina di Gouvia è ubicato nella parte S della baia situata a NW della città di Corfù. In genere si viene scortati all’ormeggio dal personale del marina a bordo di un tender. I corpi morti sono rinviati in banchina . Servizi: acqua e corrente, carburante e travel-lift.
Ci sono alcuni bar, ristoranti e negozi.
Nel paesino dietro al porto taverne e ristoranti. Da non perdere l’ottimo filetto da Boileau!
Possibilità di affidare l’imbarcazione a Marco, italiano trasferitosi a Corfù (0030 6976605413)
Petriti
Piccolo porto di pescatori e graziose taverne.
Ormeggio di prua per gli scogli vicino al moletto.
Mourtos
Bella baia e paese turistico.
Parga
Impossibile l’ormeggio in paese: troppo affollato da pescherecci e da barche per turisti.
Preferibile la vicina baia Valtou. Il paese può essere raggiunto con una barca locale che fa la spola tra le varie imbarcazioni e Parga.
Canale di Levkas
Arrivando da nord il maestrale del pomeriggio può creare qualche difficoltà, soprattutto durantel’attesa dell’apertura del ponte.
Marina di Levkas con tutti i servizi. Distributore all’ingresso.
Baia Porto Atheni: baia da cartolina
Porto Kastos
Utilizzare molta catena nonostante il basso fondale, non sempre buon tenitore. Spiagge di ciottoli.
Baia della Casa (one house bay) sulla costa SE dell’isola Nisis Atoko. Acque limpide bei bagni e un’unica casa.
Vathi (Itaca)
Ormeggio al moletto nell’angolo NE
Baia Ayios Andreas
Suggestiva baia deserta, alla sera “più stelle che cielo" e tante capre che vengono ad abbeverarsi
Poros (isola di Cefalonia)
L’ormeggio è costantemente movimentato dall’arrivo dei traghetti e la partenza al mattino dovrà essere fatta dopo che il traghetto, attraccato per la notte, avrà lasciato il porto.
Nascosto tra le rocce affacciate sull’acqua si trova un piccolo bar e ristorante dove si può cenare a lume di candela.
Ay Nikolaos (isola di Zakintos)
A terra trattorie e provviste: una simpatica famigliagestisce il ristorante “Dimitri”(dove si può gustare il famoso rabbit roast e pitagyro).
Mini-market; la stazione di rifornimento carburante può offrire ormeggio e acqua. Si possono visitare le grotte vicino alla punta N dell’isola da paragonare alla Grotta Azzurra di Capri e Navalo, la spiaggia del relitto
Argostoli
Sul lato W marina abbandonato. La città è raggiungibile a piedi, la via principale è diventata zona pedonale con numerosi caffè, locali all’aperto, gioiellerie e negozi alla moda.. E’ possibile però l’ormeggio anche in città.
Da preferire a Fiskardho, sempre affollata, le numerose baie a sud ridossate dal NW, dove si possono fare bei bagni:
Palaiokaravo, Ormos Kakagito e Kalo Limani (Cefalonia)
Attenzione all’ancoraggio perché il fondo, in alcuni punti è di ciottoli sparsi.
Baia Ormos Vliko(Levkas)
baia con un fondo di alghe e di fango, buon tenitore; a terra, sul lato W, diverse taverne.