ARTICOLI E CHIACCHIERE COSE TRA NOI
LUGLIO 2011

State per sognare il momento in cui mollerete gli ormeggi per dedicarvi alla agognata crociera ?
Ebbene, l’ articolo di questo mese, che ha per titolo "navigare con fantasia", fa per voi.



NAVIGARE CON FANTASIA  


Bentrovati !
La prima foto che vedete l' ho trovata nel web, la seconda invece è di quell' ottimo fotografo che è Luciano Michielin: essa rappresenta un modo di navigare che ritengo il più ricco di immagini fantastiche in assoluto: è lo sciabordìo nel mondo delle "impalpabili case roverse" di Venezia, universo di pietra cangiante e di riflessi monumentali, paesaggio di emozioni forti e sentimenti teneri.
Perbacco, scusate....mi sto già perdendo !
Il titolo di questo mese potrebbe fare credere che io voglia parlare di nuovi itinerari esotici oppure di equipaggi hippyes accuratamente dotati di camicie a fiori, marijuana ed escort, invece l’ articolo sarà quanto mai serio : ci occuperemo infatti indirettamente di sicurezza.

Vorrei prendere spunto dalle ultime righe dell’ articolo di giugno: se ricordate ci eravamo lasciati con le parole di Italo Masotti, classe 1938 : "L'importante è non trovarsi mai nel posto sbagliato, nel momento sbagliato".
Che magnifica lettera quella di Italo, vero ? Settantatre anni ma non li dimostra affatto. Quelle ultime parole di Italo mi hanno fatto pensare a lungo, fino a che nella zucca mi è rimbombata la seguente domanda : a me è mai capitato di trovarmi nel posto sbagliato e nel momento sbagliato ?



Per la verità finora non mi è mai successo, tuttavia - ragionandoci sopra - trovo opportuno integrare la frase di Italo in questo modo:
“L’ importante è non trovarsi mai nel posto sbagliato, nel momento sbagliato e con le persone sbagliate”.  

Già lo scorso mese di maggio mi sono permesso uno sfogo nei confronti di coloro che consciamente se ne infischiano dei diritti degli altri: sono persone che ci fanno vivere tutti malamente, tuttavia non sono così pericolosi come coloro che lo fanno inconsciamente….Questi ultimi infatti appartengono alla categoria degli stupidi alla quale - ahimè - almeno una volta nella vita abbiamo appartenuto tutti.
Alzi la mano chi non ha fatto una stupidata nella vita !
Bene.
Lo scrittore Carlo Maria Cipolla (di cui vi consiglio vivamente il libro “Allegro ma non troppo”) a proposito della stupidità umana propone di disegnare un piano cartesiano (quello con l’ asse delle X e l’ asse delle Y, per intenderci) e di porre lungo le ascisse (asse X) la capacità che hanno le persone di produrre con la loro attività del tornaconto solo per gli altri; dice poi di porre lungo le ordinate (asse Y) la capacità che hanno le persone di produrre con la loro attività del tornaconto solo per se stessi.

Ebbene, se una persona (per esempio tu, o solerte lettore) col suo lavoro è in grado di produrre vantaggio sia per sé che per gli altri essa si trova nel 1° quadrante (valori positivi sia di X che di Y) e risulta esser quindi un INTELLIGENTE.
Se una persona invece lavora senza produrre vantaggio né per sé né per gli altri essa si trova nel 3° quadrante (valori negativi sia di X che di Y) e quindi è uno STUPIDO.
Nel 2° quadrante collocheremo la categoria degli SPROVVEDUTI (lavorano solo a beneficio degli altri rovinando sé stessi) e - dulcis in fundo - nel 4° quadrante collocheremo la categoria dei DELINQUENTI (lavorano solo a beneficio di sé stessi rovinando gli altri).
Afferma Cipolla che non abbiamo assolutamente idea di quante persone ricadano nel 3° quadrante, cioè di quanti stupidi ci siano a questo mondo !
Affermazione che purtroppo è di una verità eclatante e che non ha alcuna relazione con il livello culturale delle persone: stupido può essere anche un professore universitario (o un leader politico che però in genere si colloca nel 4° quadrante).

Orbene, gli eventi meteorologici o casuali hanno senza dubbio una grande responsabilità quando avviene qualche disgrazia ma è bene sottolineare che essi fanno parte della natura.
Una fortissima pioggia (e la conseguente inondazione delle rive del rio delle Amazzoni) può trascinare con sé interi villaggi, anche se la natura non si è mai sognata di consigliare la costruzione di insediamenti lungo le rive del fiume.
Così le modeste inondazioni che periodicamente affliggono sia le regioni meridionali che quelle settentrionali del nostro Bel Paese (e che talvolta portano via qualche casa, qualche ponte, qualche stalla e purtroppo anche qualche persona) sono sempre causate dall’ azzardo di aver voluto costruire dove non bisognava farlo o di aver urbanizzato aree dove le acque da sempre trovavano sfogo.
Insomma a ben guardare le disgrazie hanno sempre una corresponsabilità umana dovuta a una iniziativa che non ha brillato per intelligenza.
Si potrebbe definire l’ intelligenza come la capacità di vivere senza andare contro natura…ma il discorso si farebbe lungo e troppo tortuoso.
Che dire ora di questo argomento applicato alla nautica ? 

Mi viene in mente un fatto accaduto la scorsa estate in Croazia.

Il porto di Olib e, in alto a destra, la stupenda baia di Uvala Slatinica

Non so se lo sapete ma Olib (forse l’ ho già scritto tempo fa) è un delizioso paesino che ha un piccolo porto con l’ imboccatura aperta verso NW.
La darsena è protetta da un molo in pietra dove sono sistemati pochi corpi morti e l’ esterno del molo è esposto al maestrale.
Purtroppo l’ esposizione a NW in Croazia (e non solo lì) è fatale quando arriva un temporale estivo (e queste sono tutte cose già dette e ridette).
Ebbene, la scorsa estate tre barche hanno ormeggiato affiancate, con la poppa al molo, proprio quando il bollettino annunciava l’ arrivo di un forte temporale.

Voi cosa avreste fatto al posto di quegli skipper ?
Mi è già arrivata la vostra risposta…ve ne sareste andati come avrei fatto anch’ io.
Invece quei tre skipper se ne sono rimasti là, in attesa degli eventi.
Quando poi la “sventolata” è arrivata, quello ormeggiato più esternamente (pare assecondando il desiderio - o l’ ordine - della moglie) ha pensato bene di accendere il motore e andarsene.
Il risultato è stato di ormeggi di prua divelti e di tre barche affondate nel giro di poche decine di secondi dato che tutti e tre gli specchi di poppa sono andati a infrangersi contro il molo di pietra di Olib.
Ignorare i bollettini meteo avendo a disposizione altre possibilità di ridosso e di ormeggio è da intelligenti ?
Rimanere ormeggiati sapendo che ci si troverà sopravvento ad una costa che si trova a un metro dalla barca è da intelligenti ?
Mollare gli ormeggi e andarsene a motore con una cinquantina di nodi di vento e con le cime tirate come corde di violino è da intelligenti ?
Ecco in questo caso non si è trattato di “prevedere l’ imprevedibile” perchè qui tutto era nelle condizioni di poter essere previsto, credo proprio piuttosto che questo sia uno di quei casi in cui si possa parlare di un posto sbagliato, di un momento sbagliato e di persone sbagliate.
Al che mi vien da chiedere se esistano posti sbagliati, momenti sbagliati e persone giuste !
Cioè esiste la possibilità che una persona riesca a risolvere situazioni che in un dato momento la natura va a orientare verso una situazione di pericolo ?
Domanda troppo difficile: la casistica è talmente varia che è impossibile catalogarla.
Ecco perché l’ unico terreno dove la nostra intelligenza (se esiste) è in grado di esprimersi è la  pre-visione, cioè il ricorrere alla immaginazione che ci fa “vedere prima” ciò che potrebbe accadere.

 

Per molti individui tale immaginazione è stimolata dall’ esperienza di fatti già accaduti (a se stessi o ad altri), per altri invece è stimolata dalla pura fantasia.
Comunque sia lo sforzo di “veder prima” è essenziale quando si va per mare.
Zio Pino mi dava il seguente insegnamento.

“Ti piacerebbe andare per mare con la tua barca ?
Bene, allora prenditi del tempo.
Compera un giornale di nautica e leggitelo tutto, poi iscriviti ad un circolo nautico e frequenta le persone che troverai, poi chiacchiera con loro e fai molte domande e non ti vergognare di non sapere, poi assisti alle proiezioni dei filmati di chi è andato per mare, leggi tutti i libri di chi ha fatto il giro del mondo, informati su quel che può accadere nelle Cicladi, nel Mare del Nord, sui tifoni in Cina, sulle perturbazioni sulla Tasmania, guarda i film e leggi le descrizioni degli uragani nel Mar dei Carabi, informati sulle tecnologie e sui materiali che adottano le barche della Coppa America, passa le ore a leggere le sciocchezze che scrivono nei siti internet, rispondi e partecipa attivamente ai forum, confronta i pareri sui materiali, sugli approdi, sulle scuole vela, sulle scuole di patenti nautiche, sulle velerie, sui cantieri, sull’ usato e sul nuovo, poi prendi l’ auto e osserva dalla costa il frangersi delle onde, guarda come si arricciano, da che parte arrivano, come aggirano le scogliere e i moli, poi sali in alto sulla montagna e guarda le nubi, quelle orizzontali, quelle verticali, osserva come cambiano, fai attenzione a come si spostano e come sanno muoversi su direzioni diverse a seconda della loro altezza, poi aspetta un temporale e scopri quel che succede, da che parte viene il vento, quanto forte soffia, vedi se poi cambia ancora direzione e se soffia più forte o più piano, prendi nota dei fulmini, se vanno in su o in giù, se ci sono più saette o più lampi, scopri se i temporali arrivano sempre da lì oppure no, stabilisci da dove vengono quelli più “cattivi”, parla con i pescatori e senti che cosa hanno da raccontarti, leggi gli ex- voto nelle chiese costruite lungo le coste, prendi nota dei “Per Grazia Ricevuta” che troverai appesi nelle cappelle, partecipa alle processioni dei paesi sul mare, informati sulle tradizioni e sui santi del posto, siediti su un molo con una corda in mano e esercitati a copiare i nodi che vedi sulle barche ormeggiate, vai in un’ officina meccanica e osserva come è fatto dentro un motore, smonta la pompa della lavatrice di tua moglie, metti vicino due bulloni uno zincato e uno inox e scoprine le differenze, datti da fare a segare una treccia in acciaio inox, prendi nota del tempo che impieghi in relazione al diametro che ha, poi fatti prestare una rivettatrice e impratichisciti a unire due pezzi di lamiera di alluminio, comprati un tester e usalo, scopri quali pile in casa sono cariche e non, comprati un manuale di elettronica e studialo, vedi di capire la differenza tra potenziale e intensità di corrente, tra c.c. e c.a., capisci a che serve un diodo e un transistor, che cosa comporta collegare due batterie in serie o in parallelo e come si fa, informati sulle trasmissioni radio, passa in rassegna le varie frequenze e vedi le enormi differenze che ci sono tra gli Hertz delle trasmissioni e quelli delle onde del mare, prendi l’ auto e fai guidare tua moglie lungo i 48 tornanti del passo dello Stelvio e tu stattene seduto a fianco a leggere un trattato medico sul mal d’ auto, poi rifai la stessa discesa più volte finchè non vomiti più, pulisci un cesso intasato con guanti in lattice e senza, abituati ad assaggiare con la punta della lingua acque putride per sentire se sono salate o dolci.
A questo punto, se ritieni di essere pronto per andare per mare, recati ad un concessionario, comprati una bella moto e al mare non pensarci più !
Avrai fatto una cosa molto saggia."

Ecco, zio Pino aveva una sua filosofia - come già sappiamo - che come tutte le filosofie può essere condivisa o meno.
Resta il fatto che per quanto conosciamo, per quanto sappiam fare e per quanto studiamo, l’ imprevedibile prima o poi ci troverà comunque impreparati.
Ecco perché l’ immaginazione ci può aiutare ed ecco perché, consapevoli di trovarci prima o poi impreparati, dobbiamo cercare per quanto possibile che nel momento in cui la natura tenterà di “fregarci” le conseguenze non diventino catastrofiche.
...Se mi ormeggio lì è meglio o peggio ?...Sposto il parabordo a poppa o no ?....Quel materassino sopra coperta può volare in mare o no ?....Ho abbastanza acqua nei serbatoi o è meglio che ci fermiamo ?....Se mando mio figlio a prua è affidabile o può farsi male ?...Tutti a bordo sanno bene come accendere il gas ?...Mi fido del bollettino o ne ascolto un altro ?....Ho verificato bene la chiusura dei grilli delle drizze e dell' amantiglio?....Cosa mi può succedere se quel motoscafo sopravvento si mette ad arare?....

Questa è la regola che, come vale per i progettisti di barche, a maggior ragione deve valere per chi sulle barche ci naviga.

Insomma a bordo possiamo anche non avere la zattera di salvataggio, ma un conto è uscire in mare navigando 7 miglia davanti a Livorno, un altro conto è farlo navigando 250 miglia a sud delle Falckland !

         Vi auguro di passare delle bellissime ferie e, perché siano veramente tali,
ricordatevi di navigare sempre APPLICANDO MOLTA FANTASIA !



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