COSA ANDARE A GUARDARE ?
Questo
articolo, o gran parte di esso, è già stato pubblicato in http://ormeggionline.com/blog/ - sito cui vi consiglio di dare un' occhiata - dove
Sira Sylla compone con grande passione un mosaico di soluzioni di ormeggio e di
argomenti di mare.
Sira
mi ha chiesto di scrivere qualcosa sulla scelta della barca e, dopo fatto, sono
stato io a chiederle se potevo pubblicare in questo mio sito l’ articolo (e
anche le chiacchiere) che seguono.
Il
fatto è che quando andiamo a vedere una barca per valutare se ci piace o no,
che cosa andiamo ad esaminare ?
Diciamocelo,
noi Italiani (e non solo noi) abitiamo su una super-sismica penisola baciata da
più mari in ogni angolino, ma quanto ad avventurarci tra le onde siamo alquanto
cauti....
Esperti
d’ arte, di buon gusto, di ottima cucina, di storia millenaria,
di evasione
fiscale, di vota-non-vota-che-tanto-è-lo-stesso, siamo tuttavia
alquanto
digiuni di navigazione; quando viaggiamo preferiamo di gran lunga avere
sotto
di noi quattro bei pneumatici che rotolano su nastri asfaltati, alla
faccia
delle pubblicità delle auto che ce le fanno sognare mollemente
adagiate su scintillanti
nuvole di ghiaccio, su mulattiere tra i boschi, su
“tornantose” strade
costiere, su infiniti rettilinei nei deserti, insomma in qualsiasi
luogo
fiabesco laddove il nostro istinto ci porti e dove comunque riusciamo
immancabilmente a dominare tutto, anche la nostra stessa vita!
(Dal punto di vista della retorica e dell' inserimento di luci a
led dappertutto le
pubblicità delle case produttrici tedesche ultimamente fanno
veramente
rabbrividire !)
Quindi
siamo avvezzi ad acquistare e vendere auto con molta più esperienza e/o
disinvoltura di quanta ne abbiamo per fare la stessa cosa con le barche.
Forse
è proprio per questo che, quando ci accingiamo a comperare una barca, insieme
al desiderio ci coglie uno stato di ansietà dovuto a “tutto ciò che non
sappiamo” sul mare e su tutto quello che sopra ci naviga.
E’
opportuno allora iniziare dall’ auto (campo molto più familiare) con la
seguente domanda: esiste
un’ auto che vada bene per farci qualsiasi cosa ?
No
di certo.
Un
conto è andarci al lavoro e trovare un parcheggio libero, un conto è spostarsi
per le ferie con tutta la famiglia, un conto è caricarci la lavatrice rotta e/o
la credenza della zia (di cui non vediamo l’ ora di sbarazzarci), un conto è
fare il record da casello a casello (autovelox rischiando).
Persino
i tanto venduti SUV denotano dei vistosi limiti, a seconda dell’ uso che se ne
vuol fare.
Questo
discorsetto per una barca è ancora più esasperato, nel senso che le dimensioni,
le forme e le prestazioni di una barca possono essere veramente agli antipodi
una rispetto all’ altra.
Ecco
allora che l’ “esame di coscienza”, cioè lo studio attento di cosa ci si
aspetta dalla barca, diventa essenziale per non fare un acquisto sbagliato.
Ora
però, considerato il titolo di questo articolo e quindi il fatto
che qui si vuol considerare il caso di chi abbia già fatto il suo
esame di coscienza, che cosa andiamo a guardare per
non fare un acquisto sbagliato ?
Potrei
stilare una lunga lista di tutto ciò che è essenziale e/o opportuno
controllare, ma se fosse così semplice e alla portata di tutti, allora tutti potremmo
esser degli ottimi periti nautici e, forti della nostra esperienza, non avvertiremmo
lo stato di ansietà di cui sopra.
Quindi
per forza di cose è opportuno che mi limiti a sottolineare solo alcune cose
essenziali che tutti, ma proprio tutti, possiamo verificare.
Diciamo
insomma che la seguente piccola lista potrà esser di aiuto al potenziale
acquirente di una barca in una fase preliminare, per guidarlo se trattare o se
scartare quella barca prima di una eventuale perizia che definisca senza ombra di
dubbio se la barca è buona o meno.
Ecco
la piccola lista:
-
trafilaggi acqua murate ?
-
valvole prese a mare accessibili ?
-
sentine asciutte o bagnate ?
-
fumosità motore ?
-
osteriggio o oblò sopra cucina ?
-
frigo a pozzo oppure a sportello per madiere o per chiglia ?
Spiego....
Rappresentano
la verifica o meno della bontà della giunzione tra coperta e scafo.
Con
una torcia elettrica è immediato dare una occhiata lungo le murate (pareti
interne dello scafo) soprattutto nella zona dei masconi (parte prodiera, dove
il moto ondoso provoca più facilmente sollecitazioni e deformazioni); se vi
sono delle tracce anche vecchie e ora asciutte di colature di acqua in genere
risultano visibili; è bene considerare che la giunzione tra coperta e scafo è un
punto delicato da sigillare e che il doverlo fare può risultare un intervento
molto costoso, a meno che non si tratti semplicemente di una carenza di
silicone in un bullone di sostegno di un candeliere o (peggio) di una bitta.
ACCESSIBILITA’
PRESE A MARE
In
molte barche (ahimè anche nuovi progetti) l’ accessibilità delle valvole delle
prese a mare è molto difficile…Non mi riferisco solo alla difficoltà nell’
introdurvi una mano per poterle chiudere o aprire, ma anche e soprattutto al
fatto di potervi accedere con una chiave inglese o a pappagallo per poterle
sostituire.
Se
non v’è spazio a sufficienza per accedere e se non ce
n’è intorno alla valvola,
un lavoro di mezz’ ora per la sua sostituzione può
trasformarsi in un lavoro di
ore ed ore perché occorre smontare parte dell’ arredamento
(casi frequenti sono gli armadietti o gli stipi sotto ai lavelli
della cucina).
In
questo caso, una volta acquistata la barca, se l’ armatore si trova a dovere pagare 500 Euro + IVA per la
sostituzione di una valvola da 1 ½ pollice non può affermare che il cantiere è
caro, piuttosto si penta nel non aver considerato bene la bontà del progetto prima di aver
acquistato quella barca.
CONDIZIONE
SENTINE
Sulle
condizioni delle sentine ci sarebbe da parlare per un bel po’… forse
troppo…pertanto invito a leggere l’ articolo di Novembre 2016 di questo sito interamente
dedicato a questo argomento.
Tuttavia
la presenza di acqua in sentina (dolce o salata che sia) denota trascuratezza
da parte dell’ attuale armatore ed è già senza dubbio il segnale di una barca
non ben manutentata o addirittura malvoluta.
Alle
volte, poi, può essere peggio trovare in sentina acqua dolce che salata, ma per
chiarire questo punto rimando al riferimento del link di cui sopra.
FUMOSITA’
MOTORE
Se è presente può rappresentare un niente come invece un grosso guaio.
La
fumosità del motore va verificata nell’ avviamento a freddo, in navigazione a
caldo a 2/3 circa del regime massimo, in navigazione a caldo sotto il massimo
sforzo (cioè con acceleratore a fondo per qualche minuto).
Nell’
avviamento a freddo una certa fumosità nero-azzurra è
accettabile, poi la
fumosità accettabile può essere solo quella
nero-grigiastra sotto il massimo
sforzo; questo è infatti un difetto che si risolve in genere con
un intervento di
modifica dell’ elica (riducendone diametro o passo) o con la
revisione della pompa di iniezione e/o la ritaratura degli
iniettori.
Se
la fumosità permane a svariati regimi ed è azzurra (o
peggio ancora proprio bianca) occorre
invece intervenire sul motore spendendo molti più soldi
(sostituzione delle fasce elastiche e/o della guarnizione di
testa);...addirittura dopo aver fatto un po' di conti può
essere meglio rifiutare l’ acquisto.
AERAZIONE
CUCINA
Ah ecco, questa è proprio una cosa non trascurabile...
Avete mai cucinato in barca mentre fuori piove?
Quando
piove è indispensabile che si riesca a cucinare comunque e quindi che vi sia uno sfogo di aria
accettabile verso l’ alto.
In
alcune barche (ahimè anche nuovi progetti) pare che questo sia un particolare
irrilevante; ma se in barca ci vivete, anche per il breve periodo delle ferie,
posso assicurarvi che questo particolare da irrilevante diventa essenziale.
Già
il clima psicologico a bordo con la pioggia non è dei migliori, se poi vi si
aggiunge una atmosfera soffocante pima di pranzo ecco che la stessa scelta di
passare le ferie in barca viene messa duramente in discussione, con conseguenti malumori o addirittura litigi.
POSIZIONE
FRIGO
Se
il frigo è a pozzo va benissimo…sarà un po’ scomodo perché quel che serve se ne
va a finire sempre in fondo (sono specializzate in questo le mozzarelle avvolte
nel loro scivoloso sacchettino di plastica), ma almeno la roba se ne sta lì al
suo posto senza fuggire.
Se
invece il frigo ha lo sportello, come quelli che abbiamo a casa, è bene
verificare che il retro del frigo sia disposto per madiere (cioè lungo l’ asse
trasversale della barca) e non per chiglia (cioè lungo l’ asse longitudinale
della barca).
Le
barche rollano (quelle a vela poi passano metà della loro vita navigante
sbandate da una parte) e con il frigo orientato per chiglia può capitare che
aprendo lo sportello tutto se ne esca fuori in un rumoroso macello (a me è
capitato e per di più a bordo di una barca di notevoli dimensioni e di un cantiere molto ma molto illustre !)
Detto
ciò ritengo ora inutile elencare la serie di verifiche più tecniche che
riguardano l’ osmosi nel caso di scafi in vetroresina, gli incollaggi nel caso
di scafi in legno, gli spessori nel caso di scafi in acciaio, i giochi degli
assi del timone e degli alberi di trasmissione, l’ integrità dei passascafi
ecc. ecc…..
Sono
cose da periti.
Piuttosto
mi risulta incomprensibile un fatto che succede più sovente di quel che si
creda: perché quando facciamo installare un climatizzatore a casa
nostra spendendo 2 mila euro pretendiamo giustamente la dichiarazione di
conformità da parte dell’ installatore, mentre quando comperiamo una barca e
spendiamo 80 mila euro ci fidiamo di un parere verbale magari da parte di un
amico più “esperto” di noi ?
Come
perito qualche volta mi è capitato di essere chiamato per un “parere verbale”
senza cioè redazione di perizia timbrata e firmata; ma non ha alcun senso.
La
dichiarazione sulla bontà o meno di un prodotto o di un manufatto deve essere
certificata e ci deve essere la firma di chi l’ ha eseguita, altrimenti non ha
alcun valore.
Tornando alle automobili mi pare proprio che le barche alla fine siano solo fonte di complicazioni, no ?
E’
molto più semplice andare dal concessionario e comperare una auto usata
fidandosi ciecamente di quello che ci raccontano.
In effetti con le auto facciamo
sempre così….
Il fatto è, però, che se l’ auto ci pianta siamo lungo una strada,
se invece ci pianta la barca……
Per mare non sempre (quasi mai) ci troviamo nella condizione di avere un' area di servizio P7 a portata di mano !