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...COSI' TANTO PER RIFLETTERE

MOTORI FERMI...

LE  ABILITA’

Non funziona più la luce diurna destra della mia Fiat 500! 
Non ci ho pensato due volte, così mi sono messo a smontare la lampadina per sostituirla; ed è allora che sono sorti i problemi...
Dopo attento studio e impossibilità di accedere dal cofano del motore (come ho sempre fatto per tutte le automobili che ho avuto), mi sono accorto che quei “birboni” dei miei colleghi della Fiat hanno pensato di installare uno sportellino all' interno del parafango, dal quale (secondo loro) risulta possibile arrivare alla cuffia di protezione del portalampada.
Poiché le mie dita non ci arrivano, ho pensato di portare l' auto da Rino (il mio meccanico di fiducia che ha revisionato completamente il Nanni-Mercedes della mia barca), il quale mi ha detto che occorre smontare la ruota e procedere con una pinza molto lunga.
Poi si è scatenato in un assolo di improperi qui irriportabili contro tutti gli ingegneri di Audi, Bmw, Toyota, Opel, Renault, Porsche, Fiat, Peugeot, Alfa Romeo, Nissan ecc, ecc, ecc...
Ha pienamente ragione.
La storia industriale dichiarata vincente dal mondo economico degli ultimi 40 anni, ha sfornato il seguente assioma: licenzia l' operaio e assumi il robot.
L' operaio ti costa molto di più, produce meno, si ammala e qualche mattina è di cattivo umore.
Il robot no.
Il robot fa risparmiare tempo e denaro, così puoi vendere una macchina guadagnando di più, oppure puoi fregare la concorrenza facendola pagare di meno (e ci guadagni lo stesso).
Crei disoccupazione, ma chi se ne frega.
L' operaio sarà costretto ad andare a fare un altro lavoro.
Fin qua, parrebbe che questo modo di produrre fosse proprio quello giusto.
C' è però un problema più subdolo, che viene fuori poco dopo che hai prodotto...
Il robot ha le braccia lunghe quanto si vuole, sottili quanto si vuole e robuste quanto si vuole.
Se deve montare una lampadina è progettato per questo; e fa solo questo.
Poi c'è un altro suo collega che invece è progettato per stringere un bullone in un posto impossibile perché invisibile...ma lui lo sa fare perché non fa altro che quello e ha le “dita” che arrivano lì e solo lì.
Ma quando si fulmina la lampadina io (ed anche Rino) abbiamo le mani e gli occhi che la natura ci ha dato.
Non ci arriviamo a fare quel gesto, in quella posizione e con quella forza.
Quindi o ci attrezziamo tutti con una serie di robot come Audi, Bmw, Toyota, Opel ecc.., oppure smontiamo altre parti dell' auto per poter cambiare una lampadina.
Non so se si nota, ma ultimamente se un elettrodomestico non va si tende a cambiarlo invece che ripararlo....un inquinamento bestiale in discarica!
Non so se si nota, ma ultimamente se per cambiare una lampadina di un' auto occorrono un paio di robot oppure vanno via ben 2 ore di manodopera, allora converrà cambiare tutta l' auto piuttosto che ripararla...
Eh, questa è la storia industriale dichiarata vincente dal mondo economico degli ultimi 40 anni!
Infatti ora si fanno i conti con le discariche.
Dove dovremo trovare spazio non solo per i frigoriferi, ma anche per le auto.
E dove dovremo metterci anche i robot.
Mica sono eterni.
Anche loro invecchiano.
Anche loro, come noi, hanno bisogno di un cimitero, prima o poi.
Allora torniamo alle nostre amate barche.
Diciamo che da questo punto di vista siamo in una oasi quasi felice: la manodopera per costruire una barca è ancora molto spinta.
Grazie al cielo, di “mani che lavorano” per costruire una barca ne occorrono ancora parecchie.
Il che è indubbiamente uno svantaggio per i costi, ma un vantaggio per i posti di lavoro.
Infatti le manutenzioni sono ancora eseguibili “a mano” per quasi la totalità della barca.
A parte qualche caso di presa a mare quasi irraggiungibile per la sua chiusura/apertura (o proprio irraggiungibile per la sua sostituzione), i problemi per la manutenzione si trovano quasi sempre dalle parti del vano motore o nel motore stesso (guarda caso frutto di un produzione di serie rigorosamente industriale).
Ma lo sappiamo: meno spazio per il vano motore significa più spazio per le cabine.
Frega niente a nessuno se occorre diventare matti nell’ infilare la chiave per sostituire la girante o cambiare l' olio...
Tanto lo fa il meccanico, mica l' armatore!
E’ il meccanico che bestemmia…mentre l’ armatore paga.
Piuttosto può diventare addirittura fonte di pericolo il fatto che a protezione del diesel certe marche produttrici di motori sistemino un po’ dappertutto trasduttori che impediscono al motore di prendere i giri o addirittura di avviarsi se sussiste qualche problema di alimentazione o di raffreddamento… Fa niente!
Chi se ne frega se resti bloccato all' ancora alle Isole Distantissime semplicemente perché un contatto invia un segnale alla centralina elettronica che attraverso il ponte a diodi e la maledettissima scheda stampata impedisce alla tensione di arrivare al motorino di avviamento!
Chi se ne frega se ti occorrono un bel po’ di telefonate per parlare col broker, che ti rimanda al cantiere, che ti rimanda al concessionario del motore!
Così (dopo molti tentativi di dialogo telefonico con qualcuno che ne capisca qualcosa), vai a faglielo capire all' addetto del concessionario del motore che ti risponde dal suo ufficio lontano 400 o 500 miglia e che cerca di spiegarti che la scheda può avere un difetto e che occorre sostituirla, mentre tu sei isolato da tutto e col meteo in peggioramento e non vedi l' ora di andartene da lì, ma che non puoi farlo perché quel c.. di motore non parte.
Faglielo capire a quei somari di ingegneri (sempre miei colleghi) che non te ne frega nulla che il ponte a diodi mandi un segnale sbagliato alla centralina e che invece tu (al posto del loro tanto decantato turbo diesel intercooler di ultima generazione) vorresti avere un semplicissimo diesel di 40 anni prima che si avvia con la manovella...Già, faglielo capire oggi che non te ne impippa più un accidente dei robot che si mangiano gli stipendi e che invece invidi il “Sior Ninni” che sulla sua Passera Istriana fa scoppiettare ogni giorno il suo Farymann di sessant' anni fa con mezzo giro di manovella!

Ancora…
C’è una notissima marca di motori marini da diporto (forse la più nota di tutte e che sembrerebbe ineccepibile, date le sue nordiche origini) che ha pensato una cosa furba (per lei).
Credo voi tutti sappiate che oggi quasi tutti i motori marini hanno il doppio sistema di raffreddamento: a circuito chiuso con liquido refrigerante (come le automobili) e a circuito aperto con acqua di mare (o di lago).
I due liquidi non si devono mischiare tra loro, ma scambiare il calore attraverso un fascio di tubi interno ad una specie di carter.
Di qualsiasi metallo sia fatto questo carter, esso si trova a contatto con altri metalli (quello del fascio tubiero e quello della testata del motore) con i quali si trova collegato con soluzione salina…ovviamente c’è corrosione galvanica.
Infatti i carter (generalmente fatti di ghisa) erano protetti da apposito anodo sacrificale (in zinco o magnesio), un po’ come gli assi delle eliche all’esterno dello scafo.

 

Orbene, cosa ha fatto questa grande industria di motori marini?
Ha eliminato l’ anodo e si è messa fare i carter in alluminio!
Prego, notate dove se ne stanno il ferro, lo zinco e l’ alluminio nella scala elettrochimica degli elementi…Lo zinco si corrode prima del ferro…L’ alluminio si corrode un po’ prima dello zinco…Infine per proteggere l’ alluminio ho bisogno del magnesio.  (La freccia rossa indica quanto più i metalli hanno la "predisposizione a sacrificarsi"...)

Come mai questa grande industria si è messa a fera i carter in alluminio?
Mah, non lo so.
Però sono autorizzato a pensare che la ragione sia semplicissima…in capo a una quindicina di anni (anche meno) l’ alluminio del carter si può tranquillamente corrodere ed anche forare; così occorre cambiarlo e, manco a dirlo, il ricambio della casa produttrice è costosissimo in proporzione al costo dell’ intero motore…. Una furbata?
Non solo, ma i tubi del fascio tubiero hanno diametri molto stretti così si intasano facilmente di incrostazioni….Sono quindi motori che richiedono un accurato lavaggio annuale con acqua dolce nel circuito di raffreddamento aperto, pena una spesa ingente solo per sostituire i pezzi di tale impianto.

 Il fascio tubiero dello scambiatore in un motore di nordica origine di media cilindrata

Inutile, è tutto inutile, tanto “indietro non si torna” come diceva sempre quel qualcuno che cominciò bene ma finì assai male.
C’è inoltre un altro aspetto per me molto importante sul fatto che “indietro non si torna”…
Non so se avete fatto caso ma l’ uomo primitivo viveva senza bisogno di sarti, dentisti, medici, fisioterapisti e chi più ne ha più ne metta.
Ciò per un fatto molto semplice: perché era “abile” o, come dicono i paleontologi, “abilis”.
Il concetto di “abilità” merita di essere un po’ approfondito, magari con qualche esempio.
Ecco qua: le tabelline per fare le moltiplicazioni (e divisioni) ci sono state insegnate a scuola elementare perché non esistevano le calcolatrici.
Oggi un qualsiasi bambino le tabelline non le sa, perché sono diventate inutili.
Quel bambino di oggi però ha perso una “abilità” diventando schiavo delle batterie AAA contenute nella calcolatrice: perché se queste sono scariche la calcolatrice non va e le operazioni aritmetiche il bambino non le sa fare.
Ebbene quante abilità (a partire dalla vita nelle caverne) abbiamo prima guadagnato durante i secoli e poi abbiamo perduto nel breve volgere dell’ ultimo secolo?
Pensiamo alle automobili: la “guida assistita di secondo livello” cosa significa?
Che potremo ubriacarci o drogarci tanto l’ auto ci porterà a casa ugualmente?
O che potremo perdere l’ “abilità alla guida” perché, come le tabelline, non servirà più?
Pensiamo alle barche: l’ elettrificazione dei winch, cosa significa?
Che potremo avere due braccine senza muscoli e una schiena piena di ernie che tanto, come le tabelline, non serviranno più per navigare?
Pensiamo all’ interfaccia tra GPS e autopilota, cosa significa?
Che potremo navigare senza sapere come tracciare una rotta perché, come le tabelline, non servirà più?
Che potremo farci una pennichella o uni giro di “briscola” sottocoperta, che tanto la barca seguirà lo stesso la rotta impostata sul GPS (tra parentesi qualche sciagurato lo fa già).
Insomma, togliere le “abilità” a una persona è una cosa sensata?
Togliere la capacità di ragionare e di agire alle persone è una cosa lungimirante?
Eppure la produzione industriale e il mercato devono sempre e solo “andare avanti”.
Io credo che si potrebbe anche tornare indietro perché non tutto ciò che è passato è peggiore di ciò che è oggi.
Per esempio io ho ricordi che quando ero piccolo la mafia esisteva in Sicilia e basta.
Oggi ha assunto nomi svariati, non ha più una sede, ma si trova quasi dappertutto.
Non solo, ma il modo clientelare e delinquenziale tipico del suo operare si è esteso alla amministrazione pubblica e privata anche ad altissimi livelli.
Amministrazioni comunali, regionali, statali, caserme di carabinieri, aule di giustizia, grandi imprese di costruzioni edili, grandi cantieri navali, grandi gestori di infrastrutture stradali… in ogni dove esiste quel modo di operare: cerchie di amici ristrette, mazzette, lavoro nero, manutenzioni non eseguite o truccate, falso, insabbiamento delle prove, talvolta anche violenze fisiche… un po’ di tutto!
E’ progresso questo?

La scala in orizzontale esprime l' aumento in gradi °C ogni anno dal 1987 al 2012

Negli ultimi tre estati (2017-2018-1019) ho notato il progressivo aumento delle meduse che stanno infestando il mare Adraitico già due mesi prima del fatidico mese di agosto, in cui ci sono sempre state.
Mi sono informato: le meduse sono degli organismi che hanno bisogno di pochissimo ossigeno per vivere, molto meno di quello che serve alle altre forme animali marine.
Ah, ecco...!
E’ progresso il fatto che il mare (che riscaldiamo sempre di più) ha ormai nel vero senso della parola la “febbre” e che le specie che ci vivono si stanno tropicalizzando, che quindi stanno diventando aliene e che l’ ossigeno che vi viene prodotto e l’ anidride carbonica che vi viene succhiata sono sempre meno?

https://thesubmarine.it/2018/04/10/perche-lacidificazione-del-mare-mette-a-rischio-tutta-la-vita-del-pianeta/

 

Quando ero piccolo le mele marce erano poche e il resto del cestino era sano.
Quando ero piccolo l’ aria era molto più buona.
Quando ero piccolo l’ estate faceva molto caldo.
Quando ero piccolo l’ inverno faceva molto freddo.
Quando ero piccolo i pomodori erano diversi uno dall’ altro.
Quando ero piccolo le pere profumavano di pera.
Quando ero piccolo anche le orate erano diverse una dall’ altra.
Quando ero piccolo il latte andava a male il giorno dopo, non mai.
Quando ero piccolo il pane restava fresco più giorni.
Quando ero piccolo una persona di colore destava curiosità e voglia di conoscerla.
Quando ero piccolo nessuno aveva paura ad uscire di casa.
Quando ero piccolo si aveva fiducia che le tasse andassero spese bene.
Quando ero piccolo si sapeva aspettare le notizie attraverso le lettere.
Quando ero piccolo quasi tutto era a Km zero.
Quando ero piccolo il telefono funzionava sempre.
Quando ero piccolo pioveva né tanto né poco.
Quando ero piccolo non occorreva imbottigliare l’ acqua da bere.
Quando ero piccolo non si moriva di cancro.
Quando ero piccolo gli anziani morivano.
Quando ero piccolo i bambini nascevano.
Quando ero piccolo gli anziani si lasciavano morire.
Quando ero piccolo i bambini si lasciavano nascere.
Quando ero piccolo si pagavano le tasse una volta all’ anno.
Quando ero piccolo non c’erano le App, i PIN, le Password.
Quando ero piccolo col numero di c/c postale pagavi tutto.
Quando ero piccolo non c’ era la fibra.
Quando ero piccolo le strade asfaltate non avevano le buche prodotte dalle fibre.
Quando ero piccolo i pneumatici non si sventravano sui tombini.
Quando ero piccolo i parcheggi erano ampi perché le auto erano piccole.
Quando ero piccolo anche le barche erano piccole.
Quando ero piccolo….
Quando ero piccolo la gente per strada sorrideva e si voleva molto più bene.
Oltre che nel tracciare una rotta, abbiamo perso anche questa “abilità”?


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