Lo scorso mese di ottobre mi ha scritto l’ ing. Mauro Mura…
sono un ingegnere ambientale
molto appassionato di aerodinamica, leggo con estremo interesse tutto
ciò che
ha scritto, e per questo la ringrazio sinceramente, amo la vela come
lei e mi
permetto di dire che l'effetto Venturi non spiega l'interazione
fiocco-vela: AQUASTATION.EU
Con i miei migliori saluti
Dott. Ing. Mauro Mura
Grazie Mauro (mi permetto un
tono meno formale dato che siamo colleghi e parliamo di mare).
E' vero che l' interazione
tra randa e genoa non è solo frutto dell' applicazione della conservazione
dell' energia (Bernoulli) perché è ovvio che le dissipazioni per viscosità,
formazione di vortici e/o fenomeni di stallo sono sempre presenti.
Basta pensare al fatto che le
vele non sono due profili solidi che, una volta orientati, ricevono il flusso
sempre allo stesso modo ...già dal boma alla testa dell' albero il vento arriva
sulla vela con velocità crescente e quindi il vento relativo si sposta verso
poppa man mano che si sale lungo l’ albero, ma poi la barca non è ferma!
Pensa un po' a quale ritmica
serie di accelerazioni e decelerazioni assume l' aria ad ogni beccheggio o
rollio sull' onda tra la parte bassa e quella alta delle vele...
E' praticamente impossibile
che non si formino vortici lungo tutto il profilo della vela e che tale
situazione sia stabile nel tempo.
Una volta su una barca
piccola avevo riempito di fiocchetti tutta l' inferitura della vela e ne avevo
messi altri più a poppa: mi era praticamente impossibile tenerli tutti
allineati alla vela.
Tuttavia la barca va lo
stesso e, per me che non faccio regate (ma se anche le facessi non potrei fare
gran che di diverso), sapere che il genoa sormontato sulla randa aumenta la
velocità dell’ aria tra le due vele è già un bel risultato.
Sulla formazione di vortici
ho scritto qualcosa nel LUGLIO 2010 e nel GIUGNO 2015.
Alle volte penso a quale
isterismo coinvolgerebbe tanti armatori in regata se l' aria non fosse
trasparente e riuscissero a vedere il casino di vortici che si forma sulle loro
vele....
Grazie ancora. Ti invio un
cordialissimo saluto.
la risposta che mi hai
inviato conferma l'idea che ho avuto fin dalle prime righe del tuo blog, e cioè
che tu sia una persona speciale.
Grazie.
Voglio insistere perché la
presenza del genoa o fiocco non accelera il flusso sottovento alla randa anzi
lo rallenta! Vai direttamente a leggere pag. 30 della traduzione di cui ti ho
indicato il link.
Ma non ti voglio rubare altro
tempo.
Con stima Mauro Mura
(vieni in Sardegna a
navigare: l'arcipelago de La Maddalena ha fatto dire a Nelson che fosse il mare
più bello che avesse mai visto, e di mari ne aveva visto!; forse perchè la più
bella ragazza del paese lo andava a trovare a bordo ogni sera? Mah....)
Che ne pensi?
Saluti. Marco
Un saluto davvero sincero e
con stima Mauro
Marco: Sì hai ragione...non so quanto potrebbe
essere interessante e quanto noioso.
Sono un po' indeciso sulla
pubblicazione, ci penserò.
Mi
permetto di aggiungere però un pensiero che di tecnico non ha praticamente
nulla (il che peraltro può rappresentare un grande vantaggio !)
Come
il mio collega Mauro anch’ io sono appassionato delle azioni meravigliose che i
fluidi, siano essi allo stato liquido o aeriforme, possono produrre.
Per
me rappresentano uno dei tanti miracoli della natura e solo pensare che i
pesci abbiano cominciato a usare l’ acqua come mezzo per vivere e spostarsi e
che poi gli uccelli siano riusciti a farlo con l’ aria annullando l’ azione
della forza peso (o forza gravitazionale che a dir si voglia) lo considero veramente una cosa eccezionale.
L’
uomo, in questa stupenda evoluzione Naturale, non è che abbia fatto gran che…
Sì
è vero che ha creato delle macchine per imitare pesci e uccelli non essendo
fisicamente dotato di arti (e polmoni) idonei, ma non esiste aereo che possa
eguagliare le acrobazie di certi rapaci, così come non esiste scafo che possa
eguagliare le acrobazie di certi cetacei…
E
tutte le formule che molti uomini hanno scoperto e usato non sono altro che un
mezzo per cercare di capire ciò che rapaci e cetacei hanno capito da un pezzo
meglio di noi, usando semplicemente la sensibilità dei loro corpi.
Credo
che se la pelle di un regatante fosse strutturata come quella di uno squalo o
di un delfino (tanto per citare un cetaceo che per parentela è più vicino a noi
di un pesce), con tutte le informazioni che arriverebbero al suo cervello
questi sarebbe un campione del mondo assolutamente imbattibile a vela.
Per
farmi capire meglio di ciò che vorrei esprimervi con questa mia ingenua e
infantile meraviglia, credo si possa tranquillamente giungere alle stesse conclusioni confrontando tra
loro delle “cose” inanimate piuttosto che fare riferimento a creature viventi come pesci,
uccelli e/o persone…
Intendo dire (so che molti non concorderanno con me) che anche le "cose" possono avere una "sensibilità"...
Pofferbacco, come dice Gigi Proietti, come faccio a sostenere una tesi del genere?
Ora
vi faccio vedere un breve filmato nel quale la mia barca, che non è altro che
un grumo di dacron, alluminio, plastica, legno e acciaio e che quindi possimaio senz' altro definire una "cosa", sa capire di
aerodinamica molto più di me.
Vedrete
infatti un qualcosa che ho cercato di far raggiungere alla mia barca per diversi
anni e di cui non so darmi ragione (la capisco cioè solo in termini
macroscopici e superficiali di equilibri tra azioni).
Ebbene
questo "qualcosa” che si chiama equilibrio è gestito benissimo dal “grumo di roba
di cui sopra” in piena libertà, senza alcun bisogno di interventi meccanici o
paranormali dall’ esterno: io non ho bloccato nulla né ho inserita alcuna forma di
consumo di energia meccanica dall’ esterno, né ho interpellato i riti del mago Stupidù.
Voi
ora mi potete dire di tutto, ma quando si verificano certe situazioni noi umani
ci sentiamo sorpresi, meravigliati ma anche molto frustrati: ci pare
impossibile infatti che i fluidi giochino tra loro e insieme ai solidi così bene e
in armonia, senza ciò che noi chiamiamo “intelligenza”.
L’
intelligenza (così siamo convinti da qualche millennio) è affar nostro di uomini !
Noi
siamo abituati da generazioni e generazioni a crogiolarci in questa presunzione.
Aria,
acqua, dacron, alluminio, plastica, legno e acciaio non possono essere
“intelligenti” come noi, eppure…
Eppure
è tutto molto bello, troppo
bello !
Talmente
bello che se noi umani non esistessimo, forse lo sarebbe ancor di più…
Oops, mio Dio, che sia stato un imperdonabile errore quello di metterci al mondo ?