ARTICOLI E CHIACCHIERE COSE TRA NOI
 MAGGIO 2014

Ciao Marco, ho letto con interesse il post di aprile ed hai aperto una recente ferita: agosto 2013, isola di Paxos, ormeggiamo con cime a terra nel canale d'entrata. 
Prudentemente metto i piatti per i topi anche sulla catena dell'ancora.
Andiamo a dormire tranquilli e, con il caldo che c'era, con il tambucio aperto.
Al mattino al mio risveglio faccio il caffè e mi accorgo che per terra vi erano un paio di....piccole cose scambiate al momento per sporcizia trascinata in barca dalle scarpe della sera precedente. Vedo poi un pezzo di strudel acquistato la sera precedente per la colazione per terra con attorno altre tracce....
In quel momento ho realizzato la visita notturna di qualche ospite indesiderato!
Ho chiamato mia moglie, abbiamo rovistato tutti i gavoni trovando il sacchetto del pane rotto e la pagnotta rosicchiata, ma la scia delle cacche portava all'esterno segno che l'intruso - dopo aver mangiato - aveva abbandonato l'imbarcazione probabilmente non ritenendosi bestia nautica.
Dopo aver lavato e disinfettato ci siamo chiesti da dove avesse potuto salire: l'unica possibilità era dalla cimetta del gommone legato di fianco alla barca.
Le cacche erano di dimensioni notevoli - quasi come un filtro di una sigaretta - e viene spiegato in vari siti che ho visitato sull'argomento che i topi grossi mangiano e se ne vanno, mentre i piccoli tendono a nascondersi e rimanere.

Non so se sono stato fortunato (a non averlo stabile in barca) o sfortunato (per la visita notturna) comunque quest'inverno mi sono attrezzato con boe da infilare sulle cime a terra (ho visto in opera tale modo sul pontile della Lega navale a Bari) e con un bel piatto ad incastro per la catena dell'ancora. 
Avrò inoltre cura di alare il gommoncino alla sera ed evitare di fornire ai topi questa possibilità di salita.
Giorgio

 

Ben rtrovati !

Vi ricordate gli articoli che scrissi da gennaio ad aprile 2011 ?


In quel tempo (perdonate questo inizio quasi evangelico)  avevo descritto un po’ a mio modo la “A 777”, l’ autostrada del mare Adriatico 
che ad ogni bella stagione trasporta in su e in giù migliaia di imbarcazioni da diporto dalle coste italiane dell’ alto Adriatico a quelle croate della Dalmazia.

Ebbene, qualche mese fa mi ha scritto Giorgio Minganti offrendosi di continuare questa favolosa arteria marina che io avevo terminato a Rogoznica.
Così, dopo qualche scambio di mail e di foto nei formati più svariati che il mondo dell’ informatica ci abbia messo a disposizione, ecco che il proseguimento della A 777 sta prendendo corpo e Giorgio ve lo propone questo mese, con tanto di cartello di lavori in corso (ed anche con la personale esperienza di aver ospitato un topo a bordo)....Dopotutto per il sottoscritto è l' occasione per riposarsi un po'.

JPG? HTM? PDF? GIF? HTML? DOC?
   Mah !

 

Cari amici la A 777 sembrava  destinata ad avere una fine. Fortunatamente si è deciso di appaltare un ulteriore pezzo di questa meravigliosa autostrada e si sta costruendo un interessante itinerario che ci porterà a scoprire luoghi noti e meno noti di una Croazia un po’ più lontana dai nostri lidi.
Nel mentre aspettiamo il completamento dei lavori, per intenderci da Rogoznica in giù, possiamo ben proporre una sosta in una delle parti più varie dell’arcipelago croato: quello di Sebenico che, rispetto al tracciato svolto da Marco, si trova un po’ più a SE rispetto all' arcipelago delle Kornati: consideriamolo quindi come una piccola sosta in autogrill in attesa di riprendere il mare.
Cercherò di descrivere le varie opportunità di sosta perché, essendo io un navigante che preferisce l’ancoraggio “sul proprio ferro”-  come dicono a Trieste -  e in baie il più possibile deserte, non disdegno ogni tanto qualche contatto con la civiltà né di legarmi a qualche gavitello o ormeggiarmi in qualche porto. 
Visti i costi però evito il più possibile i marina ACI e simili.
Del resto l’intera zona (come tutta la Croazia) è in completa evoluzione: ogni anno si scopre sempre qualcosa di diverso o di variato, sia nelle possibilità di ormeggio che nelle tariffe.
Le notizie qui riportate sono dello scorso anno (2013).

 
ZIRJE

Arrivando dal mare nell’arcipelagodi Sebenico la prima isola che si incontra è Zirje (in italiano Zuri) ed è il prolungamento meridionale della muraglia esterna delle Kornati; è ben riconoscibile perché sul colle che sovrasta la baia di Vela Stupica si vedono i resti di un antico castelliere illirico servito poi come fortificazione contro Saraceni e pirati.
In entrambe le baie (Vela e Mala Stupica) troverete i gavitelli e non di rado passerà qualche pescatore a offrirvi pesce fresco, datteri o pane.
Altra baia dell’isola un po’ più a nord-ovest è Tratinska: anche qui troverete corpi morti e qualche ristorantino.
Tutte queste baie sono protette dai venti del IV e I quadrante, generalmente dominanti (maestrale e bora).
E’ possibile qualche bella passeggiata sulla dorsale dell’isola e potrete incontrare qualche borgo di case di vacanza degli abitanti di Sebenico unitamente a qualche trattoria a conduzione familiare.

 (*) Ehm, N.D.R. (Nota del redattore): Come al solito non riesco a starmene zitto in disparte, chiedo scusa a Giorgio e a voi; è solo per dirvi che ho un ricordo di qualche anno fa in cui proprio in mezzo a Vela Stupica (leggi Stupiza) era stato installato un allevamento di pesce. Non so se ci sia ancora, ma se per caso ci arrivate di notte fate attenzione !


C:\Users\Giorgio\Documents\DocumentiGiorgio 1\immagini\19-08-2010\DSCF0010.JPGKAPRIJE e KAKAN

Ormai queste due isole non hanno più segreti per i naviganti: sono infatti una tappa quasi obbligata nei trasferimenti nord- sud e viceversa.
Le due isole, una volta ricche di boschi, si presentano oggi piuttosto brulle, solo con pochi arbusti a causa del disboscamento operato per rifornire nel Medioevo le fornaci di calce che servivano all' edilizia di Sebenico.
Esse offrono comunque dal punto di vista nautico un ottimo ancoraggio: sia su gavitelli vicino al ristorantino sull’isola di Kakan, sia all’ancora vicino ai due isolotti tra le isole maggiori oppure a Kaprije, vicino al paese. Le acque cristalline e i fondali sabbiosi rendono questi luoghi tra i più belli della zona.

 

                         
Kakan è stata nominata “Isola dei ragazzi del mondo” sotto l’egida delle Nazioni Unite, vi si doveva costruire una “città per i bambini” poi, come in Italia, non se ne è fatto più nulla…
P.S. Se ormeggiate con una cima a terra e intendete passare la notte a Kakan, attenti ai topi!

 
ZMAJAN e TIJAT

Sono due isole disabitate che offrono poco o nulla.
A Tijat vi è una profonda baia protetta dai venti del nord. Generalmente si riempie al mattino e si svuota la sera per l’ancoraggio dei vacanzieri pendolari di Sebenico.

 
PRIVIC

Veramente carina è  Privic, con le case dei pescatori che si affacciano sull’acqua nel piccolo porto ove sono stati posizionati gavitelli per l’ormeggio. 
Il traghetto collega l’isola con Sebenico più volte al giorno; vi potete trovare qualche piccolo supermarket abbastanza fornito e qualche trattoria.
Se non volete pagare l’ormeggio potete ancorarvi fuori dalla diga foranea.

                                                                            

 ZLARIN

Una delle più interessanti isole dell’arcipelago è Zlarin, ricca di storia e tradizioni. Era chiamata dai romani “Insula auri”.
Gli abitanti sono tra i più famosi pescatori di coralli del Mediterraneo e, prima che Venezia vi estendesse il suo dominio, i pescatori vendevano il corallo a Ragusa, Napoli e in Sicilia.
Nella piccola cittadina si può visitare il museo dei coralli.
La baia non è protetta da nord, tuttavia c’è un molo dove attracca il traghetto  con  qualche posto barca fornito di acqua e energia elettrica.
E’ in funzione la scuola di vela e non di rado potrete ammirare le evoluzioni dei bimbi con gli Optimist con qualsiasi vento.
Anche Zlarin è collegata con Sebenico e le isole vicine più volte al giorno; in paese potrete trovare trattorie e supermarket.

  

KRAPANJ

E’ una piccola isoletta a circa 300 metri dalla terraferma ed è difficile raggiungerla con la barca a causa dei bassi fondali (max 2 metri), ma è famosa in quanto i suoi pescatori sono i più famosi raccoglitori di spugne del Mediterraneo.
In una sala del convento adiacente alla piccola chiesa si può ammirare la visione naturale della flora e della fauna dell’Adriatico a circa 60 metri di profondità.

 

   
Ora che abbiamo dato alcune notizie sull’ arcipelago di Sebenico, possiamo nuovamente rientrare nella A 777.
Con Marco eravamo giunti alla bella ed ampia baia di Rogoznica da dove ora possiamo proseguire per addentrarci, seguendo sempre l’ itinerario autostradale, in un' altra parte della Croazia molto interessante.
Se a nord di Rogoznica infatti abbiamo tantissime isole, baie e ridossi, altrettanti ne abbiamo nella parte sud che è tutta da scoprire.

 
La città piu vicina ora è Split ma per raggiungerla potremo fare qualche sosta in una delle innumerevoli baie che ci separano da essa; vi segnalo solo baia Sicenica e, “appena girato l'angolo”, la baia di Vinisce ove potete trovare un po' di tutto (pensate che siete sulla terraferma).
Proseguendo ancora un po' si entra in uno dei centri per me più belli di tutta la Croazia: Trogir. 
Trogir sorge su una piccola isoletta tra la terraferma e l'isola di Ciovo ed è un posto che vale tutta una navigata; non basterebbero certo poche righe per definire questa cittadina di chiare origini veneziane, perfettamente conservata in quanto l'espansione urbanistica si è sviluppata di più sulla terraferma lasciando intatti case, vicoli e palazzi.
Si rischia di perdersi fra tante stradine una più bella dell'altra con portali, androni archi che immancabilmente si affacciano su piazzette mantenute con garbo e sobrietà e, se vi perderete, lasciatevi sfamare o dissetare da uno dei tantissimi bar o trattorie che vi soddisferanno certamente.
A Trogir è rappresentato un dio greco: Kairos; è il dio dell'occasione favorevole o dell'attimo fuggente, rappresentato come un giovinetto in corsa con la parte posteriore della testa rasata per significare che le occasioni una volta passate non si ripetono.

                                                                                      
 
 

Dal punto di vista diportistico vari Marina possono permettervi di lasciare tranquillamente la barca per visitare con tutta calma la città.
Il canale che separa l'isola di Trogir da Ciovo è una pista di decollo ed atterraggio per idrovolanti. 
Da qualche anno è stato aperto dalla parte opposta del golfo, in località Marina, un marina che prima era fallito e chiuso dove si può stare tranquilli e da cui si hanno collegamenti plurigiornalieri con Trogir,  Spalato e Sebenico.
Circumnavigando l'isola di Ciovo (a causa della mancata apertura del ponte anche se mobile) si entra nella baia dei castelli così chiamata perché nel XVI secolo nobili di Spalato  costruirono sette piccoli castelli intorno ai quali si sono sviluppati col tempo piccoli agglomerati urbani.
Chi ha tempo e voglia può fare qualche bella visita. 

 
SPALATO

Che dire di Split ? Se avete voglia di confusione, di gente, di animazione e movimento questa è la città che fa per voi!
Troverete gente di tutti i tipi: zingari, turisti, comuni abitanti che sono venuti in città per la spesa, insomma avrete di che divertirvi.
Purtroppo il palazzo di Diocleziano col suo celebre peristilio non lo si può godere interamente in quanto contornato da bancarelle che vi offriranno di tutto e di più.
Troverete cineserie a non finire...ho trovato persino le conchiglie di ceramica
souvenir di Split made in China!
Dal punto di vista dell’ ormeggio Spalato offre tantissimo: i due club nautici privati (in modo particolare il Labud) vanta tradizioni veliche di tutto rispetto riconosciute a livello dell'intero mediterraneo.
Vari marina (ACI compreso) vi permetteranno l'attracco per una visita alla città… Provare per credere!

 

Prima di proseguire dimenticavo di citare la laguna "caraibica" di Drvenik.                                          
Effettivamente il posto merita almeno una visita, se non fosse che quasi tutte le imbarcazioni di charter vi fanno almeno una sosta e che il fondale non è buon tenitore, quindi con un po’ di vento non è difficile vedersi la barca partire per conto suo....
Questa parte della Croazia, a differenza della parte più settentrionale, presenta isole molto estese che non è possibile descrivere completamente seguendo un itinerario “autostradale”.
 

(*) Ehm, N.D.R.  Sono di nuovo qui e mi scuso nuovamente.
Se a Trogir e Split potete fare una indigestione di storia, arte e cultura, non vi troverete però né quiete, né tantomento acque cristalline dove tuffarvi. 
Tutta la costa in genere risente molto della presenza delle città storiche e balneari, con ovvie conseguenze per l' ambiente.  Tuttavia, come è abitudine in Croazia, le isole foranee come Solta, Brac e Drvenik (e più oltre Vis e Hvar) offrono spiagge, grotte e acque molto limpide. Ha pienamente ragione Giorgio sulle caratteristiche del fondale della "laguna di Drvenik"...se fate il bagno lasciate sempre qualcuno a bordo !

ISOLA di BRAC – BAIA di MILNA

Circa 10 miglia separano la terraferma dall'isola equindi Spalato dalla baia di Milna; essa si trova proprio di fronte alla “Porta di Spalato”, così chiamato il trafficato passaggio tra le isole di Brac e Solta; è un grazioso paesetto che offre ben due marina e la possibilità, per qualche barca, di ormeggiarsi con l'ancora.
Non pensate comunque di poter dormire....Potete bene immaginare il perché!

e     

  

 
 
ISOLA di VIS 

Finalmente mare! Una quindicina di miglia in mare aperto con un venticello al lasco o al giardinetto vi porterà sull'isola di VIS (Lissa) fino a pochi anni fa interdetta alla navigazione perché zona militare. Forse per questo attrae così tanto: è infatti meta di flottiglie di charter che si ormeggiano alla banchina di NE, ballando poi come pochi, ma di fronte ai bar e ristorantini che da pochi anni hanno scoperto i benefici del turismo.
Se arrivando girate sulla destra tra il distributore di benzina e la chiesetta potete dare ancora ed è un posticino abbastanza tranquillo. Troverete in paese la macelleria la panetteria il supermercato e un simpatico vecchietto che nella sua bottega vende il proprio vino a 10 kune (circa 1 euro e mezzo) il litro. Vi assicuro che è veramente buono! Non dimenticate che la specialità del posto sono i capperi che, anche se cari, sono molto buoni.
Potete anche organizzare, con barche apposite, visite alle basi dei sottomarini dell'isola in caverne ormai abbandonate.
Vale la pena di fare una sosta.
Successivamente....  ma questa potrebbe essere un'altra puntata, perchè la dalmazia sembra non finire mai !



Rieccoci. Per questo mese siamo alla conclusione della chiacchierata e delle notizie. Grazie Giorgio.
Queste isole paiono proprio non finire mai e risulta difficile organizzare un unico itinerario autostradale, tante sono le diramazioni che effettivamente si possono prendere.

Un po' più giù si trova la zona delle "grandi isole" come Hvar, Lastovo, Korcula, Mljet che, essendo più estese, sono dotate di rete stradale propria, quindi di traffico automobilistico, di prodotti tipici anche famosi (vedi la lavanda di Hvar) ed hanno la caratteristica di essere disposte praticamente lungo i paralleli, pertanto con una costa a sud e l' altra a nord.
L' eccezione a questo andamento oro-geografico è rappresentata da Lastovo che secondo me, vuoi per l' isolamento, vuoi per il porto canale che la spacca in due, vuoi per l' atmosfera selvaggia della sua pineta esuberante, vuoi perchè è stata una base militare per molti anni, è la più bella di tutte.
Chissà se ne avremo la possibilità e la voglia di parlarne in un prossimo futuro!
  
Per ora fermiamoci a Vis.
Vi aspetto il mese prossimo per una serie di articoli che ho scritto su proposta di uno di voi....
L' argomento delicato e scabroso sarà il recupero dell' uomo a mare.

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