ARTICOLI E CHIACCHIERE COSE TRA NOI
 MARZO 2011



  LA A 777 - DA UNIJE A PREMUDA  

Rieccoci a parlare dei caselli della A 777: adesso abbiamo attraversato il Kvarner e ne possiamo essere soddisfatti.
Certo non è come aver doppiato il Fastnet, tuttavia abbiamo fatto una bella cosa e ne possiamo essere contenti, soprattutto per quel che ci aspetta...

Ora davanti alla prua della nostra barca si apre un mondo completamente diverso: è un mondo dove non ci sono più i marina così numerosi e vicini uno all' altro, dove i paesi sono un tutt' uno con le rocce e con le onde, dove le automobili non esistono più, dove le acque sono cristalline, dove i tramonti sono fiabeschi, dove i temporali sono un po' più rari e dove la gente sorride.
La vita degli isolani è più bella e più lieta....molto più lieta; credo che ciò dipenda da un fatto politico-sociale molto particolare: agli isolani infatti interessa poco a chi vadano a finire i soldi delle tasse che pagano.
Pare che, nei vari passaggi di governi che la storia ha provocato in queste isole della Dalmazia, gli abitanti non sapessero nemmeno che dai Ducati della Serenissima erano passati ai Talleri di Maria Teresa d' Austria e poi alle Lire italiane e poi ai Dinari jugoslavi e poi alle Kune Croate, tanto la loro vita era governata dai ritmi della natura e non da quelli della politica.
Tutto sommato, infatti, nella ricetta per vivere felici hanno molta più importanza l' aria, il mare e il sole piuttosto che la moneta, le guerre e i governi.

  UNIJE  
Unije è un piccolo sogno, è un respiro delicato, è una nuvola senza tempo.
E’ l’ altra tappa obbligata all’ estremità del Kvarner ma, a differenza di Veruda, qui ci si trova completamente in un altro mondo: a sole 15 miglia dalla ressa pare di essere in un' isola sperduta in mezzo al Mediterraneo.
Ci sono due possibilità di ormeggio: all’ ancora dalla parte del paese o al gavitello a Uvala Maračol, dalla parte che lambisce il canale di Unije che separa l’ isola da quella di Losinij.
Si può dar fondo all’ ancora anche nelle altre due baie che si trovano più a NE di Uvala Maračol, che si chiamano Podkujui e Vovišća, ma non ci sono mai entrato.
All’ ancora dalla parte del paese non si sta bene né si è sicuri: di fronte al paese il fondale non è un buon tenitore (si tratta perlopiù di ghiaia e, vicino alla costa immediatamente più a N del molo, c'è addirittura roccia) inoltre l’ ancoraggio è completamente esposto al maestrale e ai temporali; bisogna poi lasciare spazio di manovra al traghetto che accosta al piccolo molo e riparte sempre a macchina indietro.
Insomma, si sta meglio al gavitello a Uvala Maračol, che tuttavia è esposta a scirocco.
Da questo approdo una salutare camminata di un quarto d’ ora risale il monte e poi scende dall’ altra parte tra le case del paese, offrendovi un bel panorama d’ insieme.


Un balcone decorato a Unije, dove una gentile signora confeziona e vende souvenir di buon gusto

Forse sarà proprio per la difficoltà di ormeggiare in paese che Unije ha mantenuto una sua fisionomia ben precisa: non c'è mai confusione, direi piuttosto che c'è molta discrezione; tutti i suoi abitanti sono dei convinti ambientalisti e il risultato si vede.
C’ è anche un piccolo aeroporto con la pista in erba (l’ unico in un’ isola della Dalmazia).
Se avete intenzione di ormeggiare a Unije, vi prego, passate la sera in paese godendovi il tramonto dal porto, magari sorseggiando una pivo (birra) in uno dei due unici bar dotati di terrazza a mare oppure - molto meglio - fatelo dalla passeggiata che parte dalla radice del molo e segue la costa verso NW tra i rosmarini e gli scogli.
Sarà un momento veramente magico in cui vi inebrierete di aria, di luce, di profumi e di mare e vi parrà di essere sui dirupi della costiera amalfitana. Credo che il Mediterraneo sia in assoluto il mare dove il sole sia il protagonista e riesca più di ogni altra parte del mondo a renderci partecipi della natura e della storia.


La doccia con scaldabagno solare ricavato da un bidone della monnezza a Unije


 Scendendo al paese da valle Maračol : la pista dell' aeroporto di Unije, nei pressi di Punta Unietta

 
  MALI LOSINIJ 
Sarà il centro turistico (e storico) più importante delle isole dalmate settentrionali, ma che casino !
Non si dorme, come a Pula.
Se c’è bora al marina si balla e le barche si appoggiano le une alle altre.
I sevizi igienici del marina sono in una piccola calle tra le pizzerie e le agenzie turistiche.
L’ ormeggio alla banchina del paese, dove c’è l’ acqua e l’ ufficio postale, è sempre affollato dai barconi delle gite turistiche.
Il distributore del carburante è quasi sempre altrettanto affollato e vi troverete sempre qualche equipaggio che si metterà a discutere animatamente con voi (o con qualche altro equipaggio) sulle precedenze per il rifornimento.
Francamente l’ unica cosa che vale la pena di andare a vedere è la pineta sulla spiaggia di Cikat, raggiungibile con una breve passeggiata (salita poi discesa).
Cikat è una baia interdetta all’ ormeggio che guarda il mare dall’ altra parte e che è sede di belle ville Austro-Ungariche (dei tempi di Franz Joseph) e del famoso Istituto Nautico.
Oggi l’ insieme appare come un dipinto decadente del secolo scorso…Guardando gli edifici un senso di malinconia si impadronisce di me e contrasta con la gioia che invece la vista del mare e della pineta fa nascere.
Intorno al casello di Mali Losinij, in posizione più comoda per chi percorre la A 777, ci sono altre possibilità di sosta all’ ancora: una è la baia di Artaturi (fondale pessimo tenitore sopratutto verso NE), l’ altra è la baia di Krivica (incantevole, ma sempre piena come solo piazza San Marco a Venezia sa essere quando arrivano i turisti Giapponesi).
Se avete la fortuna di trovare un po’ di posto in quest’ ultima baia, data la sua ristrettezza, occorre portare una cima a terra; sarà un ormeggio un po’ laborioso e comunque non del tutto sicuro perché avrete altre barche vicino a voi.
E’ il posto dove qualcuno mi portò via la famosa “palla del carcerato” che ho descritto nel mese di novembre 2007.
 
Krivica, 7/8 metri di fondale discreto tenitore circondata da una bella pineta
ma con tanti scogli (e barche) vicini vicini....troppo vicini

 ILOVIK 
Ilovik è un bellissimo porto-canale.
Ormeggiarsi presenta un solo difetto: la corrente. Questa contribuisce a tenere pulitissima l’ acqua ma allo stesso tempo fa sbattere il gavitello contro la prua della barca quando si inverte la marea o quando il flusso viaggia nella direzione contraria al vento; poiché ciò può accadere facilmente di notte, pur essendo un approdo ben ridossato, Ilovik può farvi passare notti non troppo tranquille.
Al gavitello infatti occorre legarsi ponendo il doppino tutto da una parte, ma ciò non impedisce che qualche “sbattimento” avvenga ugualmente.


A Ilovik il problema del gavitello è così sentito che qualcuno ha pensato al... paraurti

Per la verità c’è anche la possibilità di ormeggiare al molo col corpo morto, ma i posti sono pochi.
E’ invece proibito dare fondo all’ ancora.
A Ilovik si sta bene, soprattutto se si lega la barca dalla parte del paese dove si è un po’ più ridossati dal maestrale e soprattutto dallo scirocco, che se soffia forte crea un po’ di onda nel canale.
Il paesino è molto grazioso, ricco di Konobe e di un ristorante.
C’è il panificio “da Panino” che sforna buone cose e c’è anche la fontana con la pompa manuale, proprio di fronte alla chiesa (l’ acqua non è potabile).
Dal monumento ai Caduti di Ilovik (c’è solo quello, non ci si può sbagliare) una passeggiata di circa 20-25 minuti tra piccoli poderi e recinti per capre vi porterà alla spiaggia di Paržine (vedi articolo di settembre 2008) interamente di sabbia, dall’ acqua limpidissima e con vista panoramica su Premuda, Ist e Silba.


Il vecchio monastero al di là dal canale

Ciò che mi piace molto di Ilovik sono i resti del monastero che sorge sulla riva opposta al paese: sono vecchie mura circondate da palme che fanno assomigliare il tutto a una fortezza magrebina.
Subito a NE dell’ uscita settentrionale del canale si può dar fondo all’ ancora a ridosso degli isolotti Orijule, ma non l’ho mai fatto.


Atmosfera di Ilovik, con le barche orientate con la corrente

A Ilovik c’è una strana atmosfera….pare di essere in un posto dove sono passate tantissime persone da moltissimi anni, dove si sono parlate e si parlano moltissime lingue, come se si trattasse di una stazione di posta in mezzo a miglia e miglia di deserto.

 PREMUDA 
Già qualche anno fa ho riportato la frase di Severino De Cassan che diceva: “Anca in zenocio ghe andarìa a Premuda” (anche in ginocchio andrei a Premuda) dato che è proprio un posto molto pittoresco e naturalisticamente notevole.
Si ormeggia nel porto-canale al gavitello, oppure al minuscolo molo di Sv. Kirijal, se il pescaggio della vostra barca è inferiore ai 2 m (e se trovate posto).


La chiesetta di Sveti Kirijal col suo moletto a ferro di cavallo

La corrente c’è ma è molto meno intensa che a Ilovik e, naturalmente, l’ acqua è limpidissima.
Un basso crinale di scogli orla il porto-canale a SW verso il mare aperto, mentre tutto il crinale dell’ isola protegge a NE l’ ormeggio dalla bora; si è esposti a scirocco e a maestrale, ma solo il primo fa sentire un po’ di onda.
L’ acqua nel canale è profonda 4 - 6 metri, dopodichè la scogliera foranea precipita verso il mare aperto con una decisa scarpata sottomarina fino ai 60 metri: una specie di paradiso per i subacquei e per i praticanti di nuoto pinnato con maschera.
Le visioni di polipi e pesciolini multicolori a pochi decimetri di profondità lungo il crinale sommerso sono frequenti.
Anche una camminata fino alla sommità del paese, dopo una facile ascesa, è gradevole.
Dietro la chiesetta di Sv. Kirijal c’è un minuscolo market (che è proprio minuscolo) mentre in alto - in paese - ne troverete un altro un po’ più fornito.
Il tramonto visto dalla vostra barca nel porto-canale può essere indimenticabile.


I tramonti più belli li ho sempre visti qui, a Premuda

Se fate una passeggiata sugli scogli foranei, attenti ai gabbiani: è loro territorio e possono  dimostrarsi non troppo amichevoli; la foto della home page dove tendo una mano a uno di loro che ha scelto il salvagente a poppa come posatoio è stata scattata qui.

    A PRESTO, CON L' ULTIMO DEGLI APPUNTAMENTI DEDICATO ALL' A 777.  

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