ARTICOLI E CHIACCHIERE COSE TRA NOI
 NOVEMBRE 2013

GPS-Hard-Soft .... ware

Alessandro Furlani mi ha scritto ancora (che magnifico collaboratore!) in risposta all’ articolo del  febbraio 2013: tornavo a parlare del GPS e del fatto, per me incomprensibile, che grazie allo strumento sono riuscito a battere ogni record di navigazione intorno al mondo....
Rimando il lettore alla lettura dell’ articolo citato, se non l’ha già fatto.

Ecco invece di seguito ciò che mi ha scritto Alessandro. 


Il vecchio e affidabile Garmin che illustra una bella bolinata lungo l' Istria meridionale

Buongiorno, come va?
Spero bene.
Come avevo promesso, ti scrivo seguendo l'onda del tuo articolo di febbraio 2013, perchè tratta un argomento a me noto (non so se purtroppo o per fortuna) sul quale forse posso dileggiare un poco.
Il GPS questo sconosciuto .....
In realtà il GPS è ben più di un semplice apparecchio elettronico: diciamo che fino agli anni 70 - 80, sulle barche (e non solo) si trovavano alcuni apparecchi elettronici veri, cioè fatti solo di circuiti elettronici e, come pensavi tu, è molto difficile che questi ultimi possano dar luogo a funzionamenti illogici.
Poi, a partire dagli anni 80 hanno cominciato a fiorire gli apparecchi che usiamo oggi, a volte anche nel cesso (ops...) e che, devo ammetterlo, sono stati la mia fortuna.
Di che parlo?
Parlo di quegli aggeggi, come i moderni GPS appunto, che sono in realtà degli insiemi di hardware (cioè circuiti elettronici) e software (cioè pensate umane più o meno contorte tradotte in linguaggi numerici).
Come dicevo, non posso criticare più di tanto: come manager di una delle più grandi software house mondiali, dovrei baciare per terra e ringraziare i primi pionieri dell'informatica ma, leggendo il tuo articolo, non ho potuto fare a meno di notare che, in realtà, il comportamento "bizzoso" del tuo GPS altro non era che, molto probabilmente, un "software bug". 
Cos'è ?
Letteralmente un bacarozzo software, in pratica, un errore nella programmazione o un errore nell'esecuzione di un programma, dovuto a problemi di integrazione/interazione con altri programmi.
Sì perchè nel tuo GPS, caro Marco, non c'è solo l'hardware ma anche il software e ....sorpresa, il software non è costituito da un solo programma ma da un insieme di essi, alcuni specializzati per alcuni compiti (come il sistema operativo), altri, cosiddetti applicativi utente, che lavorando insieme ti consentono di godere di quella meraviglia della tecnica (??) che è il tuo GPS.
Ma allora perchè il Garmin va meglio e non si rompe mai?
Beh ci possono essere vari motivi, ma puoi essere certo che tra i vari ce ne sono due molto importanti:
1. E' realizzato da un marca migliore e più affidabile
2. E' più vecchio e quindi con meno....software!!!
Proprio così. Vuoi fare una prova ?
Conosci (penso di si) i tablet ?
Sono quegli aggeggi tipo smartphone gigante con i quali si fa di tutto.
Bene, ognuno di quelli può, installando un software applicativo tipo il Navionics, diventare un perfetto GPS. 
Lasciamo andare le disquisizioni sulla praticità dello strumento (li puoi usare solo sotto coperta perchè la luminosità dello schermo è insufficiente, oppure ogni tanto perdono il segnale GPS perchè montano sensori non SIRF III, etc....), ma di fatto sono come il tuo GPS.
Se vai nel menu di configurazione c'è un piccolo programma che ti fa vedere quanti programmi girano in quel momento sullo strumento per farlo funzionare; ebbene, anche appena acceso la lista conterà anche più di cento righe, ognuna delle quali rappresenta un programma in esecuzione in memoria. 
Anche se sul tuo GPS non puoi vederli perchè l'interfaccia utente è più semplificata, ci sono anche li; magari non saranno 100, ma saranno comunque molti e spesso figli di uno stesso padre di nome Linux.
Orbene, i tablet essendo più complicati (soprattutto a livello software) del tuo GPS sono spesso soggetti a bugs e, ogni tanto, se ne vedono delle belle, come quando il tablet di un mio carissimo amico si bloccò su una finestra del browser e lui, nel tentativo di sbloccarlo, si mise a zappare sulla tastiera fino a pigiare una sequenza non ben precisata di tasti che fecero visualizzare sullo schermo, a mo di show, alcune foto osè della mogliettina lì presente.......
Non ti dico altro, è storia per avvocati.
Puoi quindi capire come il tuo GPS, essendo figlio dello stesso padre, avrà più o meno gli stessi difetti; e non solo, più diventano sofisticati a livello software e più saranno i bugs da trovare e risolvere durante il loro ciclo di vita.
In conclusione, ti confesso che, pur essendo (e dovendolo essere) un sostenitore delle nuove tecnologie, sono spesso portato ad avere appresso come riserva sempre uno strumento elementare come una bussola, per esempio, che insieme ad una carta ed un po’ di mestiere, ti porta a casa forse più tranquillamente del GPS.
Au revoir 

    

Grazie Alessandro, benedette le vecchie radio “a valvole” !
Condivido pienamente la tua conclusione che, dopo quasi otto anni di articoli, mi pare di aver espresso bene anch’ io in più occasioni : il carteggio manuale e l’ attenta osservazione di ciò che ci circonda sono ancora lo strumento più affidabile per navigare.
La consapevolezza di saper dove si è e di sapere dove si deve andare dovrebbe sempre far parte del patrimonio della persona, non solo quando si tratta di navigazione ma, su scala più ampia, anche quando si tratta di guidare la politica di un Paese.

 
Qui o lì ?                                                             Meglio carteggiare !

Scusa se mi permetto (dato il mestiere che fai) ma, tornando alla navigazione, credo che più strumenti creiamo per sostituirsi alle nostre capacità mentali più il nostro cervello regredirà dimenticando via via le sue potenzialità; o meglio modificherà le sue sensibilità diventando più abile nel premere bottoni, ma meno abile nel riconoscere un punto cospicuo.
La nostra capacità intellettiva, anche se legata all’ emissione di conducibilità elettriche a livello nervoso, è soggetta ad allenamento come un muscolo di una gamba di un ciclista: se lo tieni in esercizio pedali senza difficoltà e migliori, se non lo alleni più regredisce e ti impianti.
Non puoi  immaginare infatti quanti diportisti ci sono che, se uno strumento a bordo non funziona, non mollano gli ormeggi.
Non puoi immaginare quanti diportisti ci sono che, di fronte all’ evidenza di un vizio nello scafo o nell’ attrezzatura, credono solo alla lettura di uno strumento termografico o igrometrico.
Resto talmente perplesso quando mi trovo ad aver a che fare con persone simili, da chiedermi se tale ostinazione nell’ essere così miopi derivi dalla ingenua convinzione di credere ad una scala di lettura più o meno tarata, oppure se null’ altro sia che l’ espressione della ricerca di un cavillo per andare da un avvocato e non pagare le parcelle o le riparazioni !
Ultimamente, sulla scia degli esempi della prima e della seconda repubblica, mi pare che l’ allenamento cerebrale si sia orientato proprio verso questo settore….


I fari restano sempre i migliori punti cospicui, tuttavia...

 
...i campanili delle chiese, sia di giorno che di notte...


...e le chiese stesse, se in cima a un monte, costituiscono ottimi punti di riferimento.

A proposito di avvocati, mi dispiace per il tuo amico e per sua moglie: pur non conoscendoli ritengo che una risata insieme avrebbe potuto evitare tante noie legali.
Riflettendoci bene, viviamo per così poco tempo a questo mondo e siamo così poco importanti rispetto al Tutto, che non vale proprio la pena di contrariarci se un qualche cosa non è andato proprio come vorremmo.
In natura io ammiro molto l’ elasticità, mentre nutro sempre diffidenza nei confronti della rigidità.
In un atleta mi piacciono di più i movimenti dei muscoli che la staticità delle ossa.
In un bosco ammiro i rami del salice mentre diffido del fusto della quercia.
In barca mi affascinano di bolina i movimenti della testa dell’ albero di alluminio, mentre mi preoccupano le estreme tensioni delle scotte in kevlar (e su questo ritornerò prossimamente).
Nella vita ho sempre associato la rigidità al modo di essere del militare e l’ elasticità al modo di essere del religioso: per questo, quando il GPS ha collocato la mia barca ad Auckland non ho fatto causa alla Navman che l’ ha prodotto, ma ci ho riso sopra con gli amici.

At-tenti !                                  Dominus vobiscum !

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