Ciao
Marco, ho
letto con interesse il post di aprile ed hai aperto una recente ferita: agosto
2013, isola di Paxos, ormeggiamo con cime a terra nel canale d'entrata.
Prudentemente metto i piatti per i topi anche sulla catena dell'ancora.
Andiamo a dormire tranquilli e, con il caldo che c'era, con il tambucio aperto.
Al
mattino al mio risveglio faccio il caffè e mi accorgo che per terra vi erano un
paio di....piccole cose scambiate al momento per sporcizia trascinata in barca
dalle scarpe della sera precedente. Vedo
poi un pezzo di strudel acquistato la sera precedente per la colazione per
terra con attorno altre tracce....
In
quel momento ho realizzato la visita notturna di qualche ospite indesiderato!
Ho
chiamato mia moglie, abbiamo rovistato tutti i gavoni trovando il sacchetto del
pane rotto e la pagnotta rosicchiata, ma la scia delle cacche portava all'esterno
segno che l'intruso - dopo aver mangiato - aveva abbandonato l'imbarcazione probabilmente
non ritenendosi bestia nautica.
Dopo
aver lavato e disinfettato ci siamo chiesti da dove avesse potuto salire:
l'unica possibilità era dalla cimetta del gommone legato di fianco alla barca.
Le
cacche erano di dimensioni notevoli - quasi come un filtro di una sigaretta - e
viene spiegato in vari siti che ho visitato sull'argomento che i topi grossi
mangiano e se ne vanno, mentre i piccoli tendono a nascondersi e rimanere.
Non so
se sono stato fortunato (a non averlo stabile in barca) o sfortunato (per la
visita notturna) comunque quest'inverno mi sono attrezzato con boe da infilare
sulle cime a terra (ho visto in opera tale modo sul pontile della Lega navale a
Bari) e con un bel piatto ad incastro per la catena dell'ancora.
Avrò inoltre
cura di alare il gommoncino alla sera ed evitare di fornire ai topi questa
possibilità di salita.
Giorgio
Ben rtrovati !
In quel tempo (perdonate questo inizio quasi evangelico) avevo descritto un po’ a
mio modo la “A
che ad ogni bella stagione trasporta in su e
in giù migliaia di imbarcazioni da diporto dalle coste italiane dell’ alto
Adriatico a quelle croate della Dalmazia.
Ebbene, qualche
mese fa mi ha scritto Giorgio Minganti offrendosi di continuare questa favolosa
arteria marina che io avevo terminato a Rogoznica.
Così, dopo
qualche scambio di mail e di foto nei formati più svariati che il mondo dell’
informatica ci abbia messo a disposizione, ecco che il proseguimento della A
JPG? HTM? PDF? GIF? HTML? DOC?
Mah !
Cari amici
Nel mentre aspettiamo il completamento dei lavori, per
intenderci da Rogoznica in giù, possiamo ben proporre una sosta in una delle
parti più varie dell’arcipelago croato: quello di Sebenico che, rispetto al
tracciato svolto da Marco, si trova un po’ più a SE rispetto all' arcipelago delle Kornati:
consideriamolo quindi come una piccola sosta in autogrill in attesa di
riprendere il mare.
Cercherò di descrivere le varie opportunità di sosta perché,
essendo io un navigante che preferisce l’ancoraggio “sul proprio ferro”- come
dicono a Trieste - e in baie il più possibile deserte, non disdegno ogni tanto
qualche contatto con la civiltà né di legarmi a qualche gavitello o ormeggiarmi in qualche porto.
Visti i costi però evito il più possibile i marina ACI e
simili.
Del resto l’intera zona (come tutta
Le notizie qui riportate sono dello scorso anno (2013).
ZIRJE
Kakan è stata nominata “Isola dei
ragazzi del mondo” sotto l’egida delle Nazioni Unite, vi si doveva costruire
una “città per i bambini” poi, come in Italia, non se ne è fatto più nulla…
P.S. Se ormeggiate con una cima a
terra e intendete passare la notte a Kakan, attenti ai topi!
ZMAJAN e TIJAT
Sono due isole disabitate che
offrono poco o nulla.
A Tijat vi è una profonda baia
protetta dai venti del nord. Generalmente si riempie al mattino e si svuota la
sera per l’ancoraggio dei vacanzieri pendolari di Sebenico.
PRIVIC
Veramente carina è Privic, con le case dei pescatori che si
affacciano sull’acqua nel piccolo porto ove sono stati posizionati gavitelli
per l’ormeggio.
Il traghetto collega l’isola con Sebenico più volte al giorno; vi potete trovare qualche piccolo
supermarket abbastanza fornito e qualche trattoria.
Se non volete pagare l’ormeggio
potete ancorarvi fuori dalla diga foranea.
Una delle più interessanti isole
dell’arcipelago è Zlarin, ricca di storia e tradizioni. Era chiamata dai romani
“Insula auri”.
Gli abitanti sono tra i più famosi
pescatori di coralli del Mediterraneo e, prima che Venezia vi estendesse il suo
dominio, i pescatori vendevano il corallo a Ragusa, Napoli e in Sicilia.
Nella piccola cittadina si può
visitare il museo dei coralli.
La baia non è protetta da nord, tuttavia
c’è un molo dove attracca il traghetto
con qualche posto barca fornito
di acqua e energia elettrica.
E’ in funzione la scuola di vela e
non di rado potrete ammirare le evoluzioni dei bimbi con gli Optimist con
qualsiasi vento.
Anche Zlarin è collegata con
Sebenico e le isole vicine più volte al giorno; in paese potrete trovare
trattorie e supermarket.
KRAPANJ
E’ una piccola isoletta a circa
In una sala del convento adiacente
alla piccola chiesa si può ammirare la visione naturale della flora e della
fauna dell’Adriatico a circa
Ora che abbiamo dato alcune notizie sull’ arcipelago di
Sebenico, possiamo nuovamente rientrare nella A 777.
Con Marco eravamo giunti alla bella ed ampia baia di
Rogoznica da dove ora possiamo proseguire per addentrarci, seguendo sempre l’
itinerario autostradale, in un' altra parte della Croazia molto interessante.
Se a nord di Rogoznica infatti abbiamo tantissime isole,
baie e ridossi, altrettanti ne abbiamo nella parte sud che è tutta da scoprire.
La città piu vicina ora è Split ma per raggiungerla potremo
fare qualche sosta in una delle innumerevoli baie che ci separano da essa; vi
segnalo solo baia Sicenica e, “appena girato l'angolo”, la baia di Vinisce ove
potete trovare un po' di tutto (pensate che siete sulla terraferma).
Proseguendo ancora un po' si entra in uno dei centri per me
più belli di tutta
Trogir sorge su una piccola isoletta tra la terraferma e l'isola di
Ciovo ed è un posto che vale tutta una navigata; non basterebbero certo poche righe per definire questa
cittadina di chiare origini veneziane, perfettamente conservata in quanto
l'espansione urbanistica si è sviluppata di più sulla terraferma lasciando
intatti case, vicoli e palazzi.
Si rischia di perdersi fra tante stradine una più bella
dell'altra con portali, androni archi che immancabilmente si affacciano su
piazzette mantenute con garbo e sobrietà e, se vi perderete, lasciatevi sfamare
o dissetare da uno dei tantissimi bar o trattorie che vi soddisferanno
certamente.
A Trogir è rappresentato un dio greco: Kairos; è il dio dell'occasione favorevole o dell'attimo fuggente,
rappresentato come un giovinetto in corsa con la parte posteriore della testa
rasata per significare che le occasioni una volta passate non si ripetono.
Il canale che separa l'isola di Trogir da Ciovo è una pista
di decollo ed atterraggio per idrovolanti.
Da qualche anno è stato aperto dalla
parte opposta del golfo, in località Marina, un marina che prima era fallito e
chiuso dove si può stare tranquilli e da cui si hanno collegamenti plurigiornalieri
con Trogir, Spalato e Sebenico.
Circumnavigando l'isola di Ciovo (a causa della mancata
apertura del ponte anche se mobile) si entra nella baia dei castelli così
chiamata perché nel XVI secolo nobili di Spalato costruirono sette piccoli castelli intorno ai
quali si sono sviluppati col tempo piccoli agglomerati urbani.
Chi ha tempo e voglia può fare qualche bella visita.
SPALATO
Troverete gente di tutti i tipi: zingari, turisti, comuni
abitanti che sono venuti in città per la spesa, insomma avrete di che
divertirvi.
Purtroppo il palazzo di Diocleziano col suo celebre
peristilio non lo si può godere interamente in quanto contornato da bancarelle
che vi offriranno di tutto e di più.
Troverete cineserie a non finire...ho trovato persino le
conchiglie di ceramica souvenir di Split made in China!
Dal punto di vista dell’ ormeggio Spalato offre tantissimo:
i due club nautici privati (in modo particolare il Labud) vanta tradizioni
veliche di tutto rispetto riconosciute a livello dell'intero mediterraneo.
Vari marina (ACI compreso) vi permetteranno l'attracco per
una visita alla città… Provare per credere!
Prima di proseguire dimenticavo di citare la laguna "caraibica" di Drvenik.
Effettivamente il posto merita almeno una visita, se non
fosse che quasi tutte le imbarcazioni di charter vi fanno almeno una sosta e
che il fondale non è buon tenitore, quindi con un po’ di vento non
è difficile vedersi la barca partire per conto suo....
Questa parte della Croazia, a differenza della parte più
settentrionale, presenta isole molto estese che non è possibile descrivere
completamente seguendo un itinerario “autostradale”.
Se a Trogir e Split potete fare una
indigestione di storia, arte e cultura, non vi troverete però
né quiete, né tantomento acque cristalline dove tuffarvi.
Tutta la costa in genere risente molto della presenza delle
città storiche e balneari, con ovvie conseguenze per l'
ambiente. Tuttavia, come è abitudine in Croazia,
le isole foranee come Solta, Brac e Drvenik (e più oltre Vis e
Hvar) offrono spiagge, grotte e acque molto limpide. Ha pienamente
ragione Giorgio sulle caratteristiche del fondale della "laguna di
Drvenik"...se fate il bagno lasciate sempre
qualcuno a bordo !
Non pensate comunque di poter dormire....Potete bene
immaginare il perché!
Finalmente mare! Una quindicina di miglia in mare aperto con
un venticello al lasco o al giardinetto vi porterà sull'isola di VIS (Lissa)
fino a pochi anni fa interdetta alla navigazione perché zona militare. Forse
per questo attrae così tanto: è infatti meta di flottiglie di charter che si
ormeggiano alla banchina di NE, ballando poi come pochi, ma di fronte ai
bar e ristorantini che da pochi anni hanno scoperto i benefici del turismo.
Se arrivando girate sulla destra tra il distributore di
benzina e la chiesetta potete dare ancora ed è un posticino abbastanza
tranquillo. Troverete in paese la macelleria la panetteria il supermercato e un
simpatico vecchietto che nella sua bottega vende il proprio vino a 10 kune (circa 1 euro e mezzo) il
litro. Vi assicuro che è veramente buono! Non dimenticate che la specialità del
posto sono i capperi che, anche se cari, sono molto buoni.
Potete anche organizzare, con barche apposite, visite alle
basi dei sottomarini dell'isola in caverne ormai abbandonate.
Vale la pena di fare una sosta.
Successivamente.... ma questa
potrebbe essere un'altra puntata, perchè la dalmazia
sembra non finire mai !