ARTICOLI E CHIACCHIERE COSE TRA NOI
APRILE 2019

AERODINAMICA COMPLESSA  ...O NO !
articolo che poteva essere molto tecnico, ma che per fortuna non lo è

Lo scorso mese di ottobre mi ha scritto l’ ing. Mauro Mura…

Gentilissimo Ingegnere
sono un ingegnere ambientale molto appassionato di aerodinamica, leggo con estremo interesse tutto ciò che ha scritto, e per questo la ringrazio sinceramente, amo la vela come lei e mi permetto di dire che l'effetto Venturi non spiega l'interazione fiocco-vela:                 AQUASTATION.EU


Con i miei migliori saluti
Dott. Ing. Mauro Mura

Incuriosito sono andato a leggermi quanto riportato nel link precedente (cosa che invito a fare anche voi), così ne è nato un breve dialogo epistolare tra il sottoscritto e Mauro…

Grazie Mauro (mi permetto un tono meno formale dato che siamo colleghi e parliamo di mare).
E' vero che l' interazione tra randa e genoa non è solo frutto dell' applicazione della conservazione dell' energia (Bernoulli) perché è ovvio che le dissipazioni per viscosità, formazione di vortici e/o fenomeni di stallo sono sempre presenti.
Basta pensare al fatto che le vele non sono due profili solidi che, una volta orientati, ricevono il flusso sempre allo stesso modo ...già dal boma alla testa dell' albero il vento arriva sulla vela con velocità crescente e quindi il vento relativo si sposta verso poppa man mano che si sale lungo l’ albero, ma poi la barca non è ferma!
Pensa un po' a quale ritmica serie di accelerazioni e decelerazioni assume l' aria ad ogni beccheggio o rollio sull' onda tra la parte bassa e quella alta delle vele...
E' praticamente impossibile che non si formino vortici lungo tutto il profilo della vela e che tale situazione sia stabile nel tempo.
Una volta su una barca piccola avevo riempito di fiocchetti tutta l' inferitura della vela e ne avevo messi altri più a poppa: mi era praticamente impossibile tenerli tutti allineati alla vela.
Tuttavia la barca va lo stesso e, per me che non faccio regate (ma se anche le facessi non potrei fare gran che di diverso), sapere che il genoa sormontato sulla randa aumenta la velocità dell’ aria tra le due vele è già un bel risultato.
Sulla formazione di vortici ho scritto qualcosa nel LUGLIO 2010 e nel GIUGNO 2015.
Alle volte penso a quale isterismo coinvolgerebbe tanti armatori in regata se l' aria non fosse trasparente e riuscissero a vedere il casino di vortici che si forma sulle loro vele....
Grazie ancora. Ti invio un cordialissimo saluto.

   

Gentilissimo Marco
la risposta che mi hai inviato conferma l'idea che ho avuto fin dalle prime righe del tuo blog, e cioè che tu sia una persona speciale.
Grazie.
Voglio insistere perché la presenza del genoa o fiocco non accelera il flusso sottovento alla randa anzi lo rallenta! Vai direttamente a leggere pag. 30 della traduzione di cui ti ho indicato il link.
Ma non ti voglio rubare altro tempo.
Con stima Mauro Mura
(vieni in Sardegna a navigare: l'arcipelago de La Maddalena ha fatto dire a Nelson che fosse il mare più bello che avesse mai visto, e di mari ne aveva visto!; forse perchè la più bella ragazza del paese lo andava a trovare a bordo ogni sera? Mah....)

Dopodiché sia Mauro che il sottoscritto sono andati ulteriormente avanti a scriversi sempre rigorosamente trattando di viscosità, di vortici, di moti rotazionali e irrotazionali, di conservazione dell’ energia, di continuità nei tubi di flusso e di altre amenità idrauliche che mi guardo bene dal riportare in questa sede, fino a scambiarsi le seguenti conclusioni:

Marco:   A questo punto potrei anche pubblicare sul sito quanto ci siamo detti.
Che ne pensi?
Saluti.  Marco

Mauro:   Non trovo nessun problema se tu vuoi pubblicare quanto ci siamo scritti, nella speranza non risulti noioso per i non addetti.
Un saluto davvero sincero e con stima Mau
ro

Marco:   Sì hai ragione...non so quanto potrebbe essere interessante e quanto noioso.
Sono un po' indeciso sulla pubblicazione, ci penserò.

Ora la decisione che ho preso è evidente: ho pensato di pubblicare praticamente solo l’ argomento senza le ulteriori nostre dissertazioni e lasciando al lettore l' opportunità di leggersi quanto riportato nel link e di farsi una sua idea in proposito.
Mi permetto di aggiungere però un pensiero che di tecnico non ha praticamente nulla (il che peraltro può rappresentare un grande vantaggio !)
Come il mio collega Mauro anch’ io sono appassionato delle azioni meravigliose che i fluidi, siano essi allo stato liquido o aeriforme, possono produrre.
Per me rappresentano uno dei tanti miracoli della natura e solo pensare che i pesci abbiano cominciato a usare l’ acqua come mezzo per vivere e spostarsi e che poi gli uccelli siano riusciti a farlo con l’ aria annullando l’ azione della forza peso (o forza gravitazionale che a dir si voglia) lo considero veramente una cosa eccezionale.
L’ uomo, in questa stupenda evoluzione Naturale, non è che abbia fatto gran che…
Sì è vero che ha creato delle macchine per imitare pesci e uccelli non essendo fisicamente dotato di arti (e polmoni) idonei, ma non esiste aereo che possa eguagliare le acrobazie di certi rapaci, così come non esiste scafo che possa eguagliare le acrobazie di certi cetacei…
E tutte le formule che molti uomini hanno scoperto e usato non sono altro che un mezzo per cercare di capire ciò che rapaci e cetacei hanno capito da un pezzo meglio di noi, usando semplicemente la sensibilità dei loro corpi.
Credo che se la pelle di un regatante fosse strutturata come quella di uno squalo o di un delfino (tanto per citare un cetaceo che per parentela è più vicino a noi di un pesce), con tutte le informazioni che arriverebbero al suo cervello questi sarebbe un campione del mondo assolutamente imbattibile a vela.
Per farmi capire meglio di ciò che vorrei esprimervi con questa mia ingenua e infantile meraviglia, credo si possa tranquillamente giungere alle stesse conclusioni confrontando tra loro delle “cose” inanimate piuttosto che fare riferimento a creature viventi come pesci, uccelli e/o persone…

Intendo dire (so che molti non concorderanno con me) che anche le "cose" possono avere una "sensibilità"... 
Pofferbacco, come dice Gigi Proietti, come faccio a sostenere una tesi del genere?
Ora vi faccio vedere un breve filmato nel quale la mia barca, che non è altro che un grumo di dacron, alluminio, plastica, legno e acciaio e che quindi possimaio senz' altro definire una "cosa", sa capire di aerodinamica molto più di me.
Vedrete infatti un qualcosa che ho cercato di far raggiungere alla mia barca per diversi anni e di cui non so darmi ragione (la capisco cioè solo in termini macroscopici e superficiali di equilibri tra azioni).
Ebbene questo "qualcosa” che si chiama equilibrio è gestito benissimo dal “grumo di roba di cui sopra” in piena libertà, senza alcun bisogno di interventi meccanici o paranormali dall’ esterno: io non ho  bloccato nulla né ho inserita alcuna forma di consumo di energia meccanica dall’ esterno, né ho interpellato i riti del mago Stupidù.

UN GRUMO DI ROBA

Voi ora mi potete dire di tutto, ma quando si verificano certe situazioni noi umani ci sentiamo sorpresi, meravigliati ma anche molto frustrati: ci pare impossibile infatti che i fluidi giochino tra loro e insieme ai solidi così bene e in armonia, senza ciò che noi chiamiamo “intelligenza”.
L’ intelligenza (così siamo convinti da qualche millennio) è affar nostro di uomini !
Noi siamo abituati da generazioni e generazioni a crogiolarci in questa presunzione.
Aria, acqua, dacron, alluminio, plastica, legno e acciaio non possono essere “intelligenti” come noi, eppure…
Eppure è tutto molto bello, troppo bello !
Talmente bello che se noi umani non esistessimo, forse lo sarebbe ancor di più…
Oops, mio Dio, che sia stato un imperdonabile errore quello di metterci al mondo ?

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