ARTICOLI E CHIACCHIERE COSE TRA NOI
 OTTOBRE 2014

SCEGLIERE LA BARCA 1

 

Pensavo che arrivato alla mèta del centesimo articolo mi sarei fermato…Pensavo di non aver più nulla da dire sulla nautica utile.

Poi invece ho fatto un esame di coscienza (non davanti allo specchio, perché ormai sono invecchiato e c'è di che prender paura), durante il quale mi sono posto la seguente domanda: “Caro Marco, ma sei sicuro di avere scritto finora delle cose nauticamente utili ?”

Al che mi sono messo a rileggere un po’ di articoli indietro nel tempo e, tolto lo stile dei testi che con gli anni mi è parso tutto sommato migliorato, tolte le immagini che sono decisamente migliorate grazie principalmente al contributo di Luciano Michielin, mi sono accorto che i contenuti lasciano alquanto a desiderare…
Nonostante i numerosi apprezzamenti da parte di voi lettori (di cui non so come ringraziarvi), di “nauticamente utile” mi pare ci sia pochino, forse un 50 % o forse anche meno; mi dispiace, ognuno ha i suoi limiti ed il sottoscritto non fa certo eccezione.
Ho pensato allora di tornare su un argomento che ho già toccato, guarda caso circa tre anni fa nel mese di settembre 2011, e che reputo nauticamente molto utile.
Lì dedicai i miei “sforzi editoriali" alla valutazione della scelta di una barca dal punto di vista prettamente finanziario, arrivando alla conclusione che comperare, mantenere e rivendere una barca a vela di 9 metri equivale a fare le stesse operazioni con un' automobile di media cilindrata (provare per credere).
Oggi vorrei parlare della stessa cosa, ma da un altro punto di vista : poiché in tutti questi anni di consulenze e perizie mi sono accorto di quanti fra voi mi contàttino (bello, 'sto congiuntivo!) mentre sono ancora “alla ricerca della barca giusta”, ho pensato di inventare una strada, o meglio un percorso, che possa aiutare nella scelta coloro che ancora sono disorientati.
Credo si tratti di un argomento nauticamente utile, se non altro per il fatto che non ho mai letto qualcosa al riguardo; ho infatti il ricordo di aver visto in qualche rivista del settore solo foto di barche inserite in rubriche dal titolo “Cosa offre oggi il mercato intorno ai 12 metri”, ma senza riferimenti precisi e coinvolgenti rivolti agli aspiranti armatori.
Queste rubriche infatti partivano dal presupposto che uno avesse già scelto di comperare una barca a vela da 12 metri, ma senza mettere in dubbio che quella fosse la scelta giusta
Infatti per parecchi armatori dopo qualche stagione, ahimè, si rivela ampiamente sbagliata !
Poiché so già che sarà un argomento un po’ lungo, preparatevi a leggerlo in due puntate.

PRIMA PUNTATA
(Dove ancora non si parla di soldi ma, in modo assai pertinente, di tempo e di psicologia)


1. Quale importanza ha il tempo per voi ?

Già, il tempo è uno dei fattori determinanti per la scelta della barca e, anzi, è opportuno distinguere subito due “tipi di tempo”: il tempo per l’ uso della barca e il tempo per la manutenzione della barca.
Il distinguo è importante perché molte persone sono disposte a dirottare il loro tempo libero in diversa misura tra queste due tipologie; c’è chi, avendo del tempo libero, vuole passarlo tutto solamente navigando e chi invece naviga pochissimo ma occupa molto tempo a verniciare, limare, incollare, rivestire….In genere questi ultimi sono dotati di notevole manualità, cioè hanno predisposizione, inventiva e pazienza per imparare a fare gli idraulici, i carrozzieri, gli elettricisti, i falegnami, i fabbri. 

Continuando l’esame occupiamoci allora dei primi: se siete persone che intendono la nautica come un “mettere in moto e partire”, o se ritenete di non avere alcuna pazienza nel caso qualcuno a bordo diventi insofferente, oppure se per raggiungere il tal ristorante ritenete che un paio di ore di navigazione siano già troppe, allora una barca a vela non fa per voi.
E’ bene comperiate un motoscafo e lasciate perdere le emozioni che il navigare in silenzio può offrire.
So che sono molto drastico in questa proposta, ma è così: è impensabile andare in barca a vela guardando l’ orologio (a meno che non si tratti di entrare o uscire dal porto solo a un dato orario di marea).
Occupandoci invece dei secondi, penso che la voglia di bricolage possa esprimersi indifferentemente sia su uno scafo a motore che su uno a vela, soprattutto se molto vecchio o addirittura d’ epoca.
Voglio dire con questo che la scelta tra vela o motore è ancora aperta, e che in entrambi i casi si possono fare degli ottimi affari nel mercato dell’ usato soprattutto cercando vecchi scafi di legno; con essi chi è appassionato di lavori manuali troverà ampie occasioni di impegno e anche di grande soddisfazione.
In questo caso quindi la scelta tra vela e motoscafo sarà un qualcosa che analizzeremo più avanti.
Resterebbe da definire quale ” tipo di tempo” dovrebbe essere considerato da chi può trovare soddisfazione nel comperare una barca e anche nel navigarci sopra.
Con l’ esperienza che ho credo di non sbagliare affermando che la giusta miscela è al 50 %: significa che se durante l’ anno disponete di un mese di tempo libero, 15 giorni è bene che siano destinati alla navigazione (che possono rappresentare le vostre ferie) ma 15 giorni devono essere destinati alla manutenzione (che possono anche non essere consecutivi).
Ritengo che questa sia una buona miscela, tenendo presente che durante la navigazione comunque passerete qualche ora armeggiando intorno a qualche imprevisto che è sempre in agguato (anche con barche nuove).
Questa suddivisione temporale al 50 % è adatta per barche in vetroresina o in alluminio che abbiano pochissime attrezzature di coperta fatte in legno (limitate per esempio a tientibene, bottazzo, tambucio) e che non abbiano la coperta in teak.
Nel caso amiate il calore del legno sia sulla coperta che nel guscio, allora dovrete forzatamene ricadere nella categoria di chi occupa più tempo “a mantenere” che “a navigare”.
Esiste una sola scappatoia per poter avere barche lignee e lavorarci poco, ma è una scappatoia che addirittura vi farà passare subito all’ ultimo punto di questa traccia (che vedremo il prossimo mese): se amate le barche in legno e volete navigarci senza dover passare la vita a lavorarci sopra e dentro dovete disporre di molti soldi; dovrete infatti essere disposti ad arrivare a spendere anche la metà del valore della barca ogni anno per pagare chi ve la terrà in efficienza; il che non rappresenta senza dubbio un buon affare, ma se vi piace così…

PICCOLA DIGRESSIONE, CHE FORSE NON TROVERA' D' ACCORDO QUALCUNO TRA VOI
Ritengo non esista altro materiale più bello, funzionale, performante e soprattutto biodegradabile del legno per costruire le barche.
Il legno è veramente un materiale magnifico pe costruire e ammirare le barche... Nello stesso tempo però ritengo che una barca in legno non sia fatta per navigare, ma per stare sotto una teca di vetro in un soggiorno o in un museo !
Non venitemi a parlare dell' enorme durata delle lamelle in mogano imbevute di resine epossidiche oppure dell' eternità dei compensati marini di qualità, perché gli alberi (che sono vivi e si rigenerano ogni anno) hanno comunque una fine, figuriamoci quanto possono durare da morti quando li facciamo a pezzi per farne elementi per le nostre barche che lasciamo al sole, alla pioggia e a bagno nell' acqua salata.
Vi assicuro che la custodia di una teca di vetro è l’ unico modo per apprezzare una barca in legno in tutta la sua bellezza, anche col passare degli anni.
E' l' unico modo per tenere il legno lontano dall' acqua salata e soprattutto dai raggi U.V.
FINE DELLA PICCOLA DIGRESSIONE, CHE FORSE ORA POTREBBE ANCHE ESSERE ACCETTABILE


Appurato quindi che appartenete alla categoria di persone disposte a suddividere il loro tempo libero al 50 % come illustrato, vediamo ora di rispondere ad un’ altra domanda.

2. Chi siete ?
Siete soli e amate la solitudine, oppure… ?
Siete accoppiati e volete starvene insieme con lei (lui) isolati dal resto del mondo, oppure… ?
Avete figli, oppure… ?
Sono figli con un’ età adatta a venire con voi ancora per qualche anno, oppure… ?
Avete amicizie che frequentate singolarmente, oppure… ?
Un bel ventaglio di domande, infatti questo è un punto decisivo per la scelta della barca a vela. 
Ai più attenti non sarà sfuggito che ho già dirottato la vostra scelta verso una propulsione ecologica (vela) semplicemente perchè col prossimo mese ritornerò sull' argomento della scelta della propulsione a mezzo di idrocarburi (motore).
Se amate la solitudine siete adatti a una deriva o una piccola barca a chiglia fissa, della lunghezza  massima di 5 o 6 metri.
La distinzione è dovuta solo alla vostra età e alla vostra forma fisica; se infatti avete meno di 30 anni e i vostri addominali sono ancora molto tonici, non troverete altra barca a vela che vi divertirà di più di una deriva.

Ce ne sono tantissime, di caratteristiche e costi molto diversi tra loro: una fra tutte il Laser.
Ma se avete superato la trentina (oppure siete più giovani ma già con un po’ di pancetta) allora è opportuno avere un po’ di zavorra sotto alla chiglia, così troverete molte barchette (anche leggermente pontate) al di sotto dei 6 metri che vi faranno provare emozioni bellissime.
Con queste barche, se c’è una bella brezza, riuscirete a raggiungere facilmente la loro velocità limite (circa 4 / 4,5 nodi) e vi sembrerà di planare sulle onde dell’ oceano durante una burrasca.
Penso ai Meteor, ai J24, ad alcuni bellissimi progetti di Epaminonda Ceccarelli come ad esempio lo Sciuscià, alle vecchie Alpa 5.50, ecc.
Sono natanti che hanno l’ unico svantaggio di richiedere la necessità di un posto–barca o di una attrezzatura di sollevamento per varo e alaggio sempre disponibile, quindi con costi aggiuntivi non disprezzabili (anche 800-1000 euro l’ anno).
Se invece siete accoppiati con una moglie, o un marito, o una morosa, o un moroso (che naturalmente siano d’ accordo con voi nel condividere il progetto di comperare una barca a vela), potreste già pensare a una barca cabinata sui 7-8 metri di lunghezza.
Praticamente da quarant’ anni ad oggi ogni cantiere famoso o sconosciuto ne ha costruite; esse saranno un po’ più lente e “marine” se costruite trent’ anni fa, più scattanti ma più difficili da portare se costruite oggi.
Al loro interno troverete dalle 2 alle 4 cuccette (della quali 2 destinerete a magazzino-armadio), una piccola cucina, un wc, un angolo per il carteggio e tanto romanticismo per la vita di coppia….
Non disprezzate le dimensioni e quindi le prestazioni un po’ contenute di queste barche !
Tenete presente che esse in genere hanno pochissimo pescaggio (possono arrivare al massimo a 1 metro e mezzo) e quindi sono in grado di ormeggiare nella parte più interna delle baie e dei marina dove le barche più grandi non possono arrivare; ciò diventa un fattore importantissimo in crociera, perché durante la cosiddetta “alta stagione” le barche grandi saranno costrette a correre e a partire presto la mattina per “trovare posto”, mentre voi potrete godervi anche una veleggiata al tramonto sicuri di trovare l’ ormeggio accanto al moletto dove attraccano solo i gommoni.
Cercate di evitare le ex barche da regata di questa lunghezza: le pagherete poco, ma dentro saranno spoglie, deprimenti e non avranno la caratteristica essenziale di pescare poco.
Avete figli ?
Sì, una bella famigliola, eh ?
I figli possono essere portati in barca con voi anche da molto piccoli; a parte la cintura di sicurezza su misura che dovrete confezionare voi, non ci sarà alcun altro problema: una bacinella d’ acqua in pozzetto e passeranno ore sguazzandovi e divertendosi.
Il problema sarà quando diventeranno grandi, perché dai 17 anni in su è molto difficile che continuino a venire in barca con voi; e ciò è un bene, perché devono cominciare a staccarsi da voi per camminare da soli.
Però, se avete comperato una barca troppo grande, questa diventerà poco gestibile per voi e per vostra moglie una volta che sarete rimasti da soli.
Così, nel caso di una bella famigliola, credo che la lunghezza giusta di una barca a vela cabinata sia tra i 10 e gli 11 metri, non di più.

In 4 ci si sta comodi, le prestazioni sono buone (sono scafi che viaggiano intorno ai 6 nodi come velocità di crociera) e soprattutto il loro dislocamento non supera le 5-6 tonnellate; pertanto una giovin signora riuscirà ancora a far sentire la sua forza quando tirerà una cima di ormeggio per avvicinare la barca alla banchina.
Non lasciatevi infinocchiare dagli accessori elettro-oleo-dinamici che permettono di governare in coppia barche da 15 metri: i winch elettrici, se funzionano, permettono di governare in navigazione, ma i problemi più grossi nascono sempre quando si deve ormeggiare: è allora che cercare di avvicinare alla banchina uno scafo di 16-18 tonnellate con le braccia diventa veramente dura.
Il discorso è invece un po’ diverso se avete amicizie.
In questo caso una barca di 12-14 metri può andare bene (salvo il fatto di permettersi un posto-barca che può costare 6-7 mila euro all’ anno); tuttavia è bene considerare che gli amici vanno e vengono, ci sono un anno ma un altr’ anno possono non esserci più (o possono non volerne più sapere di venire in barca).

La psicologia a bordo gioca un ruolo importantissimo nella conservazione o nello sfascio delle amicizie, così grande che ritengo sia poco saggio comperare una barca adeguandola alle amicizie, piuttosto ritengo sia molto meglio che le amicizie si adeguino alla barca (sennò che amicizie sono ?)
In altre parole ritengo sbagliato comperare una barca grande pensando che potrete ospitare Ugo con Cecilia (che però ha i capelli molto lunghi), Amedeo e Monica (che però è un po’ schizzinosa), e infine Emilio (che non vuole saperne di sposarsi).
Perché già dopo la prima settimana insieme in crociera, potrà capitare che Cecilia sbarcherà per il mal di mare e Monica si metterà con Emilio, lasciando Ugo a dannarsi chiuso in casa per assistere Cecilia che non ne vorrà sapere mai più di barche e Amedeo che maledirà voi e la crociera perché colpevoli di avergli fatto perdere Monica.
Forse l’ anno dopo con voi tornerà solo Emilio, che sarà rimasto da solo naturalmente !
Quindi se avete comperato una barca a vela da 11 metri invece che da 14 invitate solo Emilio, oppure una sola coppia alla volta così non andrete incontro ad alcun problema.

Altro capitolo riguarda il caso (o i casi) in cui si comperi una barca in società; cosa che io sconsiglio sempre nel modo più assoluto. 
So che la suddivisione delle spese gioca un ruolo essenziale in chi fa questa scelta, ma ritengo infinitamente più saggio ripiegare su una barca più piccola (ma essendone i soli responsabili), piuttosto che navigare su una più grande (ma dove le responsabilità sono suddivise e mai definite).
Non è una scempiaggine quella che ho appena scritto: come è evidente non ho usato la parola comproprietà, ma la parola responsabilità: è questa infatti che può rovinare la società nella proprietà. 
Mentre infatti la comproprietà si può definire in termini di quote (o azioni, che dir si voglia), la responsabilità sia nella navigazione che nella manutenzione è qualcosa di assai meno definibile. 
I lavori da fare a bordo sono talmente tanti (e non è detto che siano sempre e solo tutti fatti dal cantiere) che non è possibile suddividerli con precisione tra i soci, così inevitabilmente si creano delle disparità e/o dei malcontenti più o meno celati tra i soci stessi (o tra le mogli e i figli dei soci).
Per non parlare poi degli infiniti accidenti che possono capitare in navigazione e che, all' atto della loro sistemazione, vanno a finire in una monetizzazione non sempre ben accettata dal socio che era rimasto a terra e che senz' altro dentro di sè brontola : "ma guarda questo dove è andato a sbattere...ma non poteva starsene a casa come ho fatto io...ma perchè non ha tirato giù il genoa prima...ma perchè non ha guardato il livello dell' olio....ecc".

Bene, ritengo che per oggi abbiamo scritto abbastanza e che il resto del percorso per conoscerci nauticamente meglio possa essere rinviato al prossimo mese.

Preparatevi a ragionare sulle condizioni della vostra forma fisica,
a non mentire con voi stessi sulle vostre intenzioni e, finalmente, 
a fare un po' di conti in tasca (o in banca).

Vi parrà strano che questo punto io lo abbia messo per ultimo, ma leggendo scoprirete che è proprio così: 
i soldi sono la cosa meno importante nella scelta della barca, e se siete convinti del contrario ce la metterò tutta a farvi ricredere !


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