Poi invece ho fatto un esame di coscienza (non davanti allo specchio, perché ormai sono invecchiato e c'è di che prender paura), durante il quale mi sono posto la seguente domanda: “Caro Marco, ma sei sicuro di avere scritto finora delle cose nauticamente utili ?”
Al
che mi sono messo a rileggere un po’ di articoli indietro nel tempo e, tolto lo
stile dei testi che con gli anni mi è parso tutto sommato migliorato, tolte le
immagini che sono decisamente migliorate grazie principalmente al contributo di
Luciano Michielin, mi sono accorto che i contenuti lasciano alquanto a
desiderare…
Nonostante i numerosi apprezzamenti da parte di voi lettori (di cui non so come ringraziarvi), di
“nauticamente utile” mi pare ci sia pochino, forse un 50 % o forse anche meno;
mi dispiace, ognuno ha i suoi limiti ed il sottoscritto non fa certo eccezione.
Ho
pensato allora di tornare su un argomento che ho già toccato, guarda caso circa tre anni fa nel
mese di settembre 2011, e che reputo nauticamente molto
utile.
Oggi
vorrei parlare della stessa cosa, ma da un altro punto di vista : poiché
in tutti questi anni di consulenze e perizie mi sono accorto di quanti fra voi
mi contàttino (bello, 'sto congiuntivo!) mentre sono ancora “alla ricerca della barca giusta”, ho pensato
di inventare una strada, o meglio un percorso, che possa aiutare nella scelta coloro che ancora sono disorientati.
Credo
si tratti di un argomento nauticamente utile, se non altro per il fatto che non ho
mai letto qualcosa al riguardo; ho infatti il ricordo di aver visto in qualche
rivista del settore solo foto di barche inserite in rubriche dal titolo “Cosa
offre oggi il mercato intorno ai
Queste
rubriche infatti partivano dal presupposto che uno avesse già scelto di
comperare una barca a vela da
Poiché
so già che sarà un argomento un po’ lungo, preparatevi a leggerlo in due
puntate.
1. Quale importanza ha il tempo per voi ?
Già,
il tempo è uno dei fattori determinanti per la scelta della barca e, anzi, è
opportuno distinguere subito due “tipi di tempo”: il tempo per l’ uso
della barca e il tempo per la manutenzione della barca.
Il
distinguo è importante perché molte persone sono disposte a dirottare il loro
tempo libero in diversa misura tra queste due tipologie; c’è chi, avendo del
tempo libero, vuole passarlo tutto solamente navigando e chi invece naviga
pochissimo ma occupa molto tempo a verniciare, limare, incollare, rivestire….In
genere questi ultimi sono dotati di notevole manualità, cioè hanno
predisposizione, inventiva e pazienza per imparare a fare gli idraulici, i
carrozzieri, gli elettricisti, i falegnami, i fabbri.
PICCOLA
DIGRESSIONE, CHE FORSE NON TROVERA' D' ACCORDO QUALCUNO TRA VOI
Ritengo
non esista altro materiale più bello, funzionale, performante e soprattutto
biodegradabile del legno per costruire le barche.
Il legno è veramente un materiale magnifico pe costruire e ammirare le barche... Nello
stesso tempo però ritengo che una barca in legno non sia fatta per navigare, ma
per stare sotto una teca di vetro in un soggiorno o in un museo !
Non
venitemi a parlare dell' enorme durata delle lamelle in mogano imbevute
di resine epossidiche oppure dell' eternità dei
compensati marini di qualità, perché gli alberi (che
sono vivi e si rigenerano ogni anno) hanno comunque una
fine, figuriamoci quanto possono durare da morti quando li
facciamo a pezzi per farne elementi per le nostre barche che lasciamo
al sole, alla pioggia e a bagno nell' acqua salata.
Vi
assicuro che la custodia di una teca di vetro è l’ unico modo per apprezzare
una barca in legno in tutta la sua bellezza, anche col passare degli anni.
E' l' unico modo per tenere il legno lontano dall' acqua salata e soprattutto dai raggi U.V.
FINE
DELLA PICCOLA DIGRESSIONE, CHE FORSE ORA POTREBBE ANCHE ESSERE ACCETTABILE
Appurato
quindi che appartenete alla categoria di persone disposte a suddividere il loro
tempo libero al 50 % come illustrato, vediamo ora di rispondere ad un’ altra
domanda.
2.
Chi siete ?
Siete
soli e amate la solitudine, oppure… ?
Siete
accoppiati e volete starvene insieme con lei (lui) isolati dal resto del mondo,
oppure… ?
Avete
figli, oppure… ?
Sono
figli con un’ età adatta a venire con voi ancora per qualche anno, oppure… ?
Avete
amicizie che frequentate singolarmente, oppure… ?
Un
bel ventaglio di domande, infatti questo è un punto decisivo per la scelta
della barca a vela.
Ai più attenti non sarà sfuggito che ho già
dirottato la vostra scelta verso una propulsione ecologica (vela)
semplicemente perchè col prossimo mese ritornerò
sull' argomento della scelta della propulsione a mezzo di idrocarburi
(motore).
Se
amate la solitudine siete adatti a una deriva o una piccola barca a chiglia
fissa, della lunghezza massima di 5 o
La
distinzione è dovuta solo alla vostra età e alla vostra forma fisica; se
infatti avete meno di 30 anni e i vostri addominali sono ancora molto tonici,
non troverete altra barca a vela che vi divertirà di più di una deriva.
Ce
ne sono tantissime, di caratteristiche e costi molto diversi tra loro: una fra
tutte il Laser.
Ma
se avete superato la trentina (oppure siete più giovani ma già con un po’ di
pancetta) allora è opportuno avere un po’ di zavorra sotto alla chiglia, così
troverete molte barchette (anche leggermente pontate) al di sotto dei
Con
queste barche, se c’è una bella brezza, riuscirete a raggiungere facilmente la
loro velocità limite (circa 4 / 4,5 nodi) e vi sembrerà di planare sulle onde
dell’ oceano durante una burrasca.
Penso
ai Meteor, ai J24, ad alcuni bellissimi progetti di Epaminonda Ceccarelli come
ad esempio lo Sciuscià, alle vecchie Alpa 5.50, ecc.
Sono
natanti che hanno l’ unico svantaggio di richiedere la necessità di un
posto–barca o di una attrezzatura di sollevamento per varo e alaggio sempre
disponibile, quindi con costi aggiuntivi non disprezzabili (anche 800-1000 euro
l’ anno).
Se
invece siete accoppiati con una moglie, o un marito, o una morosa, o un moroso
(che naturalmente siano d’ accordo con voi nel condividere il progetto di
comperare una barca a vela), potreste già pensare a una barca cabinata sui 7-
Praticamente
da quarant’ anni ad oggi ogni cantiere famoso o sconosciuto ne ha costruite; esse
saranno un po’ più lente e “marine” se costruite trent’ anni fa, più scattanti
ma più difficili da portare se costruite oggi.
Al
loro interno troverete dalle 2 alle 4 cuccette (della quali 2 destinerete a
magazzino-armadio), una piccola cucina, un wc, un angolo per il carteggio e
tanto romanticismo per la vita di coppia….
Non
disprezzate le dimensioni e quindi le prestazioni un po’ contenute di queste
barche !
Tenete
presente che esse in genere hanno pochissimo pescaggio (possono arrivare al
massimo a
Cercate
di evitare le ex barche da regata di questa lunghezza: le pagherete poco, ma
dentro saranno spoglie, deprimenti e non avranno la caratteristica essenziale
di pescare poco.
Sì,
una bella famigliola, eh ?
I
figli possono essere portati in barca con voi anche da molto piccoli; a parte
la cintura di sicurezza su misura che dovrete confezionare voi, non ci sarà
alcun altro problema: una bacinella d’ acqua in pozzetto e passeranno ore
sguazzandovi e divertendosi.
Il
problema sarà quando diventeranno grandi, perché dai 17 anni in su è molto
difficile che continuino a venire in barca con voi; e ciò è un bene, perché devono
cominciare a staccarsi da voi per camminare da soli.
Però,
se avete comperato una barca troppo grande, questa diventerà poco gestibile per
voi e per vostra moglie una volta che sarete rimasti da soli.
Così,
nel caso di una bella famigliola, credo che la lunghezza giusta di una barca a
vela cabinata sia tra i 10 e gli
In
4 ci si sta comodi, le prestazioni sono buone (sono scafi che viaggiano intorno
ai 6 nodi come velocità di crociera) e
soprattutto il loro dislocamento non supera le 5-6 tonnellate; pertanto una giovin signora
riuscirà ancora a far sentire la sua forza quando tirerà una cima di ormeggio
per avvicinare la barca alla banchina.
Non
lasciatevi infinocchiare dagli accessori elettro-oleo-dinamici che permettono di governare in coppia
barche da 15 metri: i winch elettrici, se funzionano, permettono di governare
in navigazione, ma i problemi più grossi nascono sempre quando si deve
ormeggiare: è allora che cercare di avvicinare alla banchina uno scafo di 16-18
tonnellate con le braccia diventa veramente dura.
Il
discorso è invece un po’ diverso se avete amicizie.
In
questo caso una barca di 12-
La
psicologia a bordo gioca un ruolo importantissimo nella conservazione o nello
sfascio delle amicizie, così grande che ritengo sia poco saggio comperare una
barca adeguandola alle amicizie, piuttosto ritengo sia molto meglio che le amicizie
si adeguino alla barca (sennò che amicizie sono ?)
In
altre parole ritengo sbagliato comperare una barca grande pensando che potrete
ospitare Ugo con Cecilia (che però ha i capelli molto lunghi), Amedeo e Monica
(che però è un po’ schizzinosa), e infine Emilio (che non vuole saperne di
sposarsi).
Perché
già dopo la prima settimana insieme in crociera, potrà capitare che Cecilia
sbarcherà per il mal di mare e Monica si metterà con Emilio, lasciando Ugo a
dannarsi chiuso in casa per assistere Cecilia che non ne vorrà sapere mai più
di barche e Amedeo che maledirà voi e la crociera perché colpevoli di avergli
fatto perdere Monica.
Forse
l’ anno dopo con voi tornerà solo Emilio, che sarà rimasto da solo naturalmente
!
Quindi
se avete comperato una barca a vela da 11 metri invece che da 14 invitate solo Emilio, oppure
una sola coppia alla volta così non andrete incontro ad alcun problema.
So che la suddivisione delle spese gioca un ruolo essenziale in chi fa
questa scelta, ma ritengo infinitamente più saggio ripiegare su
una barca più piccola (ma essendone i soli responsabili),
piuttosto che navigare su una più grande (ma dove le
responsabilità sono suddivise e mai definite).
Non è una scempiaggine quella che ho appena scritto: come
è evidente non ho usato la parola comproprietà, ma la
parola responsabilità: è questa infatti che può
rovinare la società nella proprietà.
Mentre infatti la comproprietà si può definire in termini
di quote (o azioni, che dir si voglia), la responsabilità sia
nella navigazione che nella manutenzione è qualcosa di assai
meno definibile.
I lavori da fare a bordo sono talmente tanti (e non è detto che
siano sempre e solo tutti fatti dal cantiere) che non è
possibile suddividerli con precisione tra i soci, così
inevitabilmente si creano delle disparità e/o dei malcontenti
più o meno celati tra i soci stessi (o tra le mogli e i figli dei soci).
Per non parlare poi degli infiniti accidenti che possono capitare in
navigazione e che, all' atto della loro sistemazione, vanno a
finire in una monetizzazione non sempre ben accettata dal socio che era
rimasto a terra e che senz' altro dentro di sè brontola : "ma
guarda questo dove è andato a sbattere...ma non poteva starsene
a casa come ho fatto io...ma perchè non ha tirato giù il
genoa prima...ma perchè non ha guardato il livello dell' olio....ecc".
Bene, ritengo che per oggi abbiamo scritto abbastanza e che il resto del percorso per conoscerci nauticamente meglio possa essere rinviato al prossimo mese.
Preparatevi
a ragionare sulle condizioni della vostra forma fisica,
a non mentire
con voi stessi sulle vostre intenzioni e, finalmente,
a fare un po' di
conti in tasca (o in banca).
Vi
parrà strano che questo punto io lo abbia messo per ultimo, ma
leggendo scoprirete che è proprio così:
i soldi sono la cosa meno importante nella scelta della barca, e
se siete convinti del contrario ce la metterò tutta a farvi
ricredere !