ARTICOLI E CHIACCHIERE COSE TRA NOI
LUGLIO 2016
PAG


Pag, ovvero il capoluogo dell' isola di Pag.  
Sulle cime della catena del Velebit sono ben visibili le caratteristiche nuvole che annunciano la bora... Con poco preavviso, in verità....

A Pag c’ ero stato già qualche anno fa con la famiglia. Fu una toccata e fuga che ci lasciò il ricordo bellissimo di una sveglia all’ alba con il cicaleccio di una famigliola di rondini posate sulla draglia (vedi articolo del Novembre 2010).
Ci sono tornato poi nel 2015, standoci per quasi una settimana con gli amici, ed è stata una rivelazione.
Pag infatti ha due facce che sono due mondi completamente diversi: i suoi due versanti.
Nessun’ altra isola al di fuori di Pag è dotata di due versanti così antitetici sia dal punto di vista ambientale che nautico.
Se volete visitare in barca l’ isola di Pag fatelo ovviamente lungo la costa occidentale, altrimenti è più o meno un suicidio per le ragioni di cui dirò oltre e che comunque sono facilmente intuibili.
Anche lungo la costa occidentale comunque avete poche possibilità per ormeggiarvi con una certa sicurezza: tolto il porticciolo di Jakisnica dove è stato realizzato un bel molo, avete a disposizione solo il marina ACI di Simuni.
Tutti gli altri approdi per barche che peschino più di 1 metro e mezzo sono costituiti da baie ridossate solo da bora ma molto aperte verso gli altri quadranti, compreso tutto il porto di Novalija.
Solo barche con pescaggio inferiore possono trovare riparo a ridosso di moli e moletti sparsi per i centri della costa occidentale, come Tavernele, Potosnica, Mandre, Novaljia, Kosljun….
Quindi, se avete una barca che pesca più di 1 metro e mezzo e volete visitare l’ isola, vi consiglio di ormeggiare a Simuni e di noleggiare un’ auto oppure di dotarvi una bicicletta e di tanta voglia di pedalare, anche in salita.
Standovene in barca a Simuni vedreste troppo poco e invece, da vedere, c’è molto.
L’ isola infatti merita una visita piuttosto accurata perché il paesaggio intorno ai paesini è molto selvaggio e la pastorizia, presente come attività dominante, ha caratterizzato fortemente la cultura e la cucina in tutta l’ isola.
Difficilmente troverete un tratto di strada piano, come difficilmente vi annoierete dato che troverete sempre panorami diversi e affacci improvvisi sul mare e sulla vicina (a volte anche troppo) catena montuosa del Velebit.
Così come veramente fantastica (e l’ aggettivo non è per nulla esagerato) è la foresta di olivi millenari intorno a Lun, all’ estremo NW dell’ isola, la quale da sola meriterebbe sia un articolo su queste pagine che un viaggio da parte vostra.

La propaggine nord-occidentale dell’ isola gode infatti di un clima particolarmente mite e al riparo dalle fredde correnti continentali. Là hanno attecchito centinaia di olivi secolari e millenari dai tronchi così contorti e sagomati da risultare delle vere e proprie sculture naturali.
Passeggiare per i tratturi della foresta è piacevolissimo; ad ogni curva ci si imbatte in una scultura naturale diversa, come se si stesse visitando un museo di arte tra il neoclassico e il moderno.

   

Tronchi lavorati come un alveare di api, tronchi dalle natiche prosperose, tronchi attorcigliati su se stessi come un tornado, la fantasia della natura si è sbizzarita su questi alberi come in pochi altri posti ha fatto.
Altra cosa da non perdere poi è il museo del sale a Pag, capoluogo dell’ isola e sede delle saline più importanti della Croazia.

 

Il problema per quasi tutta l’ isola (e curiosamente soprattutto lungo la sua parte centrale che è più larga) è rappresentato dalla vicinanza della catena del Velebit dove, quando il meteo è caratterizzato da correnti settentrionali, la bora la fa da padrona con violenza notte e giorno.
…Ma la fa da padrona proprio con violenza e proprio notte e giorno.
Per questo navigare lungo la costa orientale è più o meno un suicidio.
Per questo i due versanti di Pag, quello affacciato a NE e quello affacciato a SW sono nettamente diversi: come a NE poco ci manca di incontrare i veicoli lunari lasciati dagli astronauti nelle missioni Apollo (vedi foto sotto), così a SW ci si sente immersi in un paesaggio bucolico e pieno di profumi di erbe selvatiche.

Infatti sarà difficile non incontrare numerosi greggi di pecore più o meno mimetizzate tra i sassi grigi e i magri pascoli delle vallate dell’ isola.
Molto più difficile però sarà mollare gli ormeggi dal marina ACI di Simuni con la bora che fischia…e, alla faccia di coloro che dicono che il marina è un posto dove si soffre il caldo, sarà bene abbiate con voi anche un pile o un buon maglione di lana.
Comunque a Simuni vale la pena di andarci, soprattutto per mangiare nella Konoba di Didova Cuča dove non troverete le solite specialità dalmate ma dei piatti veramente inaspettati, buoni e a prezzi onesti.

Troverete una frammistione di sapori di mare e di bosco che va ben oltre i soliti piatti di calamari alla griglia e biete con le patate e l’ aglio di cui tutta l' Istria e la Dalmazia è invasa. 
Oltre a ciò, poche miglia a SW da Simuni, potrete fare il bagno sulla spiaggia Slatina, propaggine meridionale di Olib...Sono dell' avviso che ne valga decisamente la pena !


 

Se comunque prevarrà in voi lo spirito avventuroso e vorrete ad ogni costo visitare l’ isola di Pag navigando lungo la sua costa orientale (Velebitskj Kanal), fate pure.
Sono assolutamente certo che troverete pochissimo traffico diportistico e diversi posti liberi ai gavitelli e ai moli anche in piena stagione estiva, ma tenete presente che io certo non ve l’ ho consigliato...
Anzi, consiglio per consiglio, mi permetto di concludere questa pagina dedicata a Pag con una cavolata (sperando che vi faccia almeno sorridere un po')....Con gli amici froceristi ogni tanto ci lasciamo andare a simili facezie, tanto per distrarci e non pensare ai drammi che ogni giorno si vivono a questo mondo.

 


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