ARTICOLI E CHIACCHIERE COSE TRA NOI
 SETTEMBRE 2011


DEDICATO A CHI LA BARCA NON CE L' HA

Lo scorso inverno l’ allora presidente del Treviso Sailing Club mi chiese di tenere una serata dedicata a chi non aveva la barca; così, con un  po’ di fantasia, mi misi a pensare che cosa potesse interessare a chi la barca non ce l’ ha.
Ne sono venuti fuori una serie di dati che trovo giusto qui esporre, dato che potranno interessare anche coloro che la barca ce l’ hanno già.
Il contenuto quindi dell’ articolo di questo mese (riportato più o meno con lo stile che l’ esaminatore della patente nautica si aspetta che il candidato usi) sarà il seguente:
1 - Nel caso non si abbia intenzione di comperare una barca, vedremo insieme che cosa è indispensabile controllare quando si noleggi una barca.
2 - Nel caso invece si sia così folli da voler diventare armatori, vedremo insieme quanto tempo occorra dedicare alla propria barca, quanto costi avere una barca e infine che cosa bisogni fare se si vuole comperare una barca.
Infine, nell’ ultimo e disperato caso in cui chi sta leggendo abbia già la barca... beh, chi è causa del suo mal pianga se stesso !
 

PICCOLA DIGRESSIONE CHIARIFICATRICE
L ‘attento lettore si chiederà che cosa mai c’ entri “lo stile che l’ esaminatore della patente nautica si aspetta che il candidato usi”.
Purtroppo viviamo in un mondo in cui talvolta lo stile conta di più della sostanza perché - per esempio - alla domanda:
“Lei è a bordo di una unità con motore a benzina; quali operazioni farebbe nel caso il motore andasse a fuoco ?”
L’ esaminatore della patente nautica non vuole sentire rispondere: “Grido si salvi chi può”,
bensì: “Nel caso mi trovi a bordo da solo mi accerto che il VHF sia acceso sul canale 16, poi chiudo l’ alimentazione del carburante, afferro l’ estintore più vicino e dirigo il getto nell’ apposito pertugio senza aprire il gavone della sala macchine; nel caso invece vi siano altre persone do l’ ordine di indossare le cinture di salvataggio e poi mi dedico alle medesime operazioni; nel caso il pertugio non ci sia, dopo aver chiuso l’ alimentazione del carburante formo una catena umana col resto dell’ equipaggio per gettare quanta più acqua possibile sul vano motore per raffreddarlo (!); nel caso non riuscissi a raffreddarlo e le fiamme continuassero a divampare devo prestare attenzione alla possibilità di esplosione del vano motore, pertanto ordino all’ equipaggio di allontanarsi dalla poppa dell’ unità (se il motore è ivi posizionato) e di distendersi in coperta a faccia in giù; nel caso vi siano altra unità in vista accendo un fumogeno al fine di rivelare la mia presenza (!); nel caso invece non vi siano altre unità in vista lancio col VHF un messaggio di Securité al fine di indicare agli altri il pericolo per la navigazione (!); nel caso l’ incendio prosegua…” .
Ecco, se il candidato riesce a produrre ancora altre tre o quattro frasi introdotte da “nel caso… “ , state pur certi che l’ esaminatore si scoccia e con un’ altra domanda sui cirrostrati lo promuove.
Sempreché il candidato non li confonda con gli stratocumuli ! 

Veniamo a noi !
PRIMO CASO:  NON ABBIAMO LA BARCA..
..E NON ABBIAMO INTENZIONE DI COMPERARLA.

CHE COSA È INDISPENSABILE CONTROLLARE QUANDO SI NOLEGGIA UNA BARCA ?

Secondo me non comperare la barca e optare per il noleggio è una cosa saggia, così saggia che non l’ ho mai fatta.
Per questa mia limitata esperienza non ho molte notizie da esprimere in merito, tuttavia andando in giro per mare spesso mi sono trovato fianco a fianco (è proprio il caso di dirlo) a quelli che questa scelta aveva fatto e mi sono reso conto dei loro problemi (che pur essendo a volte rilevanti non sono però mai paragonabili a quelli di coloro che la barca l’ hanno comperata).
Innanzitutto il charter ti fa trovare la barca dove l’ hai prenotata, per esempio a Split; vero, tuttavia un’ occhiata al meteo nei paraggi di Split un paio di giorni prima della data fissata per il noleggio ti fa capire se ci possono essere stati dei problemi per navigare e riconsegnare la barca (proprio a Split) da parte di coloro che l’ hanno noleggiata prima di te.
Questo può evitarti brutte sorprese al tuo arrivo all’ imbarco, come per esempio non trovare la barca disponibile o trovarne una con due cuccette in meno e con molti anni in più.
La barca è già armata; vero, tuttavia un controllo - soprattutto all’ avvolgifiocco – non fa per niente male: questo meccanismo è ultra sollecitato nelle barche da charter e se ti pianta in asso sta si curo che lo fa con mezzo genoa rollato e mezzo no, proprio quando sei vicino e sopravvento agli scogli ed è arrivato un colpo di vento più forte.
La barca è stata pulita; vero, tuttavia un’ occhiata sia al frigo che sotto la cucina è bene darla: in genere nelle barche a noleggio la cucina di bordo lavora poco (la sera l’ equipaggio va al ristorante) però, nel caso sia stata usata, la scarsa esperienza dell’ equipaggio ha senza dubbio contribuito alla fuoriuscita dalle casseruole di residui di cibo, acqua salata o latte bollito.
La barca è asciutta (caso rarissimo); vero, tuttavia la prova del funzionamento delle pompa di sentina – sia quella elettrica che quella manuale – è tassativo.
Si tratta dello strumento che, se c’è una falla non troppo grande, ci permette di tornare nel porto più vicino…e scusatemi se è poco !
La barca ha il verricello per l’ ancora; vero, ma funziona ? E come funziona ? Funziona solo se è in moto il motore oppure va lo stesso con le sole batterie ? Ha il rinvio del comando in pozzetto oppure funziona solo mandando una persona a prua ? E la catena “salta” oppure il barbotin è dimensionato correttamente ?
Conoscere il funzionamento del verricello fa evitare brutte sorprese al momento del bisogno (che in genere coincide col momento in cui l’ ancora ara e il temporale scatena il massimo del suo entusiasmo).
Il motore va in moto; vero, tuttavia a bordo c’è il ricambio del filtro del gasolio ?
Perché se il motore si spegne molto spesso è semplicemente perché si è intasato il filtro e averne uno di scorta risolve molte cose.
E le dotazioni di sicurezza ci sono ?
Vero, ma DOVE sono ?
 

SECONDO CASO :  NON ABBIAMO LA BARCA..

 ..MA SIAMO COSÌ FOLLI DA VOLERNE COMPERE UNA.

PRIMO PUNTO : QUANTO TEMPO OCCORRE DEDICARE ALLA PROPRIA BARCA ?

In tutti questi anni, dopo aver visionato certificato e/o provato circa 380 barche, mi sono reso conto di una cosa : quasi tutti noi sottovalutiamo il tempo che dobbiamo dedicare alla  barca, non solo per godercela ma anche per mantenerne il più possibile il valore nel tempo.
Quando si è armatori infatti lo si deve essere durante tutto l’ anno, soprattutto quando la barca non la si adopera; quindi è d’ obbligo effettuare dei viaggi autunnali, invernali e primaverili per dare aria, asciugare, lavorarci, prendere misure per effettuare migliorie, ecc.

Lo schema seguente, che ho elaborato basandomi semplicemente sulla mia esperienza, può dare l’ idea del tempo in ore all’ anno che occorre dedicare a un 33 / 34 piedi in buono stato :

          CARENA  (se in buono stato)      10                                                                                      
          ARMO E DISARMO VELE E MANOVRE (a fine e inizio di stagione)       8
          MOTORE OLIO E FILTRI (un cambio olio ogni 2 anni più manutenzione)     3
          ARIEGGIAMENTO INTERNI (indispensabile almeno 1 ora una decina di volte)  10     
          PULIZIA ARREDI E CUSCINI (lavaggio almeno ogni 2 anni)       4
          PULIZIA SENTINA  (se la barca è asciutta almeno 1 ora 4 volte l’ anno)     4
          LUCIDATURA SCAFO (annuale, se si vuole la barca bella)        8
          PULIZIA COPERTA E TEAK  (minimo almeno 3 ore per 3 volte all’ anno)     9
          VERNICIATURA ACCESSORI LEGNO (annuale)       5
          IMBARCO E SBARCO ALIMENTI (la cambusa va svuotata ogni inverno)      3

Il totale ammonta a 64 ore all’ anno ripartite su circa 27 viaggi tra la vostra casa e la darsena di ormeggio.
Non male no?
Ovviamente il tutto si può ridurre a 2 – 3 visite all’ anno, ma in questo caso non c’è da meravigliarsi se la barca poi puzza di muffa, inizia ad avere molti altri acciacchi e alla fine risulta invendibile. 

SECONDO PUNTO : QUANTO COSTA AVERE UNA BARCA ?

Ah, questo è proprio un bell’ argomento che merita una piccola digressione improvvisa....

PICCOLA DIGRESSIONE IMPROVVISA
Io non credo che questo sia un aspetto essenziale, perchè è sufficiente accontentarsi di qualche metro in meno di barca e i costi diventano molto più contenuti; l’ impegno finanziario per una barca, infatti, grosso modo varia circa col suo volume e questo varia con il cubo della lunghezza: una barca lunga 10 metri “costa” otto volte di meno di una barca lunga 20 metri (2 al cubo fa 8). 

Quando mi sono messo a fare un po’ di conti per cercare di fare chiarezza su questo punto alquanto delicato, ho notato che è sbagliato contabilizzare quanto costa “mantenere” una barca bensì bisogna valutare quanto costa “comprarla, mantenerla e rivenderla”, perché questo è ciò che succede a tutti.
Orbene, poiché il tutto ovviamente varia molto a seconda delle dimensioni della barca, ho dovuto affrontare la cosa per “fasce” (un po’ come fa il ministero delle finanze per tassare i redditi).
Pertanto ho riportato nella tabella seguente l’ analisi dei costi effettuata per una barca a vela di 33 / 35  piedi e, poi, per le fasce dai 30 / 32 piedi, 36 / 38 piedi e 39 / 41 piedi.
Per ciascuna fascia ho ipotizzato che uno di noi compri un usato a vela di cinque anni, lo tenga per cinque anni e poi lo rivenda.
In tutti questi anni ho notato che “i cinque anni” sono quel valore medio di durata che permette di apprezzare e di godere delle qualità della barca, per poi scoprire che è necessario venderla (o perché la famiglia non segue l’ armatore e il bene è inutilizzato, o perché la famiglia ci ha preso gusto ma i figli sono cresciuti e ne occorre una più grande).
Ovviamente tra l’ acquisto e la vendita ho applicato sul valore della barca una svalutazione di circa il 5% annuo, poi ho poi messo in conto tutte le spese cui l’ armatore può andare incontro, sia in termini di stazionamento (posto barca), sia in termini di manutenzione (motore, carena, vele, manovre correnti), sia in termini di uso (i soliti 15 giorni all’ anno di crociera e le uscite durante qualche fine settimana estivo).
Naturalmente ho pensato alle tariffe dei posti barca in vigore in Adriatico e immaginando di far fare la manutenzione ad un cantiere; ecco il risultato…non spaventatevi, poi vi farò vedere il perchè! 

POSSIEDO PER 5 ANNI UN 33 / 35 PIEDI  USATO DA 5 ANNI E POI LO RIVENDO

ACQUISTO BARCA                            47000
POSTO BARCA (annuale)                  3500
ALAGGIO E VARO (annuale)               350
CARENA  ANNUALE                              750
MANUTENZIONE ORD. MOTORE        550
ASSICURAZIONE RC (annuale)          100
DOTAZ. DI SICUREZZA                      1200
CARBURANTI  ANNUALE                     250
VELE E MANOVRE CORRENTI           2750
VENDITA BARCA                               40000 a credito

Totale per 5 anni       36250  EURO                TOTALE ALL’ ANNO  7250   EURO

Ragionando allo stesso modo per barche diverse, quello stesso totale annuo vale :

per un 30 / 32 PIEDI =   6490 EURO
per un 36 / 38 PIEDI =   9760 EURO
per un 39 / 41 PIEDI =  11800 EURO

…Che sono senza dubbio un bel po’ di soldi.
Però se facciamo lo stesso tipo di analisi per un’ auto (per esempio una Station-Wagon di media cilindrata) che acquistiamo usata di due anni (se fosse usata da cinque sarebbe già ben più vecchia di una barca di pari età), che teniamo per cinque, con la quale percorriamo circa 30 mila Km all’ anno e che avrà senz' altro qualche rognetta meccanica, il risultato diventa il seguente: 

COMPERO UN’ AUTO DI MEDIA CILINDRATA USATA DA 2 ANNI E POI LA RIVENDO DOPO 5 ANNI

ACQUISTO                                            17000
ASSICURAZIONE ANNUALE                    750
TASSA PROP. ANNUALE                         350
MANUTENZIONE  ANNUALE                    250
CARBURANTI PER 20.000 Km/anno      2500
VENDITA                                                  3500

TOTALE ALL’ ANNO  6550  EURO 

Insomma, siamo allo stesso livello di un 30/32 piedi !
In altre parole permettersi una barca di 9 metri "costa" come avere un’ auto di media cilindrata.

 
TERZO PUNTO : CHE COSA BISOGNA FARE SE SI VUOLE COMPERARE UNA BARCA ?


Eccoci ora a esaminare quali possibilità abbiamo per diventare armatori.

Dal punto di vista di cosa andare a verificare nella barca non ci sono molte strade: o ci si sente sicuri o ci si affida a un perito (ma non è questo l’ argomento che voglio qui trattare sennò si trasformerebbe in pubblicità).

Dal punto di vista più prettamente burocratico invece, occorre fare una distinzione anzi due: se acquistiamo un natante o una imbarcazione e se trattiamo l’ affare direttamente col venditore o per mezzo di un broker.

Primo caso: l’ unità è un natante (cioè ha lunghezza di costruzione LH (Leight of Hull) inferiore a 10 m).
In questo caso è sufficiente una scrittura privata, che troverete nel mese di settembre 2009 di questo sito (titolo: “Vedi Napoli e poi muori”) oppure nelle “riviste specializzate”.
E’ importante che nella scrittura siano riportati:

         DATI DI IDENTITA’ DEGLI INTERESSATI
         DATI DELL’ UNITA’
         ELENCO DEGLI ACCESSORI
         DEFINIZIONE DEL PREZZO E DELLE RATEIZZAZIONI
         ACCORDI PER L' EVENTUALE PERIZIA, L’  ALAGGIO E  IL VARO
         ACCORDI PER L’ EVENTUALE  SVINCOLO IN CASO DI VIZI PREGIUDIZIEVOLI PER LA NAVIGAZIONE

 Secondo caso: l’ unità è una imbarcazione da diporto (LH compresa tra 10 e 24 metri)
Oltre alla scrittura privata, che può diventare il contratto vero e proprio di compravendita, occorre:

1 - AUTENTICARE LE FIRME DEGLI INTERESSATI IN CALCE ALLA SCRITTURA 
2 - REGISTRARE LA SCRITTURA COME CONTRATTO
 3 - RICHIEDERE E OTTENERE IL PASSAGGIO DI PROPRIETA’ NELL’ UFFICIO MARITTIMO DI ISCRIZIONE

Tutto ciò lo potete fare senza notaio e senza intermediari…ovviamente con un po’ di pazienza.
Se volete invece essere serviti (o se non siete riusciti a evitare la presenza dell’ intermediario) il broker vi assisterà nelle cose che ho appena elencato, ma vi chiederà  circa dal 4 al 6 % del valore pattuito sull' acquisto della barca.
Talvolta poi il broker si limita a seguire la contrattazione e a fornire il contratto, ma non si occupa del passaggio di proprietà; così se volete continuare ad essere serviti dovete affidarvi a una agenzia.
L’ agenzia non fa nulla di diverso da ciò che potreste fare voi, solo che ovviamente si fa pagare per questo con tariffari di fatto inesistenti.
Mi è capitato di vedere clienti che per le stesse pratiche si sono sentiti chiedere una cifra da un’ agenzia e esattamente il doppio da un’ altra.
Quindi una sana richiesta di preventivo preso da più agenzie è cosa buona e giusta. 

Bene, direi che possiamo ammainare la randa....

Ora potete scegliere se comperarvi una Station Wagon usata di due anni o un nove metri usato di cinque, infatti dopo averle tenute per cinque anni e averle rivendute avrete speso più o meno lo stesso.

       …Oppure potete noleggiare un dodici metri per una settimana sull’ Egeo (che vi costerà senz’ altro di meno) controllandone per benino l’ avvolgifiocco….
Ma il mio consiglio spassionato è di farvi una bella crociera di quindici giorni in motonave :
starete immensamente più comodi !


Potrebbe succedere però che dopo tre giorni siate così annoiati che preferirete tornare a lavorare.
Già, lo spirito dell’ avventura si sviluppa sull’ ignoto; infatti ci coinvolge di più l' incertezza sulle condizioni delle patate nella nostra sentina, piuttosto che la sicurezza di un menù prestampato che profuma di dado.

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