ARTICOLI E CHIACCHIERE COSE TRA NOI
 LUGLIO 2009

Si avvicinano le ferie, anche se i nostri portamonete sono sempre più leggeri:
infatti i motoscafi giacciono sempre più strettamente legati ai pali e
le barche a vela dovranno ancora rinunciare all' acquisto del genoa nuovo.
E' la recessione.
E' quel un concetto economico che, come un temporale estivo, prima o poi doveva arrivare ma che, come parola, non dovrebbe essere mai pronunciata; rappresenta infatti quell' entità sfigata che gli ipocriti sorrisi perennemente dipinti sui volti di chi da anni ci governa da destra da centro e da sinistra vorrebbero tenere lontano e farci intendere che non esiste.
Una magrissima consolazione ci viene dall' idea che, piuttosto che navigare come ha fatto il signore qui sotto (non privo di fantasia), è senza dubbio meglio starsene ormeggiati in banchina.



Oltre alla situazione economica che non ci fa essere di buonumore abbiamo le
“orecchie basse” anche per quel che abbiamo messo in evidenza i mesi scorsi.
Mi vien da pensare (anzi ci vien da pensare) come sarebbe andata a finire se quel Bavaria e quei Gran Soleil che sono affondati navigando avessero trovato una bella onda anomala e si fossero, per esempio, coricati su un fianco.
La chiglia sarebbe rimasta al suo posto consentendo il raddrizzamento dell’ unità?
A tal proposito ho un filmatino molto istruttivo procuratomi dall’ inesauribile Nicola Spagnol da farvi vedere, ma lo pubblicherò il mese prossimo.
Tra qualche riga comunque ne vedrete un paio di altrettanto interessanti....

E’ bene riprendere il filo del discorso.

C' E' CHI COSTRUISCE BENE !

I cantieri oggi producono proprio tutte schifezze, oppure ce n’è qualcuno che produce ancora bene ?
Ed è solamente il costo che determina la differenza ?

Dopo tutti i discorsi fatti converrete con me che è proprio il cosiddetto “sistema di qualità” che non riesce a garantire la qualità e che tutto il castello burocratico della marcatura CE ha poco senso se poi viene applicato alla realtà.
Credo sia solo l’ onestà, cioè la saggezza di non voler arricchirsi in fretta, che determina la qualità nel lavoro, sia da parte di chi dirige l’ azienda sia da parte dell’ ultimo apprendista di cantiere.
Questa è la vera qualità, che poi si traduce appunto nello sforzo di produrre bene.
Al riguardo credo che dobbiamo tranquillizzarci, nel senso che non tutto è da buttare.
Nonostante la marcatura CE (che conta e non conta) ci sono ancora cantieri che vogliono costruire bene e non sono pochi.
Un esempio è dato dai filmati che seguono.
Il primo è un test su un Hobie 33, in cui si sottopongono il guscio e i prigionieri della chiglia a uno sforzo enorme: quello di frenare la zavorra in caduta libera sull’ acqua da un’ altezza di circa 3 metri.
Le immagini del filmato sono rallentate.

(Minidigressione tra parentesi: forse non tutti sanno che la cosiddetta "onda anomala" per la quale si dimensionano le parti strutturali di uno scafo, è un' onda frangente con battente d' acqua proprio di 3 metri).


CRASHTEST-HOBIE33
Il secondo invece illustra le peripezie cui sono stati sottoposti il dritto di prora e la chiglia di un Dehler 31, che sono stati volutamente e bellamente “massacrati”.
Preferisco non commentare perché le immagini di questa barchetta, lanciata a circa 6 nodi contro ostacoli galleggianti e scogliere, parlano da sole….

CRASHTEST-DEHLER31

Bene, direi che sono dei test indubbiamente interessanti.
Di notte può capitare di andare a sbattere contro un galleggiante (come potrebbe essere per esempio un container) inoltre l ‘incaglio sul basso fondale roccioso può essere un incidente non raro (anche se bisogna far di tutto per evitarlo).
Ben vengano quindi questi test, voluti ed eseguiti da cantieri che vogliono costruire bene.
P
urtroppo però in questo caso Hobie è in America (e non essendo un cantiere europeo non è soggetto alla marcatura CE),  Dehler invece è un noto cantiere tedesco soggetto alla marcatura ma che però è fallito !
“Mmmm, strano è”, direbbe zio Pino.
Come può fallire un cantiere che costruisce bene ?
O paradossalmente fallisce proprio perché costruisce bene ?
Già può essere così, ma credo che non possiamo attribuire la colpa soltanto al cantiere: credo piuttosto che siamo noi consumatori a sbagliare.
La responsabilità di come va il mercato dipende solo da noi che ne siamo i fruitori e quindi anche e  soprattutto gli "orientatori", infatti che cosa andiamo a valutare quando comperiamo una barca ?
L' estetica?
La presenza o meno di winch elettrici?
Il numero di cabine per metro quadrato?
La quantità di spie luminose?
Le foto pubblicitarie?
Il costo dell’ impianto di desalinizzazione?
L' aperitivo offerto dal venditore?
La lunghezza della minigonna della Hostess?
Parrebbe proprio di sì, parrebbe proprio che facciamo di tutto per far andare le cose in tal senso; sembrerebbe che la scelta della barca fosse alla fine il risultato del braccio di ferro tra le trovate dell’ ufficio commerciale del cantiere e la nostra ingenuità di consumatori.
Parrebbe proprio che l’ abilità imprenditoriale di chi produce NON sia rivolta alla qualità di ciò che viene prodotto ma al marketing: risparmiare sui materiali e sulla manodopera per poter spendere di più sull' immagine e sulla pubblicità.
Sembra proprio che questa sia la ricetta vincente... e tutto e solo per colpa di noi consumatori.
Perché sia chiaro, la colpa è nostra: più ci viene messa in bella mostra la forma e tenuta nascosta la sostanza e più comperiamo.

Digressione sulla startegia dell’ ufficio commerciale del cantiere:
Se per Natale spedisco 100 confezioni di auguri contenenti una bottiglia di Prosecco, un bel depliant lucido pieno di loghi e di foto di tramonti e belle figliole e un portachiavi galleggiante “per la tua prossima barca”, dopo due mesi riesco a vendere 10 barche.
Se invio 1000 confezioni riesco a vendere 100 barche, se ne invio 10000 ne venderò 1000…
E siccome 1000 confezioni mi costano la metà di quanto riesco a risparmiare "mettendo su" i candelieri di acciaio inox cinese...è fatta !

Digressione sulla vulnerabilità del consumatore:
Mmm, che bella presentazione…Devo stare attento a non farmi fregare.
Certo che però sono stati gentili a ricordarsi di me per Natale, chissà chi gli ha dato il mio indirizzo... e che gran belle figliole !
E poi il cantiere ha un nome così famoso, non può certo fare delle schifezze....è fatta !
Mi farò fare un preventivo.

Insomma, scusate per le due digressioni precedenti volutamente un po’ forzate, ma è mai possibile che non esista un criterio oggettivo per scoprire quale cantiere costruisca meglio di un altro ?
Si tratta dopotutto di una barca, che è un bene notevole e che può costare come un appartamento.
Non è certo come comperare due etti di prosciutto, laddove la differenza di prezzo si sente al palato e quindi è un criterio di scelta puramente soggettiva.

Qui ci va di mezzo un capitale economico oltrechè la sicurezza di un equipaggio e la durata nel tempo, sia delle strutture che del capitale stesso…
Credo che la faccenda sia molto seria e a questo punto, scusandomi con Giovanni Carbonara se considero trascurabile il discorso della marcatura dei natanti rispetto a quello della qualità delle imbarcazioni in genere che costituisce una fetta di mercato ben più consistente, mi chiedo proprio quali certezze abbiamo noi nel momento in cui scegliamo la barca di comperare una buona barca.

Ed è per cercare di parlare di questo tema che vi attendo qui nel nostro prossimo appuntamento mensile, dove finalmente cominceremo anche a fare dei nomi e soprattutto a metterli a confronto tra loro; il criterio scelto per il confronto forse apparirà inconsueto e lontano dal mondo così esclusivo della nautica da diporto (credo infatti che la nautica popolare non esista, infatti psicologicamente tutti ci sentiamo dei lords quando comperiamo e governiamo pur anche una ciabatta da 4 metri e mezzo), ciononostante io amo definirmi un tipo ruspante....un po' pazzo, forse, ma senz' altro ruspante.
E come ingengere ruspante difendo le mie idee ruspanti, che si basano su dati ruspanti per poter scegliere una barca ruspante e poter navigare su un mare ruspante.
Soprattutto mi sento forte della mia indipendenza che ho via via costruito non avendo debiti con alcuno.  
Perchè, caro e paziente lettore, anche la mia libertà è ruspante e ne vado orgoglioso !
 

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