ARTICOLI E CHIACCHIERE COSE TRA NOI
MAGGIO 2018

COSA CI INTERESSA ANDANDO PER MARE ?

Ciao!
Ti scrivo dopo aver letto e riletto parecchi dei tuoi articoli..belli, interessanti, simpatici!
…Belle le foto belle le immagini, belli gli argomenti e bello il modo e lo stile in cui scrivi! Complimenti!!
Simone

Mi complimento per il suo sito che da la senzazione piacevolissima di comunicare con vecchi amici…
…Certo di un suo cortese riscontro, La raggiungo con cordialissimi saluti.
Ago Clemente

Gent.mo Ing. Scarpa
mi sono imbattuto per caso nel suo sito e scartabellando tra "consigli", "suggerimenti" e "chiacchiere" ho apprezzato molto lo spirito e la semplicità della sua iniziativa che trovo lodevole e utile….
…Complimenti per il suo lavoro cordiali saluti
Massimo Lopez

 

Gentile Marco, il tuo sito offre sempre spunti di riflessione e piccole chicche divita marinara……Complimenti veramente sentiti.
Grazie ancora,     Carlo Sanseverino

Caro Ing. Scarpa,
La fine d'anno si avvicina e sento il bisogno di ringraziarla per le sue " chiacchere mensili" che attendo ogni mese quasi con ansia. Sono sempre interessanti, ma quest'anno penso che "the winner is ....." il mese di giugno!..
…Con i più cordiali saluti
Italo Masotti

Salve ho letto, solo da poco il suo articolo sull'osmosi (grazie, veramente illuminante). 
Our revoir
Alex

Ingegnere carissimo buonasera,  mi scusi per " il carissimo " ma, dopo tre anni in cui leggo i suoi articoli mensili, che attendo sempre con grande curiosità ( ho appena terminato di leggere una storiella sugli ancoraggi ), ritengo quindi, se me lo permette, di potermi annoverare tra i suoi amici.
Le invio questa mia e-mail unicamente per ringraziarla per i suoi consigli ed insegnamenti che in questi ultimi anni mi sono stati molto utili. Quindi per poter imparare qualche cosa sulla navigazione in mare, ho iniziato a cercare in internet dove ho trovato il suo sito dal quale non mi sono più staccato ( memorizzato tra i preferiti !!!! ). Grazie ancora per tutti i suoi consigli, sono due stagioni che trascorro i 15 giorni di ferie in Croazia dove posso mettere in pratica i suoi insegnamenti.
Grazie ancora con stima e affetto la saluto
Maurilio Bertoldi

Volevo complimentarmi con te per l’articolo di aprile 2013 “Il sentierino delle unjie” : ti sei veramente superato combinando la descrizione della bellezza dell’isola di Unije  agli ispirati versi di Montale.
Grazie!  Ciao     Davide

Buongiorno Ingegnere,
le scrivo per complimentarmi riguardo i suoi "Articoli e Chiacchere" sempre molto interessanti tecnicamente e allo stesso tempo attuali al nostro navigare italico…
…Buon Vento
Andrea Citeroni

Egr Ing Scarpa,
scrivo dalla provincia di Bari…
…Un saluto anche ai suoi amici di "frociera 2011" ed un grazie per aver scritto cose di mare tenendo i piedi ben saldi per terra  
Gigi Papagni

Salve Marco...
mi sono "incagliato" sul tuo sito e faccio fatica a lasciarlo...
E spero tu non smetta di pubblicare....
Ciao e grazie
Dario

Gentile Ing. Marco Scarpa,
chi le scrive è un novello aspirante velista di "soli" 46 anni di nome Lorenzo Giampieri.
Sono di Roma e, nonostante la sua vicinanza, l'unico modo in cui ho concepito finora il mare è stato quello di starmene in spiaggia a prendere il sole, sorseggiando una bella birretta e concedendomi di tanto in tanto qualche bagnetto rinfrescante, magari con la maschera indossata per individuare quel poco che la torbida acqua di Ladispoli riesce a svelare.
Mi reputo tuttavia un viaggiatore, o meglio esploratore: nella vita ho investito tutto ciò che le mie scarse entrate riescono a concedermi in viaggi più o meno avventurosi, sempre via terra o aria, arrivando a scalare cime tra le più alte esistenti, attraversando deserti, addentrandomi in foreste pluviali più o meno accessibili e giungendo, con molte peripezie, a vedere molte altre amenità che questo meraviglioso pianeta offre.
Ebbene, un paio di anni orsono mi trovavo a ramponare sui ghiacciai della Patagonia argentina quando mi sono imbattuto in una coppia, anch'essa di Roma. Dopo qualche ora trascorsa insieme a condividere tale straordinaria esperienza, salta fuori che i due possiedono una barca a vela, per l'esattezza un Alpa 11,50 degli anni '80 (l'ho appreso successivamente dal momento che all' epoca avrebbero potuto parlare anche di una barca Soyuz senza che io avessi nulla da eccepire).
Una volta tornati in patria abbiamo mantenuto i contatti e l'estate dell'anno seguente, la scorsa, mi hanno invitato a trascorrere qualche giorno di crociera con loro nel Peloponneso greco.
Caro Marco (se posso permettermi) non riesco nemmeno a trovare le parole giuste per descriverle che esperienza strabiliante sia stata. Una rivelazione che, da perenne cercatore di bellezza, mi sono maledetto di non aver mai considerato prima!
Una volta tornato, in preda all'ebbrezza dell'intensa emozione provata, mi sono iscritto ad un corso di vela ed a quello per il conseguimento della patente nautica, ovviamente (ormai si sarà capito il piglio con cui affronto le cose), senza limiti. Se tutto va bene dovrei sostenere l'esame entro la fine di febbraio.
Inutile dirle che, sempre in preda all'illuminazione, ho iniziato a girare per la rete in cerca di informazioni, consigli e nozioni utili allo scopo, fino ad approdare sul suo sito. L'ho letto tutto come un avvincente romanzo ed è in cima alla lista dei miei preferiti. Mi trovo ogni inizio mese ad attendere il suo articolo con la medesima trepidazione con la quale da piccolo attendevo l'uscita di Topolino.
Mi piace il suo linguaggio, la sua grafica, la semplicità con la quale riesce a rendere accessibili, ad un ignorante come me, concetti complicati, indice del fatto che, contrariamente a molti altri che si riempiono la bocca di termini altisonanti senza averli realmente compresi, lei ha capito perfettamente ciò di cui scrive e riesce a trasmetterlo in modo completo ed efficace. Mi piace la sua filosofia ed il fatto che lei trasmetta le sue conoscenze senza chiedere, da gran signore, nulla in cambio se non una email o una telefonata di ringraziamento. Ebbene eccola!!!!! Questa è la mia comunicazione per esprimerle tutta la mia più profonda ammirazione per l'uomo, per il navigatore e per il grande divulgatore che dimostra di essere.
Probabilmente non avrò mai una barca di mia proprietà ma se mai riuscissi ad avere i fondi per farlo lei, e nessun altro, sarebbe il mio perito e spero, un giorno, anche mio amico, ne sarei davvero fiero e felice.
Grazie Marco, con tutto il cuore.
Un grandissimo abbraccio a lei ed un caro augurio di buon anno alla sua signora nonché agli amici frocieristi

   

I brani che precedono sono stati estratti dalle lettere che mi sono arrivate in questi anni.
Per la verità ne ho riportati solo alcuni (ed anzi mi scuso con chi ho tralasciato); mi sono utilissimi perché attraverso di essi forse ho capito come mai in tanti mi scrivete da anni con lettere pieni di apprezzamenti per questo mio piccolo e modestissimo sito.
Sapere che questo mio lavoro induce “la medesima trepidazione con la quale da piccolo attendevo l’ uscita di Topolino” è un fatto bellissimo che mi riempie di orgoglio.

Ogni volta che apro il web per cercare qualcosa relativamente a un argomento di nautica resto impressionato da quanto materiale si trovi, da quante immagini, da quanti filmati, da quante istruzioni, da quante opinioni, da quanta ricerca, da quanti personaggi, da quante emozioni, da quante condizioni estreme, da quante prestazioni, da quanta velocità, qualche volta anche da qualche turpiloquio…
Poi vado a vedere e a rileggere la pagine di quanto ho pubblicato in questo mio sito e resto di stucco !..
Scopro la sua “veste editoriale” che pare un saio francescano, i suoi filmatini miserabili che paiono dei mini-spot pubblcitari, le sue foto parsimoniose che paiono attaccate con lo scotch, il testo così…così…
Già, il testo.
Mi sono accorto che proprio il testo, in effetti, parla poco di nautica e più che altro parla del comportamento da tenere in barca.
Però mi sono anche accorto che quasi nessuna delle cose che leggo in giro nel web e nelle riviste mi serve quando navigo, perché quando io navigo ciò che mi serve è proprio il sapere come comportarmi; probabilmente anche a voi succede la stessa cosa.
Quanti di voi partecipano ad una regata intorno al mondo ?  Credo nessuno.
Quanti di voi passano parte delle ferie in barca con la famiglia ?  Credo quasi tutti.
Così nessuno di voi avrà mai la possibilità di viaggiare su uno scafo in fibra di carbonio da 60 piedi che plana a 20 nodi per giorni e giorni in compagnia di un equipaggio di forzuti trentenni.
Mentre tutti voi hanno la possibilità di starsene su una barca di 30 piedi per ore sotto il sole a 5 nodi insieme a moglie e due figli più o meno piccoli.

   

Ecco, questo distinguo è importante.
Se io mi occupassi delle geometrie ottimali del bordo di entrata dei timoni (ora sono due perché a 20 nodi la pala può e deve essere sufficientemente piccola e lo specchio di poppa deve essere largo quanto il baglio massimo così che uno dei due timoni se ne sta quasi sempre fuori dall’ acqua) a voi e a me non ce ne fregherebbe nulla.
Mentre se mi occupo di cosa limare del nostro carattere per riuscire ad andare d’ accordo con la nostra compagna anche nelle situazioni scabrose della vita di bordo, faccio cosa di interesse molto più ampio.
Così in questi anni il mio interesse si è spostato più verso i comportamenti delle persone che verso gli aggiornamenti tecnologici.
Anche perché gli aggiornamenti tecnologici pesano veramente poco sulle navigazioni che quelli come noi intraprendono: uno strumento elettronico di posizione e navigazione interfacciato con altri collegati alla stazione meteo e alla timoneria (che magari ha un contatto ossidato) ci darà un contributo infinitesimale (o peggio ci farà dannare) rispetto ad uno strumento semplice vecchio di vent’ anni che fa il suo mestiere da solo e senza alcun collegamento con altri.
Invece i comportamenti delle persone sono fondamentali sia in regata in mezzo ai 40 ruggenti che in un pomeriggio afoso a spasso davanti a Cesenatico.
A tal proposito vorrei sottolineare una cosa che ho ascoltato in una trasmissione in cui si parlava (se non erro) delle regole benedettine.
Diceva pressappoco così: “Se un egoista si incontra con un altruista, il primo vincerà sempre; ma se un gruppo di egoisti si incontra con un gruppo di altruisti, sono i secondi che vinceranno sempre”.
Vorrei che la rileggeste, prima di proseguire.

L’ egoista è fortissimo quando è solo, ma gli altruisti sono imbattibili quando sono in un gruppo.
L’ equipaggio di una barca è un gruppo, se non lo è il comandante deve far di tutto per farlo diventare; il che significa che se in mezzo c’è qualche egoista (o tendente ad esserlo), compito del comandante è farlo uniformare all’ altruismo altrimenti questi sarà condannato a starsene da solo e quindi ad essere di ostacolo (e a sbarcare ben presto)….
I casi in tal senso sono innumerevoli e se avrete a che fare con qualche persona che vi è stata coinvolta vi sentirete dire pressappoco: “Ah, che brutta esperienza… rovinarmi le ferie per restare assoggettato a tutte quelle regole e segregato insieme a delle persone così antipatiche!”
Domanda spontanea: come fare ?
Un gruppo funziona meglio quanto più vengono distribuite delle responsabilità a ciascuna persona.
Tanto meno si fa questo (allorquando cioè il comandante assume a se’ tutti i compiti) tanto più il gruppo tende a disgregarsi perché ciascuno pensa alla propria individualità e la fa emergere.
Quindi, per portare qualche esempio, la sicurezza a bordo va gestita e distribuita a tutti i membri dell’ equipaggio.
E’ chiaro che l’ eventuale ordine di “abbandono della nave” spetta al comandante, ma a ciascuno deve essere affidato un compito ben preciso: Michele aiuterà il comandante a gettare a mare la zattera, Elisa raccoglierà le giacche di salvataggio per tutti e il VHF portatile, Marzia si occuperà delle provviste (definire quali), Ugo delle bevande e dei segnali di soccorso, Franca dei sacchi a pelo o delle coperte.
In particolare se Elisa fosse la più egoista del gruppo è propri a lei, con la raccolta delle giacche di salvataggio, che deve esser affidato quel compito assolutamente altruista di salvaguardia della vita di ciascuno, mentre se Michele fosse il più dotato fisicamente è proprio a lui che deve essere affidato il compito più gravoso della movimentazione della zattera.
Naturalmente (e auspicabilmente) durante una giornata di navigazione o durante una crociera non è detto che debbano svolgersi le operazioni di abbandono della nave, quindi la ripartizione dei compiti e delle responsabilità va comunque attuata anche per le occupazioni quotidiane di routine.
Compito del comandante è fare un elenco di tutte le operazioni che occorre svolgere in una barca, dopodiché ciascuno sceglierà di che cosa occuparsi secondo la sua indole.

Trovo anche non corretto affidare il più o meno ingrato compito di gestire la cucina ad una sola persona: innanzitutto perché è uno dei compiti più gravosi da svolgere a bordo, poi perché stimola molto l’ entusiasmo e la fantasia delle persone che vi possono trovare molta soddisfazione.
Ho verificato inoltre nella mia vita che le persone tra le quali esiste poca intesa se messe a lavorare insieme in una attività difficoltosa scoprono delle affinità reciproche che le fanno andare molto più d’ accordo. (Frase lunghissima senza virgole, ma efficace).
La condivisione di un impegno gravoso (soprattutto in ferie) prelude in genere sempre a ciò che viene definito “spirito di corpo”; questo è una sorta di alleanza e di soddisfazione reciproca per “avercela fatta”, per essere riusciti a fare e a dare qualcosa in più rispetto agli altri.
Lo spirito di corpo aiuta molto ad andare d’accordo e ad apprezzare quelle doti altrui che precedentemente venivano considerate come dei vizi.
Ho notato anche che i bambini (o più in generale i giovani) dimostrano sempre una carica e una voglia di esser utili e di imparare nettamente superiore agli adulti; ma poiché questi fattori sono insiti anche in qualche adulto, perché non sfruttarli ?

Questi pochi consigli non sono così tanto ovvi come paiono: è molto più semplice montare un GPS nuovo che mettere in pratica accorgimenti per le dinamiche di gruppo.
Portare però a termine in barca una convivenza di più giorni con un piacevole ricordo reciproco è una esperienza tra le più belle che si possano vivere…Persino i paesaggi e il contatto con la natura assumono dei connotati più veri e indimenticabili se il clima è sereno, quindi bisogna far di tutto per riuscirvi.
Piuttosto di uno strumento elettronico nuovo quindi, fatevi regalare per il compleanno un libro di psicologia di gruppo….
Ce n’è sempre più bisogno, anche in famiglia !

Pensate che se riuscissimo in famiglia ad essere tutti dei decenti psicologi, il nostro mestiere di genitori non produrrebbe più fanatici che se ne vanno in giro per il mondo a fare a pezzi le persone indifese, o a compiere stragi sui marciapiedi delle nostre città, o a fare a pezzi i genitori per comperarsi la droga, o a sparare a mogli e figli e poi ammazzarsi….
E questo, consentitemi e se non me lo consentite non importa, è enormemente più importante che dedicarsi ai timoni in carbonio !

      
Già... se arriva una occasione, coglila!    Se essa ti cambia la vita, lasciala fare!   
 

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