ARTICOLI E CHIACCHIERE COSE TRA NOI
 NOVEMBRE 2010

Spero che il tramonto a Poreç sia più attraente dell' antisdrucciolo della mia barca.

Ciao, sono un genovese ormai purtroppo di mezz'età passata in gran parte a divertirmi in mare, in tutti i modi prima, ora, per motivi di età e famiglia, crocerista con modesto ma onesto Serenity CBS. Finalmente ho letto un pensiero nautico condivisibile: mi sono  piaciute in particolar modo la teoria del prezzo delle barche al kilo, l'avevo già pensata in termini meno ingegneristici, ma giungendo alle stesse conclusioni, e la passione per i vecchi IOR (continuo ad avere nostalgia del mio half ton un 32' di Elvstrom). Ho letto comunque tutto con piacere, cosa che non sono mai riuscito a fare con quasi tutte le riviste di nautica, dove il mare non c'è proprio; utili anche tutti i consigli pratici realmente già messi in pratica e non teoricamente pratici... Solo sui cani mi permetto di dissentire, come le barche non sono tutti uguali... ho avuto tre Labador: prima  Brisa, ora Bitta e Quipeg, che sinceramente si sono sempre divertiti come dei pazzi a sguazzare in baie poco frequentate dove poter nuotare con i padroni o seguirne il tender o la canoa in lunghe nuotate per poi correre a terra e anche al largo, in navigazione condividono (o d'inverno se le godono da soli) le belle nuotate al largo, nel blu. Ho uno scafo in ferro che vorrei armare per la pensione, prima di andare avanti sentirò volentieri il tuo parere di diportista e di professionista.
P.S. Anch'io ho un equipaggio in bianco e nero con due bimbi brasiliani, mia moglie è di Procida: la utilizziamo come  un'ottima base di partenza per tutto il Sud e la Grecia...
Ciao
Riccardo Carrozzino

Carissimo Riccardo ti ringrazio per le precisazioni sui cani e per le tue parole di apprezzamento per il mio lavoro: sentirsi dire che "ho letto comunque tutto con piacere, cosa che non sono mai riuscito a fare con quasi tutte le riviste di nautica, dove il mare non c'è proprio" e che i consigli pratici sono "realmente già messi in pratica e non teoricamente pratici" mi ha fatto un piacere grandissimo.
Dalle tue parole capisco che sei anche tu una persona che prima prova direttamente le cose e che in seguito eventualemente le consiglia, oppure ne parla. 
Sapessi che ricordi stupendi ho di Procida e di zio Pino !
E soprattutto sapessi quanta felicità sento nell' aver adottato un figlio di colore !
Mi permetto di abbracciarti, anzi di abbracciarvi, senza aggiungere altro.

 

Questo mese trattasi di 
ARGOMENTO DISINTOSSICANTE A BENEFICIO DEI CROCIERISTI DELL’ ADRIATICO

A cavallo degli anni ’50 - ’60 il simpatico Ernesto Calindri faceva la pubblicità del Cynar a “Carosello”: ricordo che se ne stava seduto su un tavolino in mezzo al traffico cittadino mentre lo slogan diceva: “Cynar, contro il logorio della vita moderna !”
Oggi la vita è tremendamente più logorante rispetto a quegli anni perché così hanno voluto i nostri genitori e così abbiamo voluto noi, rincorrendo quel benessere economico che ben presto hafatto a pugni col vero benessere (che è quello fisico e psichico). 
Tale rincorsa allo "stare bene fuori di noi" ha completamente rovinato il modo di vivere di intere regioni italiane, in particolare del Nord Est, dove la gente da contadina e spensierata è diventata imprenditrice e tormentata.
Ho pensato che un argomento disintossicante per noi che siamo i “logorati dalla vita moderna che navigano” sia quello di parlare di mète piacevoli.
Qualche lettore amico infatti a volte mi incoraggia a proporre itinerari crocieristici e già qualche anno fa parlai dell’ arcipelago delle Kornati (gennaio e febbraio 2009) su invito del solito Luca Cesca.
Ora trovo opportuno scrivere alcune note sull’ itinerario che ho percorso quest’ anno perchè mi ha portato a scoprire, insieme alla famiglia, un paio di posticini deliziosi con poco traffico e a buon mercato.

UNA BREVE PREMESSA: LA A 777.

La navigazione lungo la costa croata dell’ alto e medio Adriatico si è ormai trasformata in una vera e propria “autostrada del mare”, la A 777 appunto.
L’ autostrada inizia a Rat Savudrija, che è l' estremità nord occidentale dell' Istria, e finisce appena più giù di Rat Ploča, pressappoco all’ altezza di Rogoznica (pron. Rogòsniza).
Ha numerosi caselli intermedi che sono rappresentati dai porti croati dove esiste la dogana per poter espletare le operazioni di ingresso e di  uscita: Umag, Novigrad, Poreç, Rovinij, Pula, Mali Losinij, Bozava, Sibenik, Primosten.
Qualunque sia la provenienza del crocerista - Austriaco, Triestino, Veneto o Emiliano - i caselli inghiottono il traffico di barche in entrata o in uscita e lo risputano lungo una rotta quasi costante di circa 120° verso SE (o 300° verso NW) che tocca sempre le stesse località: dai porti dell’ Istria a Veruda, al golfo del Quarnaro, a Unije, a Ilovick, a Ist, a Dugi Otok, a Iz, a Zut, alle Kornati, a Zirije, a Primosten a Rogoznica fino a quando poi l’ itinerario si apre a ventaglio verso Split e le isole più meridionali della Dalmazia.
Verso la fine di luglio e fino alla metà di agosto il traffico nautico è enorme: lungo l’ arteria si incontrano continuamente barche a vela (che procedono a motore alla maggiore velocità possibile per trovare un posto per ormeggiare) e motoscafi (che fanno ballonzolare le barche a vela con le scie lasciate dai loro HP).
Durante la traversata del golfo del Quarnaro, che dura circa 3 ore per una barca che viaggi a 5 nodi e mezzo, si  possono avvistare tranquillamente più di una trentina di barche.

La A 777 è veramente l’ autostrada dei diportisti e di questo credo proprio che parlerò nei prossimi mesi…


Attraversando il Quarnaro in piena estate si incontra proprio di tutto !

Tutto ciò premesso, l’ estate appena passata ci ha visto trascorrere le ferie proprio nel periodo più “caldo” (inteso come presenze turistiche e non già come temperature dell’aria): l’ ultima settimana di luglio e la prima di agosto sono certamente il periodo di punta del traffico crocieristico, anche se durante 6 dei 13 giorni che è durata la nostra crociera la pioggia è scesa copiosa dal cielo, condita da tuoni e fulmini che abbiamo sopportato indossando maglioni e felpe e rifugiandoci nel bicchierino di sambuca dopo cena.
Data la presenza di frequenti temporali e quindi la necessità di ormeggiare in modo più sicuro che non affidandosi all’ ancora, la lotta per accaparrarsi i gavitelli o i posti in banchina è stata dura e continua; al che mio sono detto: “ma è mai possibile che non esistano strade alternative e meno battute dell’ A 777 ?”.
Così, percorsa forzatamente l’ autostrada fino all’ attraversamento del Quarnaro e acchiappato a mezzogiorno l’ ultimo gavitello libero verso il casello (pardon) il paese di Ilovik, abbiamo pensato di uscire e dirigerci verso l’ isola di Pago, proprio come quel tale che, lasciata la Superstrada del Palio, ha pensato bene di visitare Monteriggioni.
Ilovik ci ha regalato un giorno di scirocco condito dalla solita pioggia e poi un giorno di sole.
Dopo avere fatto un bagnetto alla spiaggia di Uvala Paržine (Ilovik, vedi articolo di settembre 2008) abbiamo quindi affrontato ancora un piccolo tratto dell’ autostrada fino a Ist, poiché il giorno prima aveva soffiato scirocco.
Questo ragionamento, che potrebbe parere scemo ma non lo è per niente, è stato invece assai opportuno.
L’ approdo principale di Ist (gavitelli e piccolo marina) è a Uvala Siroka e, come dice il nome, è esposto a SE; quando soffia lo scirocco (in croato Jugo) si solleva onda e scappano via tutti; infatti abbiamo trovato tutti i gavitelli liberi accompagnati da numerosi posti in banchina.
Passate a Ist una giornata di temporali e una giornata di bora non troppo forte, abbiamo finalmente lasciato la A 777 dirigendoci verso l’isola di Pago.
Prima però abbiamo pensato bene di verificare una notizia avuta da Nicola Spagnol (quel mio amico che mi procura filmati pescati nel web): Nicola mi aveva avvisato che a Uvala Slatinica (una delle più belle spiagge della Dalmazia sita nell’ isola di Olib, vedi articolo di settembre 2008) avevano posizionati dei gavitelli.

 

Uvala Slatinica è, secondo me, una delle più belle spiagge non solo della Dalmazia ma dell’ intero Mediterraneo: è una vera piscina naturale che però ha la disgrazia di essere completamente esposta a ENE e questo fatto - in una zona a poche miglia dal Velebitskij Kanal (in Italiano Canale del Maltempo) - non è cosa da sottovalutare.

Vi abbiamo trovato i gavitelli, ma ovviamente consiglio vivamente di ormeggiare solo se il bollettino spergiura che la notte e l’ indomani non soffierà bora.

Olib è un’ isola un po’ appartata, bassa sul mare, con una popolazione che fieramente e con grandi sacrifici è riuscita a riscattare la terra al dominio feudale solo ai primi del secolo scorso.
Il suo porto, accanto al villaggio, è sulla riva occidentale ed è esposto a maestrale; ha due spiagge notevoli, Juzna Slatina sulla riva di sud-ovest e Uvala Slatinica, appunto, sulla riva orientale.
Il profondo silenzio e la immensa stellata notturna che abbiamo goduto al gavitello sono stati magnifici.
Quando al mattino vi svegliate avete davanti in primo piano l’ isola di Maon, in secondo piano tutta l’ isola di Pago e sullo sfondo la selvaggia e inquietante catena del Velebit.
Osservate le creste sommitali della catena montuosa: se vedete una densa coltre di nubi subito al di là delle cime scappate via senza indugio: sta arrivando la bora.

Pago è molto lunga e il suo litorale foraneo di SW offre numerose possibilità di ormeggio.
Naturalmente abbiamo pensato a posti alternativi che non fossero il marina di Simuni per un paio di ottimi motivi:
Primo ottimo motivo: il marina di Simuni è, come dice il nome stesso, un marina e un marina non è molto diverso da altri marina; è pur vero che “c’è marina e marina”, tuttavia lasciatemi un po’ semplicisticamente sentenziare che un marina assomiglia molto a un altro marina.

DIGRESSIONE SPECIFICATRICE
So che i pareri sui marina sono diversi: ci sono marina che hanno il distributore di carburante e altri no, ci sono marina che hanno servizi igienici comodi e puliti mentre in altri sono collocati in fondo al piazzale che dista un chilometro dall’ ormeggio e che perdipiù si trova oltre il cantiere dove le vostre ciabatte della doccia fano cick-ciak sulle pozze di antivegetativa, ci sono marina dove onde non ce n’ è e altri dove si balla allegramente fino alle 2 di notte per il traffico dei battelli taxi, ci sono marina dove l’aria profuma di pini e altri dove l’ uscita della fogna del paese è quasi sotto al vostra barca e aromatizza qualsiasi momento della vostra sosta, ci sono marina dove le cime dei corpi morti hanno diametri che sembrano fili da pesca e altri dove è impossibile dare volta alle bitte della vostra barca per il loro diametro esagerato.
Potrei andare avanti ancora, naturalmente, tuttavia resto ancora della mia opinione che un marina assomigli molto poco a una baia e che invece assomigli moltissimo ad un altro marina.

Secondo ottimo motivo: il marina di Simuni è un marina ACI e, come ben evidenziato più sotto a conclusione del presente articolo, è caro come tutti i marina ACI.

ALTRA DIGRESSIONE SPECIFICATRICE
Qui c’è poco da specificare: 62 Euro per notte per una barca di 12 metri, per me sono tanti.

Quindi abbiamo pensato di fare una sosta a Novalija, non tanto per ormeggiare, quanto per far provvista di viveri freschi.
Novalija ha un bel porto dove gli ormeggi per le imbarcazioni da diporto sono limitati ai gavitelli esterni al molo (per la verità abbiamo avuto l’ impressione che esistano anche dei corpi morti all’ interno del molo).
I gavitelli sono un po’ scomodi, nel senso che non è previsto nelle loro vicinanze un adeguato approdo per il tender, ma il paese è molto vivace, balneare e ben servito; ha numerosi negozi, soprattutto di generi alimentari e c’è anche un fornitissimo mercatino di frutta e verdura e la carne è veramente buona.
Naturalmente i bar e i ristoranti si sprecano (e sono anche di un certo tono, visti gli arredamenti e le belle figliole a passeggio), ma non ci siamo fermati per la notte perché “vivacità balneare” significa anche “rumorosità notturna”.
Vista la presenza alquanto densa di belle figliole a spasso, urge precisare un fatto mediante una opportuna digressione…

ULTERIORE DIGRESSIONE DI APPROFONDIMENTO DEL FATTO DI CUI SOPRA
Alle volte, si sa, si vive anche solo di impressioni, come disse quel commerciale del cantiere ELAN
quella volta che diede alla linea di produzione di barche da crociera il nome di "Impression".
La mia impressione è che se il motivo della vostra crociera non è quello di ritemprare il vostro spirito e quello dei vostri familiari (soprattutto di vostra moglie), bensì quello di ritemprare il vostro corpo (ma non quello di vostra moglie che avete lasciato a casa), Novalija sappia regalare certe emozioni per le quali vale la pena di sostarvi.
Non sono in grado di stabilire se tali emozioni possano essere diurne o notturne, né al proposito posseggo numeri di telefono da fornirvi (e mi rendo conto che per certi versi questo sito presenti delle vistose carenze) ma data la mia sobrietà di vita non chiedetemi anche questo: faccio già fatica a trovare il tempo e le finanze per mantenere la famiglia così com’ è e... a certi passatempi ho da sempre rinunciato.
Potete comunque sempre collegarvi al sito www.pag-by-night.hr per trovare ciò che cercate: oggi su Internet si trova di tutto.

ANCORA UNA DIGRESSIONE, L’ ULTIMA
Poiché mi piace un po’ di buonumore ma non mi piace prendere in giro le persone, non affannatevi a collegarvi al sito
www.pag-by-night.hr perché non esiste.
Nel caso comunque riusciate in qualche modo ad ottenere un qualche appuntamento (diurno o notturno, vedete voi) vi ricordo che il porto è esposto a ovest e i temporali possono essere improvvisi e cattivi…Orecchio come sempre al bollettino (VHF- CH 69 – ciclico ogni mezz’ ora in croato, inglese, tedesco e (chissà ancora per quanto) italiano – aggiornato alla 6.00 e alle 12.00).

L’ informatissimo Nicola Spagnol mi ha anche detto che a Novalija c’è un grande emporio nautico ben fornito e con prezzi buoni all' interno di un grande iper-mercato, ma non l’ ho visitato.
Fatto rifornimento di alimentari freschi, siamo risaliti lungo la costa verso NW in cerca di approdi più solitari e ruspanti.

Avevo pensato a Jakišnica (punto rosso più a NW nell' immagine superiore), una minuscola baia circa 6 M a NW di Novalija ma, una volta entrato, mi sono accorto che avevo la sola possibilità di mettermi alla ruota su 6 – 7 metri di acqua, calando quindi  una trentina di metri di calumo; poiché c’ era già un’ altra barca alla fonda e poiché il mio valoroso equipaggio ha prontamente avvistato una cima (o una corda di acciaio) depositata sul fondo proprio nell’ unico punto dove potevo posare l’ ancora, ho ritenuto opportuno non rischiare.
Se avessi avuto una barca più piccola avrei trovato posto in banchina; peccato, perché il posto è veramente delizioso.
Sono quindi tornato indietro e mi sono diretto a Potočnica (punto rosso centrale nell' immagione superiore).
Purtroppo non ho foto da farvi vedere (perché mia moglie ed io con una destrezza che ha dell’ incredibile avevamo pensato bene di rompere la macchina fotografica un paio di giorni prima), pertanto cercherò di descrivere il posto.
Potočnica è una baietta a imbuto molto piccola e dalle rive scoscese.
In fondo è presente una minuscola spiaggia in ciottoli, mentre la riva settentrionale è attrezzata con percorsi tra gli scogli e con piscina per i bambini per la presenza di un modesto fabbricato dipinto di bianco dove si affittano appartamenti ai turisti.
Un minuscolo molo più interno racchiude una specie di mandracchio dove si affaccia un modesto fabbricato sede di una Konoba senza alcuna pretesa.
Le poche case presenti su questa riva hanno le fondazioni proprio sul mare e mi ricordano San Fruttuoso, in Liguria.
Il tutto è straordinariamente semplice e essenziale, senza architetture importanti, ma pulito e ben tenuto, soprattutto per quel che riguarda il rispetto per le piante e i giardini.
La baia è esposta a W, pertanto in caso di temporale non si è protetti; vi sono numerosi gavitelli adatti alle piccole barche degli ospiti del condominio di cui sopra, ma ne abbiamo trovati liberi un paio che - ci hanno detto - essere di pertinenza della suddetta Konoba.
L’ ormeggio per il tender nel vicinissimo mandracchio è comodissimo.
La padrona della Konoba, ci ha servito carne per i ragazzi, pesce per noi, verdura abbondante, pane acqua e vino a sazietà per la cifra di 290 Kune (11 Euro a testa), con la vista della nostra barca ormeggiata una cinquantina di metri più in là e per di più con il tramonto sullo sfondo.
Eh, lo so che ci voleva la macchina fotografica !
Mi sono sentito di pagare volontariamente 100 Kune (14 Euro) in più per l’ ormeggio della barca al gavitello.
Sulla terrazza, sotto la pergola, eravamo solo noi e altri tre stranieri seduti a un altro tavolino.
Poiché il pesce era proprio buono, riporto di seguito l’ indirizzo e il numero di telefono della Konoba: Tješimir Borović  +385 53 669 008.
La cosa ancora più bella si è verificata tuttavia la mattina successiva quando, verso le 7, ancora assonnati abbiamo udito un continuo fraseggiare di cinguettii molto vicino alla barca.
Preoccupato che l’ ormeggio avesse ceduto e che fossimo finiti a riva addosso agli alberi sono uscito in pozzetto e mi sono ritrovato faccia a faccia con una decina di rondini grandi e piccole, appollaiate sulle draglie, che stavano improvvisando un concertino.
Poichè non erano state mandate lì dall' Azienda di Soggiorno e Turismo di Pag, quando mi hanno visto se ne sono volate via tutte.
Insomma ritengo che sia bene lasciare la A 777 ogni tanto e che l’ isola di Pago, di cui ho visto ancora ben poco, riservi bei posti e tranquillità anche in piena stagione turistica.
Invito anzi chi legge a farmi avere notizie sugli altri approdi dell’ isola di Pago.

N.B. Pago è famosa per il suo formaggio (rigorosamente di pecora).
Purtroppo, come la Francia è famosa per il suo Champagne, la Scozia per il suo Whisky e l’ Italia per la sua Delinquenzalegalizzata, tutti questi magnifici prodotti che risultano frutto di tradizioni e selezioni continue risultano costosissimi.
La cultura nella produzione delle uve e nella lavorazione dello Champagne, la tradizione nella scelta del malto nelle uggiose lande scozzesi, e il continuo aggiornamento degli accordi tra delinquenza e politica nel nostro Belpaese costituiscono senza dubbio aspetti ormai storici degni di nota e quindi meritevoli di quotazioni di mercato elevate.
Il formaggio di Pago non fa eccezione, quindi non l’ abbiamo comperato per evitare il salasso al portafogli; abbiamo preferito dirottare le nostre finanze verso una più economica doppia dose di cevapçiçi, con grande gioia dei miei due figli adolescenti che stanno crescendo e praticano molta attività sportiva.

Ora sarebb' opportuno ch' io parlassi più approfonditamente de' caselli dell' A 777 e de' suoi tratti più scabrosi, ch' è pure argomento disintossicante; perché chi da Firenze sen’ va as Siena (che voglia o no uscire a Monteriggioni) deve per forza prender la Superstrada del Palio…a men chen’ sia grullo !
Quindi dedicherò i prossimi mesi a ‘n paio di articoli su quest’ argomento…o forse saran tre…via.
Un’ so ancora, che tant’ è lo stesso !

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